Alessandra Amoroso è un fiume in piena: la sua grande energia inonda il Forum di Assago

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

«Sono felice di poter cantare finalmente quella che sono, in questi otto anni sono cresciuta insieme a voi, ora che ho quasi trent’anni, posso volare e condividere la mia vita a colori con voi». Con queste sentite parole Alessandra Amoroso ha accolto il pubblico del Mediolanum Forum di Assago per l’anteprima del suo “Vivere a colori tour”. La cantante salentina si è mostrata in grande forma e molto ben preparata. Presente, carica, entusiasta, Alessandra ha voluto proporre al pubblico una scaletta che comprendesse tutti i suoi cavalli di battaglia ma anche tanti pezzi inclusi nel suo ultimo lavoro discografico intitolato proprio “Vivere a colori! (Sony Music). Insieme al Maestro Pino Perris, Davide Aru e a tutta la sua band (David Pieralisi e Alessandro Magnalasche (chitarre), Roberto Bassi (tastiere), Ronny Aglietti (basso), Davd Pecchioli (batteria), Pamela Scarponi e Luciana Vaona (voci), Alessandra Amoroso ha rimaneggiato diversi brani del suo repertorio conferendovi un piglio più movimentato e brioso. Due cambi d’abito e tanti effetti speciali, insieme ad un milione di sorrisi, hanno fatto tutto il resto. Alessandra è cresciuta, è forte, è consapevole di sé e dei suoi mezzi. Dimostra di essere una professionista ma non rinuncia alle preziose sfaccettature della sua personalità. Spezza le catene, scava a piene mani dal passato, inneggia alla vita, esalta l’importanza dell’amore, della compartecipazione, della condivisione. La sua voce si confonde spesso con quella, all’unisono, dei suoi affezionatissimi fan appartenenti alla “Big Family”.

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

La grande risorsa di Alessandra è la forza d’animo, una forza incontenibile che, francamente, ha lasciato stupefatti anche i tanti giornalisti che hanno avuto modo di incontrarla a fine concerto. «Per la prima volta c’ero in tutto quello che avete visto, in tutto quello che avete ascoltato, in tutto quello che avete percepito, in tutto quello che avete respirato e sono felice di questo» – racconta Alessandra alla stampa. «Abbiamo lavorato tutto l’anno e ci abbiamo lavorato molto, un lavoro di squadra che fa capo al direttore musicale Pino Perris, punto di riferimento in tutti i miei lavori».

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

«Sul palco non mi piace la staticità, mi alleno con impegno e costanza per rendere al meglio e perché alla fine è tutto un dare e ricevere. È difficile spiegare quello che mi dà il mio pubblico, quello che mi ha dato per 8 anni e che continua a darmi» – spiega, emozionatissima, Alessandra – «Ho un pubblico speciale, una vera e propria famiglia, spero ve ne siate accorti stasera, mi sono guadagnata la loro fiducia è ed la cosa più bella che ci sia in questo lavoro.  Penso di aver fatto un cammino, non ho mai voluto bruciare le tappe, dal 2008 ho cercato con tutte le mie forze di essere una cantante e di non andare da nessuna parte se non solo sul palco.  In questo settore è molto facile stare al primo posto perché magari esci con una hit e schizzi in vetta alle classifiche, a me però è sempre importato stare nel cuore della gente».

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Alessandra Amoroso live @ Mediolanum Forum ph IKKIO

Infine una specifica sulla nuova veste gioiosa e vitale che la contraddistingue: «Volevo dare alle persone il modo di conoscere e scoprire una Sandrina diversa, ho sempre cantato grandi ballate con un amore malinconico, Alessandra non é solo quello e con questo disco ho voluto trasmettere dei messaggi positivi. Ultimamente – conclude –  vedo che la gente trova più facile sputare odio, giudicare, criticare; bisognerebbe prendere invece coscienza del fatto che la vita con l’amore è la cosa più bella che ci sia».

