Intervista a Honor: “Le mie canzoni nascono per rielaborare quello che mi succede”

 Honor

Honor

Honor è una cantante svizzera salita alla ribalta della scena inglese grazie ad un fatto davvero inusuale avvenuto nel 2015 quando il noto Vlogger britannico “Luke is Not Sexy” ritrovò una pen-drive sul treno e lanciò un appello intitolato #namethegirl attraverso il quale invitava la proprietaria della chiavetta usb a materializzarsi. Quella chiavetta conteneva disegni, foto e alcune canzoni che avevano folgorato l’influencer  al punto che lo stesso Luke si era fatto promotore di questa ricerca che non tardò a scatenare la curiosità degli inglesi. A questo episodio sono seguiti un contratto discografico, un singolo d’esordio con un video girato a Los Angeles, l’ingresso nelle classifiche ed i conseguenti remix sempre in onda nel programma del mito Pete Tong su BBC1. Abbiamo incontrato Honor per sapere qualcosa in più su di lei e sulla sua musica. Ecco l’intervista:

Honor, la tua favola artistica ha preso il via ufficiale grazie ad un episodio inusuale ma quando e come è iniziato il tuo percorso di cantautrice?

Tutto è iniziato circa 6 anni fa, quando è mancato mio padre, ho sentito il bisogno di scrivere… Ho iniziato a scrivere pensieri che si sono in un secondo tempo trasformati nel testo delle mie canzoni. Scrivere e cantare è terapeutico per me.

Cosa racchiude e cosa racconta la tua musica? Parlaci di “Never Off” e del suo messaggio…

 Le mie canzoni nascono da momenti di sconforto, momenti nei quali ho bisogno di rielaborare qualcosa. Le mie canzoni non sono tristi, ma per me (e spero anche per chi le ascolta) sono terapeutiche. Le persone si possono immedesimare e le fanno proprie. Come per esempio NEVER OFF, queste due parole hanno un significato molto forte: non arrendersi, non darsi per sconfitti (in amore/ nella vita/ nel lavoro)! Mi piace che chi l’ascolta possa interpretare questo “NEVER OFF”, come meglio crede, in relazione alla situazione che sta vivendo.

Mai darsi per sconfitti è anche il tuo mantra personale?

 Assolutamente si!

Quali sono le tue passioni e i tuoi riferimenti?

Per quanto concerne le mie passioni, sicuramente al primo posto c’è l’equitazione. I cavalli fanno parte del mio quotidiano. Un’altra grande passione è l’arte (in particolare quella contemporanea). Per quanto riguarda i miei riferimenti musicali, invece, sicuramente tutta la scena indie.

Nella tua vita quotidiana hai a che fare con l’arte contemporanea. Cosa significa per te?

Mi piace scoprire nuovi artisti, è un mondo folle, ma al contempo affascinante. Forse perché non sempre anch’essa è razionale, questa cosa m’incuriosisce, anche l’arte dà la possibilità ai fruitori d’interpretarla secondo le proprie logiche.

Honor

Honor

Che rapporto hai con il pianoforte?

Suono il pianoforte da quando avevo 8 anni. Durante l’adolescenza volevo abbandonarlo (avevo la testa altrove), mio papà ha insistito per farmi continuare, oggi non posso far altro che ringraziarlo anche per questo.

Credi nel destino?

Molto!

Quali sono i tratti distintivi di “Love Hate Kiss Kill” e  di “You and my Nightmares”?

Il forte conflitto tra amore e odio. Tra inquietudine e tranquillità. Se non si prova l’uno non si potrà mai sapere cosa significa l’altro.

A quando la pubblicazione di nuovi brani?

 Nel 2017 ve li svelerò!

