“Ma stasera”: Marco Mengoni torna a ritmo di funk e approda negli stadi

 Si chiama “MA STASERA” il nuovo singolo di Marco Mengoni, disponibile da oggi e che segna il suo ritorno a due anni dal suo ultimo progetto discografico “Atlantico”.  “Ma stasera” ci catapulta nelle sonorità della disco-funk e dell’elettronica degli anni 80 rielaborate per renderle contemporanee e portarle alla modernità dei giorni nostri.

Marco Mengoni Ph_Alvaro Beamud Cortes

Marco Mengoni Ph_Alvaro Beamud Cortes

Il testo, scritto dallo stesso Marco con Davide Petrella (Musica di F. Catitti/F. Abbate/D. Petrella), è la fotografia di un rapporto umano autentico e, proprio per questo, ricco di contraddizioni, con i versi che si susseguono come in contrapposizione l’uno con l’altro per raccontare questa complessità. “MA STASERA” è anche un invito a concentrarsi sull’attimo che sta per arrivare, un invito a dare il giusto peso e valore ad ogni momento di questa socialità che sta tornando, a riflettere sulla ripartenza dopo un periodo complicato, ripartenza che inizia proprio da “questa sera” e che ci proietta in un futuro nuovo.

Per la produzione di “MA STASERA” (Epic Records Italy / Sony Music Italy), Mengoni ha scelto di collaborare con Tino Piontek (in arte Purple Disco Machine), il dj/producer multiplatino che ha scalato le classifiche con la Hit “Hypnotized” (3X Platino), #1 della classifica Earone dei brani più ascoltati in radio e singolo internazionale più venduto in Italia (FIMI/Gfk), nel 2020. Il produttore originario di Dresda, in carriera ha collaborato con superstar del calibro di Dua Lipa e Lady Gaga e questa è la prima volta che produce un pezzo di un artista italiano. Il dialogo tra Marco e Tino Piontek ha portato ad un originale lavoro di “contaminazione”, partendo dal recupero di sonorità appartenenti alla nostra storia musicale, quell’italo disco degli anni 80 che ha fatto la storia del genere dance, per approdare nell’attualità del suono del 2021. Il risultato è un pezzo funk, un incontro tra digitale e analogico, “sintetico” e “suonato” insieme, in grado di unire drum machine, basso synth e batteria elettronica con archi, piano e chitarre suonate.
Ed è proprio partendo da questo brano, che è anche libertà, voglia di muoversi e desiderio di riprendersi i propri spazi nel futuro che ci attende, che Marco ha annunciato i suoi primi live negli stadi per l’estate 2022.
Dopo il successo del #MengoniLive2019 – Atlantico Tour, Marco Mengoni sarà protagonista di due concerti eccezionali, un’esplosione di energia e condivisione con il suo pubblico, in una dimensione per lui fino ad ora inedita: MARCO NEGLI STADI sarà il 19 giugno 2022 allo Stadio San Siro di Milano e il 22 giugno 2022 allo Stadio Olimpico di Roma.
Per presentare questa ripartenza, a due anni dal grande successo europeo di “Atlantico”, Mengoni ha scelto ancora una volta un racconto insolito, chiamando a raccolta il suo team – a partire dai suoi musicisti, insieme a tutte le persone che collaborano con lui dietro le quinte – per una pedalata collettiva con destinazione proprio San Siro. Il gruppo ha raggiunto lo stadio percorrendo la circle line AbbracciaMI, un percorso ciclistico che attraversa parchi, strade secondarie, piste ciclabili e viabilità ordinaria milanese, un modo per scoprire nuovi punti di vista inusuali sulla città, a partire proprio dallo stadio, e muoversi fuori dai percorsi tradizionali.
Ed è con questo messaggio di coesione e la voglia di immaginare spazi nuovi che si riaprono anche le porte di San Siro sulle note del nuovo singolo e “MA STASERA” diventa un manifesto disegnato da Marco insieme al suo team con corpi e luci led, sul prato di questo spazio tanto grande quanto iconico, nel segno della ripartenza.
Nei giorni precedenti l’annuncio del ritorno di Marco è stato anticipato da una guerrilla anonima che ha occupato strade, piazze, muri e stazioni ferroviarie delle principali città italiane, partendo proprio da Milano e Roma, con proiezioni che riproducevano unicamente la scritta “MA STASERA” e che hanno attirato l’attenzione di tantissimi passanti incuriositi dalle misteriose apparizioni.