Raffaella Sbrescia

Set list

1) STUPENDO FINO A QUI

2) ESTRANEI A PARTIRE DA IERI

3) SENZA NUVOLE

4) STUPIDA

5) L’UNICA COSA DA FARE

6) FUOCO D’ARTIFICIO

7) LA VITA IN UN ANNO

8) AMORE PURO

9) NON DEVI PERDERMI

10) TI ASPETTO

11) FIDATI ANCORA DI ME

12) ME SIENTO SOLA

13) APPARTENENTE

14) DIFENDIMI PER SEMPRE

15) IMMOBILE

16) NEL TUO DISORDINE

17) E’ VERO CHE VUOI RESTARE

18) SUL CIGLIO SENZA FAR RUMORE

19) BELLEZZA INCANTO E NOSTALGIA

20) SE IL MONDO HA IL NOSTRO VOLTO

21) VIVERE A COLORI

BIS

22) IL MIO STATO DI FELICITA’

23) COMUNQUE ANDARE

Kitchen Machine: “26, the plaza apartmentz, Venezia, Hawaii” è la nuova creatura di Chiarastella Calconi e Adele Pardi

 Cover Album KM Finale (1)

Voci armonizzate, violoncello ed elettronica uniscono le arti ed i percorsi di Chiarastella Calconi e Adele Pardi nel progetto Kitchen Machine e, più nello specifico, nell’album d’esordio intitolato “26, the plaza apartmentz, Venezia, Hawaii”. Il disco contiene 11 tracce concepite mantenendo un contatto tra il cantautorato tradizionale e le sonorità proprie del pop mainstream. Contraddistinte da una formazione propriamente classica, Chiarastella e Adele scardinano regole e canoni lasciando che le infiltrazioni elettroniche traccino nuovi solchi all’interno delle loro composizioni. Coadiuvate da Marco Simiele, soprattutto nella stesura dei testi, le due angeliche puellae raccontano di individui burberi dal cuore tenero ne “Le mirabolanti avventure del Sig.D. ed il suo cane”, sondano antichi usi e costumi ne “La dote”, il primo singolo estratto dal disco nonchè pagana trasfigurazione di un sonetto ottocentesco, musicato per voce e violoncello, in un singolo dance con piscine e Martini dry. Violoncello, programmazioni e “bel canto” convivono allegramente in “No words” mentre il fascino dell’intimismo acustico ritorna a far capolino nella trama de “La sposa”, incentrata sul delicatissimo tema del femminicidio. Al posto dei picchi di EDM scelti per “Party”, seppur intriso di simpatici orientalismi, preferiamo però le suggestioni ambient ed i synth di “Monti Scarpazi”, ispirati dall’album “Overgrown” di James Blake; il brano è una struggente canzone della tradizione alpina, rielaborata nell’occasione dello spettacolo “Terra di nessuno”, in cui Kitchen Machine collabora con il Coro S. Ilario di Rovereto. Notevole anche l’esperimento di folktronica operato in occasione dell’arrangiamento realizzato per “L’estate n’est pas”. In sintesi, riteniamo che questa prima prova di Chiarastella Calconi e Adele Pardi può ritenersi superata in virtù della carica innovativa e sperimentale apportata dal progetto; sarà interessante scoprire anche la loro resa dal vivo.

