Lee Ranaldo live all’Hart di Napoli per un raro e prezioso set acustico

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Per la prima volta a Napoli in trent’anni di carriera, Lee Ranaldo, componente storico dei Sonic Youth, si è esibito in un concerto acustico sul palco dell’ex cinema Ambasciatori di via Crispi, ribattezzato Hart e convertito in centro culturale multifunzionale. Il chitarrista e cantante di Long Island (NY) con origini beneventane, ha presentato i brani tratti dai suoi ultimi dischi: “Last Night on Earth” e “Between the Times and the Tide”s testimoniando radici folk ed intimiste.  Ad arricchire il set del leggendario esponente del rock underground, organizzato da Wakeupandream, la proiezione in esclusiva di “India Etc 2013-14″, film di 25 minuti che raccoglie prevalentemente le immagini girate da Lee Ranaldo in India a settembre 2013, in occasione del tour con la sua band, The Dust (Steve Shelley, Alan Licht, Tim Luntzle).

 Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

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Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

Lee Ranaldo @ Hart ph Luigi Maffettone

 

Hellvisback: le mille facce di Salmo

Salmo Hellvisback Digital (1)

Con “HELLVISBACK”, pubblicato il 5 febbraio 2016 per Sony Music, SALMO torna sulla scena musicale italiana con un progetto discografico unico nel suo genere. Il titolo dell’album rappresenta un omaggio ad Elvis Presley, cui Salmo s’ispira per la creazione di un nuovo supereroe nato negli inferi, Hellvisback, per l’appunto, scelto come inedito emblema di questa nuova creatura musicale. Prodotto dallo stesso Salmo e da Low Kidd, l’album è disponibile in molteplici versioni: Cd standard, Deluxe Edition (cd+fumetto), Deluxe Limited Edition numerata (cd + fumetto + vinile + t-shirt) e vinile. In “Hellvisback”, il primo disco di inediti dopo il fortunato “Midnite” del 2013, Salmo passa dall’autocitazione sia diretta che trasversale, alla sperimentazione nuda e cruda.  In qualità di rapper, producer, musicista, sceneggiatore e attore, Salmo dimostra di non avere paura di osare e, in questo disco che oscilla tra vecchio e nuovo, il baricentro sta proprio nella scrittura dello stesso Salmo. All’interno delle 13 tracce che compongono la tracklist e della  spassosissima ghost track dedicata ai discografici, l’artista unisce diversi linguaggi lasciando confluire idee, provocazioni, giochi di parole,  incastri metrici e menzioni senza battere ciglio.

Salmo ph Alessandro Treves

Salmo ph Alessandro Treves

Arricchito da tre featuring d’eccezione: “BENTLEY VS CADILLAC” feat. Travis Barker (Blink 182), “IL MESSIA” feat. Victor Kwality & Travis Barker, “PEYOTE” feat. SBCR (aka The Bloody Beetroots), il progetto, anticipato dal potente singolo  autobiografico “1984”, si snoda attraverso canzoni che vengono troncate di punto in bianco (“7 Am”), altri che a metà strada cambiano ritmo e stile (“Mic Taser)  e una jam session da brivido come “Peyote”, nata da una notte in compagnia di SBCR (Blody Beetroots). A sigillare l’ ammirevole eclettismo dell’artista c’è anche il  n. 0 del fumetto che accompagna la Deluxe Edition del disco: tutto ha inizio con la morte di Salmo che si ritrova all’inferno con Elvis. Dalla fusione dei due personaggi ha origine Hellvisback, il supereroe che combatterà Satana per impedire una nuova Apocalisse. L’avventura è appena iniziata.

