Fabrizio Moro: “L’essenza di un uomo rimane la stessa e ve la racconto in Pace”

copertina album Pace_Fabrizio Moro

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Dopo essersi conquistato il disco d’oro e la “Menzione Premio Lunezia per Sanremo” come miglior testo in gara nella sezione Campioni al 67esimo Festival di Sanremo con l’emozionante brano “Portami via”, Fabrizio Moro presenta “PACE” (Sony Music Italy), il nuovo disco di inediti in uscita il prossimo 10 marzo. Dopo 20 anni di carriera, l’artista si rimette in gioco attraverso 11 tracce dal mood intimo e autobiografico scegliendo di renderci partecipi di una nuova fase della sua vita, del raggiungimento di un inedito momento di serenità interiore nonché di nuovi piccoli bilanci messi nero su bianco con la sua inimitabile scrittura.

Intervista

“Pace” è un disco meno arrabbiato e più equilibrato. In queste nuove canzoni racconti molto più di te e meno del disagio circostante. Come mai?

Negli ultimi due anni sono successe tante cose e questo si è riflesso nelle canzoni. Da “Pensa” ad oggi sembra siano passati 50 anni. Ho la percezione di aver costruito un’eredità musicale importante e questo mi ha dato serenità. A questo si aggiunge l’esperienza della paternità: per la prima volta ho iniziato a vivere la quotidianità in maniera normale e a fare da solo cose che non avevo mai fatto. Avevo difficoltà a relazionarmi con l’esterno ora sento una pace interiore. Sicuramente questo sentimento non mi accompagnerà per sempre, a causa del mio carattere e della mia personalità ho sempre bisogno di una nuova meta da raggiungere. La pace è una sensazione che cerco ma che continua a sfuggirmi perché ho sempre una battaglia da combattere.

Ascoltando il disco pare quasi che la tracklist possa essere suddivisa in tre parti con un lieto fine, è così?

In effetti sì. Questo disco è stato terapeutico ma me ne sono reso conto solo quando l’ho ascoltato in fase di missaggio con tutti i brani assemblati insieme. La parola che ricorre più spesso è “paura” e questo testimonia che questo lavoro ha scavato molto dentro di me. Ho iniziato a lavorarci con timore, non sapevo a cosa stavo andando incontro, poi però durante le registrazioni ho cominciato ad avere delle conferme. In virtù di tutto questo potrei descriverlo come un concept album delle mie emozioni.

Come mai hai scelto di duettare con Bianca Guaccero in “E’ più forte l’amore”?

Inizialmente la tracklist era composta da 10 brani, il brano con Bianca è arrivato per caso. Lei mi aveva contattato per chiedermi un brano per un film a cui stava lavorando. In quell’occasione ho scoperto che sapeva cantare e anche molto bene, questo è il motivo per cui ho deciso di coinvolgerla in questo lavoro.

Uno dei temi affrontati in questo lavoro è anche quello dell’infanzia…

Sì, mio figlio Libero mi assomiglia molto dal punto di vista caratteriale, proprio attraverso questo confronto costante ho ritrovato il Fabrizio bambino. La paternità ha risvegliato diverse cose che erano rimaste assopite. Ora che i miei figli stanno crescendo riesco ad interagire di più con loro. Li vedo poco ma quando sto con loro finisco per viziarli un po’. Libero è un super appassionato di calcio mentre Anita è innamorata della musica. Con lei sento di avere un legame a doppio filo da prima che nascesse. Fin da quando avevo 15 anni ho sempre avuto il desiderio di diventare padre di una donna forse perché non ho mai avuto una relazione duratura.

Questo è quello che racconti in “Giocattoli”?

Da piccolo parlavo più con Jeeg Robot che con le persone, per questo ho scritto questo pezzo.

Quali sono i pezzi a cui ti senti più legato?

Sicuramente “Portami via” è quello a cui voglio più bene poi ci sono anche “Giocattoli e “Sono anni che ti aspetto” in cui parlo della parte di me che mi è sempre piaciuta di meno.

FABRIZIO MORO_credito fotografico di Fabrizio Cestari 3 b

Cosa cambierà nel nuovo tour?

Dopo due tour molto simili tra loro, ci saranno tanti nuovi arrangiamenti a cui stiamo lavorando già da qualche mese. Ci sarà l’anteprima live il 20 aprile al Fabrique di Milano, poi un po’ di promozione del disco e l’inizio del vero e proprio tour il 26 e 27 maggio (Nuova data) al Palalottomatica di Roma. Nel frattempo abbiamo chiuso gli accordi per nuovi concerti in 20 città italiane, a breve vi dirò le date!