BS-MarcoMengoni-MaStasera-cover

La scelta di pedalare lungo il ring di AbbracciaMI – circle line del programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo – è, inoltre, l’inizio di una serie di iniziative studiate insieme al cantautore con lo scopo di supportare e amplificare i messaggi di questo progetto: la bicicletta come opportunità per scoprire nuove prospettive e nuovi modi di vivere gli spazi lungo un percorso che unisce persone, attività e luoghi, attraversando spazi urbani abitati e in trasformazione. Tra le attività, che si svilupperanno nei prossimi mesi, l’implementazione delle indicazioni per seguire più agilmente il percorso, la cura e tutela di un punto del ring ciclistico oltre a incontri e dialoghi di Marco con amici e personaggi noti sui temi dello spazio e delle “nuove prospettive” che si possono sviluppare lungo la circle line. Il progetto di valorizzazione di AbbracciaMI sarà realizzato con il supporto di Milano&Partners, agenzia di promozione ufficiale della città di Milano.

Ad accompagnare il singolo, dal 21 giugno sarà disponibile anche il video ufficiale di “MA STASERA”, realizzato in Sardegna, nello scenario unico de La Maddalena, con la regia di Roberto Ortu. Un video ricco di riferimenti ad elementi iconici e senza tempo degli anni Ottanta che continuano a vivere anche oggi, immagini che parlano di viaggio, libertà, amicizia, importanza di vivere il qui e ora, dal sapore estivo pizzicato da quel sentimento agrodolce che accompagna le giornate e le sere di questa stagione

Il tour è organizzato e prodotto da Live Nation, i biglietti per le date di Milano e Roma saranno disponibili in anteprima per gli utenti My Live Nation dalle ore 10 di giovedì 17 giugno. Per accedere alla presale basterà registrarsi gratuitamente su www.livenation.it. La vendita generale dei biglietti sarà aperta a partire da venerdì 18 giugno alle ore 11 su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e www.vivaticket.com. Per maggiori informazioni: livenation.it/marconeglistadi

Fonte: Ufficio Stampa

Arriva l’ “Open Bar”: intervista a Il Pagante

Abbiamo incontrato Il Pagante, il gruppo formato da Federica Napoli, Roberta Branchini e Eddy Veerus (Edoardo Cremona), in occasione dell’uscita del nuovo singolo “Open Bar”. Il trio milanese (e il collettivo di creativi e producer che li accompagna da sempre) ha festeggiato 10 anni dalla sua formazione e in questi 10 anni tra canzoni certificate ORO e PLATINO, due dischi d’Oro e un libro hanno raccontato vizi e virtù di una intera generazione, nata e cresciuta con i social network.

Il Pagante

Il Pagante

Ragazzi prima di parlare del nuovo singolo “Open Bar”, torniamo piacevolmente al passato e raccontatemi come è nato il Progetto “Il Pagante”

Il Progetto nasce nel 2010, dalla Pagina Facebook omonima che raccontava della vita e dei comportamenti dei ragazzi prettamente milanesi. Io e Roberta (Branchini n.d.r.) ci conoscevamo già, perchè andavamo a scuola insieme, e abbiamo deciso, insieme a Federico del Duo Merk & Kremont di scrivere una canzone sul “Pagante”. Era stata pensata come una goliardata tra amici; non ci saremmo mai aspettati il successo che la canzone avrebbe poi ottenuto. Dopo il terzo singolo insieme, si è aggiunto Eddy Veerus, cugino di Kremont, e con questa formazione “familiare” abbiamo iniziato a spiccare il volo, nel senso che da lì è cominciato un percorso sempre in crescendo. Nessuno di noi si sarebbe comunque aspettato tutto ciò che è successo dopo.

