Loving Ella: la lectio-concerto di Simona Molinari al Blue Note di Milano

Simona Molinari live @ Blue Note - Milano

Simona Molinari live @ Blue Note – Milano

Che cosa può spingere una cantante giovane, brillante e intraprendente come Simona Molinari a omaggiare un mito della musica jazz come Ella Fitzgerald? La risposta può essere una sola: la passione. Ecco che, allora, la versatile cantante nata a Napoli, aquilana d’adozione e residente a Milano, ha scelto di portare in scena il meglio del repertorio della “First Lady of Song” raccontandone la vita, i sogni, le sofferenze, le emozioni. Per farlo, la Molinari si è scelta degli eccellenti compagni di viaggio; su tutti l’irriverente Mauro Ottolini, vero surplus di questi nuovi spettacoli. A completare la band: Fabio Colella (batteria), Gian Piero Lo Piccolo (sax clarinetto), Claudio Filippini (pianoforte). Sul palco del Blue Note di Milano, Simona Molinari è subito apparsa in gran forma e perfettamente a proprio agio creando un’atmosfera rilassata. La delicatezza della sua voce potente e cristallina si è sposata con le melodie che hanno reso Ella celebre in tutto il mondo. Musa ispiratrice di Simona, Ella Fitzgerald è stata ricordata da tutti i media proprio negli ultimi giorni in occasione della ricorrenza del 100esimo anniversario dalla sua nascita. Di lei sono stati turbolenti gli inizi, gli amori, le passioni e persino la malattia che l’ha portata alla morte. Tutte le principali tappe della sua vita sono state raccontate dalla Molinari con cura e dovizia di particolari all’interno di quello che si è mostrato come un viaggio a ritroso nel tempo. Simpatici i siparietti costruiti ad arte con Mauro Ottolini che si è divertito a vestire i panni di Louis Armstrong. Suggestivo il momento in cui il noto trombonista si è rivelato anche un ottimo suonatore di conchiglie autentiche. In scaletta spazio ai più grandi successi delle 250 incisioni che hanno scandito la discografia di Ella ma anche ai più grandi compositori che hanno cesellato brani per lei; tra tutti George Gershwin e Duke Ellington. Destreggiandosi tra swing, bebop, blues, dixieland e scat, Simona Molinari ha omaggiato la versalitità di Ella Fitzgerald con grazia, eleganza, simpatia e competenza. Giusta la scelta di inserire alcuni dei suoi brani sul finire del concerto, che questo riuscito omaggio possa essere di ispirazione per un nuovo album ricco, travolgente e corposo.

 Raffaella Sbrescia

“IO+IO racchiude le mie mille me”. Intervista a Syria

Syria

Syria

IO+IO” è il titolo dell’ultimo progetto discografico di Syria. Pubblicato il 28 aprile su etichetta Universal Music, l’album contiene i brani interpretati dalla cantante durante il concerto evento “Vent’anni in una notte” tenutosi al Teatro Grande di Brescia per celebrare i vent’anni di carriera musicale. Con Syria sul palco quella sera c’erano tanti amici e un’orchestra di cinquanta elementi diretta dal maestro Bruno Santori. Syria ha ripercorso qui le tappe più importanti di una carriera eclettica iniziata nel 1996 quando, poco più che diciottenne, inizio un percorso scandito da un unico filo conduttore: la libertà. In “IO+IO” l’artista duetta con Emma, Noemi, Paola Turci, Francesca Michielin, Ghemon ed Emiliano Pepe.  L’album, che si apre con la lettura di una favola scritta dalla Pina e dedicata personalmente a Syria, contiene anche cinque inediti e  la cover di un brano di Ambra, “Io Te Francesca e Davide”.

Intervista

Ciao Syria, come stai? Quale bilancio fai della tua carriera e con quale stato d’animo pubblichi questo lavoro?

Questo album s’intitola Io + Io ma racchiude il concetto di 10 anni più 10, due fasi della mia vita distinte e separate in cui si sono avvicendate le mie mille me. Ho amato il mio primo periodo, quello in cui ho sperimentato con Mattone in un mondo un po’ patinato. Per me che mi sono resa autonoma molto presto è stato fisiologico prendere stare diverse. Ho un bel ricordo della collaborazione con Biagio Antonacci perchè ha segnato il passaggio dalla melodia al pop determinando l’inizio della mia vita radiofonica. In quegli anni c’era più spazio, più attenzione, eravamo tutti più liberi e più comodi. L’incontro con Pierpaolo (Peroni) mi ha ribaltato la vita, mi sono innamorata di questa persona che mi ha dato modo di crescere occupandomi di altro. Con lui ho fatto cose anche un po’ lontane da me. L’esperienza teatrale con Paolo Rossi mi ha dato la possibilità di calmarmi e respirare, in quell’occasione ho capito cosa mi stesse succedendo, ho preso le misure dei miei desideri. Quello che è rimasto immutato in tutti questi anni è la mia curiosità, ho sempre voluto fare cose nuove senza limitarmi a fare il compitino. In qualità di interprete mi piace trovare una chiave sempre diversa per sentirmi a mio agio. Ho abituato il pubblico a questi cambiamenti, non riesco a fare a meno di fare tante cose. Sono felice di essere arrivata a questo progetto con la giusta consapevolezza, mi è piaciuto coinvolgere alcune mie amiche e colleghe e non escludo che mi piacerebbe pensare a qualche evento che possa vederci tutte insieme su un palco. Sarebbe bello coinvolgere le più grandi dive della musica italiana, adoro la coralità artistica tutta al femminile.

Cosa ci dici degli inediti che hai messo in questo lavoro?

Questi 5 inediti rappresentano tutte le Syria, è stato tutto molto naturale e quello che ascolterete è il frutto di una scelta di cuore.

Sul fronte live?