A proposito di suoni, anche in “Pace” si sente una forte ventata di novità…

A differenza dei miei precedenti album, questa volta mi sono affidato ad Antonio Filippelli e Fabrizio Ferraguzzo per la totale produzione del disco. Ho portato la mia band conservando la matrice di sempre con chitarra, basso e batteria registrando tutto in presa diretta. Il fatto è che con due produttori provenienti da un mondo completamente diverso dal mio doveva per forza crearsi un conflitto di interessi, il risultato è questo sound che mi piace molto di più. Finalmente avevo i mezzi per poterlo ottenere.

E tu “i mezzi” hai imparato a costruirteli a suon di canzoni che spesso hai donato a tanti artisti di grande successo.

Fin da quando ho scritto “Sono solo parole”, il percorso di autore ha sempre cercato di far fronte alla mancanza di compromesso con le multinazionali. Dopo quel brano, ho collaborato con tanti altri artisti ma tengo a sottolineare che ho sempre scritto per me stesso. I miei pezzi raccontano la mia vita, con i proventi dei diritti d’autore ho finanziato la mia etichetta e la produzione dei miei album. L’univa volta che ho scritto per un altro artista è stata per Fiorella Mannoia con due testi presenti nel suo album “Combattente”.

 Come è andato questo Sanremo?

Beh, direi che è andato nel mondo inverso a quello che mi aspettavo. Credevo che mi sarei classificato molto più in alto e che il pezzo avrebbe avuto un percorso lento. Reputavo “Portami via” un diesel, l’ho cantato anche male perché per tutta la settimana sanremese ho avuto un groppo in gola che non sono riuscito a sciogliere. Questa è stata la volta in cui ho avuto più paura, mi aspettavo delle conferme da me stesso, così come se l’aspettavano le persone che mi seguono.

Curioso che ti sentissi così, ormai il tuo canzoniere parla chiaro

Sentivo una certa ansia da prestazione, in realtà sono rimasto lontano dai riflettori per anni proprio per questo motivo. Penso che avessi paura di mettermi in gioco, questo è un limite che mi ha frenato spesso, il confronto con la realtà dei fatti mi ha sempre intimorito e, visto che il palco di Sanremo è il riflettore più grande in Italia, sentivo questa paura in modo più forte. Ho sempre temuto di perdere quello che avevo costruito, questa cosa mi succede anche quando pubblico un nuovo lavoro.

Alla luce di questi ragionamenti, come hai vissuto l’esperienza di insegnante ad Amici?

Questo programma lo affronto con serenità, trasparenza e lealtà nei confronti di me stesso. Anche “Amici” è stato terapeutico, mi ha aiutato ad aprirmi di più e a confrontarmi con tante persone tutte insieme. Maria De Filippi mi ha cercato per due anni ma mi spaventava confrontarmi con le critiche. Quando sbagli, i riflettori non perdonano eppure sto cercando di fare pace anche con questo fatto. Io faccio quello che posso, il resto lo lascio al destino.

Che rapporto hai con la libertà?

C’è stato un periodo in cui ho lavorato a “Sbarre”, un programma girato dentro al Piccolo teatro del carcere d Rebibbia, a pochi chilometri dal paese in cui ho vissuto da piccolo. Sono stato lì per un mese, entravo alle 10 e uscivo alle 18, parlavo con molti coetanei e con ragazzi più piccoli di me che erano lì per reati più o meno gravi. Ogni volta che uscivo mi mettevo nel traffico, prendevo l’aria in faccia e mi rendevo conto di quanto fossi fortunato. In quel momento mi sentivo in pace con il mondo circostante riuscendo a percepire cosa fosse davvero importante per me.

 Raffaella Sbrescia

Il 10 marzo partirà l’instore tour durante il quale Fabrizio Moro presenterà il nuovo disco con un mini live, accompagnato al pianoforte dal maestro Claudio Junior Bielli, e incontrerà i fans. Ecco le date aggiornate:

10 marzo a La Feltrinelli di Roma (Via Appia Nuova, 427 – ore 20.00)

11 marzo a La Feltrinelli di Napoli (Via Santa Caterina a Chiaia, 23 angolo Piazza Dei Martiri – ore 17.00)

13 marzo a La Feltrinelli di Milano (Piazza Piemonte, 2 – ore 18.30)

15 marzo a La Feltrinelli di Bari (Via Melo, 119 – ore 18.30)

18 marzo a La Feltrinelli di Torino (Stazione di Porta Nuova – ore 17.00)

20 marzo a La Feltrinelli di Bologna (Piazza Ravegnana, 1 – ore 18.00)

Questa la tracklist dell’album: “Pace”, “Tutto quello che volevi”, “Giocattoli”, “Semplice”, “Portami via”, “La felicità”, “L’essenza”, “Sono anni che ti aspetto”, “Andiamo”. “È più forte l’amore” (con Bianca Guaccero), “Intanto”.

