Quella di Romeo e Giuletta è “una storia d’amore che assomiglia a mille storie d’amore, eppure mille storie d’amore non fanno questa storia”. Così c’è scritto nella presentazione del cd book contenente 14 delle 45 canzoni che compongono “Romeo e Giuletta. Ama e cambia il mondo”, l’applauditissimo musical ispirato alla celebre opera di William Shakespeare che, reduce da 121 repliche, approderà al Teatro PalaPartenope di Napoli dal 9 al 13 aprile 2014. Ad un mese dall’evento, il produttore e “mercante di sogni” David Zard ha annunciato, in conferenza stampa, che, dei 12.000 biglietti disponibili, 4.500 sono già stati venduti, a dimostrazione del nutrito seguito di cui gode questa prestigiosa produzione.
“Lame, veleni, feste, funerali, parenti e serpenti, vecchi morti in vita e giovani vivi oltre la morte” hanno conquistato più di 220.000 spettatori e, con la regia di Giuliano Peparini, le musiche di Gérard Presgurvic e i testi di Vincenzo Incenzo, l’opera è sicuramente vicina a cifre record con 45 artisti su un palco di 550 mq, 23 cambi scena, 270 costumi, 40 tecnici, 15 persone alla produzione, 6 specialisti della comunicazione, 122 facchini e 13 bilici. Una produzione sui generis che, secondo le parole di Zard: «E’ uno spettacolo che intende coinvolgere i sensi degli spettatori a 360 gradi, un’opera lirica moderna che abbiamo messo su con grande ambizione, anche attraverso la selezione di artisti da cui si potesse assorbire energia». Presenti in sala stampa anche alcuni membri del cast: Gianluca Merolli (Tebaldo), Giulia Luzi (Giulietta) e Luca Giacomelli (Mercuzio). Tutti e tre si sono mostrati molto entusiasti delle date partenopee e fiduciosi nel caloroso contributo che il pubblico partenopeo ha riservato loro, anche durante alcune repliche romane dello spettacolo. «Il vero produttore di quest’opera, ha poi continuato a spiegare David Zard, è mio figlio Clemente. Entrambi siamo convinti che si tratti del più bel spettacolo mai visto in Italia, forse in Europa. Vorrei anche dire che desideravo mettere in scena questo musical all’Arena Flegrea di Napoli, un luogo fatto apposta per avere il pubblico dentro la scena ma, dopo aver visto lo stato di abbandono in cui la struttura si trovava, ho dovuto abbandonare questa idea, ha rivelato, affranto, il celebre producer. “Ama e cambia il mondo”, questo è, dunque, il mantra di un’opera che rivendica il diritto all’amore, aldilà di confini, delle etnie, dei pregiudizi e delle bandiere. “Ama e cambia il mondo” è, in sintesi, la rappresentazione del cerchio della vita, che ogni giorno miracolosamente si compie.
Raffaella Sbrescia