Da due anni a questa parte porto in giro “Bellissime”, un ripasso che faccio col pubblico, uno spettacolo senza scadenze che riunisce le grandi cantanti italiane dagli anni 50 agli anni 80. Tutti mi chiedono se farò un tour ma mi chiedo perché farlo a tutti i costi, andare in giro è faticoso ed è faticoso farlo anche nei contesti che mi piacciono di più. Io ho quel mondo lì, non cerco di più, non mi sento in dovere di stupire. Sicuramente farò delle date elettroacustiche, ci saranno i miei Djset e poi ho un’idea in testa…

Cioè?

Sto lavorando ad un progetto che mi dia la possibilità di portare in scena il repertorio di Gabriella Ferri, spero di farlo al più presto.

Syria

Syria

Tu che hai così tanti interessi, che rapporto hai con l’estero? Hai qualche collaborazione nel cassetto?

Siamo in tanti, ormai si fa la fila per tutto. Io mi metto in fila volentieri, mi passano davanti dei treni ma la prendo con filosofia. Ci sono tante cose belle che mi vivo appieno e tra queste c’è il mestiere di mamma che rimane il più bello. Per il resto non mi dispiacerebbe approfondire l’aspetto produttivo del mio lavoro oppure aprire un negozio di abbigliamento vintage. Per quanto riguarda l’estero mi perdo spesso ad ascoltare tanti artisti, presto andrò al Primavera Sound e mi metterò a sognare sottopalco come sempre. Sogno che James Blake produca un mio disco ma nel frattempo aprirò il concerto di Justin Bieber al Parco di Monza con un djset insieme a Pierpaolo.

E Ayris?

Mi piacerebbe produrre un nuovo disco, so che questa idea avrebbe un riscontro positivo in più ambiti che conosco.

Rifarai Top Dj?

Sì, il programma si farà a dicembre. Mi piace il genere, mi sto documentando e spero sempre di poter dare il mio contributo al meglio.

Raffaella Sbrescia

Video: Lontana da te

TRACKLIST DELL’ALBUM

1 Intro con la Pina

2 Islanda

3 Se sapessi (scritta da Giuliano Sangiorgi)

4 Lontana da te

5 Acqua e Alloro

6 Io te Francesca e Davide

7 Sei tu

8 L’amore è

9 Non è peccato

10 Se t’amo o no feat. Noemi

11 Odiare feat. Emma

12 La distanza feat. Paola Turci

13 Non dimentico più feat. Francesca Michielin

14 Come non detto feat. Ghemon

15 Se tu non sei con me

16 Sei bellissima

17 Non ci sto

18 Tutti i colori del mondo feat. Emiliano Pepe

 

Magellano: Francesco Gabbani racconta se stesso e il nuovo album all’insegna della naturalezza

COVERmagellanoEsce oggi per Bmg “Magellano”, il nuovo disco di Francesco Gabbani. Gli spartiti musicali dell’album, unitamente alle versioni Canzoniere ed un CD contenente le basi musicali originali, sono contenuti nell’edizione a stampa prodotta e commercializzata da Hal Leonard MGB. Il disco contiene “Occidentali’s Karma”, brano da settimane in vetta alla classifica airplay radio, con 100 milioni di visualizzazioni su Youtube e certificato triplo platino per gli oltre 150mila download e streaming. Un album breve ma ricco di contenuti e di generi, un lavoro eterogeneo che spazia dall’ironia all’intimismo senza troppi fronzoli. Ispirato al nome del navigatore ed esploratore portoghese Magellano, l’album intende rifarsi all’idea del viaggio, inteso soprattutto come percorso esistenziale. A spiegarlo è lo stesso Gabbani: «Il titolo parte dal concetto di viaggio ma non tutte le canzoni parlano di questo. Il vero cammino è verso l’ignoto che c’è dentro ciascuno di noi; una delle cose più difficili da fare e conoscersi per poi accettarsi. Il file rouge di questo lavoro è la curiosità di chiedersi il perché di alcune sfaccettature della nostra esistenza; si tratta di un concept album involontario».

Il nuovo album riunisce nuovamente assieme a Francesco Gabbani, gli altri co-autori di Occidentali’s Karma, ovvero Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua e il produttore Luca Chiaravalli: «La genesi dell’album risale all’inizio del 2016, un anno importante, un anno di gratificazione funzionale a quanto fatto fino ad allora. Questo disco porta il mio nome, simboleggia la mia espressività ma è anche il frutto di una collaborazione che a me ha portato gioia e serenità perché fondata su veri valori umani. I miei collaboratori sono l’equipaggio di un vascello in cui ognuno ha dato il suo contributo senza desideri di prevaricazione. Ciascuno ha avuto il suo spazio in un clima di grande armonia e naturalezza che mi rende ancora più soddisfatto di questo lavoro», ha spiegato Francesco Gabbani. Soddisfatto sì, ma con i piedi ben saldi per terra: «Questo è stato un anno importante, avevo rinunciato all’idea di esprimermi personalmente come artista ma non ho mai abbandonato la musica. Oggi si pensa che per vivere di musica si debba essere famosi. Io non la penso così, in questi anni ho continuato a scrivere, l’ho fatto per Celentano, Renga, Fabio Ilacqua. Tuttora ricevo proposte di collaborazione in veste di autore, chiaramente cercherò di dedicarmici al più presto. La mia soddisfazione non viene dalla recente fama bensì dal fatto che sono riuscito a fare della mia musica il mio mestiere. Oggi mi sento più legittimato a farlo anche per chi ha sempre creduto in me in tempi non sospetti, dapprima come autore e poi come artista; su tutti il team di Bmg». A chi ha provato a muovere critiche rispetto ai tempi di lavorazione del disco, Gabbani risponde così: «Mi sento ben rappresentato da questo disco perché riassume in maniera esaustiva le mie sfaccettature. Non ho sentito nessuna pressione e non mi sono curato delle aspettative che c’erano nei miei riguardi dopo la vittoria del Festival. La produzione è avvenuta dopo Sanremo, l’unico brano composto per intero in questa fase è stato “Tra le granite e le granate” (prossimo singolo) mentre la scrittura dei brani era già stata completata per l’80% in un periodo precedente. Tra le altre cose, in autunno avevo appena concluso lo scorso tour e poi sono stato impegnato a comporre la colonna sonora per il film di Fausto Brizzi “Poveri ma ricchi” che mi ha dato tanta soddisfazione».