Le vostre canzoni hanno sempre affondato le radici nella quotidianità, nella realtà circostante. E’ così anche per questo nuovo singolo “Open Bar”, un pò figlio del periodo di chiusura che abbiamo vissuto, e che ci stiamo lasciando alle spalle…

Sì assolutamente. La cosa bella è che “Open Bar” è nata come canzone circa due anni fa, ma vale lo stesso concetto di oggi: Raccontiamo di questo Open Bar nel quale può arrivare improvvisamente un evento, atmosferico e non, a “rovinare la festa”, e quindi bisogna godersi il momento, cogliere l’attimo.
Poi è successo ciò che è successo, una pandemia mondiale, e abbiamo deciso di uscire con il singolo proprio nel momento in cui si ricomincia gradualmente a tornare alla normalità, quella normalità che prima odiavamo tanto, alla quale non davamo importanza. Adesso invece non è cosa scontata, c’è tanta voglia di normalità, e questa canzone invita gli ascoltatori ad assaporare davvero il presente. L’Open Bar, tra l’altro, è il momento in cui si può bere liberamente, senza limiti. Questa è ovviamente una metafora. Il senso e la lezione è che bisogna vivere ogni momento della vita prima che arrivi qualcosa a rovinarlo…

Citate giustamente la metafora perchè l’Open Bar è anche un pò il momento liberatorio del quale abbiamo tutti bisogno…

Esatto. Ed esprime la voglia di riprenderci i nostri spazi e tornare alla libertà.

Il-pagante-Open-Bar

Il singolo è prodotto da ITACA, che fa parte della Famiglia “Merk & Kremont”

Sì, come ti dicevamo anche prima, con Merk & Kremont ci sentiamo un pò in famiglia; le produzioni dei nostri primi pezzi le hanno fatte tutte loro. Tornare a collaborare con ITACA è un pò come ritornare a casa. Ci sentiamo bene, c’è grande amicizia, e Merk & Kremont sono sicuramente tra i migliori produttori in Italia.

“Open Bar” farà parte di un nuovo album?

Sì. Il periodo di stop forzato ci ha dato la possibilità di concentrarci sull’album, che uscirà tra non molto, ma sicuramente dopo l’estate. Dietro ogni brano di un disco c’è sempre un grande lavoro. A noi piace fare lunghe riunioni nelle quali scegliere le tematiche dei brani e curarne ogni dettaglio…

Nel progetto “Il Pagante” portate le vostre individualità. Andate sempre d’accordo?

Di grandi litigate tra di noi non ce ne sono mai state. E’ un po’ come succede tra fratelli, nel senso che è normale discutere, ma alla fine abbiamo lo stesso traguardo, lo stesso obiettivo…

Quali sono le vostre influenze musicali individuali, che in qualche modo ritornano nella musica che fate insieme?

Ognuno di noi ha sicuramente gusti differenti, ma il nostro minimo comun denominatore sono il Rap italiano e la musica elettronica. Ognuno fa poi ascolti diversi; Federica, ad esempio, ascolta molto cantautorato italiano, è cresciuta con Battisti, Baglioni, De Gregori…

Nel vostro personale Open Bar cosa non può assolutamente mancare?

Dell’ottimo Gin Mare…

Ci saranno appuntamenti live prossimamente?

Sì, ci stiamo lavorando. I vostri lettori possono seguirci sui nostri Social, Facebook ed Instagram, ed essere aggiornati sugli appuntamenti dal vivo. Abbiamo voglia di tornare live nelle discoteche…

Giuliana Galasso

 

Amici 20. Intervista a Aka7even: “Vi aspetto in tour per cantare insieme a me!”

Per lo Speciale “Amici20″, abbiamo incontrato Aka7even, il ventenne cantautore napoletano, reduce dall’esperienza del Talent. Dopo aver presentato all’interno della trasmissione canzoni quali “Yellow”, “Mi manchi”, “Mille Parole”, Aka7even, (All’anagrafe Luca Marzano n.d.r. )è attualmente in promozione con il nuovo singolo “Loca”, tratto dall’album d’esordio “Aka7even”.

aka7even

aka7even ph Fabrizio Cestari

Intervista
Luca come stai?