Raffaella Sbrescia

Video: Never Offu

Luca Carboni live al Teatro degli Arcimboldi: quando il pop diventa un evergreen

Luca Carboni - Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Luca Carboni – Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Avevamo lasciato Luca Carboni sul palco del Fabrique di Milano lo scorso inverno, lo ritroviamo oggi, all’indomani della data al Teatro degli Arcimboldi per l’ultimo stralcio del fortunato Pop-Up Tour. Il bilancio di questo anno per il cantante bolognese, è più che positivo: a giudicare dall’affluenza di pubblico e dalle decine di milioni di views collezionate dal brano “Luca lo stesso”, si può tranquillamente affermare che la formula musicale proposta dal cantautore è ancora vincente. Molti degli elementi presenti nello spettacolo pensato per questo tour riconducono l’immaginario collettivo ad un’ipotetica apologia degli anni ’80. Temi, colori, immagini, spunti, richiami trasudano un riferimento preciso ma anche tanta emozione e veracità. L’ultimo step, in ordine temporale, di questo viaggio musicale durato 32 anni, è la chiara dimostrazione che Luca Carboni ha capito come rendere il suo repertorio sempre verde. La sua capacità di piacere ad un pubblico ampio e variegato sta nel saper fare leva su tematiche di carattere universale in modo semplice e immediato. “ll futuro è stasera” ripete una voce robotica quando si spengono le luci ad inizio concerto ed è così: Luca Carboni e la sua band paiono viaggiatori venuti da un altro tempo a raccontarci la loro idea di futuro remoto attraverso l’uso di chitarre “sintetizzate”, tastiere, riverberi ed effetti speciali.

Luca Carboni - Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Luca Carboni – Teatro degli Arcimboldi ph Francesco Prandoni

Accompagnato da Vince Pastano, Fulvio Ferrari Biguzzi, Mauro Patelli, Antonello Giorgi e Ignazio Orlando, Luca Carboni è capitano ma anche regista di un concerto godibile e sereno. Particolarmente apprezzati gli ospiti coinvolti a partire da Squalo Iaco, ideatore di una nuova versione de “Il mio cuore fa ciock”. A seguire un emozionantissimo Alessandro Raina (fondatore degli Amour Fou) guesta in “Bologna è una regola” e soprattutto Tommaso Paradiso, leader dei Thegiornalisti, protagonista di un ottimo duetto sulle note della super hit “Luca lo stesso”. Ecco questo anello di congiunzione generazionale è ciò che, più di ogni altra cosa, dà l’idea dell’influenza che la cifra stilistica di Carboni abbia avuto nel corso degli anni.  Certo ci sono successi intramontabili come “Silvia lo sai”, “Farfallina”, l’irrinunciabile “Mare Mare”, “Ci vuole un fisico bestiale” e “Fragole buone buone” ma la canzone pop in grado di raccogliere e fissare in modo indelebile frammenti di vita quotidiana è quella che di tanto in tanto sentiremo ancora suonare in qualche cameretta.

Raffaella Sbrescia

La scaletta del concerto:
Happy
I ragazzi che si amano
Virtuale
Chicchi di grano
Dio in cosa crede
Sarà un uomo
Invincibili
Chiedo scusa
La nostra strada
Solarium
Milano
Il mio cuore fa ciock
Silvia lo sai
Farfallina
Bologna è una regola
Inno nazionale
Mare mare
Luca lo stesso
10 minuti
Ci vuole un fisico bestiale
O è Natale tutti i giorni
Fragole buone buone
Vieni a vivere con me

Blue & Lonesome: i Rolling Stones rispondono al richiamo del blues

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I Rolling Stones ritrovano la via della stella polare, quella del Chicago Blues grazie al nuovo album “Blue & Lonesome” (Polydor Records). Registrato in soli 3 giorni a Londra presso i British Grove Studios a West London e coprodotto da Don Was e The Glimmer Twins, l’album racchiude dodici cover che rispecchiano le radici e l’essenza stessa della band; un omaggio agli esordi da blues band, anni quando, ancora imberbi, i Rolling Stones suonavano Jimmy Reed, Willie Dixon, Eddie Taylor, Little Walter e Howlin’ Wolf, gli stessi artisti grazie ai quali ha preso forma questo album che possiede a tutti gli effetti le caratteristiche di un dono autentico e disinteressato. Mick Jagger (vocals & harp), Keith Richards (guitar), Charlie Watts (drums), e Ronnie Wood (guitar), insieme ai fidati Darryl Jones (bass), Chuck Leavell (keyboards) e Matt Clifford (keyboards hanno riversato in questo lavoro privo di sovraincisioni tutto l’amore per la produzione di casa Chess e dintorni. Presente anche Eric Clapton nelle vesti di guest star in “Everybody knows about my good thing” e in “I can’t quit you baby” di Willie Dixon.