Francesco Gabbani ph Chiara Mirelli

Francesco Gabbani ph Chiara Mirelli

Dato tra i favoriti all’Eurovision Song Contest, Gabbani dimostra di avere le idee chiare anche qui: «Cerco di non pensarci più di tanto, da un lato sono veramente entusiasta, dall’altro cerco di non caricarmi di troppa responsabilità. Vorrei affrontare quest’avventura in modo molto semplice, non farò particolari sforzi, mi proporrò in modo molto naturale e non ricorrerò a nessun escamotage per attirare attenzione. Ovviamente ci sarà la scimmia per dare al pubblico europeo la possibilità di conoscere la performance originale ma poi il suo percorso potrà ritenersi concluso. Il brano subirà il taglio della seconda strofa per motivi di regolamento ma abbiamo fatto in modo che restasse intatto l’impatto dinamico dello special. Per il resto ho avuto una risposta e un supporto internazionale che non mi aspettavo, punto ad un contesto internazionale cercando di valorizzare la nostra lingua. Per quanto riguarda il disco, infine, la versione che uscirà all’estero avrà il titolo in inglese, una cover diversa e sarà comprensiva del brano “Amen”.Lo so farò una grave contravvenzione alla ricorrenza del numero 9 che accompagna questo progetto e la mia vita ma ne varrà la pena (ride ndr)». A chi invece viene da pensare come faccia a gestire tutto questo improvviso successo, il cantautore risponde: «Per gestire bene quello che mi sta succedendo vivo in modo molto naturale, non mi pongo troppi problemi, sono arrivato a questo punto della mia carriera quando la mia personalità si era già formata. Non sono più un ragazzino, non vivo il dualismo tra popstar e uomo, sono quello che sono e non mi spaventa il successo, vivo tutto con gioia e il successo ottenuto da “Occidentali’s Karma” mi fa pensare che il brano abbia ormai una sua vita. Le canzoni sono di chi le vive e le fa diventare sue. Sono un po’ osservatore di questa canzone e sono orgoglioso di presentarla in italiano».  Proprio lui che si è imposto al pubblico con brani di facciata ironica, in questo disco non rinuncia all’emotività, soprattutto ne “La mia versione dei ricordi” e “Spogliarmi”: «Tengo a precisare che non è vero che preferisco far emergere il mio lato ironico per nascondermi, questa è una parte della mia espressività. In un sistema frenetico e veloce, la dimensione scanzonata cattura subito l’attenzione però è anche vero che un brano come “Spogliarmi” riesce a rappresentarmi al meglio: una volta raggiunti gli obiettivi, l’unico modo per salvarci è spogliarci di tutto per ritrovare la fame di nuove cose. Considero questo brano allo stesso modo de “Il vento s’alzerà” contenuto nel mio disco precedente». Il 27 maggio a Roma, Francesco Gabbani condurrà i TIM MTV Awards, che saranno trasmessi in diretta su MTV, MTV Music e VH1 mentre il tour ufficiale, organizzato da International Music and Arts, partirà il 19 giugno da Verona: «Per quanto riguarda il tour, farò riferimento a tutto il mio repertorio mettendo in scaletta anche qualche brano del mio primissimo lavoro, la parte visiva avrà un peso relativo perché io stesso cerco di darmi molto sul palco. A chi, invece, dice che sono troppo prezzemolino in tv, rispondo che mi basta la mia musica e che ho accettato di condurre gli Mtv Awards perché è una dimensione che non mi allontana dal mio essere artista e perché negli anni sono stati tanti i cantanti a condurre questa kermesse». 

Raffaella Sbrescia

Video: Occidentali’s Karma

Lo Stato Sociale sovverte le regole del gioco e riempe di gente e di contenuti il Mediolanum Forum

Lo Stato Sociale live @Medolanum Forum - ph Melania Pavan

Lo Stato Sociale live @Medolanum Forum – ph Melania Pavan

Un bel concerto da mitomani. Così avevano intitolato il loro concerto al Mediolanum Forum di Assago, i tipi de Lo Stato Sociale, collettivo bolognese di estrazione indie con prospettive pop. Partiti dal basso, con le proprie forze e col sostegno incrollabile di uno zoccolo duro di fan, Albi, Bebo, Lodo, Carota e Checco sono riusciti a mettere su uno show autoprodotto in grado di divertire anche un pubblico più diversificato. «Non eravamo convinti ma speravamo che sareste stati in tanti questa sera – hanno spiegato i regaz de Lo Stato Sociale al pubblico – Senza ospiti, senza alte rotazioni in radio, senza multinazionali e sponsor e con il serio rischio di rimetterci un sacco di soldi, stasera avete ci dimostrato di essere il più grande “si può fare” della nostra storia». Segno dei tempi che cambiano, segno che i messaggi antimilitaristi, antifasciti, antisessisti e antileghisti del collettivo Made in Bologna sono riusciti ad attecchire in modo solido e duraturo. Uno dei punti di forza della discografia del gruppo è l’uso pungente, dirompente, massiccio e sorprendente dell’ironia. Per più di due ore di live, comprensive di siparietti comici, immancabile quello con i ragazzi di Lercio, nonché mini comizi anti Lega Nord, Lo Stato Sociale ha messo sul piatto tutti gli assi nella manica ma senza mai strafare. In scaletta i primi successi ma anche i brani tratti dall’ultimo album intitolato “Amore, lavoro e altri miti da sfatare” (Universal / Garrincha Dischi). Dopo anni di gavetta per il collettivo nato nella radio bolognese Fujiko nel 2009 e partito da feste e concerti auto organizzati, è arrivato il momento del salto di qualità, un nuovo punto di partenza da cui ripartire con una buona dose di consapevolezza e nuovi margini di crescita.

