L’estate di John Wayne: ecco l’atteso ritorno musicale di Raphael Gualazzi

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A tre anni di distanza dal fortunato “Happy Mistake”, il raffinato cantautore Raphael Gualazzi riprende la scena discografica con L’estate di John Wayne (etichetta Sugar); un brano versatile ed originale che si tuffa in un pop dagli echi vintage che e anticipa un album di inediti previsto a settembre 2016. Capace di esplorare, con nuovo estro, i generi musicali a lui più cari, Gualazzi sceglie di racchiudere in tre minuti sonorità r’n’b e richiami western in cui la musica di Matteo Buzzanca e dello stesso Raphael, insieme alla penna di Alessandro Raina e Lorenzo Urciullo, creano un divertissement dove nulla sembra impossibile. Tre minuti di frammenti della nostra memoria collettiva che ritornano come figurine da scambiare in una sera di Luglio, mentre Andy Warhol dipinge banane e Pertini gioca un poker con…John Wayne. “Torneranno i cinema all’aperto e i riti dell’estate le gonne molto corte. Tornerà Fellini e dopo un giorno farà un film soltanto per noi”: comincia così il nuovo viaggio musicale di Gualazzi, ulteriormente arricchito dal videoclip (https://goo.gl/18MTtt), diretto da Jacopo Rondinelli e girato con lenti anamorfiche Lomo degli anni ’70, per renderne ancora più autentico l’aspetto vintage. Il video si immerge nell’immaginario cinematografico di Federico Fellini e del romanzo di Niccolò Ammaniti “Io non ho paura”. All’interno di una cornice estiva che evoca la vita di campagna di una volta, i protagonisti sono tre bambini che giocano ad interpretare le star e, ballando, cantando e facendo acrobazie, richiamano un mondo di personaggi e sapori d’altri tempi: i balli di John Travolta, gli oggetti vintage, i dischi dell’estate. Alla fine, la scritta “Raphael”, impressa sulla valigia del piccolo “cantante-mago”, rende omaggio proprio al manifesto del film di Fellini “Amarcord”.

Video: L’estate di John  Wayne

Un viaggio nel tempo a cavallo delle note di Neil Young + Promise of the Real al Market Sound

Neil Young + Promise of the Real @ Market Sound

Neil Young + Promise of the Real @ Market Sound

Partecipare ad un concerto di Neil Young rappresenta un’occasione rara ed importante. Lo è sicuramente per chi ha avuto modo di vivere passo dopo passo la sua illuminante epopea artistica ma lo è soprattutto per chi, per ragioni anagrafiche, non aveva ancora avuto modo di conoscere ed apprezzare la sua catartica capacità di comunicatore e l’ipnotica maestria strumentale. Le note di Neil Young sono senza rughe, non conoscono il peso del tempo che scorre perché sono state concepite in nome dell’amore e della fiducia nei riguardi del genere umano. Sul palco del Market Sound di Milano, in occasione della tranche italiana del suo Rebel Content Tour, Neil Young ha proposto al numeroso pubblico (circa 5000 spettatori) tutte le sfaccettature del suo rock attraverso un illuminante viaggio che affonda le origini negli aurei anni ‘70. Impattante l’ingresso solitario di Neil sul palco con indosso la maglietta nera con la scritta “Earth”, titolo del suo ultimo disco. “After the gold rush” è il primo brano in scaletta; l’incantesimo può iniziare.

Neil Young + Promise of the Real @ Market Sound

Neil Young + Promise of the Real @ Market Sound

Nelle congeniali vesti di “solitario”, Neil Young si alterna tra pianoforte, chitarra acustica, organo a pompa regalando al pubblico perle come “Heart of gold” e “The needle and the damage done”. Poco dopo entra la band, ovvero i giovani e talentuosi Promise of the real, la band di Lukas Nelson, il figlio dell’ultraottantenne Willie, cantautore e attore texano, a sorpresa sul palco per un magico momento country sulle note di “Are There Any More Real Cowboys?” e “On the road again”.

Neil Young + Promise of the Real @ Market Sound

Neil Young + Promise of the Real @ Market Sound

Insolita ma divertente la versione sui generis di “Nel blu, dipinto di blu”, cantata rigorosamente in italiano da Neil Young che, un attimo dopo, dà il via alla fase più intensa del concerto tra sublimi assoli alla chitarra elettrica capaci di far vibrare l’anima. “Alabama”, “Love to burn”, “Revolution Blues”, “Seed Justice”, “Rockin’ in the Free World”, la magica “Powderfinger” e l’infinita “Cowgirl in the sand” sono gli assi che il folksinger cala, uno dopo l’altro, fino al sopraggiungere dell’unico bis “Homegrown”. Suggestivo il girotondo di saluti, abbracci e salti insieme al resto della band con Willie Nelson al centro del gruppo. Altro che “loner”, Neil Young è un aggregatore di persone, idee e contenuti. Un privilegio poterci essere e fruire della sua arte.