Video: Hate To See You Go

Per quanto riguarda la tracklist dell’album non troviamo standard di fama bensì una selezionata manciata di perle di genere. Dieci pezzi su dodici risalgono al periodo 1955-1961, mentre “All of your love” (1967) e “Everybody knows about my good thing” (1971) rappresentano, ancora una volta, la tangibile testimonianza di un amore per il blues che è rimasto invariato nel tempo. Istinto, chimica e bel suono sono i lati più lucenti di questo prisma sonoro che, sebbene non rappresenti una pietra miliare, è sicuramente un piccolo gioiello di cui i Rolling Stones potranno fare sfoggio come solo loro sanno e possono fare.

  Raffaella Sbrescia

Questa la tracklist completa:

 

1. Just Your Fool (Original written and recorded in 1960 by Little Walter)

2.  Commit A Crime (Original written and recorded in 1966 by Howlin’ Wolf – Chester Burnett)

3. Blue And Lonesome (Original written and recorded in 1959 by Little Walter)

4. All Of Your Love (Original written and recorded in 1967 by Magic Sam – Samuel Maghett)

5. I Gotta Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

6. *Everybody Knows About My Good Thing (Original recorded in 1971 by Little Johnny Taylor, composed by Miles Grayson & Lermon Horton)

7. Ride ‘Em On Down (Original written and recorded in 1955 by Eddie Taylor)

8. Hate To See You Go (Original written and recorded in 1955 by Little Walter)

9. **Hoo Doo Blues (Original recorded in 1958 by Lightnin’ Slim, composed by Otis Hicks & Jerry West)

10. Little Rain (Original recorded in 1957 by Jimmy Reed, composed by Ewart.G.Abner Jr. and Jimmy Reed)

11. Just Like I Treat You (Original written by Willie Dixon and recorded by Howlin’ Wolf in December 1961)

12. *I Can’t Quit You Baby (Original written by Willie Dixon and recorded by Otis Rush in 1956)

 Ascolta qui l’album

DiVino Jazz Festival: arriva la XII edizione dal 7 all’11 dicembre

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Un festival da vivere con tutti e cinque i sensi, tra musica, laboratori del gusto, visite guidate e performance artistiche. Torna dal 7 all’11 dicembre il DiVino Jazz Festival, rassegna ideata e diretta da Gigi Di Luca, organizzata e cofinanziata dal Comune di Trecase, in partenariato con i comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e finanziata dalla Regione Campania, giunta alla XII edizione. 5 serate che uniscono il jazz e le eccellenze enogastronomiche campane, la buona musica e la riscoperta di luoghi turistici poco noti alle grandi masse.

Ad inaugurare l’edizione 2016 del festival che coinvolge 4 comuni del vesuviano, mercoledì 7 dicembre alla Casa rurale Casella di Trecase, sarà James Senese con i Napoli Centrale. Il leggendario sassofonista partenopeo proporrà dal vivo, oltre ad alcuni brani tratti dal recente “‘O Sanghe” – il suo ultimo lavoro vincitore della targa Tenco 2016 per il miglior album in dialetto – un condensato di funk, blues, venature jazz e sonorità mediterranee.

Il giorno seguente al Teatro Minerva di Boscoreale spazio ad un altro sassofonista partenopeo, Marco Zurzolo col suo “intimate concert”, in quartetto con Carlo Fimiani (chitarra), Gigi De Rienzo (basso elettrico) e Vittorio Riva (batteria).