Video: Portami via

“Terra”: il nuovo album de Le Luci della Centrale Elettrica. La recensione

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“Terra” è il nuovo lavoro di Vasco Brondi aka Le Luci della Centrale Elettrica. Un album intimo e collettivo al contempo, completo perché contemporaneo e ricco di influssi e sfumature sonore. Incarnando nel linguaggio, nelle tematiche, negli arrangiamenti il linguaggio e gli interrogativi del nostro tempo, Vasco Brondi pesca a piene mani tra ritmi tribali e musica elettronica. Si lascia emozionare, travolgere, ispirare dall’incontro e dalla diversità degli uomini cantando l’annichilimento del possibilismo, quello che tutto prende e tutto offre a noi che siamo “schiavi dei piani futuri”. Partendo dalla provincia italiana (Ferrara), Brondi allarga il proprio raggio letterario agli angoli più remoti del mondo passando dalla solitudine alla moltitudine attraversando un mare di interrogativi. A tutto questo, il cantautore e il co-produttore Federico Dragona (Ministri) hanno sapientemente unito suoni ed echi dal mondo per delineare un fedele affresco della nostra etnia in evoluzione “dove stanno insieme la musica balcanica e i tamburi africani, le melodie arabe e quelle popolari italiane” attraverso i suoni di tabla e violoncello, le percussioni di Daniel Plentz dei Selton e il violino di Rodrigo D’Erasmo. In copertina troviamo, invece le “Seven Magic Mountains”, pietre ammassate, enormi e fosforescenti, nel deserto del Nevada. “Metafora, racconta lo stesso Brondi, di Las Vegas, a mezz’ora di distanza, del niente luccicante. O della nostra terra, lo splendido deserto italiano visto con gli occhi di chi cerca di sbarcarci.”

Vasco Brondi PH Ilaria Magliocchetti Lombi

Vasco Brondi PH Ilaria Magliocchetti Lombi

Accompagnato dal libro/diario di lavorazione “La gloriosa autostrada dei ripensamenti”, in cui il cantautore ha incluso tutto quello che è esondato dalle canzoni, il cumulo di immagini si apre con “A forma di fulmine”: possiamo correre o restare immobili, prenderci o perderci, vivere senza avere niente da perdere e tutto da vincere o magari navigare semplicemente a vista senza mai perdere di vista il valore delle cicatrici che il nostro vissuto ci ha lasciato sulla pelle. In “Qui” è il futuro a scardinare regole e sentimenti, l’unica difesa è il “super potere di essere vulnerabili”. La pelle sottile di noi, sempre assaliti dai pensieri è fedelmente ritratta in “Coprifuoco”, il brano che racchiude tutti i fili del discorso portato avanti da Brondi nonchè tutte le sue influenze De Gregoriane. A seguire, la vicenda di una “sconfitta e contenta” che, dopo aver vissuto un periodo di destabilizzante precariato a Milano, torna dai suoi genitori “Nel profondo Veneto”. La distanza del cammino tra le proprie origini e il proprio destino fa capolino ne “Il Waltz degli scafisti”, un brano che esorcizza il male servendosi di uno struggente giro di violino in chiusura. “Vanno sempre bene i progessi, ma tu come ti senti?”, chiede Brondi in “Iperconnessi”: cantami o Diva l’ira della rete imprevedibile come le onde, cantami la fame d’attenzione in un mondo in cui l’ironia sta diventando una piaga sociale. Cantami, soprattutto, del diritto alla segretezza e alla timidezza, dei posti dove il wifi non arriverà mai e poi mai, canta l’artista, ponendosi e ponendoci domande che pesano macigni. L’ascolto continua con “Chakra, un brano intimo e serenamente disperato nella sua consapevole tragicità. Sonorità intense e conturbanti animano il testo di “Stelle marine” in cui l’acqua si impara dalla sete, la pace dai racconti di battaglia. Altro brano intriso di frammentazioni è “Moscerini”, affresco estmporaneo del nostro morire tracciabili nei desideri e nei movimenti facendo finta di niente. Il meraviglioso disco si chiude con “Viaggi disorganizzati” in cui l’impossibile diventa possibile, su tutto il riuscire a sopravvivere “allegri e disperati nei secoli dei secoli”.

Raffaella Sbrescia

Tracklist

A forma di fulmine
Qui
Coprifuoco
Nel profondo Veneto
Waltz degli scafisti
Iperconnessi
Chakra
Stelle marine
Moscerini
Viaggi disorganizzati

Le date del tour:

 

 

 

Brunori Sas live: quando la canzone d’autore è da sold out

Brunori Sas live @ Alcatraz Milano ph Francesco Prandoni

Brunori Sas live @ Alcatraz Milano ph Francesco Prandoni

Pronti ad evader con la mente, a piangere, a ballare, ad emozionarci. Così ci ha trovati Brunori Sas all’Alcatraz di Milano per un sold-out tanto atteso quanto meritato. Reo di essersi messo in discussione con un gran bell’album quale è “A casa tutto bene” (Picicca dischi), il cantautore si è conquistato una bella fetta dei consensi della critica e degli addetti ai lavori, tutti presenti al suo concerto meneghino. La cosa è stata particolarmente gradita da chi, invece, conosce Dario da anni e sa bene cosa è in grado di fare sul palco insieme alla sua fidata band composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni), Lucia Sagretti (violino). Al centro di una scaletta ben assemblata, gran parte dei brani del nuovo disco ma anche gli irrinunciabili successi prontamente riarrangiati.