 Raffaella Sbrescia

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Video: 1984

TRACKLIST

Mic taser
Giuda
Io sono qui
1984
Il messia (feat. Victor Kwality & Travis Barker)
Daytona
Bentley Vs Cadillac (feat. Travis Barker)
7 am
L’alba
Hellvisback
La festa è finita
Black widow
Peyote (feat. SBCR)

Vero tour: il rap di Guè Pequeno alla Casa della Musica di Napoli

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Il “Vero Tour” di Gué Pequeno approda alla Casa della Musica di Napoli portandovi una massiccia dose di rap italiano che negli ultimi tempi si è lucidamente tenuto lontano dai meccanismi televisivi. Figlio di un successo essenziale ma autentico, quale è stato quello di “Vero”, terzo disco da solista per Pequeno dopo “Il ragazzo d’oro” (2011) e “Bravo ragazzo”(2013), il progetto live di Guè s’impreziosisce dei beat riarrangiati con la band. Sul palco il rapper porta tre led verticali che riflettono i visuals, dj in mezzo, batteria da un lato e cascata di synth e tastiere dall’altro. In scaletta tutti i successi che hanno scandito un percorso di crescita artistica ed individuale caratterizzato da precise mire espansionistiche di caratura internazionale.

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

La scaletta

Pequeno / Le bimbe piangono / Bravo ragazzo / G.U.E. + Figlio di Dio / Fuori orario / Champion sound / Giù il soffitto / Bosseggiando + Business / Squalo / Tuta di felpa feat. Ntò / Il drink & La Jolla feat. Ntò/Occhi su di me / Tu non sai / Il ragazzo d’oro / Fiumi di champagne / Si sboccia / Mollami / Barbie vs Marley / (special jay-k) / Ultimi giorni / Eravamo re / Tornare indietro / Ruggine e ossa / Equilibrio / Rose nere / Interstellar / Brivido

Photogaqllery a cura di: Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Guè Pequeno @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Intervista ai Perturbazione: Non c’è racconto senza mistero siamo “le storie che ci raccontiamo”

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“So that’s as wide as we look at stories. A story is the relationship that you develop between who you are or who potentially are and the infinite world and that’s our mythology”. Con le parole del regista angloindiano Shekhar Kapur si chiude il booklet de “Le storie che ci raccontiamo”, il nuovo e settimo album di inediti dei Perturbazione, pubblicato per Mescal il 22 gennaio 2016 a quasi tre anni di distanza da “Musica X”. La scelta di questa citazione non è casuale, l’album, prodotto da Tommaso Colliva (Muse, Calibro 35, Afterhours, Dente, Le Luci Della Centrale Elettrica, Ministri) e registrato in Inghilterra tra il Tilehouse Studio di Mike Oldfield e il Toomi Labs dello stesso Colliva,  si muove su quella linea sottile che separa ciò che siamo realmente da quello che raccontiamo di noi e lo fa attraverso una manciata di preziosi brani che scavano tra gli interstizi e scovano storie, vite e immagini in cui ciascuno di noi potrà ritrovarsi. Con questo lavoro i Perturbazione ritrovano una propria dimensione dopo che nel 2014, il chitarrista Gigi Giancursi e la violoncellista Elena Diana hanno lasciato il gruppo. Oggi, con un ritrovato entusiasmo e con un importante bagaglio musicale, letterario e artistico, la band di Rivoli torna ed emozionarci con una leggerezza di spessore. Ad impreziosire il lavoro ci sono alcune brillanti collaborazioni: quella con la cantautrice Andrea Mirò in “Cara Rubrica del cuore”, il coinvolgimento del rapper Ghemon in “Everest” e Emma Tricca, cantautrice italiana amatissima nel Regno Unito, ha invece duettato con loro nella titletrack. Al pianoforte troviamo, infine, Massimo Martellotta (dei Calibro 35). Il disco di apre con “Dipende da te”: donare o prendere, fermarsi o correre, fuggire o fingere sono gli interrogativi che ogni giorno scandiscono il nostro vivere. Bellissima la trama di “Trentenni”: ti stai guardando attorno, cerchi una dimensione che vada oltre ad un part-time da 20 ore in una galleria senza contratto con i fanali spenti in cerca di un contatto”. Dal particolare si passa ad una trasposizione universale senza soluzione di continuità ed ecco emergere l’immagine nitida di una generazione incerta e tramortita. Non c’è racconto senza mistero siamo le storie che ci raccontiamo, ecco l’essenza di un lavoro che non ci stancheremo di ascoltare.