Raffaella Sbrescia

Videointervista:

Le date del tour:

 30 aprile – Cagliari (Poetto Fest), 1 maggio – Roma (Concerto del primo maggio), 20 maggio – Prato (A tutta birra), 1 giugno – Nerviano – MI (Big Bang Music Fest), 2 giugno – Pordenone (Deposito Festival), 9 giugno – Aosta (Garden Music Festival), 17 giugno – Settimo Torinese (Fuori Tutti Festival), 22 giugno – Cremona (Tanta Robba Free Music Festival), 23 giugno – Padova (Sherwood Festival), 24 giugno – Senigallia (Mamamia), 13 luglio – Monteprandone – AP (Cose Pop),  15 luglio – Genova (Arena del Mare), 29 luglio – Roma (Postepay Sound Rock in Roma), 9 agosto – Montalto di Castro – VT (Vulci Music Fest), 12 agosto – Melpignano – LE (So What Festival), 19 agosto – Brescia (Festa di Radio Onda d’urto), 25 agosto – Chieti (Arena Civitella), 26 agosto – Riolo Terme – RA (Frogstock), 27 agosto – Asolo – TV (Ama Music Festival).

Leggi la recensione di “Amore, lavoro e altri miti da sfatare”: http://www.ritrattidinote.it/recensioni/amore-lavoro-altri-miti-da-sfatare-lo-stato-sociale.html

LA SCALETTA

 Sessanta milioni di partiti

 La rivoluzione non passerà in tv

 Buona sfortuna

C’eravamo tanto sbagliati

 La musica non è una cosa seria

Nasci rockstar muori giudice ad un talent show

 In due è amore in tre è una festa

Mai stati meglio

La felicità non è una truffa

Forse più tardi un mango adesso

Per quanto saremo lontani

 Ladro di cuori col bruco

Amore ai tempi dell’Ikea

Magari non è gay ma è aperto

Sono così indie

Eri più bella come ipotesi

Niente di speciale

Amarsi male

 Mi sono rotto il cazzo

Abbiamo vinto la guerra

 Quasi liberi

 Io te e Carlo Marx

Cromosomi

Vorrei essere una canzone

Maldestro: il garante della continuità del cantautorato Made in Italy

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Non è facile essere innovativi. E questo è un concetto che vale per tutte le epoche storiche e per tutti i contesti.
Si chiamano “geni”, quelli che intravedono nel mare di cose sentite e risentite, scritte e riscritte, dette e ridette, qualcosa di veramente nuovo che si stacchi da tutto ciò che in qualche maniera ha il pregio innegabile di esserne genitore. E’ che in questo mare di cose scritte e riscritte, dette e ridette, sentite e risentite, non è facile nemmeno essere originali. Essere originali ispirandosi a quanto già detto e ridetto, scritto e riscritto nell’ambito di un repertorio, e portare qualcosa di nuovo, di fresco, di qualitativamente pregiato e gradevole.
Questo ha fatto Maldestro nel panorama della canzone d’autore italiana.
Già tenuto d’occhio dai critici negli scorsi anni, che gli hanno conferito nel 2013 un Tenco e molti encomi, il cantautore partenopeo, con la partecipazione al festival di Sanremo, si è proposto al grande pubblico, con “Canzone per Federica”, ottenendo il secondo posto nella classifica delle nuove proposte, il premio Mia Martini, e ricevendo il maggior numero di riconoscimenti come il PREMIO LUNEZIA, il PREMIO ENZO JANNACCI, il PREMIO ASSOMUSICA e il premio conferito dalla REGIONE BASILICATA per il MIGLIOR VIDEOCLIP.

Maldestro live

Maldestro live

E così lo ascoltiamo, questo “I muri di Berlino”. E, dopo averlo ascoltato una volta, non possiamo fare a meno di farlo una seconda, ed una terza, e via dicendo, restando sempre più affascinati dalla freschezza di note che arrivano immediate alle orecchie ed al cuore, sulla reminiscenza di grandi classici cui sicuramente si ispirano, ma senza scimmiottare o clonare alcunché: tutto passato attraverso il filtro attento e caratterizzante della penna dell’autore. Certo, la mano di Maurizio Filardo si fa sentire, in arrangiamenti che riecheggiano fraseggi musicali dei primi anni ’90, quando si affacciavano alla ribalta artisti come Silvestri, Fabi, Carmen Consoli, dando nuovamente spinta e vigore ad un genere, quello della canzone d’autore, che nel corso degli anni ’80 aveva visto una fase di declino. Ed è proprio questo il segreto di una riuscita esperienza cantautoriale: non sottovalutare l’aspetto musicale, che deve costituire, al pari dei testi, un elemento caratterizzante ed articolato di ogni singolo repertorio.

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Non annoiano, i Muri di Berlino. Scorrono uno dietro l’altro a indurci in riflessioni, a rievocare emozioni, a metterci di fronte a tanti piccoli fatti di vita quotidiana in cui ci riconosciamo, a guardarci, anche nei nostri difetti o fallimenti, con un occhio più indulgente e amorevole. Un cd pieno di poesia, di quella poesia delicata che porta il sorriso su un animo infantile e candido. Nulla di torbido o ridondantemente tormentato. Anche nell’affrontare temi dolorosi, come quello dell’immigrazione, che ogni giorno ci getta sotto gli occhi le vite straziate di migliaia di esseri umani, colpevoli solo di essere nati dalla parte sbagliata. Un cd che commuove, fino alle lacrime. Ma che non manca mai, nella sua poetica, di farci alzare gli occhi al cielo e farci raccogliere un messaggio di speranza.
Quello che possiamo augurarci è che Antonio Prestieri, in arte Maldestro, resti ancora a lungo così “maldestramente”, schietto e genuino, pur continuando in quello che è un percorso che riteniamo ben avviato di maturazione artistica e personale. E che continui ancora a lungo ad accompagnarci con parole e note che sicuramente, fanno bene al cuore.

