Sanremo 2017: Ecco tutti i protagonisti della nuova attesa edizione del Festival

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Ecco i protagonisti del Festival di Sanremo 2017. I big in gara e i titoli delle canzoni

  1. Di rose e di Spine – Al Bano
  2. Tutta colpa mia - Elodie
  3. Fatti per te – Paola Turci
  4. Vedrai- Samuel
  5. Che sia benedetta - Fiorella Mannoia
  6. Do retta a te – Nesli e Alice Paba
  7. Il diario degli errori – Michele Bravi
  8. Portami via – Fabrizio Moro
  9. Fatalmente male - Giusy Ferreri
  10. La prima stella – Gigi D’Alessio
  11. Togliamoci la voglia – Raige e Giulia Luzi
  12. L’ottava meraviglia – Ron
  13. Vietato morire – Ermal Meta
  14. Mani nelle mani – Michele Zarrillo
  15. Il cielo non mi basta – Lodovica Comello
  16. Con te – Sergio Sylvestre
  17. Ragazzi fuori – Clementino
  18. Nel mezzo di un applauso – Alessio Bernabei
  19. Nessun posto è casa mia – Chiara
  20. Occidentali’s karma – Francesco Gabbani
  21. Ora esisti solo tu – Bianca Atzei
  22. Spostato di un secondo – Marco Masini

Ecco gli 8 Giovani in gara:

  1. Insieme – Valeria Farinacci
  2. Nel mare ci sono i coccodrilli – Braschi
  3. Universo – Francesco Guasti
  4. Ciò che resta – Leonardo Lamacchia
  5. Ora mai – Lele
  6. Le canzoni fanno male – Marianne Mirage
  7. Le cose che danno ansia – Tommaso Pini
  8. Canzone per Federica – Maldestro

 

New Air: con “Venus” gira davvero aria nuova in Italia

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New Air è il nome ma anche l’intento della musica prodotta dalla band romana costituita da Andrea “Fungo” Morganti (Piano, Keyboard, Music Sequencer, Vox) e Gabriele “Arfa” Carone (Synth, Drum Machine, Music Sequencer, Vox/Vocoder). In questa occasione parleremo del loro nuovo progetto intitolato “Venus”, promosso e distribuito dall’etichetta discografica indipendente La Stanza Nascosta Records. Anticipato dal singolo “Stuck In This Abyss”, arricchito dall’ intensa vocalità di Brightie, questo album intende lasciarci intravvedere la possibilità che qualcosa di nuovo in fatto di musica può ancora essere possibile. La ragione di questa affermazione risiede non solo nella forte eterogeneità dei suoni e del contenuti proposti dai New Air ma anche dalla loro capacità di sorprendere e sconvolgere l’ascoltatore privandolo di riferimenti e approdi sicuri. Le tracce incluse in “Venus” sperimentano veleggiando tra psichedelia e musica trance. Attraverso un continuo spostamento di baricentri, i New Air si sdogagano completamente dalla scena musicale in cui nascono per traghettarci in un altrove che ciascuno di noi potrà liberamente definire.

Raffaella Sbrescia

Ascolta qui l’album “Venus”

“Jazz al Pavilion 2016”: la rassegna chiude all’insegna dell’eccellenza con le Jazz Nights

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Si chiude all’insegna dell’eccellenza la rassegna “Jazz al Pavilion 2016”, presso l’“Unicredit Pavilion”. Lo splendido polo multiculturale di Piazza Gae Aulenti a Milano sta ospitando, infatti, le Jazz Nights ovvero due speciali concerti, rispettivamente previstI il 10 e 11 dicembre. Il primo dei due attesi appuntamenti è andato in scena proprio ieri sera ed è stato carico di sorprese. In apertura il trio formato da Stefano Bagnoli alla batteria, Dado Moroni al piano e Riccardo Fioravanti al contrabbasso ha aperto lo show con “Just in time” di Jule Styne e una suggestiva composizione di Fats Waller, risalente agli anni ’20, insieme ad un’originale brano dello stesso Moroni, intitolato “Quiet Yesterday”. Compagni di ventura e di scorribande notturne al leggendario “Capolinea”, storico ritrovo per amanti del jazz e musicisti, Moroni e compagni hanno subito voluto mettere le carte in chiaro mostrando cuore, passione, tecnica e carisma. Dopo una prima veloce apparizione di Fabrizio Bosso alla tromba, la staffetta è finita nelle mani di Peppe Servillo che, insieme a Javier Girotto al sax e a Natalio Mangalavite al piano, ha offerto al pubblico un appetitoso assaggio dell’ultimo lavoro che li ha visti suonare fianco a fianco sui migliori palcoscenici. Stiamo parlando di “Parientes”, un concept album incentrato sui valori e le culture dei popoli migranti, che mette in evidenza l’immensa di bravura dei due musicisti argentini nonché l’alchimia con la ben nota carica interpretativa di Servillo.