Raffaella Sbrescia

Video: Party

Tracklist

Le mirabolanti avventure del Sig.D. ed il suo cane
La dote
No words
La sposa
Party
Valzer d’estate
L’estate n’est pas
Nuanda
Monti Scarpazi
Infermiere
Kitchen outro

 

Arriva il Postepay Rock in Roma 2016 ed è davvero estate

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Avrebbe dovuto essere l’anno dei Pearl Jam. Ma dovremo “accontentarci” del Boss.
Presentata ieri a Roma la quindicesima edizione del Rock in Roma, l’ottava sponsorizzata da Poste Italiane. Manifestazione di punta dell’Estate Romana, coordinata da Massimiliano Bucci e Sergio Giuliani, che ha non solo portato a Roma, nel corso degli anni, mostri sacri del panorama musicale mondiale, ma ha dato l’opportunità a molti artisti emergenti di confrontarsi con un grande pubblico, su un grande palco, testandone in tal modo le capacità di affrontare una vera situazione da grande concerto Rock. Il pubblico romano aspettava i Pearl Jam. Ma, si tratti del boomerang Bataclano o di qualsiasi altra motivazione, I Pearl Jam non ci saranno. Non mancano tuttavia nomi di notevole rilievo, tale da rendere assolutamente soddisfacente la proposta 2016. Apriranno, il 6 giugno, i Duran Duran, e giù, a seguire, una nutrita lista di artisti di fama internazionale: ma, da quest’anno ci sarà una novità.
“The Italian Way”, serie di concerti che vedrà protagonisti solo artisti italiani – tra cui Coez, Guè Pequeno, Salmo e Maldestro – e si terrà nell’area del festival nelle serate lasciate libere dagli ospiti internazionali.
La sede del festival, l’Ippodromo delle Capannelle, che ospiterà tre stage: Black, White e Red, quest’ultimo dedicato ai dj set. Oltre a ciò, due appuntamenti di quelli che un giorno potremo dire “io c’ero” troveranno collocazione all’interno di una cornice unica, quella della Roma antica. Sarà l’ippodromo delle Capannelle ad ospitare David Gilmour e Bruce Springsteen. Due date che fanno già registrare sold out. Il festival, oramai storicizzato all’interno delle rassegne dell’estate romana, ospiterà anche Save the Children, che promuoverà le iniziative per il sostegno delle adozioni a distanza, e e l’associazione Susan G. Komen Italia per la lotta ai tumori al seno.

Ecco a voi le date e buon divertimento!

Roberta Gioberti

7 giugno: DURAN DURAN

8 giugno: NIGHTWISH + Epica + Apocalyptica + Temperance

21 giugno: LUKAS GRAHAM + Giò Sada e Barismootsquad + Joan Thiele

28 giugno: BLACKBERRY SMOKE + Simo

2 luglio: G3 featuring JOE SATRIANI, STEVE VAI e THE ARISTOCTRATS

2 e 3 luglio @Circo Massimo: DAVID GILMOUR

6 luglio: GLEN HANSARD

11 luglio: SUEDE + STEREOPHONICS

12 luglio: SLAYER + AMON AMARTH

13 luglio: THE 1975

15 luglio: SKUNK ANANSIE

16 luglio @Circo Massimo: BRUCE SPRINGSTEEN and THE E STREET BAND + Counting Crows + Treves Blues Band

18 luglio: PRIMAL SCREAM

24 luglio: IRON MADEN + Bullet For My Valentine + Anthrax+ Saxon + Sabaton + The Raven Age + The Wild Lies + A Perfect Day

THE ITALIAN WAY

11 giugno: ORCHESTRACCIA

18 giugno: I CANI

25 giugno: COEZ

5 luglio: JAMES SENESE + Maldestro

9 luglio: GEMITAIZ

19 luglio: AFTERHOURS

26 luglio: GUE’ PUQUENO

28 luglio: SALMO

29 luglio: MINISTRI + Selton

30 luglio: MEZZOSANGUE

Edoardo De Angelis e Neri Marcorè in “Due amici dopo cena (tra chiacchiere e canzoni)”

De Angelis - Marcorè ph Roberta Gioberti

De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti

Un concerto unplugged, due protagonisti “insoliti” nella loro unione, due percorsi che rappresentano l’uno la continuazione dell’altro, molte parole, molti ricordi, una bottiglia di vino……immaginate una serata intorno ad un focolare. Immaginate un racconto, che nasce negli anni ’70: il racconto di un cammino discografico.