 Raffaella Sbrescia

SETLIST
After the Gold Rush
Heart of Gold
The Needle and the Damage Done
Mother Earth (Natural Anthem)
From Hank to Hendrix
Out on the Weekend
Comes a Time
Old Man
Nel blu dipinto di blu
Are There Any More Real Cowboys? (feat. Willie Nelson)
On the Road Again (feat. Willie Nelson)
Winterlong
Alabama
Words (Between the Lines of Age)
Powderfinger
Cowgirl in the Sand
Mansion on the Hill
Love to Burn
Western Hero
Vampire Blues
After the Garden
Revolution Blues

Seed Justice

Rockin’ in the Free World

BIS
Homegrown  (feat. Willie Nelson)

 

Start: Luca Chikovani racconta il suo esordio discografico. Intervista

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“Start” è il titolo del primo album di inediti di Luca Chikovani, giovane artista Georgiano ma romano d’adozione conosciuto dalla community come autore dei video cover italiani più seguiti. Esponente di quella generazione di cantautori vicini alle nuove piattaforme digitali, Luca è intenzionato a farsi conoscere a dispetto dei pregiudizi e a far arrivare la propria musica al pubblico. “Start” rappresenta un vero e proprio inizio per Luca, la realizzazione di un sogno che lo ha portato a una crescita artistica, arrivando a creare degli inediti a cui ha lavorato per molto tempo. Presenti nel disco anche tre cover (Love Yourself di Justin Bieber,R U Crazy di Conor Maynard e Let It Go di James Bay).

Intervista

Quando e come nasce questo tuo progetto musicale?

La preparazione dell’album risale a tre anni, avevo già intenzione di scrivere qualcosa riguardo al fatto di credere in se stessi, alla volontà di fare qualcosa partendo dalla propria tenacia; ecco perché il titolo del disco è “Start”. Ho scritto tanti brani che nel tempo sono stati scartati o cambiati completamente, più che un album di canzoni, questo progetto racchiude e descrive la mia crescita individuale.

Qual è il brano più sentito da parte tua?

“On my own” è il brano più lento, l’ho scritto poco tempo fa ed è dedicato a mia madre. Sono cresciuto da solo con lei che ha fatto davvero tanto per me sebbene io non l’abbia mai capito. Come tutti i ragazzini ci litigavo spesso, ho vissuto a Roma con lei fino a qualche tempo fa poi ho vinto una borsa di studio e mi sono trasferito a Milano; questo allontanamento mi è servito per capire l’importanza del suo ruolo nella mia vita. Nel brano racconto dunque la nostra storia, nella prima parte racconto di lei e nel ritornello è come se fosse lei stessa a parlare.

Qualche altro episodio autobiografico?

“Lady Brown Eyes” parla di una ragazza con cui ero uscito e di cui mi ero follemente innamorato. Lei aveva gli occhi castani e quindi in un dettaglio semplice ho visto una cosa molto bella. Purtroppo non ero ricambiato ma almeno è venuta fuori una bella canzone (ride ndr).

Che messaggio intendi comunicare in “New Generation Kids”?

Ho voluto scrivere un brano incalzante per rendere l’idea di quello che penso: voglio davvero fare le cose, non mi interessa di ricevere dei no, ci voglio credere lo stesso con tutto me tesso. Ho iniziato questo percorso quando avevo 16 anni, facevo il nautico e non era normale fare dei video ed esporsi così tanto, poi mi sono abituato. Molti pensano che chi opera su Youtube sia uno stupido o poco più invece c’è un grosso impegno dietro. Io studio il montaggio, le tecniche di ripresa, le luci e curo tutti i piccoli dettagli. Volevo urlare queste cose attraverso questa canzone.

Che rapporto hai con il montaggio video e con Youtube?

Questa attività rappresenta ancora adesso un divertimento per me, nel mio tempo libro cerco sempre di fare un video, non lo vivo come un obbligo, quando non ho un oggetto per registrare lo chiedo in prestito perché mi piace poter condividere con le persone quello che faccio nella mia vita quotidiana; è il mio hobby.

Come mai hai studiato all’Istituto nautico?

Mia madre mi ha cresciuto facendomi leggere tantissimi libri, sono appassionato di avventure di mare e di pirati per cui, quando ho visto la possibilità di studiare per un lavoro che avesse a che fare con il mare, l’ho seguita. Crescendo ho capito che non era quello che volevo fare veramente per cui adesso studio alla Iulm, sono riuscito a vincere una borsa di Studio e mi sono trasferito da Roma a Milano.

“R U Crazy” è una delle cover che ti è riuscita meglio. Come ci hai lavorato?

Si tratta di una cover di cui ho adorato la produzione, c’è del blues cambiato in elettronica estrema, adoravo l’idea della contaminazione, erano anni che ne parlavo, metterla in un mio album mi ha reso felice!

Come vivi il passaggio dalle cover agli inediti?