Venerdì 9 dicembre alle 20.30 alla Chiesa di San Francesco d’Assisi a Boscotrecase tocca al Manomanouche Trio, progetto nato nel 2001 con l’intento di far conoscere la cultura e la tradizione musicale degli zingari Manouches. Il trio è composto da Nunzio Barbieri e Luca Enipeo alle chitarre e da Pierre Steeve Jino Touche al contrabbasso, tutti musicisti che hanno preso parte a vari progetti di Paolo Conte, compreso l’ultimo tour europeo.

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Il 10 dicembre, invece, la pianista e compositrice Giulia Mazzoni presenta al Museo Emblema di Terzigno il suo nuovo album “Room 2401” (Sony Music Italy), lavoro che contiene una speciale collaborazione con Michael Nyman. Il compositore premio Oscar per colonna sonora del film “Lezioni di Piano” ha, infatti, diviso per la prima volta in carriera la scena con un altro artista, rielaborando ed eseguendo a due pianoforti una versione inedita della propria composizione “The Departure”.

Due i concerti in programma per la serata conclusiva del festival, entrambi a Trecase. Si inizia alle 19.30 al Santuario S. Maria delle Grazie e  San Gennaro con la Young Jazz Orchestra Campana, ensemble formato da 17 giovani provenienti da tutti i conservatori campani, diretto da Matteo Franza. A seguire, alle 20.30, al Teatro Corelli spazio a  Ivan Mazuze Quartet con ospite speciale il chitarrista napoletano Antonio Onorato. Il sassofonista e compositore originario del Mozambico, da anni residente in Norvegia, sarà accompagnato nella sua unica data al sud Italia da Per Mathisen al contrabbasso, Jacob Young alla chitarra e Raciel Torres alla batteria, in un live set tra jazz e i suoni urbani africani.

Oltre ai concerti in programma anche visite guidate con degustazioni, seminari di approfondimento legati ai prodotti autentici campani – in particolare oli e formaggi – e laboratori del gusto presso alcune aziende vinicole del vesuviano.  E ancora, gli spettacoli “Appunti di viaggio” a cura de La Bazzarra e “5 bicchieri di Vino” a cura del Teatro dell’Osso e gli itinerari turistici all’Antiquarium di Boscoreale, al Museo Emblema di Terzigno e al Bosco dei Viuli, piccoli crateri secondari del Vesuvio.

I biglietti per i concerti dal costo simbolico di 5 euro (8 euro per il live di James Senese Napoli Centrale), sono in vendita sul circuito AzzurroService (tel. 081 5934001).

Per info e contattiwww.divinojazzfestival.it - info@divinojazzfestival.it - tel. 081 8823978.

Fonte: Comunicato stampa

 

Antonio Maggio: “Amore pop” vi svela il mio lato più intimo e riflessivo. Intervista

Antonio Maggio

Antonio Maggio

Lo scorso 4 novembre ha pubblicato il suo nuovo singolo intitolato “Amore Pop”. Lui è Antonio Maggio e questo brano intende anticipare il terzo album di inediti del cantautore salentino in uscita nel 2017 per Mescal. “Questa nuova canzone, scritta da Antonio Maggio con la produzione artistica di Diego Calvetti, si muove tra sonorità elettroniche e musica d’autore ma soprattutto segna una ripartenza importante per una nuova tappa di un nuovo viaggio musicale dalle promettenti prospettive.

Intervista

Ciao Antonio, il tuo percorso riparte da “Amore Pop”. Raccontaci cosa ti ha ispirato questa canzone e come hai lavorato alla costruzione di un arrangiamento che accosta in maniera delicata sonorità elettroniche e musica d’autore.

Hai usato le due parole chiave per imbastire il discorso: percorso e ripartenza.  Credo che ogni nuova uscita, ogni album e ogni nuova canzone rappresenti per un cantautore una nuova partenza, il desiderio di approcciarsi con il pubblico in maniera diversa, l’esigenza di aggiungere qualcosa in più rispetto a quanto fatto prima. ”Amore pop” nasce proprio dalla volontà di evidenziare e far conoscere alla gente un lato della mia scrittura che fino ad oggi era rimasto un po’ offuscato, sicuramente in secondo piano, che é quello mio più intimo, più intenso e più riflessivo. Insieme a Diego Calvetti, il mio produttore artistico, abbiamo lavorato in questi ultimi mesi in questa direzione, mescolando il mio universo cantautorale ad un’elettronica elegante, trovando il giusto equilibrio tra le due cose.