L’ultima parte del set è stata invece dedicata al trio composto da Fabio Concato insieme a Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte. Anche in questo caso i tre eccelsi musicisti hanno voluto presentare al pubblico i frutti del recente lavoro discografico intitolato “Non smetto di ascoltarti”, comprensivo delle più belle canzoni dei più noti cantautori italiani, riviste secondo il genio e la sinergia creatasi tra i tre suddetti artisti. La struggente piacevolezza della delicatezza con cui le canzoni hanno preso vita è l’aspetto che, più di ogni altro, ha sorpreso lo spettatore, inerme e attonito. Stupenda la versione di “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, amaramente ironica “L’Armando” di Jannacci. Infine tutti insieme sul palco per il gran finale: una jam session “leggermente organizzata” per salutare il pubblico con effetti speciali. “Sole Malato” e “Tu si na cosa grande”, entrambi pezzi da novanta del repertorio di Domenico Modugno, sono i due brani scelti per chiudere al meglio una serata preziosa. Per chi volesse, stasera si bisserà con Chiara Civello, Danilo Rea, Jacopo Ferrazza, Nicola Angelucci, Enrico Pieranunzi, Simona Molinari, Fabrizio Bosso, Julian Oliver Mazzariello, Claudio Filippini.

Raffaella Sbrescia

I Marta sui Tubi chiudono il tour ai Magazzini Generali prima di una lunga pausa

Marta sui Tubi - Magazzini Generali

Marta sui Tubi – Magazzini Generali

Si è chiuso ai Magazzini Generali di Milano “Lostileostile” tour dei Marta Sui Tubi. Dopo innumerevoli concerti sparsi in lungo e in largo per la penisola, l’ottimo riscontro ottenuto dall’omonimo bellissimo album, la band ha salutato il pubblico prima di un lungo periodo di pausa. Con un tiratissimo live della durata di ben due ore, Giovanni Gulino e soci si sono concessi anima e corpo con una performance veramente intensa. Sudore, potenza ed energia hanno scandito, infatti, una scaletta molto equilibrata. Contraddistinti da un’attitudine punk rock, dal piglio indecifrabile e dalla disarmante capacità di mirabile delicatezza, i Marta sui Tubi non possono essere ascritti ad una corrente musicale specifica o ad un genere in particolare. La loro musica è spigolosa ma attenta, le parole dei loro testi esprimono un tipo di sensibilità che nasce dallo sforzo di comprensione. Ipnotici riff di chitarra e poderosi sussulti vocali, alternati a melodie tipiche del loro classico repertorio, ci lasciano dunque la consapevolezza che i Marta sui Tubi possono tranquillamente essere considerati come un esempio di coerenza, solidità e indipendenza. Arrivederci, a presto.

Marta sui Tubi - Magazzini Generali

Marta sui Tubi – Magazzini Generali

SANREMO 2017: I big in gara diventano 22. Lunedì 12 dicembre l’annuncio ufficiale di Carlo Conti

Riceviamo dall’ufficio stampa Rai e inoltriamo

SANREMO 2017: I BIG IN GARA DIVENTANO 22

Il ripescaggio nella terza serata

Proposte musicali di alto livello, ma anche numerose: per questo, su proposta del direttore artistico Carlo Conti, i Campioni in gara al prossimo Festival di Sanremo salgono a 22 rispetto ai 20 annunciati nel precedente Regolamento della 67ª edizione del Festival della Canzone Italiana.

Un’importante novità alla vigilia di “Sarà Sanremo”, il programma in onda in diretta da Villa Ormond su Rai1 e Radio2 lunedì 12 dicembre, in cui saranno annunciati i Campioni in gara e scelti gli 8 finalisti della Categoria Nuove Proposte.