Quando fai cover potresti adagiarti e abituarti a scegliere cose facili.  A me non è successo perché quando faccio cover le modifico il più possibile, mi piace seguire l’idea di offrire una mia versione della canzone in questione. Pensare ai miei brani e realizzarli è bellissimo, sono libero di farlo, i miei produttori sono molto aperti verso le mie idee, ho passato mesi in studio ad imparare e a condividere con loro le mie idee. Ad ogni modo non mi sento ancora pronto per scrivere cose che ancora adesso non ho avuto modo di vivere e conoscere. Mi piace imparare cose nuove, non sono un musicista, faccio le cose da autodidatta e non mi sento un professionista, sono in una fase iniziale e di studio continuo.

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Come è avvenuta la scelta di questa copertina?

Sembro un personaggio di Twilight (ride ndr). Avevamo due copertine: una molto semplice, l’altra era questa qui. Ho scelto questa perché volevo poter condividere l’album anche con le persone in Georgia quindi mi serviva un tocco più internazionale

A proposito, come vivi le tue origini georgiane?

In Georgia si cresce all’insegna della buona educazione, c’è rispetto verso gli altri e verso le persone più grandi. Sono cresciuto con mia nonna che ci teneva molto a queste cose per cui, anche se ci sono stato poco, ho cercato di apprendere il maggior numero di cose. A livello musicale sono cresciuto con la musica internazionale però vorrei in futuro riuscire a mischiare la musica elettronica con qualcosa di folcloristico, dovrei andare là a studiare e a capire come poterlo fare; per ora non posso ma mi piace sperimentare, sono sicuro che un giorno lo farò!

Raffaella Sbrescia

Video: New Generation Kids

Naturalmente pianoforte: dal 21 al 24 luglio a Pratovecchio Stia (Ar). Il programma e tutte le iniziative

Naturalmente Pianoforte

Naturalmente Pianoforte

Tutto pronto per la nuova edizione di NATURALMENTE PIANOFORTE, quattro giorni tra concerti, workshop e improvvisazioni che animeranno il territorio del Casentino dal 21 al 24 luglio a Pratovecchio Stia(Arezzo).

Quest’anno, l’immagine del festival è stata creata per l’occasione dal cantautore Luca Carboni: «Nel pensare un’immagine che potesse rappresentare il festival – racconta l’artista – mi è piaciuta un’idea di pianoforte a coda, stilizzato, che si trasforma in un volto femminile, con rimandi a un velo, a sembianze che possano richiamare il mondo arabo. A me piace giocare sui contrasti, e spesso nelle mie opere figurative cerco di inserire elementi socio-politici o filosofici, che consentano anche a chi osserva di sviluppare una propria prospettiva».

Durante “Naturalmente Pianoforte”, il pianoforte sarà per quattro giorni il punto di osservazione da cui raccontare la musica e sviluppare un progetto di socialità e comunicazione. Il comune di Pratovecchio Stia, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna – inteso come cuore del Casentino e centro di bellezze naturali, storiche, enogastronomiche – confermeranno la loro attitudine di luogo dedito all’ospitalità e all’incontro, crocevia di artisti, appassionati e semplici curiosi del turismo culturale.

«La riuscita di un festival dipende da molti fattori - afferma il direttore artistico Enzo Gentile - e tra questi c’è anche la possibilità di coinvolgere gli artisti in performance e programmi che escano dalla routine delle loro tournée. Di questo, a “Naturalmente Pianoforte”, siamo particolarmente orgogliosi, per la disponibilità manifestata da tutti loro a suonare ed esibirsi in un’ottica originale e di particolare stimolo anche per il pubblico».

 Il programma

Giovedì 21 luglio si darà quindi il via alla nuova edizione del festival “Naturalmente Pianoforte” con il suggestivo concerto al tramonto di GAETANO LIGUORI al castello di Porciano. Alla sera, invece, in Piazza Tanucci a Stia, si terranno i due concerti gratuiti di RACHELE BASTREGHI dei Baustelle e di LAURA FEDELE.

Venerdì 22 luglio il compositore e pianista russo SASHA PUSHKIN terrà un concerto al Giardino Nardi Berti di Pratovecchio, mentre MARIO MARIANI sarà il protagonista del suggestivo concerto sull’acqua, al “Canto alla Rana” di Stia. In apertura della serata, la giovane pianista toscana GIULIA MAZZONI si esibirà in Piazza Vecchia – Piazza Jacopo Landino di Pratovecchio, prima dello speciale concerto che MORGAN proporrà in esclusiva per il festival, denominato “IL CLASSICO MORGAN” (biglietto per la serata 15 euro). Morgan, al pianoforte, sarà accompagnato da due musicisti che condividono con lui l’ecletticità: Megahertz (Daniele Dupuis) alle tastiere ed elettronica, e Marco Carusino alle chitarre. Morgan intraprenderà un viaggio tra le sue passioni e i compositori che hanno nutrito da sempre la sua vocazione, a partire da Bach, di cui ha ripreso e riadattato con originalità e insieme rispetto per le fonti il “Clavicembalo ben temperato” e la “Suite inglese in la minore”, fino a Beethoven e a Satie, di cui ricorrono i 150 anni dalla nascita. Non mancheranno in questa esplorazione di Morgan le naturali incursioni nel suo repertorio e in quello degli autori della grande musica italiana, da Modugno a Endrigo, da Bindi a Giovanni D’Anzi, con un omaggio anche al rock senza frontiere di David Bowie. Il concerto di mezzanotte sarà invece affidato al RUSCONI TRIO, che si esibirà in Piazza Nova – Piazza Paolo Uccello.