Video: A casa tutto bene tour – Highlights

Attraverso un sound molto stratificato, ricco di sfumature e interamente riprodotto manualmente dai musicisti sul palco, Brunori Sas è riuscito a ricreare il complesso mood del disco e a infondere nuova linfa ai suoi pezzi storici. Il concerto è iniziato con il brano manifesto del nuovo album, “La verità”. Le sue parole esorcizzano, spiazzano, divertono e commuovono senza soluzione di continuità. “In mezzo a tutto questo dolore e a questo stupido rumore sarà una stupida canzone a ricordarti chi sei”, canta Brunori, cercando di lenire le ferite del nostro animo stanco, frustrato, sbattuto da una quotidianità devastante. Tagliente ironia e presenza scenica completano in maniera esaustiva un live energico, ulteriormente arricchito dall’allestimento luci curato da Francesco Trambaioli, che ha già lavorato, tra gli altri, con Ludovico Einaudi e Vinicio Capossela. Il concerto si chiude sulle note di “Secondo me” e la scelta non è casuale. Dario Brunori ha scritto e cantato tante belle storie ma adesso si trova in una fase artistica in cui canta quello che sente e che quello pensa, questo mood così riflessivo si percepisce e rende in maniera assolutamente fedele e non filtrata l’idea di un artista pronto a mettersi in gioco senza riserve. Il risultato è pura empatia; avanti così.

 Raffaella Sbrescia

Leggi l’intervista a Brunori Sas: http://www.ritrattidinote.it/interviste/brunori-sas-a-casa-tutto-bene-album.html

Setlist

La verità

L’uomo nero

Canzone contro la paura

Lamezia Milano

Colpo di Pistola

La vita liquida

Come stai

Le quattro volte

Fra milioni di stelle

Pornoromanzo

Lei, lui, Firenze

Arrivederci Tristezza

Una domenica notte

Il Costume da Torero

Sabato Bestiale

Don Abbondio

Rosa

Guardia ‘82

Kurt Cobain

Secondo me

Louis Berry: dai sobborghi di Liverpool alla ribalta internazionale all’insegna dell’autenticità. Intervista

Louis Berry

Louis Berry

Con il suo graffio proveniente direttamente dai sobborghi di Liverpool, Louis Berry è un giovanissimo cantautore che si sta velocemente imponendo all’attenzione mondiale. Lo abbiamo conosciuto con il singolo “Restless”, più di recente con il brano “She wants me”; brani intimi e viscerali che intendono rappresentare alcune delle principali caratteristiche del mondo di Berry. Reduce dal successo dei live nel Regno Unito che l’hanno visto protagonista lo scorso autunno, Louis Berry sta attualmente ultimando tra Nashville e Londra il suo album di debutto che vedrà la luce nel 2017. Berry ha una storia personale molto travagliata ma il lieto fine è giunto proprio grazie alla musica. Tipico lupo solitario, costretto a fare i conti con problemi familiari, Louis si è avvicinato alla musica in “tarda” età. Dopo lenti passi in avanti e una firma con Cuban Records, il giovane redento sta ultimando la lavorazione del suo album di debutto. In occasione della sua prima trasferta italiana e dello showcase di cui è stato protagonista durante il party di Ministry of Sound Italia all’Old Fashion di Milano, lo abbiamo incontrato per conoscerlo più da vicino.

Intervista

Ciao Louis, raccontaci del tuo background personale, del tuo sviluppo esistenziale e del tuo approccio alla musica.

Quello che ha caratterizzato la mia infanzia è un normale imprinting nel luogo da cui provengo, questo tipo di realtà ha forgiato la mia impostazione mentale, mi ha reso affamato di sfide. Da piccolo ero arrabbiato e frustrato ma non ho mai smesso di essere in qualche modo ottimista. Quello che è stato mi ha reso quello che sono oggi, sta influenzando il tipo di musica che faccio e il tipo di messaggio che intendo trasmettere. Cerco di differenziare i miei contenuti da quelli delle classiche pop songs e, man mano che le nuove canzoni verranno fuori, avrete modo di accorgervene.

Pensi che il pubblico riesca a percepire tutto questo?