Bene. Viaggio ogni giorno, lavoro ogni giorno, ed è tutto bello…

Prima di parlare di “Amici”, facciamo un passo indietro. Quando e come è nata in te la passione per la musica e per il canto?

La passione per il canto è nata quando avevo l’età di quattro anni circa. A casa tendevo sempre a cantare, ma nessuno all’inizio percepì questa dote, finchè non hanno deciso di portarmi a scuola di canto, e da lì si è capito che avrei fatto questo, per molto tempo. All’inizio in modo amatoriale, ma è stata l’occasione per cominciare…

Cosa ti ha lasciato l’esperienza di “Amici”?

L’esperienza di “Amici” mi ha lasciato sicuramente una maturità maggiore rispetto a quella che avevo prima, sia a livello artistico, di palcoscenico, che a livello personale. Mi sento molto maturato…

E’ cambiato qualcosa nel tuo approccio alla musica?

Sì, l’approccio è molto più professionale, sia in quello che viene buttato giù a livello testuale, che a livello di produzioni e di suoni.

Sei stato citato simpaticamente durante l’intervista fatta ad Alessandro Cavallo (Ballerino n.d.r.) perchè lui ci ha raccontato che qualche volta è stato vittima dei tuoi scherzi, e di quelli di Deddy…

Sì vero… (ride n.dr.)

Che rapporti hai stretto con i ragazzi in Casetta?

Ho avuto un buon rapporto con tutti, ma si è creato un legame profondo proprio con lo stesso Alessandro, con Deddy e Tancredi. Con loro ho stretto tantissimo. Condividevamo tutto ogni giorno, se c’era un po’ di tempo libero stavamo sempre insieme. Qualche giorno fa ci siamo visti, quindi ci frequentiamo tutt’ora. C’è un rapporto bellissimo tra noi…

Aka7even Autore, Aka7even interprete. Come convivono queste due dimensioni?

Convivono bene. Io in realtà nasco come interprete, poi, in un secondo momento ho cominciato anche a scrivere. Le due cose per me sono abbastanza connesse. Nel momento in cui interpreto un pezzo, cerco di scrivere un sottotesto all’interno che mi rappresenti, quindi è come se ciò che canto lo avessi scritto io.

Una domanda dei tuoi Fans. Quando hai scritto il pezzo “Black”, l’ispirazione per scriverlo da dove è nata?

L’ispirazione per comporre questo pezzo è nata da uno stato d’animo molto cupo, in un periodo in cui mi trovavo in difficoltà all’interno della Casetta, e l’unico sfogo era scrivere o conversare con qualcuno. Nel momento in cui ho iniziato a scrivere, è nata “Black”

Quali sono gli Artisti che hai ascoltato fin da piccolo e ti hanno formato umanamente e artisticamente?

Alex Baroni, Pino Daniele, Michael Jackson, Justin Bieber…

Il primo grande sogno che vuoi realizzare adesso, dopo “Amici”?

Sicuramente iniziare i Live, partire in Tour. Uno dei miei sogni è stato sempre quello di avere un palco a disposizione, e sotto i miei Fans che cantano assieme a me le mie canzoni. Da Gennaio ci sarà la possibilità di fare tutto questo…

Uno dei miei pezzi preferiti è “Yellow”. Come è nata questa canzone?

“Yellow” è nata con una Pop Line già pronta, che avevo creato io. Mi trovavo in un B&B con uno dei miei pre-produttori, avevo un mal di pancia forte, e in napoletano, quando hai mal di pancia e sei un po’ opaco in viso, si dice “Stai tutt’ ingialliat”. Io ho trasformato questo essere “Ingialliato” in “Yellow”…

Tre aggettivi per descriverti…

Esuberante, creativo e… il contrario di monotono

 

Ci racconti se e quanto sia autobiografica la canzone “Luna”?

“Luna” è una canzone “semi”autobiografica, soprattutto perchè è stata scritta con Tancredi, quindi nel pezzo c’è parte di me e parte di lui.
Nasce in un momento di divertimento totale; mi mancava il secondo pezzo ad “Amici”, e ho detto a Tancredi “Dai, iniziamo a scrivere qualcosa se ti fa piacere”. Ho deciso di finirla nell’album perchè poi è nata la canzone “Mille parole”…

Il consiglio più prezioso che ti ha dato la tua Coach, Anna Pettinelli?