Morgan

Morgan

Sabato 23 luglio la giornata inizierà con il concerto d’organo di GIUSEPPE AZZARELLI nella Propositura Santissimo Nome di Gesù di Pratovecchio e proseguirà nel pomeriggio con il concerto di MARIO TOTARO al Giardino Nardi Berti di Pratovecchio, mentre alle 18.30 sarà la volta del concerto nel parco di VITTORIO COSMA, che si esibirà a Valagnesi (frazione di Pratovecchio Stia all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi). Alla sera, la Piazza Vecchia – Piazza Jacopo Landino di Pratovecchio ospiterà i concerti del pianista e compositore fiammingo WIM MERTENS con il saxofonista e clarinettista Dirk Descheemaeker, e il live dell’innovativo compositore italiano ROBERTO CACCIAPAGLIA con Gianpiero Dionigi alla postazione elettronica (biglietto per la serata 15 euro). A mezzanotte, come ultimo concerto della giornata, a Piazza Nova – Piazza Paolo Uccello di Pratovecchio si terrà lo speciale evento “Un pianoforte per L’Aquila” con MIRKO SIGNORILE, CLAUDIO FILIPPINI e GIOVANNI GUIDI.

Domenica 24 luglio, ultima giornata di eventi di “Naturalmente Pianoforte”, si aprirà con il concerto all’alba a Pieve di Romena (ore 5.30), dove spetterà a ROCCO DE ROSA dare il via alla chiusura nel migliore dei modi. In mattinata ci si sposterà poi a Pratovecchio, dove GIUSEPPE AZZARELLI proporrà il suo concerto d’organo presso la Propositura Santissimo Nome di Gesù di Pratovecchio. A mezzogiorno, in Piazza Vecchia – Piazza Jacopo Landino, si terrà il concerto della FILARMONICA “ENEA BRIZZI” diretta dal Maestro Leonardo Rossi con il Pianista Marco Lazzeri, che eseguirà “Rhapsody in Blue” di George Gershwin. Nel pomeriggio, GIANNI LENOCI terrà un concerto presso il Giardino Nardi Berti, mentre ROBERTA DI LORENZO si esibirà presso l’ex Lanificio Berti di Pratovecchio. Sarà l’esclusivo concerto di ALICE, accompagnata dal pianista MICHELE FEDRIGOTTI, a chiudere la manifestazione(biglietto per la serata 15 euro). Per l’occasione la cantautrice interpreterà brani tratti dal programma “ART ET DECORATION”, un viaggio nella musica di fine Ottocento e primi Novecento, attraverso l’origine della canzone con brani di confine: chansons, songs e melodie di compositori come Hahn, Ives, Villa-Lobos, Fauré, Ravel, Satie, Gurney, Montsalvage, Sadero, Saint-Saëns. L’ultimo appuntamento per “Naturalmente Pianoforte” 2016 sarà ilconcerto del compositore e pianista ucraino LUBOMYR MELNYK.

 Piano Academy

Da venerdì 22 luglio a domenica 24 luglio, inoltre, si terrà anche “PIANO ACADEMY”, la proposta di “Naturalmente Pianoforte” diretta dal pianista e compositore MARIO MARIANI, artista fortemente riconoscibile per l’eclettico ed emozionante approccio al pianoforte. “Piano Academy” comprende un percorso formativo articolato in 3 workshop (pianoforte classico – docente: Massimiliano Damerini; pianoforte moderno e contemporaneo – docente: Mario Totaro; jazz e free improvisation – docente: Gianni Lenoci) suddiviso in 3 giorni e dà l’opportunità ai 35 giovani pianisti italiani e internazionali selezionati di esibirsi nelle postazioni previste dall’organizzazione nelle vie e nelle piazze del paese, di fronte a un pubblico numeroso, vasto ed eterogeneo, contribuendo così attivamente allo svolgimento della manifestazione stessa. I giovani pianisti suoneranno dalle 17 alle 24 su palchi principali e ciascuna performance avrà durata di 30 minuti, con la possibilità di repliche durante la giornata.

Durante la manifestazione decine di pianisti suoneranno i 19 pianoforti collocati nelle strade e nelle piazze dei due borghi e presso luoghi particolarmente suggestivi, come la Pieve di Romena, il castello di Porciano, il parco fluviale del Canto alla Rana, la frazione di Valagnesi, per 4 giorni di musica non-stop. Musica, come lingua, come segno, come funzione vitale da originare e plasmare attraverso il pianoforte, sempre nell’intento di valorizzare con l’invasione della musica un contesto irripetibile di paesaggio e architettura.