Le persone attraverso i mass media guardano la rappresentazione di uno stile di vita che io non vivo. Tengo le distanze da questo modo di concepire l’intrattenimento, ritengo sia importante che la gente possa tornare a concentrare l’attenzione sulle cose realmente importanti. Nel mio album tutti questi aspetti emergeranno in modo definito. I primi singoli che ho presentato hanno delle trame più leggere mentre gli inediti saranno sicuramente più seri e spero che il pubblico possa apprezzarli.

Come stai lavorando in studio?

Ho scritto moltissimo in questi mesi, ho molte canzoni pronte e ho un piano preciso da seguire. Farò in modo che le persone possano conoscermi per davvero. Sto lavorando in studio insieme a Steve Fitzmaurice e Jacquire King, due grandissimi professionisti anche se molto diversi tra loro. Viviamo la musica in modo molto serio ma riusciamo anche a divertirci tantissimo. Chiaramente oggi mi sento diverso rispetto a quando ho scritto questi brani quindi riascoltarli sarà come fare un viaggio a ritroso nel tempo.

Louis Berry

Louis Berry

Che rapporto hai con la chitarra?

La chitarra per me è ben più di uno strumento. Più la suono, più affino la mia tecnica anche se di base la uso soprattutto per comporre, senza non so se ci riuscirei. Di recente ho cominciato a suonare anche il pianoforte e questo mi offrirà un nuovo modo di scrivere.

Come sta andando il tour e che tipo di concerto offri al tuo pubblico?

Le date del tour londinese sono tutte sold out, ce ne saranno sicuramente delle altre. Il mio concerto è prima di tutto energia, mi piace pensare che le persone provino le stesse emozioni che provo io sul palco. Se qualcuno pensa che io possa fare 3 concerti di fila dicendo sempre le stesse cose ogni sera si sbaglia di grosso. Ho un rapporto molto stretto con i miei fan, li vedo spesso anche al di fuori dei contesti legati al concerto, mi piace bere qualcosa con loro confrontandomi su vari argomenti.

Video: Restless

Che rapporto hai con i musicisti inglesi?

Non trascorro molto tempo con gli altri musicisti, non penso nel loro stesso modo.

Cos’è per te la solitudine?

È rifiuto delle emozioni.

Come lavori ai tuoi videoclip?

I video rispecchiano le emozioni che cerco di trasmettere attraverso le mie canzoni, io e il regista divertiamo a confrontarci. Mi piace questo tipo di scambio di idee. Lui mi aiuta a delineare i ritratti delle mie canzoni.

Cos’altro puoi dirci di te?

Mi piacciono le arti marziali e la storia. Sono una grande fan della storia di tutti i tempi e di tutti i paesi. Lo considero un potente strumento di conoscenza.

Raffaella Sbrescia

Benji & Fede: tutto pronto per il concerto- evento al Mediolanum Forum di Milano.

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede live ph Luigi Maffettone

Benji & Fede aprono lo “0+TOUR”  con un concerto – evento al Mediolanum Forum di Milano che sarà in diretta sulla loro pagina  Facebook  e che regalerà tante sorprese.

Previsto per sabato 4 marzo, il concerto, che ha registrato il sold out in una settimana, è il coronamento di 2  anni ricchi di successi. L’orario di inizio è previsto per le 20:05, l’ora del loro primo messaggio su Facebook e titolo del loro album d’esordio uscito nel 2015, certificato Platino per le vendite ed entrato ai primi posti della classifica. A questo è seguito un libro (Rizzoli) “Vietato smettere di sognare” , uno dei  casi editoriali dell’anno con 100.000 copie vendute e la permanenza al n.1 della classifica per due settimane consecutive e il loro secondo disco “0+”  che ha dominato la classifica di vendita realizzando il Disco di Platino in due settimane e  posizionandosi nella TOP 10 degli album più venduti del 2016.

TIM, con  l’offerta TIM Young&Music, continua la sua collaborazione con il duo anche in questa occasione. All’esterno del Forum sarà allestita una particolare postazione dalle ore 15.00  che consentirà a tutti  i fan presenti di registrare un videomessaggio. Benji & Fede selezioneranno i più divertenti e simpatici  messaggi  che avranno una destinazione speciale durante il concerto.

Al Forum sarà in vendita il merchandising ufficiale voluto, disegnato e curato dallo stesso gruppo.

Per avere contenuti esclusivi, anteprime, notizie, entrare a far parte del fanclub ufficiale e rimanere sempre aggiornati su tutte le loro attività è stata creata a gennaio l’App ufficiale di Benji & Fede.

Il loro ultimo album “0+”, uscito nell’ottobre 2016, contiene le collaborazioni con Jasmine Thompson, Max Pezzali e Annalisa, ed  è stato realizzato tra l’Italia, la Norvegia, la Finlandia e nei vari viaggi che questo anno straordinario ha comportato. “0+” è un lavoro molto personale che racconta di vita, di amore, dei loro incontri e delle loro avventure.