Di sicuro quello di “Non mollare” nel momento in cui ero in difficoltà nel programma; ero in caduta libera e stavo male psicologicamente. Lei mi ha sempre sostenuto e mi hai detto “Tu hai una dote grandissima, non puoi mollare proprio adesso, quindi alzati e riprenditi, perchè non sai neanche fuori cosa ti aspetta”…

 

Un pensiero per le Pagine Dedicate a te e per tutti i Fans che ogni giorno ti seguono con grandissimo affetto…

Ringrazio tutti per il grandissimo sostegno che mi ritrovo ogni giorno sui Social e in qualsiasi altro contesto. Un messaggio che mi piacerebbe lanciare è quello di non mollare mai, di inseguire sempre un sogno. Sognare non costa nulla. Nel momento in cui c’è qualcuno che blocca il sogno di qualcun altro, bisogna andare dritti alla meta e non ascoltare altro; sentire solo il proprio istinto, seguirlo e andare avanti…

Luca nel salutarti facciamo una menzione speciale per “Loca”, il tuo nuovo singolo, già molto amato e ascoltatissimo in radio e su tutte le piattaforme digitali. Sarà una delle Hit di questa estate.

Grazie mille davvero!

Giuliana Galasso

Ritratti di note danzanti: intervista a Serena Marchese

Per lo Speciale “Ritratti di Note Danzanti”, abbiamo incontrato Serena Marchese, una delle Ballerine dell’ultima Edizione del Talent “Amici”. Anche per Serena sono arrivate in redazione numerose domande e curiosità dei Fans.

Serena Marchese

Serena Marchese

Serena partiamo da un ricordo di questa bellissima esperienza che è stata “Amici”

“Amici” è stata una esperienza bellissima, inaspettata, e mi ha insegnato tante cose. Ne sono uscita una persona diversa. Sono contentissima di tutto quello che ho fatto e, se potessi, rifarei questa esperienza altre mille volte…

A quanti anni hai cominciato a danzare?

A due anni e mezzo, e grazie a mia madre. E’ stata lei che mi ha portato per la prima volta in sala.
Vi racconto un aneddoto simpatico. Mia madre in realtà avrebbe voluto iscrivermi a danza quando avevo solo un anno e mezzo, ma l’insegnante non mi ha potuto accettare all’epoca, perchè indossavo ancora il pannolino (ride n.d.r.) e quindi siamo tornate a scuola un anno dopo. Ho iniziato con la propedeutica, il gioco danza, per poi proseguire, e cominciare a studiare e a perfezionare i vari stili, il Classico, il Moderno, il Contemporaneo, fino ad arrivare alla Ginnastica Artistica.

Una domanda da parte dei tuoi Fans che mi ha fatto sorridere. Serena sei andata ad “Amici” per la trasmissione in sè o per avere l’occasione di lavorare con Alessandra Celentano?

Io sono da sempre una grande Fan di “Amici”. Lo seguo fin da quando ero piccola, e ho sempre ammirato artiste come Elena D’Amario, sognando di partecipare anche io un giorno al Talent, e di fare lo stesso percorso. Volevo provare questa esperienza, e sapevo che lavorare con professionisti qualificati come la Maestra Alessandra Celentano sarebbe stato formativo e bellissimo. E’ stato esattamente come mi immaginavo…

Il consiglio di Alessandra Celentano che seguirai a vita…

Ho un ricordo in particolare, in merito a questa cosa. Quando ero in Casetta, lavoravo spesso sui passi a due con Tommaso Stanzani (Ballerino anche lui n.d.r). Quando Tommy è uscito, la prima cosa che ho chiesto alla Maestra Celentano è stata: “E adesso come faccio?”… Lei mi ha risposto “Serena devi imparare a darti forza da sola, a contare su te stessa, perchè non sempre nella vita avrai qualcuno accanto. Da quel momento ho cercato di lavorare su questa cosa. Un altro insegnamento prezioso che mi ha dato è che solo la tecnica non basta. Non basta alzare una gamba o fare bene una piroetta, ma bisogna curare anche i dettagli. Curando il dettaglio, il tutto risulta più armonioso. Ho cercato di fare tesoro anche di questa cosa…