 Le iniziative parallele

Naturalmente Pianoforte” non è solo una kermesse pianistica: alla parte più strettamente musicale sono collegati altri progetti (come “I Sapori del Casentino”, “Il Piano Condiviso”, “Piccoli Piani”, “Pedalando Naturalmente Pianoforte”) che hanno lo scopo di promuovere e valorizzare la valle e i suoi prodotti.

  • I Sapori del Casentino… e del Parco

Il senso del gusto si può declinare in tanti modi e a quello più immateriale che si riferisce all’ascolto dal vivo della musica di qualità si può felicemente abbinare anche il gusto più concreto del palato, quello legato ai buoni cibi, realizzati direttamente nella valle. I “Sapori del Casentino…e del Parco”, manifestazione che ha luogo in contemporanea e negli stessi luoghi di “Naturalmente Pianoforte”, svolge proprio questa funzione: nell’occasione, infatti, alcuni tra i migliori produttori casentinesi e del versante romagnolo del Parco delle Foreste Casentinesi esporranno i loro prodotti tipici, che potranno accompagnare la selezione musicale di “Naturalmente Pianoforte”.

  • Il piano condiviso

Nei giorni della manifestazione le piazze e le strade di Pratovecchio Stia verranno letteralmente “invase” da decine di pianoforti, a indicare una nuova forma di condivisione dello strumento e della sua musica. 13 di questi pianoforti verranno dipinti e trasformati in “piccole opere uniche” dagli alunni delle scuole e dai ragazzi dei centri disabili del territorio. Gli strumenti verranno esposti a Pratovecchio, a disposizione di chiunque voglia “metterci le mani sopra”, adulto o bambino che sia, per suonarli o semplicemente per curiosità. Finita la manifestazione troveranno infine sede presso alcune sedi istituzionali come le scuole, il municipio, la biblioteca e la casa di riposo.

  • Piccoli Piani

Oltre a poter testare direttamente i 13 pianoforti colorati sparsi nelle strade e nelle piazze di Pratovecchio, i più piccoli saranno protagonisti di alcune iniziative specifiche:

-       “IL RESPIRO DELLA TERRA – rumori, suoni e movimenti nei 4 elementi”, un laboratorio di musica e danza, dal 18 al 24 Luglio, rivolto a bambini di età compresa tra i 7 e i 12 anni, per sperimentare la creatività dei movimenti e dei gesti del corpo sulla base di musiche e suoni ispirati ai 4 elementi della natura (terra, aria, acqua e fuoco), prodotti dal vivo da un pianoforte e accompagnati da immagini relative a tali elementi.

-       Uno spazio-gioco nella Piazza Nova di Pratovecchio, dove saranno presenti e disponibili vecchi e nuovi giochi di legno da usare con l’aiuto di animatori esperti.

Sarà inoltre organizzato anche un Baby Point, pensato per i genitori con bambini più piccoli.

  • Pedalando Naturalmente Pianoforte

Il Casentino è una valle che per le sue caratteristiche storiche e ambientali presenta una forte vocazione al turismo sostenibile, eco-compatibile, un turismo “meditativo”. Il cicloturismo rientra a pieno titolo in questa prospettiva, e per questo, durante i giorni della manifestazione, sarà organizzato, tramite la FIAB di Arezzo, un soggiorno per cicloamatori/cicloturisti.

L’Associazione ‘PratoVeteri’, forte del successo di “PianoForte-musica sostenibile nell’Appennino toscano” del 2012 e del 2014, è l’organizzatore della terza edizione dell’evento, ora con la denominazione di “Naturalmente Pianoforte” e la nuova Direzione Artistica di Enzo Gentile, giornalista, critico musicale e docente universitario, in collaborazione con il Comune e l’Ente Parco delle Foreste Casentinesi.

NATURALMENTE PIANOFORTE” sostiene la FONDAZIONE GIOVANNI PAOLO II per il progetto della nuova orchestra nazionale palestinese.

 

Il ritorno degli Afterhours: quando il rock è terapeutico

Afterhours live @ Market Sound

Afterhours live @ Market Sound

Il ritorno degli Afterhours sul palco era uno dei più attesi d questa estate italiana. Reduci dalla recentissima pubblicazione di “Folfiri o Folfox”, un disco incentrato sulle chiusure di cerchi e che ci permette di aprirne degli altri, Manuel Agnelli e compagni scelgono il Market Sound di Milano per proporre dal vivo le trame strumentali di brani ricchi, corposi, travolgenti, significativi. L’apertura del concerto è subito impattante: Manuel entra sul palco da solo con una bellissima versione acustica di Grande, un grido di dolore struggente e squarciato ma anche un riscatto, interpretato con una voce che va oltre le aspettative. Sulle note di Ti cambia il sapore la band fa il suo ingresso in scena, il suono comincia a stratificarsi facendosi subito aggressivo e dirompente.