Quali parole useresti per dare la tua personale definizione di “Amore Pop”?

L’ “Amore pop” é quel sentimento impersonale, grezzo, che ha bisogno del vissuto e delle cure del tempo per poter diventare unico e incorruttibile. E quando canto che “l’amore pop non ci fa stare bene”, invoco una sana ribellione allo standard, alla regolarità, una forte volontà di uscire fuori dagli schemi. L’obiettività in amore non esiste, esistono solo le eccezioni, che però nella ricerca del sentimento dovrebbero essere la normalità.

Molto suggestivo il video diretto da Mauro Russo, in particolar modo la tua dissolvenza finale… come avete lavorato allo script del video e in che modo si lega al testo della canzone?

Sinceramente l’idea dello script nasce da Manuela Longhi, ufficio stampa della mia etichetta discografica, a testimonianza di quanto sia importante il lavoro di squadra. Poi io l’ho un po’ estremizzata e Mauro é stato come sempre bravissimo nel riprodurre visivamente il tutto. Nel videoclip sono state messe in scena esattamente tutte le sfumature e le emozioni che io ho messo in musica, fatto che non é assolutamente scontato che accada. La ricerca continua di qualcuno o qualcosa che prima insegui, poi raggiungi e infine si sgretola inaspettatamente tra le mani.

Video: Amore Pop

Questo singolo anticipa il tuo nuovo album di inediti…che direzione avrà questo nuovo lavoro e quali saranno le tematiche a cui farai riferimento?

Questo singolo é un po’ l’antipasto di ciò che sarà il mio nuovo album, il terzo, previsto per i primi mesi del nuovo anno. Un album importante per me, perché come ho detto prima sarà l’album dei cambiamenti, sotto vari punti di vista. Fino ad oggi la gente ha conosciuto prevalentemente il mio lato più ironico, che poi rispecchia in parte il mio modo di essere. Però adesso é arrivato il momento di farmi conoscere più a 360 gradi, scendendo un po’ più nel mio intimo. Racconterò come sempre di storie reali e non, di personaggi e di fatti che mi ruotano attorno, di amore e di musica, di sogni e anche della mia tesi di laurea.

Cosa ti ha lasciato il percorso fatto dal tuo precedente album “L’Equazione”?

Mi ha lasciato una cosa fondamentale: la consapevolezza di cosa avrei dovuto fare, dire e raccontare con questo mio nuovo album. Probabilmente dico una cosa scontata, ma l’ultimo lavoro segna inevitabilmente le sorti del successivo, perché dopo averne analizzato pregi e difetti, gioie e dolori, riesci ad individuare più lucidamente il bersaglio successivo da centrare; ma lo puoi fare solo a mente fredda, a debita distanza temporale.

Come ti contestualizzi all’interno dello scenario musicale italiano alla luce del tuo percorso fatto fino ad oggi?

Un cantautore alla vecchia che guarda al futuro.

In che modo la tua sensibilità si riversa nei testi dei tuoi brani?

Completamente. La scrittura delle mie canzoni è un modo per esternarla. Anche nella mia sfaccettatura più scanzonata, dove solitamente è più complicato. A volte è meglio cantare qualcosa piuttosto che dirla.

Quali sono le tue prospettive artistiche e come scandisci le tue giornate di scrittura?

Ovviamente la scrittura non é un’opera quotidiana. Posso trascorrere anche settimane senza scrivere nulla. Le mie prospettive artistiche nel futuro prossimo sono strettamente legate al nuovo album, non vedo l’ora di farlo ascoltare. E poi, in parallelo, sempre col nuovo anno, porterò in giro uno spettacolo a cui tengo tanto, che é “MAGGIOcantaDALLA in Jazz”.

Il disco uscirà nel 2017, c’è in ballo una ipotetica partecipazione al Festival di Sanremo?