Leggi l’intervista a Maldestro: http://www.ritrattidinote.it/interviste/i-muri-di-berlino-maldestro-album.html

Prossimamente il cantautore napoletano sarà a
26/04/17
Napoli – Teatro Bellini
11/05/17
Recanati – Teatro Persiani
12/05/17
Parma – Wopa
27/05/17
Vicenza – Festival
29/05/17
Napoli – Digital Music Forum (Conferenza)
30/05/17
Torino – Partita Nazionale Cantanti H 21,00
02/06/17
Battipaglia (SA) – Notte Bianca
25/06/17
Montesano sulla Marcellana (SA) – P.za F. Gagliardi
29/06/17
Salina – Salina Doc Fest
dot
10/07/17
Asti – Asti Musica
15/07/17
Odolo (BS) – Festival D-Skarika
21/07/17
Campo di Pietra (CB) – Jazz in Campo
28/07/17
Sant’Anna di Centobuchi (AP) – Piazza
03/08/17
Treviso – Suoni di Marca

e il Primo Maggio in Piazza San Giovanni.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

Maldestro live ph Roberta Gioberti

 

 

Artù: “Canto quello che sento senza mai perdere la speranza”. Intervista al cantautore romano

Artù ph Gabino Curtidor

Artù ph Gabino Curtidor

Dopo l’uscita dell’album “Tutto Passa”, il cantautore romano Artù, al secolo Alessio Dari, si prepara ad esibirsi sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma. Lo abbiamo incontrato nel pieno di una intensa sessione di scrittura di nuove canzoni. Ecco cosa ci ha raccontato questo artista libero.

Intervista

Ciao Artù, come stai e come hai vissuto dopo la pubblicazione di “Tutto Passa”?

Sono molto carico, sto pensando al nuovo album e mi sto dedicando alla scrittura di nuove canzoni. Sto scrivendo tra un concerto e l’altro ma è in questo periodo in particolare che sto cercando di mettere nero su bianco tutto quello che ho vissuto in tour.

In qualità di appassionato osservatore, ci sono emozioni o persone che ti sono rimaste nel cuore e che cercherai di riportare nei tuoi testi?

Le facce che ho visto e le emozioni che ho provato sono solo la punta dell’iceberg di quello che per me ha rappresentato il mio primo vero tour. Mi ha sorpreso vedere tanti bambini ai miei concerti, forse perché le mie canzoni sono sì semplici ma anche molto crude. Un’altra testimonianza importante è stata quella di un signore di 85 anni che mi ha detto di conoscere tutte le mie canzoni; la musica è un linguaggio universale, non mi aspettavo assolutamente niente di tutto questo. Mi ricorderò sempre anche di una ragazza che una volta, a fine concerto, è venuta a salutarmi e poi abbracciandomi si è messa a piangere perché le succede spesso di ritrovarsi in quello che scrivo. Tutte queste cose mi caricano di responsabilità ma mi danno anche tanta forza e tanta energia creativa. Se non avessi fatto questo tour, non avrei scritto queste canzoni nuove. Se faccio questo lavoro è sempre per stare a contatto con la gente.

Quando scrivi non vai alla ricerca del ritornello, scrivi per la gente ma anche per dare un senso a quello che senti dentro. Cosa significa essere fuori dagli schemi?

Significa essere liberi. Quando scrivo non penso mai se la canzone potrà piacere alla gente, scrivo quello che mi viene. L’unica cosa di cui tengo conto sono gli occhi delle persone che mi ascoltano ma in linea di massima scrivo quello che sento.

Come sei nella vita di tutti i giorni, quali sono le cose che catturano la tua sensibilità o che semplicemente ti divertono?

Sono un mezzo disastro! (ride ndr). Sono disordinato, mi dimentico tutto, non ho tempo, mangio male, sono nevrotico, non è facile starmi dietro però ho tanti amici con cui mi diverto molto. Diciamo che in generale non sto in linea con la vita e questo mi spinge a chiudermi. Se non ci fosse stata la musica, sarebbe stato molto difficile inquadrarmi. Leggo molto, mi piacciono gli scritti di Cesare Pavese. Sono un malinconico sensibile, vedo sempre speranza in tutto, quella non mi manca mai. Soprattutto non perdo la speranza e la fiducia nell’uomo.

Cos’è che ti dà speranza nell’uomo contemporaneo?

Alla fine siamo sempre degli esseri umani, le guerre e la crisi mondiale non dipendono da tutti ma da pochi uomini che hanno il potere di condizionare i nostri destini.

Qual è il tuo rapporto con la città di Roma?

Il momento è complesso anche se chi vive a Roma tutti i giorni non vede tutta la “merda” che si vuole mostrare a tutti i costi. Come dico sempre, la colpa è di pochi ma siamo sempre tutti noi a rimetterci. Roma non funziona bene, per carità, ma è anche una città molto grande e non è facile da gestire. Roma è grande quanto la Svizzera, non è possibile governarla alla perfezione, non si risolverà mai tutto, eppure io la amo, poi la odio, poi la ri-amo: come tutti i grandi amori, non sarebbe un amore grande se un po’ non mi facesse soffrire.

Come vivi l’annuncio della tua partecipazione al concerto del Primo Maggio?

Per me che sono di Roma, quel palco me sono sempre visto davanti, starci sopra sarà il più bel momento della mia vita.