Convince la scelta degli Afterhours di dare inizialmente spazio alle canzoni del loro ultimo disco, le canzoni sono mini trattati scritti in versione poetica: si disquisisce sulla morte e sulla vita, sulla malattia e sulla cura, sulle domande senza risposta, sull’egoismo che ci fa sopravvivere, sulla rabbia e sulla felicità senza mai rinunciare alla potente carica delle suggestioni strumentali. Bravissimi i nuovi innesti Stefano Pilia (chitarra) e Fabio Rondanini (batteria) perfetta l’intesa con gli eccellenti Roberto Dell’Era, Rodrigo D’Erasmo e Xabier Iriondo.

Afterhours live @ Market Sound

Afterhours live @ Market Sound

In scaletta troviamo Il mio popolo si fa Non voglio ritrovare il tuo nome, e poi, ancora, Né pani né pesci, Cetuximab, l’intensa L’odore della giacca di mio padre, Fra i non viventi vivremo noi e la particolare versione di Se io fossi il giudice; scelte, queste ultime, che testimoniano in maniera tangibile l’inviabile status della band.  Ampio spazio dedicato anche alle irrinunciabili hits di repertorio come la potente Male di miele, Costruire per distruggere Riprendere Berlino, Le verità che ricordavo, Padania, Strategie, Pop (una canzone pop), acustica e cantata da tutti, tirata fuori a oltre vent’anni dalla sua pubblicazione.

Poche parole e tanta energia sul palco per gli Afterhours che, per il gran finale scelgono Quello che non c’è, Bianca e la catartica Bye Bye Bombay, cantata con enfatica compartecipazione da parte del pubblico entusiasta. C’è un ritorno ad una comunicazione più scoperta, più aperta, una messa a nudo che rende il concerto della rock band un’esperienza più diretta, impattante, calda ma soprattutto terapeutica.

Leggi l’intervista: http://www.ritrattidinote.it/interviste/folfiri-o-folfox-afterhours-album.html

 Raffaella Sbrescia

SETLIST: Grande – Ti cambia il sapore – Il mio popolo si fa – Non voglio ritrovare il tuo nome – Ballata per la mia piccola iena – Varanasi Baby – Vedova bianca – Padania – Né pani né pesci – Male di miele – Cetuximab – L’odore della giacca di mio padre – Sangue di Giuda – Bungee Jumping – La sottile linea bianca – Costruire per distruggere – Fra i non viventi vivremo noi – Se io fossi il giudice —ENCORE— La verità che ricordavo – Riprendere Berlino – Strategie – Pop (Una canzone pop) – Non è per sempre – Quello che non c’è – Bianca – Bye Bye Bombay

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival: intrecci di icone e corde

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Incontrarsi all’apice delle proprie carriere e decidere di incrociare i rispettivi cammini stellari. Questo è ciò che è accaduto tra Pat Metheny, chitarrista di culto vincitore di 20 Grammy Awards e Ron Carter, virtuoso del contrabbasso con più di duemila incisioni all’attivo. Incontratisi lo scorso anno al festival jazz di Detroit, i due hanno intrapreso una mini tourneè che li vede insieme sul palco in una formazione minimale ma ricchissima da ogni punto di vista. Il 79enne Ron Carter, membro del quintetto di Miles Davis tra il 1964 e il 1968 ed il chitarrista che ha venduto più di 20 milioni di dischi, affiancato nel tempo da grandi artisti, da Jaco Pastorius, Charlie Haden a Ornette Coleman, sono due vere e proprie icone del jazz moderno e il loro duo “tutto corde” in versione cameristica all’Umbria Jazz Festival è stato dolce e appassionante, perfetto e ipnotico, semplice e perturbante, caldo e prezioso.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Pat Metheny e Ron Carter @ Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

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Kamasi Washington live all’Umbria Jazz Festival: The Epic night

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Questa volta l’Umbria Jazz Festival si propone come precursore dei tempi ospitando un nome destinato a rimanere negli anni della musica mondiale. Stiamo parlando di Kamasi Washington: sassofonista trentaquattrenne, losangelino, che ha studiato presso l’Accademia della Musica della Hamilton High School di Los Angeles, specializzandosi in etnomusicologia. Amico e collaboratore di Lauryn Hill e chiamato a dar man forte nelle ultime produzioni di FlyLo e di Kendrick Lamar, Kamasi è già entrato nel giro che conta. Dopo aver pubblicato la scorsa estate il mastodontico “The Epic”, il visionario talento d’oltreoceano ha ammaliato il pubblico di Perugia puntando dritto alle più bizzarre angolazioni musicali mediante un approccio tutt’altro che classicheggiante.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti ( inviata a Perugia)

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

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Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Kamasi Washington -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

Buddy Guy e Ruthie Foster: l’irresistibile fascino del Blues all’Umbria Jazz Festival

Buddy Guy - Umbria jazz Festival ph Roberta Gioberti

Continua la magia dell’Umbria Jazz Festival. La grande notte del blues è stata veramente travolgente. Sul palco dell’affollatissima Arena Santa Giuliana, Ruthie Foster, vocalista e songwriter texana, candidata per il sesto anno consecutivo ai Blues Awards. Baluardo degli artisti con radici afroamericane, con la sua commistione di blues, gospel, folk, Ruthie ha fatto da apripista al leggendario nonché ottuagenario Buddy Guy.