È un album che nasce dalla collaborazione di Benji & Fede con giovani autori e produttori stranieri, dalla loro interazione con realtà diverse che hanno reso possibile la creazione di un movimento generazionale capace di elaborare sonorità nuove, a volte più elettroniche, a volte più acustiche.

Tra i vari successi e importanti riconoscimenti di questo ultimo anno va segnalata anche la vittoria agli MTV EMA 2016 a Rotterdam dove si sono aggiudicati il “Best Italian Act”, mentre sono in nomination, nella categoria Cantante Italiano Preferito, per i prossimi Nickelodeon Kids Choice Awards 2017 che si terranno a Los Angeles il prossimo 11 marzo. 

Mentre continua il loro successo in Italia,  Benji & Fede hanno debuttato il 20 gennaio con il singolo “Adrenalina”  nella versione in spagnolo nel mercato latino.

Tutte le date del tour:

4 Marzo 2017 – ASSAGO (MI) @ MEDIOLANUM FORUM - SOLD OUT

23 Aprile 2017 – VENARIA REALE (TO) @ TEATRO DELLA CONCORDIA – SOLD OUT

24 Aprile 2017 – VENARIA REALE (TO) @ TEATRO DELLA CONCORDIA

29 Aprile 2017 – BOLOGNA @ ESTRAGON - SOLD OUT

30 Aprile 2017 – BOLOGNA @ ESTRAGON -NUOVA

6 maggio 2017 – PADOVA @ GRAN TEATRO GEOX

7 maggio 2017- NONANTOLA (MO) @ VOX CLUB - SOLD OUT

13 maggio 2017 – FIRENZE @ OBIHALL - SOLD OUT

14 maggio 2017 – FIRENZE @ OBIHALL - NUOVA

20 maggio 2017 – ROMA @ ATLANTICO LIVE - SOLD OUT

21 maggio 2017 – ROMA @ ATLANTICO LIVE

26 Maggio 2017 – NAPOLI @ CASA DELLA MUSICA

27 maggio 2017 – BARI @ DEMODE’ CLUB - SOLD OUT

28 Maggio 2017 – NAPOLI @ CASA DELLA MUSICA - SOLD OUT

Luciano Pavarotti: un tributo all’Arena di Verona a 10 anni dalla sua scomparsa

Pavarotti

Pavarotti

La Fondazione Luciano Pavarotti e Friends & Partners, insieme a Universal Music Group, sono orgogliosi di annunciare l’evento tributo dedicato all’unico e indimenticato tenore Luciano Pavarotti, nel decimo anniversario della sua scomparsa.

Anche se sembra impossibile sono già passati dieci anni da quel 6 settembre 2007, quando il mondo pianse uno dei suoi artisti più amati e leggendari.

L’evento si terrà nella meravigliosa cornice dell’Arena di Verona, l’anfiteatro romano internazionalmente conosciuto per le sue grandiose produzioni d’opera, nonché per i concerti di grandi artisti pop.

I primi cantanti ad accettare l’invito a rendere omaggio al Maestro Pavarotti sono le stelle della lirica Placido Domingo e Josè Carreras, i colleghi che più volte hanno condiviso la scena con l’amico italiano; insieme come “I Tre Tenori” hanno letteralmente cambiato l’idea e la percezione della lirica in tutto il mondo, portando la musica del melodramma dei più famosi compositori ai quattro angoli del pianeta.

L’affettuosa amicizia che li legava al tenore modenese (rafforzata dalla comune passione per il calcio) sarà testimoniata da Carreras e Domingo sul palco di Verona il 6 settembre.

Molte altre stelle, sia dell’opera che del pop, si uniranno a loro per celebrare il Maestro Pavarotti, il cui ricordo rimane vivo e forte nei cuori di milioni di persone.

La prevendita dell’evento inizierà giovedì 16 marzo sui siti www.fepgroup.it e www.ticketone.it e presso i punti vendita abituali TicketOne.

Maggiori informazioni su www.lucianopavarottifoundation.com

Una parte del ricavato del concerto sarà devoluto in beneficenza.

 

Ombra: “Canzoni della cupa e altri spaventi”. Alla ricerca delle clandestinità interiori con Vinicio Capossela

Vinicio Capossela_manifesto tour Ombra

Vinicio Capossela_manifesto tour Ombra

“Canzoni della cupa e altri spaventi” racchiude la seconda parte dell’ultimo lavoro discografico di Vinicio Capossela ed è anche il titolo dello spettacolo che l’artista ha portato sul palco del Teatro degli Arcimboldi lo scorso 28 febbraio. Nel pieno della sera del martedì grasso di carnevale, il geniale cantautore ha incantato il pubblico con uno show assolutamente inedito e curatissimo in ogni singolo dettaglio. A tenere le fila del discorso, il concetto di ombra intesa come materia sostanziale, esistenziale, scenica dello spettacolo nella sua interezza. Attraverso una sorta di travolgente ipnosi, Vinicio Capossela e i suoi eccellenti “cavalieri dell’ombra” hanno accompagnato il pubblico tra i più spinosi e lugubri meandri della Cupa, metaforicamente intesa come la parte più nascosta dell’interiorità individuale.