Visto l’incremento delle canzoni in gara è stata apportata un’altra modifica al regolamento. Rispetto alla precedente versione (in cui erano previsti tutti i Campioni durante la prima serata di martedì 7 febbraio) nelle prime 2 giornate del Festival si esibiranno 11 Campioni a sera: di questi i primi 8 (dopo il voto della Giuria della Sala Stampa e del Televoto che avranno un peso del 50% a testa) accederanno alla serata del venerdì (per un totale di 16) mentre gli ultimi 3 classificati (per un totale di 6 tra le prime 2 serate) prenderanno parte ad un torneo eliminatorio nella serata del giovedì.

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Due di questi sei saranno definitivamente eliminati e gli altri 4 si aggiungeranno ai 16.

Il venerdì sera si esibiranno quindi i 20 Campioni rimasti in gara. Questa volta, però, cambiano le modalità di votazione ed entreranno in campo la Giuria di esperti (peso del 30%) e la Giuria Demoscopica (peso del 30%). Mentre il Televoto, presente nelle precedenti serate, peserà per il 40%.

Le ultime 4 canzoni saranno eliminate e nella serata conclusiva, sabato 11 febbraio, si esibiranno i 16 Campioni ancora in gara.

http://www.ufficiostampa.rai.it/dl/UfficioStampa/Articoli/SANREMO-2017-I-BIG-IN-GARA-DIVENTANO-22-25720b05-a639-4f69-b54e-15148ecfe94e.html

 

XF10: Alla scoperta degli inediti. Roshelle è la favorita

Andrea Biagioni

Andrea Biagioni

La finale di X Factor 10 è alle porte ed è dunque tempo di bilanci. Mentre il carrozzone del talent show targato Sky si sta spostando al Mediolanum Forum di Assago per l’ultimo attesissimo appuntamento di questa stagione, ci siamo presi un po’ di ore per ascoltare meglio e metabolizzare gli inediti presentati ieri sera dai concorrenti. Partiamo subito col dire che i brani mettono in netta contrapposizione la scuola cantautorale italiana con le ultime tendenze mash up d’oltreoceano. Da un lato abbiamo, infatti, la poesia proposta dal neo eliminato Andrea Biagioni con “Il mare dentro”, l’inedito scritto dal bravissimo Diodato, e da Eva, che ha presentato “Voglio andare fino in fondo, scritto per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e arrangiato dagli Afterhours. In mezzo alle due correnti spicca il trascinante ed energetico funky vintage dei Soul System con “She’s like a star”. Alla riva opposta troviamo, dunque, l’avanguardia con le due finaliste di Fedez, tra le più seguite sulle piattaforme digitali e streaming. Se da un lato troviamo Gaia con “New Dawns”, prodotto da Luca Chiararavalli e Fausto Cogliati, scritto dallo stesso Chiaravalli, Chanty e Cesare Chiodo, dall’altro le si oppone Roshelle, la grande favorita di questa stagione, con “What u do to me”, prodotto dallo stesso Fedez insieme ai popolarissimi Merk&Kremont.

Roshelle

Roshelle

Inutile girarci attorno: nonostante lo scetticismo generale relativo alla scelta della lingua inglese, c’è da dire che quest’ultimo brano è proprio quello che ha qualcosa da dire al mercato discografico attuale. La stessa Roshelle mostra di possedere le carte in regola per esportare un nuovo modello musicale nato in Italia ma di impostazione esterofila. A confermarlo ci sono tutte le scelte fatte finora dalla cantante e dal suo lungimirante giudice. I brani degli altri ragazzi sono sicuramente di ottima fattura ma non possiedono quello stesso potenziale per reggere il confronto con l’agguerrita concorrenza. Non rimane che scoprire quale sarà il verdetto della finalissima, consci del fatto che la giuria ha già dimostrato di aver perso il mordente necessario per dare adito a dibattiti costruttivi. Troppi complimenti e la scelta di affidarsi al tilt per l’ultima eliminazione prima della finale hanno lanciato un campanello d’allarme per la prossima edizione. Più carisma, più coraggio, più incoscienza renderebbero il talent appetibile in maniera ineguagliabile.

 Raffaella Sbrescia

Ascolta qui gli inediti:

Gaia: New Dawns

Roshelle: What u do to me

Soul System: She’s like a star

Andrea Biagioni: Il mare dentro

Eva: Voglio andare fino in fondo

Comunisti col Rolex: svelata la tracklist del nuovo album di J-Ax & Fedez

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Da oggi, venerdì 9 dicembre, è possibile acquistare in pre-order su iTunes e Amazon il nuovo attesissimo album di J-AX & FEDEZ,  “COMUNISTI COL ROLEX”,  in uscita il 20 gennaio per Sony Music.