Amo profondamente il Festival di Sanremo, ad esso mi legano delle emozioni incredibili e indelebili con la vittoria di 3 anni fa. Di sicuro in futuro mi piacerebbe ritornarci, e quando parlo di futuro non parlo necessariamente di quest’anno. L’unica mia preoccupazione adesso é di chiudere presto la produzione del disco e di mandarlo in stampa.

Antonio Maggio

Antonio Maggio

Hai vinto il premio Musica nell’ambito della seconda edizione del premio Giorgio Faletti. Che significato assume questo riconoscimento per te?

É un premio che mi inorgoglisce molto. Vedere il mio nome accostato a quello di Giorgio Faletti, artista a tutto tondo e in vari campi, mi gratifica del percorso che ho intrapreso oramai un po’ di anni fa. Sono stato felicissimo di riceverlo dalle mani di Gaetano Curreri, artista e persona che stimo tantissimo.

Cosa hai provato nel cantare un pezzo di Dalla insieme a Gaetano Curreri?

É stato sognante, quasi surreale. Per me, cresciuto ascoltando Lucio Dalla, e quindi per ovvi motivi anche gli Stadio, é stata un’emozione che non dimenticherò mai.

 Raffaella Sbrescia

“Astrid e il letto magico”: Matthieu Mantanus rivoluziona la nanna dei più piccini con la musica classica

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Il direttore d’Orchestra “in blue jeans” Matthieu Mantanus presenta “Astrid e il letto magico” (Warner Classics) con l’intento di avvicinare i più piccoli a grandi capolavori della musica classica. Come? Attraverso una fiaba musicale, un racconto minimale ma suggestivo al contempo con cui stimolare la grande creatività dei bambini. Ingenuità, candore, curiosità e fantasia sono gli elementi su cui Mantanus sceglie di fare leva e per farlo si trasforma in voce narrante non solo per dare vita alle illustrazioni di Allegra Agliardi ma anche per introdurre una selezione musicale che spazia da Vivaldi a Debussy passando per Čajkovski e Bizet. Venti minuti di leggerezza che sarebbe bello riuscire a godersi anche da adulti.

TRACKLIST

[1] Antonio Vivaldi: dal Concerto per violino in sol minore “L’estate”, RV 315: III. Presto (English Chamber Orchestra • Nigel Kennedy, violino e direttore)

 [2] Claude Debussy: dalla Petite Suite: IV. Ballet (Orchestre National de la Radiodiffusion Française • Jean Martinon, direttore)

[3] Modest Mussorgsky: da Quadri di un’esposizione: n. 1, Promenade I (Berliner Philharmoniker • Sir Simon Rattle, direttore)

 [4] Nikolaj Rimskij-Korsakov: da La favola dello zar Saltan, Atto III: Il volo del calabrone (New York Philharmonic • Kurt Masur, direttore)

[5] Pëtr Il’icˇ Cˇ ajkovskij: da Il lago dei cigni, Op. 20, Atto II: Scena n. 10 Moderato (London Symphony Orchestra • André Previn, direttore)

[6] Georges Bizet: da Carmen, Atto I: Preludio (Orchestre de l’Opéra National de Paris • Georges Prêtre, direttore)

[7] Edvard Grieg: da Peer Gynt, Op. 23, Atto IV: n. 13, Preludio. Il mattino (Allegretto pastorale) (Estonian National Symphony Orchestra • Paavo Järvi, direttore)

Brunori Sas annuncia un nuovo album e le prime date del tour

Brunori Sas

Brunori Sas

A distanza di tre anni dall’ultimo disco Vol. 3 – Il cammino di Santiago in taxi, Brunori Sas torna con “A casa tutto bene” il nuovo progetto discografico in uscita a gennaio 2017 per Picicca Dischi.

Il 25 febbraio, dall’Estragon di Bologna, partirà “A casa tutto bene tour” un viaggio che porterà Brunori nei principali club italiani con uno show rinnovato nel repertorio e nell’allestimento. Ad accompagnarlo la sua band storica, composta da Simona Marrazzo (cori, synth, percussioni), Dario Della Rossa (pianoforte, synth), Stefano Amato (basso, violoncello, mandolini), Mirko Onofrio (fiati, percussioni, cori, synth) e Massimo Palermo (batteria, percussioni). Da oggi aperte le prevendite per le date di Bologna, Milano, Torino, Firenze e Roma.