Intervista

Qual è lo spunto narrativo di un brano attuale come “Trentenni?”

Tommaso: Trentenni come tante canzoni del disco non è una canzone autobiografica. Nella fattispecie si tratta di una storia privatache noi abbiamo cercato di rendere più intima e allo stesso tempo universale. Alla base ci sono gli elementi di crisi di una storia sbilanciata in cui la protagonista si rende conto di aver portato troppo avanti una storia ormai finita. Mi piace l’atmosfera, il contrasto che c’è tra il groove della canzone e quel filo di malinconia che viene fuori da un testo combattivo. Più in generale, mi piace il fatto che i nostri ritornelli siano specchi deformanti, lasciamo sempre al pubblico l’interpretazione,  è bello che l’ascoltatore abbia la possibilità di entrare nella canzone e scegliere tra diverse visioni di sè.

A proposito di groove, come avete lavorato ai suoni e agli arrangiamenti con Tommaso Colliva?

Cristiano: La prima grande differenza sta nell’essere passati da sei a quattro, due persone sono andate sono andate via, erano strumentisti e contribuivano molto alla scrittura musicale. Con Tommaso abbiamo fatto un lavoro che in un certo senso riprende quello dell’ultimo disco “Musica X”. A 40 anni ci siamo svegliati con la voglia di muovere un po’ il culo, d’altra parte mentre prima avevamo bisogno di una terapia d’urto per cambiare completamente il nostro universo sonoro, su questo disco volevamo reimpossessarcene un po’ e con Tommaso è stato facilissimo perché si presta molto al servizio del gruppo. Lavorare Con Tommaso Colliva è stato molto stimolante, lui ci ha invitato per ragioni lavorative in Inghilterra per produrre questo disco e noi siamo partiti vivendolo come un nuovo inizio. Per quanto riguarda noi, io e Alex abbiamo lavorato in un clima di grande armonia togliendoci molte frizioni ma anche lo sfizio di includere tutti i nostri ascolti di matrice britannica. Ci siamo fatti ispirare dal pop inglese con il quale siamo cresciuti, a partire dai “The smiths” per la parte elettronica, passando per i “Pet Shop Boys”; ci piaceva il suono elegante che coniuga l’elettronica con i suoni elettro acustici.

Tommaso: quello che cerchiamo di fare soprattutto con gli ultimi dischi è un pop coraggioso, che cerca di comunicare un’atmosfera. Lavoriamo su metriche e linee melodiche che non debbano essere per forza simili tra loro. Il tema di questo album è venuto fuori alla fine.Difficilmente partiamo da un concept, di solito si riassume alla fine quello che si è raccontato. La title track sembra un bellissimo epilogo che racchiude tutto quanto: non c’è racconto senza mistero. C’è sempre una misura tra chi sei e chi racconti di essere e questa verità diventa ancora più autentica in un’epoca in cui ci si racconta molto attraverso i social. Andando a spulciare Instragram è buffo vedere come poche immagini seriali riflettano piccole crepe di ciascuno di noi.

Quali sono gli spunti su cui avete lavorato tu e Rossano per i testi?

Tommaso: Tanti spunti vengono a me e Rossano vengono in mente, seguiamo i social che curiamo noi stessi, ci sono corsi e ricorsi rispetto a come si rappresentano le persone, i social sono steroidi del malumore, tendono a tirare fuori lati di persone che di solito si nascono molto. “Cinico” ruota attorno a queste idee ma anche al nostro cinismo, al nostro aver compiuto 40 anni, all’aver conquistato una scorza che ti serve nella vita. Ci sono molti punti di vista maschili e femminili, cercare di essere se stessi è la cosa più difficile di tutte.