L’album della coppia di artisti è un viaggio che hanno deciso di affrontare insieme, ma non da soli. A partire da Stash, leader e cantante dei The Kolors, e della cantautrice Levante - con cui J-Ax e Fedez hanno scelto di collaborare per il singolo “Assenzio” – a cui si aggiungono le partecipazioni di altri amici e colleghi: Alessandra Amoroso, Arisa, Loredana BertèAlessia Cara, Giusy Ferreri, Nek e Sergio Sylvestre.

Video: Assenzio

Per chi acquisterà su iTunes, sarà da subito disponibile “Comunisti Col Rolex”,  la title track del nuovo disco. Su Amazon si potrà effettuare il pre-order fisico del cd in formato Standard, del Doppio Vinile, della speciale confezione Deluxe (cd e una bandiera a tema) e della Super Deluxe, che comprenderà un Picture Vynil con doppio singolo (da un lato “Assenzio” e dall’altro “Vorrei Ma Non Posto” con foto), supporto in plexiglas per esposizione, il doppio vinile con l’intero disco e la bandiera a tema.

Ascolta “Comunisti col Rolex”

Tracklist:

1. Assenzio feat. Stash e Levante
2. Comunisti col Rolex
3. Il giorno e la notte feat. Giusy Ferreri
4. Senza Pagare
5. Fratelli di paglia
6. Tutto il mondo è periferia
7. Milano intorno
8. Vorrei ma non posto
9. L’Italia per me feat. Sergio Sylvestre 
10. Musica del cazzo
11. Piccole cose feat. Alessandra Amoroso
12. Cuore Nerd feat. Alessia Cara
13. Anni Luce feat. Nek
14. Meglio tardi che noi feat. Arisa
15. Allergia feat. Loredana Bertè
16. Pieno di Stronzi

Ad anticipare il progetto la hit, cinque dischi di platino, Vorrei Ma Non Posto e il nuovo singolo Assenzio, in radio e in digitale da venerdi 18 novembre e che ha già ottenuto oltre 6 milioni e mezzo di views ed è nella Top5 della classifica di iTunes e Spotify Italia.

Inoltre, è stato annunciato un altro sold out per il “Comunisti col Rolex Tour 2017”, che partirà l’11 marzo da Torino e vedrà J-Ax e Fedez esibirsi live nei palasport di tutta Italia: anche la seconda data di Milano ha registrato il tutto esaurito. I due rapper hanno quindi triplicato il live: dopo il 10 e l’11 aprile, si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago anche il 13.

 

Madama Butterfly: al Teatro alla Scala di Milano la tragedia pucciana è più attuale che mai

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Tredici minuti di applausi e la certezza del riscatto Pucciniano al Teatro alla Scala di Milano. Questi sono i punti da cui partire per parlare della prima di “Madama Butterfly”, la tragedia giapponese fortemente voluta dal Maestro Chailly con la regia di Hermanis. Elegante e convincente la Cio-Cio-San di Maria José Siri, un po’ meno “perfetto” il Pinkerton di Bryan Hymel. Dimenticati i fischi del 1904, questa “Butterfly” ha colpito tutti per la sua insolita modernità. Interessante, cruda, diretta, dura, l’opera ci sbatte dritte in faccia diverse criticità socio-culturali che ancora imperversano nel mondo. Sebbene il primo atto sia risultato piuttosto oleografico e a tratti plastico, il secondo ha sicuramente bilanciato gli equilibri con una maggiore cura per i dettagli, in pieno stile pucciniano. Particolarmente suggestiva la scena finale con suicidio messo in scena come un vero e proprio rito. Il dramma si consuma senza interruzioni, serrato, efficace, terribile, definitivo. Nulla da eccepire sul piano musicale, la direzione di Chailly è stata assolutamente impeccabile su tutta la linea, a lui e alla sua orchestra il plauso di averci restituito un’opera che offre molto da riflettere a da cui prendere spunto anche in relazione alla scottante tematica del femminismo.