Per informazioni: www.brunorisas.it

CALENDARIO

25 Febbraio - Bologna - Estragon

02 Marzo - Milano - Alcatraz

09 Marzo - Torino - Teatro Concordia

17 Marzo - Firenze - Obihall

01 Aprile - Roma - Atlantico

Dieci anni bellissimi: il sacro fuoco della passione incendia il live de I Ministri a Milano

I Ministri live @ Magazzini Generali

I Ministri live @ Magazzini Generali

Un concerto celebrativo, una performance muscolare, un pubblico esplosivo. La seconda delle due date (sold out) ai Magazzini Generali di Milano de i Ministri è stata un concentrato di energia. Le premesse sono state quelle giuste fin dall’infuocato opening act de Il Fieno e Joe Victor poi alle 22.45 è iniziato il main show con una scaletta davvero molto speciale. “Ieri abbiamo fatto qualcosa, oggi faremo tutto, quindi su le mani!”, incita Davide “Divi” Autelitano. Manco a dirlo: l’infuocatissimo pubblico risponde entusiasta all’appello con una tangibile e suggestiva testimonianza che sì, il pogo selvaggio in Italia esiste ancora. Ma parliamo della scaletta: oltre ai dodici brani del disco, la band milanese ha riesumato inediti e chicche a partire dal fondamentale primo album “I Soldi sono finiti”. “La mia giornata che tace”, “I nostri uomini ti vedono” e “I Soldi sono finiti” sono i primi tre brani che mettono subito le cose in chiaro: questo concerto è stato pensato per lasciare il segno (e così è stato).

I Ministri live @Magazzini Generali

I Ministri live @Magazzini Generali

“Grazie a chi ha tirato tardi insieme a noi, a chi ha macinato davvero tanti, troppi chilometri con e per noi. Molti di voi li conosciamo di persona e a voi dedichiamo questi pezzi”, spiega Autelitano, particolarmente loquace. E via ancora con “I muri di cinta”, La sacra quiete della sera”, “Il mio compagno di stanza”, “Le mie notti sono meglio dei vostri giorni”, “Lo sporco della Grecia”. I Ministri picchiano duro, suonano con tutta la forza e la passione possibile e si vede. Il loro modo di suonare è impattante al punto da catalizzare l’attenzione non solo sulle parole che profumano di sangue, sudore e rabbia ma anche sui loro strumenti, così intensamente vissuti, così veracemente ipnotici. Il concerto è lungo e non lascia nulla al caso, si continua con “Sangue dal naso”, “Piano per una fuga”, “Non mi conviene puntare in alto”, “La piazza”. “Nasciamo come band schierata, fare musica richiede uno schieramento preciso e noi riteniamo che la cultura stia da una sola parte. Omaggiamo l’anarchia che un po’ ci manca, un po’ no”, racconta il frontman de i Ministri introducendo l’unica cover del concerto “Ma chi ha detto che non c’è” di Gianfranco Manfredi. Una breve pausa, poi il rush finale con “Meglio se non lo sai” e “Diritto al tetto”.

I Ministri live @Magazzini Generali

I Ministri live @Magazzini Generali

“Per molto tempo non suoneremo a Milano, anzi non suoneremo affatto perché ci dedicheremo ad altre cose. Questo è l’epilogo di qualcosa di importante, questi 10 anni non vengono dal nulla, sono 10 anni fatti di persone. I Ministri sono palco, sudore, sputi e sangue: grazie per non averci perso di vista, siamo convinti di non essere soltanto una band, bensì qualcosa di più ampio. Godiamoci questo abbraccio”; così i Ministri salutano il pubblico in visibilio, non senza aver cantato la significativa “Abituarsi alla fine” ed uno spettacolare stage diving da brivido. A presto ragazzi, sono stati 10 anni davvero bellissimi!