Perturbazione

Perturbazione

Raccontateci del nuovo sodalizio con Andrea Mirò...
Tommaso: Ci siamo conosciuti prima del Festival grazie a Le città viste dal basso, uno spettacolo in cui abbiamo raccontato le città attraverso la musica di grandi cantautori italiani, quindi eravamo già a conoscenza dell’entusiasmo, della simpatia e del grandissimo talento di Andrea Mirò. Quando siamo stati presi al Festival di Sanremo, ci è venuto in mente che Andrea avrebbe potuto fare il direttore d’orchestra, così glielo abbiamo proposto e lei ha accettato subito. Lo scorso anno abbiamo fatto quattro concerti insieme per testare la nostra alchimia e gli arrangiamenti, c’è stato subito un bel feeling quindi le abbiamo proposto di accompagnarci in tour e lei ha ovviamente accettato con entusiasmo.

Come sono arrivati i contributi di Ghemon, Emma Tricca e Massimo Martellotta?

Abbiamo ascoltato “Orchidee” di Ghemon in furgone tutti insieme e ci è piaciuto molto, avevamo il punto di collegamento di Tommaso Colliva e quando lui ce l’ha proposto, ci è sembrato logico coinvolgerlo. Emma vive da molto in Inghilterra, è una cantautrice folk che produce sia per il mercato musicale britannico che per quello americano; anche in questo caso il punto  di contatto è stato Colliva: ci serviva una persona che avesse un background tale da renderla in grado di raccontare cosa fossero le storie. Infine c’erano diverse parti di piano composte da noi, erano appunti che qualcuno che avrebbe dovuto risolvere; in questo caso Massimo, quinto uomo dei Calibro, ha lavorato da solo e lo ha fatto in maniera straordinaria. C’è un brano che non è finito nel disco, in cui il suo contributo ha fatto davvero la differenza, e speriamo davvero  possa finire nel prossimo.

Come state pensando al tour?

Cristiano: Abbiamo fatto un giro in quattro per prendere le misure e capire cosa porteremo in giro. Il tour nuovo sarà tutto suonato, a differenza di prima in cui ci servivamo di più delle basi; da questo punto di vista avere Andrea Mirò sul palco ci aiuterà molto a trasmettere questa idea. Avremo un approccio più istintivo: un conto è avere il piede sull’acceleratore un conto è avere la velocità impostata del volante.

Raffaella Sbrescia

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 Video: Dipende da te

Dal 20 febbraio parte il tour.
Qui di seguito i concerti.

sab 20 feb – ALESSANDRIA / Laboratorio Sociale
ven 26 feb – MILANO / La Salumeria della Musica
sab 27 feb – RAVENNA / Bronson
gio 3 mar – ROMA / Monk
ven 4 mar – PRATO / Officine Giovani
ven 11 mar – TORINO / Cap 10100
ven 18 mar – BRESCIA / Latteria Molloy
ven 22 apr – CASERTA / Smav
sab 23 apr – PESARO / Stazione Gauss
dom 24 apr – MOLFETTA (Bari) / Eremo Club

Elton John ritorna con “Wonderful crazy night”, un album adrenalinico concepito per il live