Raffaella Sbrescia

Tutto passa: Acoustic Version

http://vevo.ly/hziYed

 

Intervista ai Kasabian: “For Crying Out Loud” è un album fatto di istinto

Kasabian - For Crying Out Loud - cover album

Kasabian – For Crying Out Loud – cover album

I Kasabian sono pronti a tornare in pista con un nuovo album ispirato al classic rock. “For Crying Out Loud” è il titolo del disco in uscita il 5 maggio, preceduto dal singolo che ha fatto da apripista “You’re In Love With A Psycho”. Il sesto album della band composta da Sergio Pizzorno (voce e chitarra), Tom Meighan (voce), Chris Edwards (basso), Ian Matthews (batteria) and Tim Carter (chitarre) è stato scritto e prodotto da Pizzorno (cantante e chitarrista del gruppo) e registrato al Sergery, il suo studio a Leicester, nel giro di sei settimane. Descritto come un disco istintivo, felice e particolarmente ispirato, “For Crying Out Loud!” è figlio di una mentalità creativa old school ma tiene conto del ricambio generazionale e delle evoluzioni linguistiche che ormai hanno acquisito la quasi totalità dell’ utilizzo corrente. In attesa di ascoltarli in Italia il 19 luglio al Teatro Antico di Taormina, il 21 luglio al PostePay Sound Rock’in Roma Ippodromo delle Capannelle (Roma), il 22 luglio, all’Anfiteatro Camerini, Piazzola sul Brenta (Pd) e il 23 luglio al Lucca Summer Festival Piazza Napoleone (Lucca), abbiamo incontrato i Kasabian negli uffici della Sony Music a Milano. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Intervista

Bentrovati ragazzi, qual è lo spirito che attraversa questo vostro nuovo lavoro?

L’intento era quello di mettere a punto un album in grado di trasmettere benessere. In questo disco speranza e felicità la fanno da padrone. La struttura delle canzoni è quella classica tuttavia ci siamo divertiti a fondere tra loro stili e generi diversi.

In effetti si nota un certo lavorìo. Come è andata nel dettaglio?

Ci siamo ispirati al rock, quello classico degli anni ’70, ma abbiamo scelto di reinterpretarlo alla nostra maniera. Ci siamo riavvicinati alle radici prediligendo l’uso delle chitarre e mantenendo l’uso dell’elettronica che c’è sempre stata nei nostri lavori.

Da dove nasce il singolo “You’re in Love with a Psycho”?

Questa è una canzone in cui tutti possono rispecchiarsi, un brano in cui amore e follia convivono nello stesso momento.

Come mai avete deciso di incidere un disco in controtendenza rispetto ai tempi che corrono?

La nostra musica intende portare gioia a chi l’ascolta. Nel nostro lavoro precedente ci siamo abbondantemente dedicati alle tematiche relative all’attualità e, dato che questi contenuti ricorrono nei lavori di tanti altri artisti, stavolta ci siamo concentrati nel fare del sano rock’n’roll.

Come è avvenuta la scelta del titolo “For Crying Out Loud”?

Il titolo riprende l’espressione “For Fuck Safe”. Questa è musica che viene dal cuore, che fa urlare ma anche piangere e ridere.

Chi c’è in copertina?

Si tratta di uno dei tecnici che ci seguono quando siamo in tour!

Uno dei brani con la personalità più spiccata è “Are You Looking For Action”…

Ogni disco classico che si rispetti ha bisogno di momenti in cui si rielabora un po’ tutto il discorso. Questo brano è uno di quei momenti. Siamo partiti con un brano di tre minuti ed è diventato di otto; un bellissimo risultato per noi.

Quali ascolti confluiscono in questo disco?

Tra gli altri citiamo Ramones, Blondie, Sex Pistols, The Stooges.

Cosa è accaduto durante le sei settimane di gestazione di questo album?

Ci siamo affidati all’istinto senza fare nessun ragionamento particolare. “Bless this Acid House” e “Ill Ray (the King)” sono i pezzi “killer” che abbiamo aggiunto alla fine.

Video: You’re in Love With a Psycho

A proposito chi è III Ray?

Il padre di Sergio è solito chiamarlo “King”, il titolo del brano s’ispira ad un’opera italiana.

Da dove salta fuori tutta questa dirompente ironia?

Ce l’abbiamo sempre avuta, forse ora è più evidente.

Nei testi si evince la voglia di stare al passo dei tempi con un relativo adeguamento del vostro linguaggio, è così?

Il tipo di linguaggio che usiamo traspare sin dalla copertina, quello che cerchiamo di fare è proprio quello di tenere conto dei cambiamenti del linguaggio nelle nuove generazioni.

Cosa pensate del fatto che siete una delle ultime rock band rimaste indenni nel 2017?

Una ballad come “Goodbye Kiss” ci ha resi famosi ma questo è il nostro bello: siamo imprevedibili. Il passaggio allo streaming ha condizionato irrimediabilmente l’ascolto della musica ma anche il modo di pensare agli album. Noi non siamo fissati col passato, consideriamo il disco come un’opera d’arte da prendere nel suo insieme ma non pensiamo ai singoli. Di solito la musica contemporanea prende vita nel corso di estenuanti riunioni in cui si riuniscono 12 autori che pensano ai prodotti da studio. Noi invece facciamo musica con il cuore, questo è un disco vero e sentito ed è questo che lo renderà potente facendo la differenza.

 Raffaella Sbrescia

“For Crying Out Loud” tracklist:

1. Ill Ray (The King)

2. You’re In Love With A Psycho

3. TwentyFourSeven

4. Good Fight

5. Wasted

6. Comeback Kid

7. The Party Never Ends

8. Are You Looking For Action

9. All Through The Night

10. Sixteen Blocks

11. Bless This Acid House

12. Put Your Life On It

Le Luci della Centrale Elettrica live a Milano. Il report del concerto

Le Luci della Centrale Elettrica live all'Alcatraz - Milano

Le Luci della Centrale Elettrica live all’Alcatraz – Milano

Dopo la recentissima pubblicazione di uno dei migliori album pubblicati ad inizio anno, quale è “Terra”, Vasco Brondi, meglio noto come Le Luci della Centrale Elettrica, ha fatto tappa all’Alcatraz di Milano per presentare, per l’appunto, questo suo nuovo lavoro ma anche per fare il punto sull’evoluzione della propria identità artistica. Pare ormai evidente che il cantautore abbia raggiunto una certa maturità nell’operare con la massima disinvoltura sia nella realizzazione dei testi che nella lavorazione dei suoni. I tratti peculiari convergono sulle fusioni sonore figlie di ascolti etnici e sperimentazioni strumentali. Completi, ricchi ed variegati sono, infatti, gli arrangiamenti che Vasco e i suoi hanno messo a punto per rendere dal vivo tutta la magia di testi intrisi di riflessioni e interrogativi che dal generale si focalizzano su processi analitici individuali. Vasco Brondi pesca a piene mani tra ritmi tribali e musica elettronica partendo dalla provincia italiana (Ferrara) e allargando il proprio raggio letterario agli angoli più remoti del mondo passando dalla solitudine alla moltitudine attraverso un mare di interrogativi. In scaletta i principali successi del suo “pop impopolare” ma anche e soprattutto i brani nuovi. Libero, fresco, disinvolto, il cantautore spazia tra passato e presente godendosi il calore del pubblico senza mai perdere impeto e concentrazione. Tra i brani più belli segnaliamo “A forma di fulmine”: possiamo correre o restare immobili, prenderci o perderci, vivere senza avere niente da perdere e tutto da vincere o magari navigare semplicemente a vista senza mai perdere di vista il valore delle cicatrici che il nostro vissuto ci ha lasciato sulla pelle. Da cantare a squarciagola anche la storia di una “sconfitta e contenta” di cui Brondi narra nel brano intitolato “Nel profondo Veneto”. “Vanno sempre bene i progressi, ma tu come ti senti?”, chiede l’artista nell’attualissima “Iperconnessi”. Sonorità intense e conturbanti animano il bel testo di “Stelle marine”. Altro brano intriso di frammentazioni è “Moscerini”, affresco estemporaneo del nostro morire tracciabili nei desideri e nei movimenti. Vasco Brondi ha imparato ad aggiungere per sottrarre è il frutto del suo lavoro artigianale di cesellatore di parole ha dato i suoi frutti anche dal vivo. Come lo sappiamo? In questo “conglomerato di eremiti” quale è Milano certe serate ci insegnano ad accettare ciò che c’è senza scappare. Anzi.

Raffaella Sbrescia

Alchemaya: follia, ambizione e ricerca nell’opera “sintonica” di Max Gazzè

Max Gazzè - Alchemaya - scatto presente sulla pagina Facebook dell'artista ph Riccardo Pinna

Max Gazzè – Alchemaya – scatto presente sulla pagina Facebook dell’artista ph Riccardo Pinna

Ambizione, follia, ricerca e spensieratezza. Sono questi i quattro punti cardinali lungo i quali si muove “Alchemaya”, il nuovo progetto artistico che Max Gazzè sta portando sui palcoscenici dei maggiori teatri italiani e che lo scorso 11 aprile è approdato anche al Teatro degli Arcimboldi di Milano (si ripete questa sera). Prendendo spunto dal maestoso impianto sinfonico che subentrava in “Verso un altro immenso cielo”, brano che l’artista stesso aveva definito un viaggio nella psiche, un volo pindarico senza meta, oltre il tempo e lo spazio e che chiudeva la tracklist di “Maximilian”, l’ultimo album in studio del cantautore, pubblicato per Universal Music nell’ottobre del 2015. Giacchè le progressioni armoniche contenute nello speciale arrangiamento del brano si rifacevano a derivazioni della musica sacra e sintetizzavano concatenazioni armoniche piuttosto complesse, l’artista ha pensato bene di mettersi al lavoro insieme al fratello Francesco per dare vita ad un’ opera “sintonica”, data dall’unione dei bei noti sintetizzatori e della musica sinfonica (nello specifico la Bohemian Symphony Orchestra di Praga), ovvero un ensemble di 50 elementi egregiamente diretto dal Maestro Clemente Ferrari. Storia, filosofia, fisica quantistica e ricerca spirituale convergono in questi nuovi brani ispirati a vicende pre-adamitiche riguardanti gli Anunnaki, la popolazione aliena che secondo gli antichi manoscritti sumeri avrebbe colonizzato il suolo terrestre, nominandolo Eden. Tutto il primo dei due atti di cui si compone lo spettacolo, si sviluppa attraverso le letture di Rocky Tognazzi, perfetta voce narrante, e le performances di Max Gazzè (coadiuvato anche da Salvatore Mufale, Roberto Procaccini e Arnaldo Vacca) che, per la prima volta, lascia da parte l’inseparabile basso per convergere energie e attenzione sulle parole di composizioni originali e tutt’altro che ruffiane. Il pop, la musica classica, l’elettronica, l’avanguardia si fondono in testi che indagano la natura dello spirito umano, che accarezzano il passato per comprendere le dinamiche del presente senza tralasciare lo sbrilluccichìo della fantasia.

Max Gazzè - Alchemaya - scatto presente sulla pagina Facebook dell'artista ph Riccardo Pinna

Max Gazzè – Alchemaya – scatto presente sulla pagina Facebook dell’artista ph Riccardo Pinna

La narrazione parte dalla creazione dell’uomo (“Progenie”) e si conclude con un brano intitolato “Il progetto dell’anima”. Spazio anche a due brani inediti che probabilmente faranno parte del prossimo album dell’artista e che nascono dalla fertile sinergia creatasi lavorando fianco a fianco con suo fratello Francesco. Si parla di “Se soltanto” e “Un attimo a notte”, entrambi attraversati da una sottile venatura malinconica capace di conferire una potente stretta al cuore. Tutt’altro registro per il secondo atto dello spettacolo che, invece, raccoglie tutti i più grandi successi del repertorio di Max Gazzè conferendovi un’elegantissima e sfarzosa inedita veste. A metà strada tra barocco e futurismo, l’artista si muove a proprio agio tra registri, influenze e visioni musicali senza mai rinunciare alla voglia di mettersi in discussione e reinventarsi. Una follia, certo, ma anche un lusso che in pochi riescono a concedersi. Max Gazzè non solo ci riesce, può.

Raffaella Sbrescia

Visarno 2017: un calendario da urlo per Firenze Summer Festival, Firenze Rocks e Decibel Open Air

Firenze Summer Festival

Firenze Summer Festival

Si parte il 14 giugno con i Radiohead e si chiude il 18 luglio con gli Arcade Fire. Nel mezzo Aerosmith, Placebo, Eddie Vedder, Cranberries, Glen Hansard, System Of A Down,  Prophets Of Rage, Chemical Brothers, The XX, Jamiroquai e molti altri ospiti.