The Zen Circus live all’ Alcatraz di Milano: musica da combattimento vero per i “leoni da tastiera”

The Zen Circus live @ Alcatraz

The Zen Circus live @ Alcatraz

Sapete che c’è? Basta buonismo a tutti i costi. Diamo spazio al disagio, al cinismo, ai bassi istinti. Facciamolo e, per aiutarci a farlo, scegliamo le canzoni firmate The Zen Circus. Appino, Karim e Ufo ieri sera hanno riempito l’Alcatraz di Milano e l’hanno praticamente rivoltato come un calzino grazie alla dirompente potenza delle loro canzoni e della loro musica. Forti del grande riscontro ottenuto dal loro ultimo album “La terza Guerra Mondiale”, i tre hanno giocato a carte scoperte. Macerie, fiamme e desolazione in primo piano. Menegreghismo, violenza e perdizione sono i mali a cui tentano di sopravvivere attraverso la loro musica disillusa e provocatrice. Fatica, sudore e sforzo psico-fisico sono  i requisiti necessari per entrare veramente nello spirito e nelle viscere di brani che si distaccano con forza e veemenza dalle tendenze in auge. Chitarre e suoni distorti fanno strada in un panorama nebbioso per ritrovare il senso di una collettività perduta a colpi di punk-rock.  Figli sbadati, sballati e arroganti sono quelli accorsi al live milanese del trio che si sono divertiti a cantare e sudare fino allo spasmo sui toni di ritmi ossessivi e testi scivolosi, perennemente protesi alla provocazione. Musica da combattimento è quella del malandrino Circo Zen che rimanda a dormire nella foschia con una sola certezza: “Maledetto il giorno in cui mi son fidato di questo paese luridosperduto, imbarazzato, freddo, grigio, solitario, disastrato dove ho creduto di esserti vicino ma vicini eran solo i guai ed i tuoi”

Setlist

La terza guerra mondiale
Canzone contro la natura
Gente di merda
Vent’anni
Non voglio ballare
Andate tutti affanculo
Ilenia
L’amorale
Pisa merda
Zingara
I qualunquisti
L’anima non conta
Terrorista
Vecchi senza esperienza
Vai vai vai!
Postumia
Mexican Requiem
Ragazzo eroe
Figlio di puttana
Canzone di Natale

BIS

Nati per subire
L’egoista
Viva
Andrà tutto bene

 

Madeleine Peyroux live al Blue Note di Milano: sogni di note con i suoi “Secular Hymns”

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Metti una nebbiosa notte di dicembre al Blue Note di Milano, un pugno di spettatori e luci soffuse. Aggiungi una voce calda e senza tempo, un chitarrista ed un contrabbassista ed ecco l’atmosfera romantica per eccellenza. A fare tutto il resto è Madeleine Peyroux, cantautrice franco-americana originaria di Athens (Georgia) che, a vent’anni da suo album d’esordio, continua il suo viaggio musicale di esplorazione di territori e generi musicali con “Secular Hymns”, un prezioso portagioie sonoro in grado di spaziare tra  funk, blues e jazz. Con il trio, completato dal chitarrista Jon Herington e dal contrabbassista Barak Mori, Madeleine ha consolato le pene di anime dannate e tartassate dalla difficile quotidianità come solo lei è capace di fare. Genio e delicatezza, autenticità e poesia, carisma e semplicità sono le sue chiavi di accesso al cuore del pubblico.

Madeleine Peyroux

Madeleine Peyroux

Ad aprire il concerto è “Getting some fun out of life” seguita da “Bird on a wire” di Johnny Cash. Scenari d’oltreoceano prendono forma nella mente mentre in sottofondo si susseguono le note di “Tango till they’re sore” o la surreale “If the sea was Whiskey”. Anacronisticamente elegante “Our lady of Pigalle”, azzeccata la scelta di “Hard time come again no more”, perfette per risollevare le anime ormai intrise di malinconia “Getting Better” e “Dont wait too long”. Il momento più prezioso di questo sogno di note è il set acustico e solitario di Madeleine, comprensivo di “J’ai deaux Amours” e “Don’t cry Baby”. Il finale è sicuramente più vivace: si inizia con “Je cherche un Homme” di Eartha Kitt, il nuovo singolo “Everything I do gohn be Funky” e la spassosa “Shout sister Shout” delle sorelle Boswell. La canzone capolavoro è “Dance me to the End of Love”: la passione e la struggente bellezza delle parole forgiano la voce di Madeleine che riesce ad insediarsi fino in fondo all’anima fino a far scorrere le lacrime calde e lente sulle guance. Neanche il tempo di riprendersi che è già tempo dei saluti con “Keep me in your heart for a while”. Sì, tenete Madeleine nel vostro cuore almeno per un attimo, magari andate a sentirla stasera al Blue Note, ne verrà davvero la pena.

Raffaella Sbrescia

Video: Everything I do gohn be Funky

http://vevo.ly/k81LaY

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