Erano tempi in cui la musica si proponeva in tutto il suo splendore. Erano i tempi della ricerca, della rottura, dell’innovazione. Della necessità di comunicare, un disagio, un entusiasmo, una partecipazione, una lotta. Erano i tempi di una etichetta doc: l’RCA. I tempi del “Vincenzo” di Fortis,, erano i tempi dei cantautori.
I cantautori, fiumi di parole, spesso articolate su impianti musicali elementari. Che di quelle parole, che erano poesia, abbiamo fatto tesoro nella vita, e ancora siamo lì a ripetercele di tanto in tanto. A Roma erano soprattutto i tempi del Folkstudio. E di una ragazzina di tredici quattordici anni, adolescente, con la fortuna di avere un paio di cugini più grandi che se la dovevano portare dietro per forza. Erano i miei tempi, ero io. Che di quel locale ho ricordi che si avvicinano più alla favola che alla realtà. Ci si faceva musica, ce la facevano un ragazzo biondo barbutello, un altro moro con una gran massa di capelli e i Ray Ban, un giovane eccentrico e ermetico, un altro politicizzatissimo e impegnato…..insomma, tutti volevano suonare al Folkstudio.. Ci passò anche uno stonato assai, un americano…..componeva ballate. La leggenda vuole che non ci fossero più di una quindicina di persone ad ascoltarlo. Ma questa è la leggenda…..ed io non ero ancora nata.

De Angelis - Marcorè ph Roberta Gioberti

De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti

Si chiamarono poi De Gregori, Venditti, Lolli, Gaetano, Guccini, Rosso…….Dylan.
Poi ci dicono che siamo vecchi e nostalgici. Puo’ essere. Ma se non avete mai avuto la possibilità di assistere in poco più di un pugno di persone ad una esibizione di De Paula, non potete capire.  Tutto era così semplice, così accessibile, così spontaneo. Tutto nasceva e ruotava intorno a queste due realtà, nella capitale. Tutto quello che riguardava la musica d’autore italiana. A riportarci a quei tempi, con i loro ricordi, che sono in parte i miei, Edoardo De Angelis e Neri Marcoré, che ci regalano uno spettacolo tutto da gustare silenziosamente, a piccoli sorsi.

De Angelis - Marcorè ph Roberta Gioberti

De Angelis – Marcorè ph Roberta Gioberti

Folkstudio, ma non solo. Lucio Dalla, Battisti, Endrigo, De André, Bennato (Edoardo), l’autorato più recente, qualche scivolone sul pop must, arricchito da tanta ironia interpretativa. E anche una carezza di napoletanità, omaggio esplicito ad una giovane, fresca e a noi cara interprete, Flo Cangiano. . Tre chitarre, un racconto e tante canzoni d’autore, riproposte in versione acustica, alcune quasi sussurrate. In attesa che questo percorso si trasformi in un album, dedicato da De Angelis all’interpretazione di brani di altri autori. Album prodotto da Francesco De Gregori, quasi a ricambiare il gesto del discografico e amico che ebbe fiducia in lui agli esordi, e a ragione. Il vino vuole rosso, ovviamente. E accompagna un piacevole e divertente itinerario da rivivere,ma soprattutto da scoprire. Un racconto per i giovani, un insieme di aneddoti e storia che, soprattutto a loro, a quelli appassionati di canzone d’autore, consigliamo di non perdere.

Grazie, De Angelis e Marcoré, per questo scampolo di storia dei nostri tempi.

Roberta Gioberti

Niccolò Fabi live: “Una somma di piccole cose” che fanno affiorare l’emozione a fior di pelle.