Buddy Guy - Umbria jazz Festival ph Roberta Gioberti

Buddy Guy – Umbria jazz Festival ph Roberta Gioberti

Artista, icona della “musica del diavolo” e punto di riferimento per le più grandi star della musica mondiale. Reduce dalla vittoria del Grammy Award per il miglior disco di blues del 2015, intitolato “Born to play guitar” Buddy Guy, ha infiammato l’Arena Santa Giuliana senza che nessuno dei presenti potesse pensare per un attimo alla sua veneranda età. Il suo merito principale è stato quello di aver coniugato la tradizione blues di Chicago con l’energia del rock & roll ma è la sua dedizione alla affermazione del blues come patrimonio musicale a scaturire ancora oggi emozioni irrefrenabili.

 Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Ruthie Foster -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Ruthie Foster -Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

Umbria Jazz Festival ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

Gli Stadio presentano “Tutti contro tutti”. Intervista a Gaetano Curreri

Stadio

Stadio

Continua l’anno d’oro degli Stadio. Lo scorso 8 luglio la band ha pubblicato “Tutti Contro Tutti”(feat. Vasco Rossi), il terzo singolo estratto dall’album “Miss Nostalgia” il 15esimo della band bolognese comprensivo de “Un giorno mi dirai”, già disco d’oro nonché canzone vincitrice dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Il brano, scritto da Gaetano Curreri e Saverio Grandi, è interpretato dagli Stadio con un’incursione dello stesso Vasco. Una vera e propria sorpresa che il rocker ha fatto all’amico di sempre decidendo di cantare il ritornello del brano durante la registrazione dello stesso. Abbiamo incontrato Gaetano Curreri negli studi della Universal Music a Milano alla vigilia del nuovo tour estivo.

Intervista

Con “Tutti contro tutti” lanciate un messaggio decisamente in linea con quelli che sono i pensieri delle ultime generazioni perennemente in lotta contro un sistema decisamente poco meritocratico. “Non c’è più vergogna, non vince il più bravo ma il più furbo di sicuro”…

La mancanza di meritocrazia è uno dei mali del nostro paese, in tutto il resto del mondo sono i più bravi quelli che vanno avanti non i più furbi o i raccomandati. Noi siamo ancora vittime di questo bubbone da cui non riusciamo a sfuggire. Avrei tanti esempi da citare, tra tutti nomino il medico che mi ha salvato la vita nel 2003 quando ho avuto l’ictus, lui fu costretto ad andare a lavorare a Parigi proprio per problemi legati alla mancanza di meritocrazia. Per fortuna è riuscito a tornare in Italia, adesso lavora a Catania ma come lui ci sono tante altre persone brave che non hanno santi in paradiso e che sono costrette ad aspettare per poter avere una chance.

Un altro concetto importante su cui riportate l’attenzione è “la buona educazione”. Questa sconosciuta…

Vero. Nel video della canzone mi metto quasi in ginocchio per auspicare il ritorno di un po’ di buona educazione. Siamo tutti ‘ malati, abbiamo finito con l’adattarci  alla maleducazione. Anche quelli che vorrebbero che le cose andassero in un certo modo, finiscono coll’arrendersi ad un modus operandi comune. Tutto questo innesca un meccanismo terribile, quasi perverso, che non va assolutamente bene. Questa caratteristica si è ormai connaturata nei nostri comportamenti, nessuno vuole rispettare le regole che, invece, ci servono per poter convivere in maniera armoniosa.

Stadio

Stadio

Parlando del tour estivo, cosa cambierà rispetto allo scorso inverno?

In questo concerto abbiamo cercato di mettere un po’ di tutto, ci sarà anche qualche sorpresa che lascerà di stucco i nostri fan. Ci sarà un bellissimo allestimento scenografico nuovo, sono state sviluppate delle idee che raramente abbiamo portato avanti perché sempre privilegiato l’aspetto musicale. Stavolta invece, grazie al nostro staff e alla nostra produzione, abbiamo lavorato in modo innovativo. Queste novità andranno viste per essere apprezzate, ci saranno situazioni visive pensate e costruite ad hoc.

La vostra è stata una storia in salita di quelle che ti spaccano le gambe. Com’è la vostra strada adesso?