Da come parli di Tommaso Stanzani, immagino sia una delle persone con cui hai legato di più in casetta…

Sì, con Tommaso ho legato tanto. Ci ritrovavamo sempre di sera a parlare, a fare un pò il resoconto della giornata appena trascorsa. E’ la persona che mi è stata vicina anche nei momenti in cui non avevo molta fiducia nelle cose che stavo facendo. Mi ha sempre rassicurato e spronato ad impegnarmi.

Serena, a pochi giorni dalla sua scomparsa, chiedo anche a te un ricordo di una grande stella della danza quale Carla Fracci…

Carla Fracci è stata un pilastro della danza. Lei ed Eleonora Abbagnato son le ballerine di Classico alle quali mi ispiro sempre. Per quanto riguarda lo Stile Moderno, le mie fonti di ispirazione sono invece Lorella Cuccarini e la già citata Elena D’Amario.

Cibo preferito?

La pasta con pomodoro e mozzarella

Tra gli Stili ballati ad “Amici”, ne hai uno preferito?

Io nasco come ballerina moderna , quindi il Moderno è il mio stile del cuore, ma adoro anche il Classico, e mi sono divertita a ballare anche stilli come il Samba o la Rumba, difficili da studiare in breve tempo. Magari un domani perfezionerò anche questi. Ti confesso che mi piace anche la Salsa.

Serena e la Musica: Generi che ascolti e Artisti preferiti…

Ti posso dire intanto cosa non ascolto: il Rock. Di solito ascolto molta musica italiana e artisti quali Fabrizio Moro, i Negramaro, Eros Ramazzotti, Madame. Tra gli artisti internazionali mi piace molto Michael Jackson.

Una canzone sulla quale creeresti una coreografia…

La mia canzone per una coreografia “Solo” è “I Can Fly”. Un’altra musica bellissima sulla quale mi piacerebbe creare una coreografia è “Cuore Sacro”.

Sei tifosa di una squadra di calcio?

Sono Juventina, ma in verità non seguo molto il calcio…

So che in questo momento stai lavorando ad un nuovo progetto…

Sì, sto lavorando con una nuova Compagnia di Ballo a Roma, e metteremo in scena degli spettacoli a Luglio e ad Agosto…

Quando danzi, quali immagini hai davanti agli occhi?…

Dipende dalle emozioni che vuoi trasmettere. Io questa cosa l’ho lavorata tantissimo all’interno della Scuola di “Amici”. Prima non avevo una immagine ben chiara e quindi non riuscivo a lasciarmi andare; adesso, prima di iniziare una coreografia, penso a quello che voglio trasmettere, e a quello che vorrei vedere in una persona. Se una coreografia, esprime tristezza, cerco di immaginarmi ovviamente una scena triste; se esprime allegria, cerco di pensare ad un sorriso gigantesco e alle cose belle della vita. E’ tutto molto legato, e viene tutto naturale…

Un pensiero a tutte le Pagine Dedicate e ai Fans che ti seguono quotidianamente con grande affetto…

Un Grazie immenso. Quando ero in Casetta, non mi rendevo assolutamente conto di quello che mi aspettava fuori.
Una volta uscita, sono davvero rimasta a bocca aperta per le parole che mi hanno scritto tante persone, e per il loro affetto.
Ogni giorno su Instagram mi fa piacere ripostare le cose quando vengo taggata. E’ una cosa nuova, ma è bellissimo essere amati da così tante persone.
Vorrei dare loro un grandissimo abbraccio. Dico sempre che i cantanti sono fortunati perchè hanno gli Instore, i Firmacopie, e possono incontrare le persone e i Fans.
Sarebbe bello creare un evento anche per noi Ballerini, per incontrare i Fans e fare le foto con loro.

Hai ragione Serena. Mi faccio portavoce di questo progetto: Creiamo degli eventi Instore anche per i Ballerini, magari in sale da ballo, nelle quali posso esibirsi e incontrare i Fans… 

Giuliana Galasso