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

È un Niccolo Fabì in grande forma quello che si è esibito in concerto lo scorso 23 maggio sul palco dell’Auditorium di Milano per l’ennesimo e meritato sold out del nuovo tour, figlio dell’ultimo lavoro discografico del cantautore intitolato “Una somma di piccole cose”. «Questo giro di concerti ci sta facendo toccare picchi di profonda connessione con il pubblico, ha spiegato un emozionatissimo Niccolò, queste canzoni sono nate in un periodo di solitudine totale e ricercata, è un po’ come se teneste in mano le mie analisi del sangue», ha ironizzato l’artista, cercando di spiegare la natura intima e personale di tanti dei brani racchiusi nel suo prezioso forziere di parole.

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Cantautore, produttore e polistrumentista Niccolò Fabi ha alle spalle 9 progetti discografici, 1 raccolta e numerose e importanti collaborazioni artistiche eppure nel corso del tempo è riuscito a mantenere inalterata la capacità di arrivare al cuore delle persone con disarmante semplicità ed immediatezza. I suoi disegni di parole uniscono i punti più lontani dell’anima lasciando che ciascuno possa interiorizzare i cardini di messaggi tanto intensi quanto delicatamente veicolati.

Affiancato dalla nuova band composta dal cantautore Alberto Bianco (al microfono sulle note della sua “Aeroplano”), Matteo Giai, Filippo Cornaglia e Damir Nefat, Niccolò Fabi cavalca onde sonore e richiami cosmopoliti con sapiente grazia, senza mai stravolgere gli equilibri della sua peculiare miscela musicale. Passando dai brani più recenti, ai successi di sempre, l’artista ha lasciato spazio anche al brano “Giovanni sulla terra”, scritto per “Il Padrone della Festa”, figlio della bellissima esperienza in trio con Daniele Silvestri e Max Gazzè: «Negli ultimi due anni sono andato in giro con un paio di amici. E’ stata una bellissima esperienza, anche complicata. Non è stato semplice, eppure questa palestra è servita per mettere da parte le rispettive ossessioni egoriferite, per uscire dalla nostra bolla di osservatori, per ridefinire e rinvigorire l’identità di ciascuno di noi», ha spiegato Fabi, aggiungendo: «C’è stato un momento nel tour con Max e Daniele in cui ho capito davvero per la prima volta che avevo fatto il percorso che avevo sempre desiderato: eravamo all’Arena di Verona e io ho cantato queste due canzoni di seguito, così come voglio fare questa sera per voi», le canzoni in questione sono due pietre miliari della discografia del cantautore, ovvero “Solo un uomo” e  “Costruire”.

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Decantando la rinuncia alla perfezione, Niccolò Fabi bilancia gli equilibri creando un unico grande effetto speciale: la pelle d’oca. Inevitabile la standing ovation in segno di stima e riconoscimento nei confronti di uno dei più preziosi cantautori-incantatori che abbiamo in Italia.

 Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

Niccolò Fabi ph Luigi Maffettone

 

1. Una somma di piccole cose

2. Ha perso la città

3. Facciamo finta

4. Filosofia Agricola

5. Non vale più

6. Una mano sugli occhi

7. Ostinatamente

8. E’ Non è

9. Il negozio di antiquariato

10. Ecco

11. Sedici Modi Di Dire Verde

12. Oriente

13. Vento d’estate

14. Giovanni sulla terra

15. Solo un uomo

16. Costruire

17. Offeso

18. Lasciarsi un giorno a Roma

BIS

Vince chi molla

Aeroplano (Bianco)

Una Buona Idea

Secondo BIS

Lontano da me

 