Corde di violino, onde elettromagnetiche, cornamuse e tamburi a cornice, tasti di pianoforte insieme alle mirabolanti diavolerie di Vincenzo Vasi e alle travolgenti incursioni del quartetto di Torino agli archi hanno scandito le mirabolanti tappe di un magico viaggio oscuro in un surreale luogo di metamorfosi spirituale. Grazie al potere dell’evocazione, alle reminiscenze della superstizione, del folklore e della religione, Vinicio Capossela ha rievocato la bellezza delle anime doppie tra echi morriconiani e ombre proiettate in 3D con la scenografia di Anusc Castiglioni e le luci di Loic Hamelin.

Vinicio Capossela live @ Teatro Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Vinicio Capossela live @ Teatro Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Teli, sagome, rami d’albero, luci di plenilunio, riflessi, vistosi copricapi e irriverenti maschere, gli ingredienti pricipali di quattro quadri (il selvatico, l’archetipo, lo specchio e il paese) pensati per mettere in luce le clandestinità interiori degli infimi. Vagabondi, vagamundi, schiuma dell’umanità, accappanti, accapponi,affarinati, falsi malati. Abbianti, accattosi, limosinanti simulati. Sacerdoti, alacerbanti, affamiglioli, vergognosi. Perdonatori, venditori, medicastri, guaritori. Affarfanti, alacrimanti, apezzenti, testatori. Consumieri, consumati, raggruppati, artificiati, rintruppati, ammassonati, rivestiti, implasticati, feccia de l’umanità, tramonto de l’umanità hanno fluttuato nel corso di quasi tre ore di concerto grazie a Vinicio Capossela, nei panni di eclettico traghettatore di anime nonchè stimatissimo salvifico baluardo di genialità e cultura.

 Raffaella Sbrescia

Setlist

  1. LE CREATURE DELLA CUPA
  2. SCORZA DI MULO
  3. IL PUMMINALE
  4. MADDALENA
  5. LA NOTTE DI SAN GIOVANNI
  6. L’ANGELO DELLA LUCE
  7. LA BESTIA NEL GRANO
  8. BRUCIA TROIA
  9. VINOCOLO
  10. DIMMI TIRESIA
  11. LE SIRENE
  12. PARLA PIANO
  13. FATALITA’
  14. MODI’
  15. CORVO TORVO
  16. SCIVOLA VA VIA
  17. INTERMEZZO CINESE
  18. MARAJA
  19. SONETTI/PENA DELL’ALMA
  20. PETTAROSSA
  21. LO SPOSALIZIO DI MALOSERVIZIO
  22. IL LUTTO DELLA SPOSA
  23. IL TRENO
  24. IL BALLO DI SAN VITO

BIS

  1. ZAMPANÓ
  2. CON UNA ROSA
  3. STANCO E PERDUTO
  4. VETRI APPANNATI D’AMERICA
  5. NELLA PIOGGIA
  6. RESTO QUA

Fenomeno: Fabri Fibra annuncia l’arrivo di un nuovo album

Fabri Fibra

Fabri Fibra

Nel 2017 Fabri Fibra torna con un nuovo album, “FENOMENO”, anticipato dall’omonimo singolo, in radio da venerdì 3 marzo.  Fibra ha nuove cose da dire e lo fa nell’anno in cui il concetto di Fenomeno è più attuale che mai, proprio come il rap.

«Prova ad essere un fenomeno/Tutti quanti chiedono un fenomeno/

Ti convincono che sei un fenomeno/Se ti vesti come un fenomeno/

Tutti cantano come un fenomeno/Ma al lavoro vogliono un fenomeno/

Ogni donna vuole un fenomeno, un fenomeno…»

Fabri Fibra/Uomini Di Mare, La Cosa Più Facile, 2004

Faceva così un brano di Fabri Fibra scritto nel 2003 ed uscito sotto il nome del suo vecchio gruppo Uomini Di Mare nel 2004. Avrebbe già dovuto intitolarsi “Fenomeno”, ma prese poi il titolo “La Cosa Più Facile”.

Da lì a poco il gruppo si sarebbe sciolto e Fibra avrebbe intrapreso la carriera solista che lo ha portato nel 2006 a firmare con Universal. In poco tempo il concetto espresso in quelle strofe avrebbe dilagato. Grazie al web e ai social network oggi siamo tutti dei fenomeni, anche nostro malgrado. Basta un profilo Instagram aperto per spingerci a essere fenomenali, oggi come ieri, oggi più di ieri. 