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«Mi sto divertendo più di quanto io non abbia mai fatto in precedenza. Adoro la mia band, mi piace suonare dal vivo, ho 68 anni e mi sento come se fossi nel vivo dei miei anni migliori». Con queste parole Sir Elton John, indiscussa leggenda della cultura pop, attesissimo super ospite internazionale al Festival di Sanremo 2016, ha sintetizzato il particolare stato di grazia che lo accompagna a ridosso della pubblicazione del suo 32° album di studio intitolato “Wonderful crazy night,” in uscita mondiale il 5 febbraio in versione CD, LP, Deluxe e Super Deluxe Boxset. Scritto e registrato in soli 17 giorni e co-prodotto dalla leggenda americana T Bone Burnett (storico collaboratore di BB King, Willie Nelson, Robert Plant e Alison Krauss), l’album è il frutto di un’urgenza espressiva forte ed entusiasmante:  «Tutto è stato fatto alla stessa maniera di Yellow Brick Road o Honky Chateau negli anni Settanta, quando scrivevo la canzone al mattino, poi arrivava la band per imparare gli accordi, provavamo un paio di volte ed eravamo pronti», spiega Elton. Insieme a lui una manciata di ottimi musicisti: il batterista Nigel Olsson ha suonato con lui fin dagli esordi, il chitarrista Davey Johnstone dal 1971, mentre il bassista Matt Bissonette, il tastierista Kim Bullard e il percussionista John Mahon sono acquisizioni più recenti. L’amico di lunga data e collaboratore, il percussionista Ray Cooper, li ha raggiunti per registrare cinque tracce. Testi poetici e importanti, melodie eleganti e stratificate, messaggi positivi e carichi di speranza ma soprattutto una dichiarata predisposizione alla dimensione live: «Musicalmente è un disco molto energico, di cui sono molto orgoglioso perché anch’io sono pieno di energia. Tra tutti i mei album degli ultimi trent’anni questo dovrebbe essere il più semplice da suonare dal vivo”. A propsito di concerti Sir Elton John sarà in concerto in Italia i prossimi 15 e 16 luglio, rispettivamente al Festival Collisioni, a Barolo (CN) e all’Anfiteatro Camerini a Piazzola sul Brenta (PD).Entrando nello specifico dei testi di questo nuovo disco è importante sottolineare, infine, la speciale longevità della collaborazione storica con Bernie Taupin: nell’arco di 48 anni i due hanno composto centinaia di canzoni, di cui almeno 50 sono diventate vere e proprie global hits , compresa la più venduta di tutti i tempi, “Candle in the Wind”, del 1997. Nel nuovo album ci sono altre 10 gemme da aggiungere all’elenco, tra cui la tenera ballata “Good Heart”, la travolgente “Guilty Pleasure”, l’elegante e gioiosa “Blue Wonderful”, l’epica “Open Chord” e l’esuberante  titletrack “Wonderful Crazy Night”: «Io e Bernie non scriviamo mai nella stessa stanza insieme ma abbiamo lo stesso entusiasmo di quando abbiamo iniziato. Non voglio vedere i testi prima di andare in studio, mi siedo al pianoforte, c’è la gioia di vedere qualcosa per la prima volta, ti colpisce ed improvvisamente nella mia testa inizia un film, suono qualche accordo e tutto mi è chiaro. Semplicemente, rispondo ai suoi testi». Un modus operandi che testimonia in maniera tangibile una passione inesauribile ed un talento davvero unico al mondo.

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Video: Wonderful crazy night


Tracklist 

1. Wonderful Crazy Night

2. In The Name Of You

3. Claw Hammer

4. Blue Wonderful

5. I’ve Got 2 Wings

6. A Good Heart

7. Looking Up

8. Guilty Pleasure

9. Tambourine

10. The Open Chord

11. Free And Easy **

12. England And America**

**DELUXE BONUS TRACKS

 

 

“Canzoni di contrabbando”: l’antologia di Eugenio Bennato alla scoperta del Mediterraneo

Eugenio Bennato presenta "Canzoni di contrabbando" ph Roberta Gioberti

Eugenio Bennato presenta “Canzoni di contrabbando” ph Roberta Gioberti

“Non una semplice antologia, ma un percorso da fare insieme”.
Applausi e grande partecipazione ieri pomeriggio alla Feltrinelli di Via Appia, per la presentazione del nuovo lavoro di Eugenio Bennato, “Canzoni di Contrabbando”, prodotto da Taranta Power e promosso e distribuito da I Company.
Non solo una “summa” quindi di sonorità mediterranee, ma la rappresentazione di un modo di essere, di un Sud che si ribella e rivendica la propria dignità espressiva, politica, geografica. Il Sud visto non come un Nord mancato, ma come una fonte di pensiero, e di idee, da sempre vissuti come negativi, e che cercano invece un loro spazio di affermazione. Uno l’inedito, che apre la presentazione ed il CD, proposto con un video girato, nelle scene interne, presso l’ex OPG Filangieri di Napoli, oggi “Je so’ Pazzo”,e in quelle esterne a Tangeri, in Marocco.  Inedito dal titolo “Mon Pere et ma Mere”, dalla significativa strofa di esordio:

“Mon père et ma mère
se sont connus dans la galère
comme héritage ils m’ont laissé
m’ont laissé dans la misère”

Un brano che fonde sonorità classiche mediterranee con un rap leggero e naif, interpretato in maniera molto coinvolta dalla piccola Eugenia. Un’ “Antologia richiesta”, dice Bennato, che sintetizza una coerenza stilistica e contenutistica, propria di quarant’anni di carriera di questo raffinato cantautore e ricercatore, precursore già negli anni ’70, a fianco di Roberto de Simone, Carlo d’Angiò, ed altri significativi nomi del sound campano, di un filone che negli anni successivi si articolerà su un lavoro di analisi ed approfondimento, rielaborazione e contaminazione di tutte quelle sonorità e quei testi che nell’area del bacino mediterraneo si fanno espressione di cultura, calore, accoglienza. In una parola, “Umanità”.

Eugenio Bennato presenta "Canzoni di contrabbando" ph Roberta Gioberti

Eugenio Bennato presenta “Canzoni di contrabbando” ph Roberta Gioberti

Canzoni di Contrabbando perché, quasi tutte le canzoni contenute nell’antologia, sono cantate da centinaia, migliaia di persone, prima tra tutte “Brigante se more”, ed hanno la caratteristica di essere arrivate ad un pubblico vasto, attraverso percorsi che ricordano i sentieri dei contrabbandieri. Canzoni non divulgate via etere, ma tramandate di corda in corda, di voce in voce, di tamburo in tamburo. Una contrapposizione cercata come scelta di via alternativa a quella della logica commerciale. Mediterraneo come apertura mentale, quindi, Mediterraneo come ricerca di percorsi, di analogie, di incontri storicizzati, che hanno lasciato una traccia ben evidente soprattutto in ambito musicale. Numerosi i brani proposti dal vivo, accompagnati dalla chitarra virtuosa di Ezio Lambiase, e, coinvolgente e commovente, come sempre, la partecipazione di Pietra Montecorvino, la “voce graffiante”, grintosa interprete di “Brigante se more “, e, quasi una dedica, “Tu si ‘na cosa grande pe’ mme”: un momento di passione e di emozione che è diventato oramai un “must” nel repertorio di questa meravigliosa artista che tanta parte di questo “percorso mediterraneo” ha condiviso, nel corso degli anni, con il cantautore partenopeo.

Roberta Gioberti

Video: “Mon Pere et ma Mere”

iWORLD: arriva la rassegna di musiche attuali a cura di iCompany

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Si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica di Roma (sala Petrassi) iWORLD – “Rassegna di Musiche Attuali”, una due giorni dedicata alla musica di identità, crocevia di tradizioni e generi, di ritmi e linguaggi: le differenti forme di musica contemporanea si nutrono di radici, si liberano attraverso percorsi sperimentali e contaminati e tracciano sonorità e visioni di un futuro possibile per la musica popolare italiana. Con l’occasione, iCompany (organizzatrice e co-produttrice dell’evento assieme a Fondazione Musica per Roma) festeggerà il suo primo anno di attività.

EVENTI SERALI:
Venerdì 5 febbraio si esibiranno Canzoniere Grecanico Salentino, band di punta della musica popolare italiana nel mondo, che nel corso della serata riceverà il premio “disco dell’anno per la world music” di BlogFoolk (anche partner della rassegna) e del M.E.I.; Tarantolati di Tricarico, storica band lucana, con 40 anni di storia e successi. Ad aprire la serata Giuliano Gabriele, vincitore del Premio Parodi 2015 e promettente talento della musica nazionale.

Sabato 6 febbraio si esibiranno l’Ottetto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, la più importante e nota orchestra multietnica italiana; Mimmo Cavallaro, il massimo esponente nonché artista di culto della tarantella calabrese. Ad aprire il concerto Marina Mulopulos affascinante e nota interprete world di origine italo greca.