“Millanta Tamanta”: le oniriche vie sperimentali degli WOW

WOW-SOLO-COVER

“Millanta Tamanta” è un modus vivendi, la non risposta che Rodari dava agli umani distruttori di cose e valori di una città una volta irreale, oggi molto verosimile. Da questa espressione traggono ispirazione gli WOW che scelgono 42 Records per pubblicare il secondo lavoro discografico nel giro di sei anni di vita artistica. Nelle nove tracce che compongono “Millanta tamanta” Leo e China ridisegnano la linea ritmica della loro musica attraverso l’ingresso di Cheb Samir e Thibault Bircker. Il risultato finale supera l’ovvio recupero degli inimitabili anni Sessanta per abbracciare un’attitudine pop onirica dal fascino senza tempo. Languide chitarre in evidenza, voci fuse all’unisono, arrangiamenti melanconici ed enigmatici al contempo disegnano armonie jazz-fusion, ambient, funky e garage rock.  La voce ricopre un ruolo chiave all’interno di un accumulo di suono in costante apertura “concettuale° alla psichedelia. Gli spazi siderali in cui si muovono gli WOW traggono linfa vitale dalla zona compresa fra il Pigneto e Tor Pignattara, posti come il Fanfulla , il30formiche, il Dal Verme, l’INIT, Le Mura ricoprono, infatti, un ruolo chiave per comprendere, apprezzare e godere di questo interessante lavoro sperimentale improntato alla mescolanza di mondi semantici e flussi sonori.

Raffaella Sbrescia

Video: Il mondo

I “Good Times” di Stefano Signoroni

Stefano Signoroni

Stefano Signoroni

“Good times” non è soltanto il titolo del disco d’esordio del cantante, compositore, musicista e intrattenitore Stefano Signoroni ma è anche quello che si prova partecipando ad uno dei suoi concerti. Abituato a calcare i palcoscenici europei, Signoroni annovera nel proprio repertorio brani decisamente eterogenei: si va dagli standard jazz alla musica leggera fino alle jam sessions senza soluzione di continuità. In questo nuovo lavoro il musicista raccoglie 8 cover in inglese, 3 brani in italiano e 2 inediti fondendo sapientemente sonorità pop a un elegante stile vintage, rievocando, seppur in chiave moderna, le atmosfere delle grandi orchestre e degli show del passato. Ad un ascolto godibile di un lavoro pensato per momenti di spensieratezza e relax, Signoroni associa una presenza scenica capace di coinvolgere e divertire il pubblico. I suoi viaggi sonori partono da lontano ma ci conducono per mano nei meandri dell’oggi. Non perdetevi l’energia live di questo showman d’altri tempi.

Raffaella Sbrescia

Video: Stai lontana da me

Flussi di note e di suggestioni con i Dardust al Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

Motivi pianistici classicheggianti, romantici archi immersi in atmosfere elettroniche e travolgenti parentesi alle percussioni racchiudono l’ossatura dello strumentalismo onirico dei Dardust, il progetto parallelo di Dario Faini, conosciuto come uno dei più affermati autori della scena musicale italiana, e del co-produttore Vanni Casagrande.  Sul palco del Circolo Magnolia di Segrate, in occasione della prima serata della rassegna Magnolia Estate, i Dardust hanno semplicemente ipnotizzato il popolo della note con un concerto veramente spettacolare seguendo l’intento di offrire un’esperienza multisensoriale completa ed appagante.

Dardust live @ Circolo Magnolia

Dardust live @ Circolo Magnolia

A determinare il nucleo del concerto, le sonorità impresse in  “Birth”, seconda parte di una trilogia inaugurata l’anno scorso con “7”, registrata a Reykjavik in Islanda. Celesta, xilofono, glockenspiel sono gli strumenti usati per ottenere melodie e ritmicità enigmatiche ed immaginifiche al contempo. Bello anche il remix del brano realizzato con The Bloody Beetroots.  L’ascolto di questo strumentale che si evolve lentamente nelle orecchie e nella mente crea un universo emotivo sfaccettato, un flusso semantico di rara bellezza.