“Vivere e rinascere”: nuovo album e un tour in arrivo per Michele Zarrillo

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Parte da Napoli martedì 11 aprile il “Vivere e Rinascere Tour” di Michele Zarrillo: un ritorno in teatro molto atteso dal numerosissimo pubblico che lo segue da sempre.

Occasione ghiotta per un cantautore che predilige da sempre il “live” – viste le sue qualità di musicista e compositore – per presentare “Vivere e Rinascere” (Universal Music), il disco a cui ha lavorato per più di un anno, e che segna appunto una sorta di “rinascita”, e con cui ha partecipato con successo al recente Festival di Sanremo.

In una dimensione teatrale pensata per dare risalto alle canzoni e alla qualità di un repertorio eterogeneo (come ce ne sono pochi) di musica italiana d’autore, Zarrillo presenterà al pubblico le canzoni del suo nuovo lavoro (“Mani nelle mani”, il brano presentato a Sanremo, “La ragazza corre”, “Per chi sa scegliere”, “Come ho fatto a perderti”, “L’amore ancora esiste?”, “Vivo nel mondo”, “E poi riapparve il mondo”, “Amore imperfetto”, “Mille latitudini” e “Vivere e rinascere”) e naturalmente – alternandosi tra il pianoforte e la sua “amata” chitarra – non mancherà di ripercorrere i suoi brani più celebri (da “Cinque giorni” e “Una rosa blu” a “La notte dei pensieri” e“L’elefante e la farfalla”; da “Il canto del mare” e “Strade di Roma” a “L’amore vuole amore” e “L’acrobata”, da“Ragazza d’argento” e “Su quel pianeta libero” a “L’alfabeto degli amanti” ed “Il sopravvento”, per citare solo alcuni dei titoli più conosciuti).

Tre anni e mezzo dopo un importante incidente di salute (da cui si è completamente ristabilito), a un passo dai suoi ‘primi 60 anni’, e a distanza di 5 anni e mezzo dall’ultimo album “Unici al mondo”, Michele Zarrillo, è tornato con un album intimo e progressivo allo stesso tempo. Chi dubitava che un periodo così lungo avesse “arrugginito” intuizioni e creatività, è servito.

Michele Zarrillo

Michele Zarrillo

Vivere e Rinascere è un disco di inediti, ognuno con una propria caratteristica, un proprio percorso. Canzoni d’amore, di storie che finiscono e nascono, come spesso accade e come spesso è capitato nel mio repertorio, è una mia caratteristica cantare l’amore” racconta Zarrillo “In Vivere e Rinascere l’amore è speranza, base e partenza per un futuro di rinascita e fiducia nel prossimo. Il disco nasce dal lavoro di più di un anno, in cui ho riscoperto il piacere della scrittura, un lavoro di composizione, di ricerca di belle canzoni, con l’aiuto anche di altri autori. Anche più di come ho fatto nelle produzioni precedenti”.

Prodotto e arrangiato da Alessandro Canini, “Vivere e rinascere” contiene dieci brani inediti scritti dallo stesso Zarrillo, con la collaborazione di Giampiero Artegiani (che firma i testi di ben sei canzoni, tra cui “Mani nelle mani”), Saverio Grandi, Valentina Parisse, Roberto Pacco, Luca Mattioni, Mario Cianchi, Felice Di Salvo, Marco Rettani e Stefano Colino.

Il nuovo lavoro ci regala un Michele interprete di grande qualità, più che mai. Oltre alle sue doti di musicista e autore, in questo disco vengono ancora una volta messe in risalto le sue qualità interpretative, toccanti e virtuose allo stesso tempo. Un album che ci restituisce un autore in grado di offrirci la grammatica dell’amore in tutte le sue desinenze e varianti.

Il tour è prodotto da Color Sound. Queste le prime date: Maiolati Spontini, Ancona (8 aprile, Teatro Spontini); Napoli (11 aprile, Teatro Diana); Salerno (20 aprile, Teatro Augusteo); Gallipoli (21 aprile, Teatro Italia); Frosinone (28 aprile, Teatro Nestor); Assisi (29 aprile, Teatro Lyrick);  Novara (3 maggio, Teatro Coccia); Torino (5 maggio, Teatro Colosseo); Milano (11 maggio, Teatro Nazionale); Padova (13 maggio, Gran Teatro Geox); Roma (18 maggio, Auditorium Parco della Musica). Presto si aggiungeranno altre città. Il calendario completo e continuamente aggiornato è disponibile su www.colorsound.com

Sul palco con Michele Zarrillo (voce, piano, chitarra acustica ed elettrica) un eccezionale team di musicisti di altissimo livello: Alessio Graziani (piano, tastiere e voce), Roberto Guarino (chitarra e voce), Ruggero Brunetti(chitarra), Roberto Gallinelli (basso), Maurizio Dei Lazzaretti (batteria) e Andrea De Luca (violino).

Sito ufficialewww.michelezarrillo.info

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