Raffaella Sbrescia

 

Tanto tempo ancora: Lorella Cuccarini e Heather Parisi incidono la sigla di “Nemicamatissima”

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 “Tanto tempo ancora”  è il nuovo singolo registrato da Lorella Cuccarini e Heather Parisi. Il brano è la sigla di apertura del programma tv “Nemicamatissima” in onda su Rai1  in una doppia serata – evento il 2 e il 3 dicembre e riprende quasi tutte le più famose citazioni dei precedenti successi delle due amate showgirls. Lorella Cuccarini e Heather Parisi tornano dunque insieme dopo ben 30 anni e lo fanno non solo sul piccolo schermo ma anche in musica con questo brano  inedito pop EDM creato appositamente per questa reunion in cui si confrontano gli stili delle due icone degli anni 80.

Ascolta qui il singolo:

Nuove date per lo “Sfera Ebbasta tour”

Sfera Ebbasta

Sfera Ebbasta

Dopo aver registrato sold out nei club di mezza Italia si aggiungono ancora nuove date per lo Sfera Ebbasta Tour” del rapper Sfera Ebbasta, tour che lo vedrà protagonista nei principali e più esclusivi club della penisola italiana sino alla prossima primavera, accompagnato dal noto produttore Charlie Charles.

Si aggiungono altre 7 tappe al calendario: 29/12 GENOVA, 31/12 CAORLE (VE), 31/12 BASSANO DEL GRAPPA (VI), 5/01 FORCOLA (SO), 03/02 ALBA (CN), 18/02 PERUGIA e 26/02 TRENTO

Considerato come uno dei migliori rapper della nuova generazione contemporanea italiana e internazionale, Sfera Ebbasta, già soprannominato King della Trap music italiana, durante il suo “SferaEbbasta tour” proporrà dal vivo tutti i brani tratti dal suo ultimo omonimo album, uscito lo scorso 9 Settembre su etichetta Universal/Def Jam e che ha già scalato ogni classifica.

Video: Visiera a Becco

Da “Notti” a “Visiera a Becco” sino a “Equilibrio”, “Balengiaca”, “Figli di Papà e BRNBQ, quest’ultimi due brani già certificati disco d’oro dalla FIMI, l’album include inoltre “Cartine Cartier”, singolo che ha anticipato l’uscita del nuovo album e unica traccia all’interno dell’intero lavoro che presenta un featuring, quello con il noto rapper francese SCH.

“Sono felice di affrontare questa nuova dimensione live che mi porterà in giro per L’Italia sino alla prossima primavera. Sarà un lungo tour – dichiara Sfera Ebbasta – ora più che mai sono pronto per questa grande avventura dal vivo. Con il supporto dell’organizzazione diretta da Thaurus Live abbiamo in riservo tante sorprese e special guest che nelle varie tappe si alterneranno sul palco, insieme a me, dando vita ad un vero e proprio show.”

L’intero tour è ideato e organizzato da Thaurus Live, nota agenzia di booking e management di riferimento nel panorama rap italiano.

Per info e biglietteria:

www.thaurus.it

CALENDARIO

DICEMBRE
3/12 – BARI - DEMODÈ

6/12 - LECCO - DANCING LAVELLO
7/12 – PARMA - CAMPUS INDUSTRY MUSIC – special guest TEDUA
9/12 – TORINO - CHALET
10/12 - NAPOLI - CASA DELLA MUSICA
17/12 – CAGLIARI - COCÒ
21/12 - CATANIA - INDUSTRIE
23/12 - LECCE - OFFICINE CANTELMO

26/12 - VICENZA - GILDA
27/12 – BERGAMO - DRUSO

29/12 – GENOVA - CRAZY BULL (NUOVA)

31/12 – CAORLE (VE) - BIG BANG IN PIAZZA (NUOVA)

31/12 – BASSANO DEL GRAPPA (VI) – LIV CLUB (NUOVA)

GENNAIO

5/01 – FORCOLA (SO) – MEGASHOW (NUOVA)
07/01 – FIRENZE
 - VIPER THEATRE

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