 Raffaella Sbrescia

Piano City Milano: un magico tramonto in Gae Aulenti con le note di Remo Anzovino

Remo Anzovino @ Piano City Milano 2016

Remo Anzovino @ Piano City Milano 2016

«La musica cambia a seconda di dove la fai», cita Remo Anzovino, richiamando un passo tratto dal libro di D. Byrne, intitolato “Come funziona la musica”, in occasione del suggestivo concerto tenutosi nel campo di erba medica a Milano in piazza Gae Aulenti per la nuova edizione del Piano City Milano. «Per me che vengo da Pordenone, questo concerto in mezzo all’erba circondata dal cemento rappresenta l’occasione perfetta per richiamare l’attenzione al rispetto nei confronti della natura», ha spiegato l’artista agli spettatori. Riconosciuto, con merito e ragione, come uno dei pianisti compositori più originali della scena nazionale, Anzovino si esibito in uno speciale piano solo emozionando un pubblico particolarmente attento e raccolto. Coadiuvato dalle speciali luci del primo tramonto estivo milanese, il pianista pordenonese ha proposto i suoi più grandi successi e alcune composizioni inedite che faranno parte del suo quinto album di inediti, attualmente in registrazione tra Tokyo, Parigi e Londra e che vedrà la luce il prossimo autunno. Sinceramente colpito dal silenzio rapito e dagli sguardi sognanti di ciascuno, Anzovino ha spaziato tra le composizioni più note del suo repertorio ricordando che «Il compito di scrive la musica è che essa diventi degli altri». Sulla scia di questo ragionamento, il compositore ha voluto eseguire in assoluta anteprima ben 3 dei brani che saranno inclusi nel suo nuovo album: il sognante ed enigmatico “Galilei”, la cosmopolita “Instanbul – Hypno” e la struggente “Estasi – Full Moon”.  Particolarmente scenografico l’omaggio a Buster Keaton, tra i maestri del periodo del cinema muto classico per un piacevolissimo mutuo scambio di emozioni.

Raffaella Sbrescia

 

Jack Garratt live al Fabrique di Milano per uno scoppiettante one man show

Jack Garratt live @ Fabrique-  Milano

Jack Garratt live @ Fabrique- Milano

Intimista ed essenziale, ilare ed irriverente, energico e coinvolgente, tutto questo è Jack Garratt, cantautore, polistrumentista, one-man band, produttore inglese, aggiudicatario dell’ambitissimo Best Critics’ Choice Award, come grande promessa del 2016, e dei BBC MUSIC SOUND 2016, che dal 2007 premiano i migliori giovani artisti scelti dalla BBC.  L’artista si è esibito in concerto al Fabrique di Milano rilevando un’anima artistica trasversale grazie ad una peculiare vocalità tanto graffiante e rauca quanto intima e struggente. Protagonista unico della scena con un set comprensivo di batteria acustica ed elettronica da un lato con set di tastiera e sampler dall’altro, Garratt ha tenuto la scena con il suo one man show presentando diversi brani tratti dal suo album d’esordio “Phase”.

Jack Garratt live @ Fabrique-  Milano

Jack Garratt live @ Fabrique- Milano

Ad inaugurare la set list è  “Coalesce”, suggestivo l’arpeggio chitarristico sulle note della ballad elettropop “Weathered”, curioso il momento gioco con la cover improvvisata di “Baby one more time”, brillante e ben costruito il mash-up di “7 days” di Craig David con “Senorita” di Justin Timberlake. Garratt possiede un’energia impressionante, le sue contaminazioni profumano di impegno e passione ma sono i suoi occhi a trasudare umiltà. A fine concerto l’artista si è prodigato in un lungo ringraziamento a tutti i suoi collaboratori mostrandosi particolarmente riconoscente e cosciente del fatto che gli ottimi risultati che sta riscontrando sono anche il frutto di un eccelso lavoro di squadra.

Raffaella Sbrescia

SETLIST:
Coalesce

Breathe Life
Weathered
Far Cry
Baby one more time
7 days / Senorita
The love you’re given
Fire
Surprise yourself
My house is your home
Worry

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