Tutto alla Visarno Arena di Firenze, dove tra giugno e luglio si svolgeranno i festival Firenze Summer Festival Firenze Rocks, la non-stop di elettronica Decibel Open Air 2017 e altri super eventi.

Apriranno questa grande grande stagione di musica dal vivo i RADIOHEAD il 14 giugno; Thom Yorke e compagni saranno gli headliner di una giornata che vedrà sul palco anche JAMES BLAKE, cantautore che ha intrecciato i fili del soul, pop ed elettronica, e il progetto JUNUN del compositore israeliano Shye Ben Tzur con il gruppo di musicisti indiani The Rajasthan Express. Ingresso dalle ore 12:00, inizio concerti ore 17:00, Radiohead ore 21:30.

 

Venerdì 23 giugno suonerà la campanella di Firenze Rocks, tre giorni di rock in tutte le sue declinazioni: inaugurano gliAEROSMITH, unica data italiana del loro Aero-Vederci Baby Tour con cui si congedano dalle scene; nella stessa giornata saranno sul palco anche PLACEBO e DEAF HAVANA. Sabato 24 giugno approderà, per la prima volta in Italia, EDDIE VEDDER, già voce e anima dei Pearl Jam, l’opening-act sarà riservato a THE CRANBERRIES di Dolores O’Riordan e GLEN HANSARD. Firenze Rocks si chiuderà domenica 25 giugno nel segno dell’alt-metal insieme a SYSTEM OF A DOWN e PROPHETS OF RAGE.

Ingresso dalle ore 12:00, inizio concerti ore 17:00, headliner ore 21:30 (Eddie Vedder ore 22:30).

Virgin Radio, radio ufficiale di Firenze Rocks, accompagnerà i propri ascoltatori, chi sarà presente alla Visarno Arena e chi non riuscirà a esserci, con una importante presenza sul posto e programmi in diretta e sui social network. Ringo e Tommytrasmetteranno in diretta il sabato e la domenica pomeriggio, faranno ballare i presenti con strepitosi dj set e faranno vivere anche il palco principale nei momenti tra l’esibizione di una band e l’altra.

Scarica la app ufficiale Firenze Rocks per Apple e Android per vivere Firenze Rocks minuto per minuto!

Sabato 1° luglio, dalle 12:00 alle 24:00, Visarno Arena si trasformerà in una gigantesca dance hall in occasione di Decibel Open Air 2017: 12 ore di elettronica non-stop con ospiti, tra gli altri, THE CHEMICAL BROTHERS (dj-set), il live di DUBFIRE e la techno di ALAN FITZPATRICK. Ingresso dalle ore 12:00, il dj-set dei Chemical Brothers è previsto per le 21:30.

Firenze Summer Festival si aprirà sabato 8 luglio con una delle due date italiane dei THE XX, band inglese che ha scalato le classifiche di mezzo mondo con un sofisticato mix di r&b, edm e reminiscenze indie. Apertura porte ore 18:00, headliner ore 21:30.

26 milioni di dischi, un Grammy Award e un posto nel Guinness Book of World Records per l’album funk più venduto di sempre: anche i JAMIROQUAI sono attesi all’interno di Firenze Summer Festival martedì 11 luglio, concerto che è un invito alle danze mentre in radio e online imperversa il nuovo album “Automaton”. Apertura porte ore 18:00, headliner ore 21:30. R101 sarà la radio ufficiale dei concerti dei Jamiroquai in Italia.

Firenze Summer Festival si chiuderà martedì 18 luglio con il concerto degli ARCADE FIRE. A tre anni dall’ultimo trionfale tour, la band capitanata da Win Butler e Régine Chassagne ritrova i propri fan, mentre il nuovo disco è in dirittura d’arrivo. Apertura porte ore 18, headliner ore 21,30.

I biglietti per Firenze Summer Festival e Firenze Rocks sono in prevendita su www.ticketone.it (tel. 892.101). Per Decibel Open Air 2017 su www.diyticket.it.

I concerti dei Radiohead e tutti quelli in programma al Firenze Rocks sono a posto unico (capienza 50.000 spettatori). Per gli altri eventi sono disponibili anche gradinate con posti a sedere (capienza 13.000 spettatori). Visarno Arena è all’interno dell’Ippodromo del Visarno, nel Parco delle Cascine, a soli due chilometri dalla Stazione SMN.

L’estate al Visarno 2017 è organizzata da Fratini srl, Live Nation Italia, Indipendente, LNDF e Decibel Eventi, con il patrocinio del Comune di Firenze.

Info utili e servizi

·        Casse e cambio prenotazioni in piazza delle Cascine

·        Cambio euro/token

·        4 ingressi per Radiohead e Firenze Rocks, 1 ingresso per gli altri spettacoli

·        Parco delle Cascine chiuso al traffico in occasione di Firenze Rocks e Radiohead

·        Consigliato l’impiego di mezzi pubblici, in particolare la Tramvia. In auto: uscita A1 Firenze Scandicci + parcheggio scambiatore fermata Villa Costanza + Tramvia

·        Sconto 20% Firenze Parcheggi

·        Parcheggi moto e bici in prossimità dell’arena

·        Villaggio Firenze Rocks (esterno)

·        Mangiar/bere: anche vegano, vegetariano e per celiaci

·        Kinder garten

·        Area per donne incinte

·        Area per diversamente abili

·        Guardaroba / Fondazione Tommasino Bacciotti

·        Assistenza medica e presidio medico avanzato

·        Info in tempo reale sui social Summer Festival, Firenze Rocks e Decibel Open Air 2017

·        No zaini, valigie, bottiglie e lattine (anche aperte), bombolette, ombrelli, aste e selfie stick, utensili, fuochi d’artificio, armi, caschi

 

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