Prezzi:
ingresso 15,00 euro a serata. Ingresso per due serate 24,00 euro

EVENTI POMERIDIANI:
Parallelamente al ricco programma serale, la rivista online Blogfoolk (che ha deciso di festeggiare – assieme ad iCompany – i suoi primi 5 anni di attività) e SquiLibri Editore con la collaborazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e iCompany realizzeranno una rassegna di approfondimento etno-musicologico nel corso del quale si terranno la presentazione del volume “Le musiche tradizionali dell’Umbria” edito da SquiLibri, due showcase e un workshop sul rapporto tra la ricerca etnomusicologica e le musiche attuali al quale parteciperanno accademici, giornalisti ed addetti ai lavori.

 

Ellie Goulding live: leggerezza e Delirium al Forum di Assago

 

Ellie Gulding live @Mediolanum Forum -Milano

Ellie Gulding live @Mediolanum Forum -Milano

L’avevamo vista sul palco della Mtv Music Week in Piazza Duomo e su quello degli Mtv Europe Music Awards e, in attesa di rivederla ancora, in veste di super ospite al Festival di Sanremo 2016, Ellie Goulding, beneficiaria di due nomination ai prossimi  Grammy Awards, è tornata a cantare dal vivo al Mediolanum Forum di Assago (Milano), in occasione dell’unica data italiana del suo Delirium World Tour che vedrà impegnata la cantautrice di Hereford in ben 70 concerti.  Rispettando il classico clichè della puntualità britannica, lo show ha inizio alle 21.00 in punto:  pomposa e suggestiva la scenografia con due grandi tendoni  dorati e ampi mega schermi.  Ellie compare in scena issata su di un piedistallo posto al centro del palco e nascosto da dei veli dorati, ad affiancarla c’è una nutrita band di sette elementi e ben quattro ballerini mentre in sottofondo si propagano le note oniriche della Intro dell’ultimo album di inediti dell’artista (Delirium, pubblicato a novembre 2015).

Ellie Gulding live @Mediolanum Forum -Milano

Ellie Gulding live @Mediolanum Forum -Milano

La prima canzone in scaletta è Aftertaste. La formula musicale proposta dalla giovane artista  riflette una  globalità di suoni e di influenze: stimolante la trama ecletro-tribale di We Can’t Move to This, fresca e leggiadra Holding on for life, spensierate e svolazzanti Outside e Around U. Ellie padroneggia il palco con grinta e, anche se la voce non è sempre al top, la cantautrice riesce a bilanciare gli equilibri con piccole e preziose parentesi acustiche in grado di mettere in risalto le sue doti. Su tutte spicca la versione voce e chitarra di Devotion. Sono molti anche i cambi d’abito in programma: si passa dagli shorts in ecopelle e maglia nera a una tuta aderente dai colori fluo, passando per un virginale abito da sposa fino a tornare agli shorts e agli anfibi per il gran finale. Outfits variegati così come lo è il concerto:  delicate e dolci ballads pop si alternano spesso a ritmi electro e richiami EDM, la stella Ellie si alterna tra percussioni e chitarre senza mai smettere di ballare e saltare.

Ellie Gulding live @Mediolanum Forum -Milano

Ellie Gulding live @Mediolanum Forum -Milano

Energiche coreografie arricchiscono le trame movimentate di  Something in the you move, Keep on dancin, I don’t need nobody, sorprendente la carica emotiva di brani come Explosions, Lost and found, My Blood, Army (dedicata alla sua migliore amica). Lo show non conosce pause, Ellie spara tutte le cartucce migliori inserendo in scaletta i suoi più grandi successi come On my mind, Don’t panic, We can’t move to this, I need your love, Burn per poi concludere con l’immancabile Love me like you do, colonna sonora del film “50 Sfumature di grigio”, che ha regalato alla giovane artista una popolarità mondiale la quale, a giudicare, dalle 920 milioni di visualizzazioni su Vevo e dalle collaborazioni con dj del calibro di Zedd, Calvin Harris e Major Lazer, ha ampiamente meritato.

Raffaella Sbrescia

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