Siamo stati costruiti per vivere così, il giorno in cui troveremo la discesa saremo rovinati e cascheremo! (ride ndr). Non siamo abituati ad andare in discesa, siamo abituati a pedalare, per questo la canzone dedicata a Marco Pantani ci sta addosso a pennello. Senza fatica non c’è gioia, non c’è la soddisfazione di aver raggiunto un obiettivo. Abbiamo appena iniziato un nuovo tour e sappiamo che dovremo faticare e che i risultati non arriveranno subito. Dobbiamo anche adattarci a questa nuova struttura live, ci saranno anche momenti impegnativi. In ogni caso quando riusciamo ad incasellare tutti gli elementi al loro posto, ci rendiamo conto  di aver fatto un ottimo lavoro.

Gaetano Curreri

Gaetano Curreri

Infine una curiosità…tu ti esibisci spesso con il Solis String Quartet con il progetto parallelo “Canzoni da camera”. Com’è il tuo rapporto con loro e come vivi questa dimensione altra?

Si tratta di un’avventura cominciata per gioco, ci siamo trovati e abbiamo concepito quest’idea delle canzoni da camera per darmi la possibilità di cantare le canzoni che avevo scritto per altri e che non facevo con gli Stadio. La cosa particolare è che il Solis String Quartet ha arrangiato i brani in modo che io potessi riprendermeli e cantarli. Questa alchimia è cresciuta nel tempo ed è venuta fuori una collaborazione vera e propria. In “Miss Nostalgia” gli archi sono stati suonati sempre da loro e adesso quando saliamo sul palco è come se andassimo a suonare a casa di qualcuno con una formazione veramente minimale.  L’intento, come di consueto, è lasciare che l’autore (ovvero io) ritrovi la gioia di proporre le sue canzoni esattamente come le ha pensate.

Raffaella Sbrescia

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Stadio –  ecco le prossime date del tour estivo 2016

11 luglio – Roma  Cavea Auditorium Parco della musica

14 luglio – Marostica (VI) Piazza degli scacchi

15 luglio – Mirano (VE) Summer Festival

17 luglio – Varallo (VC) Festival Alpaa

22 luglio – Agira (Ct) Fashion Village

29 luglio – Trestina (città di Castello)

30 luglio – San Gimignano (SI) Piazza Duomo

1 agosto – Bisceglie (BA)  Arena del  Mare

9 agosto – Anzio Villa Adele

11 agosto – Poggiorsini (BA) Piazza

12 agosto  – Galatina (LE) Quartiere fieristico

16 agosto – Forte dei Marmi Villa Bertelli

                                    17 agosto -  Marina di Castagneto (LI)  Arena Bolgheri

19 agosto – Porto Recanati (MC) Arena B. Gigli

20 agosto – Cattolica  Arena della regina

23 agosto – Marciana Marina  Piazza Vittorio Emanuele

1 settembre – Mantova  Piazza Castello

2 settembre – Sanremo  Teatro Ariston

7 settembre – Piacenza  Piazza dei cavalli

9 settembre – Sesto San Giovanni Carroponte

17 Settembre – San Biase (Lamezia Terme) Piazza 5 Dicembre

Video: Tutti contro tutti 

http://vevo.ly/gkzLa9

Il pop di Mika trionfa all’Umbria Jazz Festival con buona pace dei puristi

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Musica è leggerezza, è sorriso, è linfa, è irrefrenabile voglia di vivere. La musica è l’ingrediente chiave dell’Umbria Jazz Festival senza alcuna distinzione di generi. La doverosa premessa giunge in seguito al fatto che, sebbene l’ospite pop di questa edizione, Mika, all’anagrafe Michael Holbrook Penniman Jr, abbia fatto storcere il naso a parecchi puristi,  ha anche venduto seimila biglietti riempiendo l’arena Santa Giuliana fino all’inverosimile dimostrando, quindi, un seguito veramente notevole. Arrivata a Perugia sabato sera, intorno alle 20.30, la popstar si è lasciata subito travolgere dalla magica atmosfera circostante e dalle felici vibrazioni che solo la musica riesce a trasmettere.

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Solo pochi giorni fa, la Rai ha annunciato un programma tv in cui l’artista proporrà un succulento “one man show”, per cui, forte di questa nuova popolarità mainstream Mika era sicuramente uno dei personaggi più attesi di questa estate perugina. Il suo coloratissimo show rappresenta la materializzazione della sua anima multisfaccettata: romantica, allegra, intensa e struggente al contempo. Ritmo, fantasia, estro, carisma ed empatia sono gli assi nella manica di quest’uomo dallo sguardo simile a quello di un fanciullino, proprio quello che dovremmo imparare a conservare tutti per affrontare la vita in maniera più leggera.

Le foto sono a cura di Roberta Gioberti (inviata a Perugia)

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Setlist

Big Girl

Talk About You

Good Wife

Grace Kelly

Rain

Good Guys

Step with Me

Relax

Staring at the Sun

Hurts

Underwater

Lollipop

Beautiful Disaster

Happy Ending

Promiseland

Stardust

We Are Golden

Last Party

Love Today

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika - Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

Mika – Umbria Jazz 2016 ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

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