Con la super hit “Luca lo stesso”Luca Carboni ha scalato le classifiche delle radio italiane e si è imposto anche all’attenzione dei giovanissimi dopo aver celebrato il trentennale della sua bellissima carriera con “Fisico & Politico”, il disco di duetti pubblicato nel 2013. Successivamente alla pubblicazione di un nuovo album di inediti, intitolato “Pop Up” (Sony Music), il cantautore bolognese ritorna sui palchi dei club italiani con il “Pop Up tour”, prodotto da F&P Group e lo fa partendo dal Fabrique di Milano. Pubblico delle grandi occasioni e diretta in radiovisione su Rtl dimostrano subito grandi aspettative da ambo le parti. La scaletta assemblata è molto ricca con 23 brani per due ore di concerto senza stop. Sul piatto tanti brani tratti da ”Pop-Up” ma anche successi intramontabili, tra gli altri segnaliamo “Mare Mare”, “Farfallina”, “Silvia lo sai”, “Fragole buone buone”, “Ci vuole un fisico bestiale”.
Luca Carboni @ Fabrique ph Francesco Prandoni
Ad arricchire lo show, pensato in chiave contemporanea, una serie di filmati ispirati alla pop art, laser mapping di ultima generazione e tanto colore sia musicale che visivo. Arrangiamenti inediti e nuove versioni in chiave electropop di brani tratti dai lavori precedenti, batterie elettroniche, synth e campionamenti misti sono gli elementi che Luca Carboni e la sua affiatata band scelgono per narrare storie agrodolci che sanno ancora emozionarci. Il viaggio musicale proposto dall’artista ha le radici ben piantate negli anni ’80 ma ha saputo trovare canali di interconnessione con i giorni nostri: “Luca lo stesso”, “Milano”, “Bologna è una regola”, la bellissima “Chiedo scusa”, ispirata dalla poetessa Szymborska, “Dio in cosa crede”, “ 10 minuti” sono solo alcune delle ultime produzioni di Luca Carboni che, nonostante qualche imprecisione di troppo, dimostra di avere ancora una passione incontenibile ed un entusiasmo tanto autentico quanto spiazzante, soprattutto se messo a confronto con quello di tanti altri giovani artisti che cominciano soltanto adesso ad affacciarsi sul panorama musicale italiano.
Raffaella Sbrescia
Le date del Pop Up tour Club 2016
FEBBRAIO
20 FEBBRAIO, TORINO – TEATRO DELLA CONCORDIA DI VENARIA REALE
23 FEBBRAIO, SAN BIAGIO DI CALLALTA (TV) – SUPERSONIC ARENA
25 FEBBRAIO, NONANTOLA (MO) – VOX CLUB
27 FEBBRAIO, ROMA – ATLANTICO
28 FEBBRAIO, NAPOLI – CASA DELLA MUSICA
MARZO
1 MARZO, BARI – DEMODÈ
4 MARZO, CIVITANOVA MARCHE – DONOMA
8 MARZO, FIRENZE – OBIHALL
17 MARZO, PARMA – CAMPUS INDUSTRY MUSIC
APRILE
7 APRILE, PISA – TEATRO VERDI
14 APRILE, BRESCIA – TEATRO PALA BANCO
17 APRILE, BOLOGNA – ESTRAGON
Giovanni Caccamo @ Quirinetta Caffè Concerto ph Roberta Gioberti
Con “Via da qui”, il brano donato e cucito su misura per lui da Giuliano Sangiorgi, Giovanni Caccamo ha conquistato il terzo posto al Festival di Sanremo con un intenso duetto insieme all’amica e conterranea Deborah Iurato. Il brano riporta in auge il sentimento dell’amicizia, intesa nel senso più autentico del termine: «Con questa canzone vorremmo riportare in auge questo sentimento così poco di moda come l’amicizia, perché di solito si parla sempre d’amore. L’essenza del pezzo è la capacità di chiedere scusa, quindi di mettere da parte l’orgoglio in una situazione di difficoltà, che può esserci in un rapporto di amicizia, d’amore, ma anche nel dialogo tra i popoli. Di fatto questa parola magica che usiamo poco, potrebbe essere la chiave per risolvere tanti problemi. La frase che preferiamo del testo infatti è proprio “Se mi sussurri ‘scusa’ resto”», ha spiegato Giovanni durante un recente incontro alla Sugar di Milano.
Oggi ritroviamo il cantautore all’indomani della prima delle otto esclusive anteprime teatrali dell’artista, tenutasi al Quirinetta Caffè Concerto di Roma: «Ero alla ricerca di una maniera per poter dire grazie a tutte le persone che mi seguono – ha dichiarato il giovane cantautore siciliano – e ho pensato che il modo migliore per farlo fosse quello di suonare, gratis per loro, in un teatro». In effetti per poter assistere ad uno degli appuntamenti in programma basta presentarsi in teatro con una copia del nuovo album di Giovanni Caccamo “Non Siamo Soli”, pubblicato lo scorso 12 febbraio per Sugar. L’invito varrà anche per tutti coloro che avranno acquistato l’album digitalmente, che dovranno presentarsi in teatro con la prova d’acquisto rilasciata dallo store digitale da cui hanno effettuato il download.
Giovanni Caccamo @ Quirinetta Caffè Concerto ph Roberta Gioberti
Ma parliamo proprio di “Non siamo soli”; il disco prende il titolo da un energico brano composto dallo stesso Caccamo, che racconta: «Ho cercato di trovare un suono coerente con me e con le mie canzoni. Protagonisti sono i testi, le melodie e la voce. Il titolo prende il nome da uno dei brani più importanti dell’album, che ho scritto a Gerusalemme e che si basa sulla considerazione che anche nelle situazioni di solitudine chiunque può alzare gli occhi al cielo e trovare qualcuno pronto a tendere una mano. È un invito a una spiritualità che non ha un nome e che secondo me prescinde dalla religione, è un’attenzione verso una verticalità e non solo verso un’orizzontalità terrena». L’intero lavoro, in effetti, è contraddistinto da una cura particolare per la costruzione dei suoni, ricche partiture per archi e arrangiamenti immaginifici rivestono in maniera sartoriale parole scelte con attenzione per catturare il pensiero e lo spirito dell’ascoltatore.
Ad aprire la tracklist è “Silenzio”: “non parlare, ascolta i suoni e le espressioni del silenzio, insieme a me, insieme a me”. In un mondo bombardato da parole, pensieri, messaggi, stimoli, il silenzio assurge, dunque, un posto di rilievo, ulteriormente rinforzato da una frequente reiterazione rintracciabile anche in altri brani. “Nonostante noi sopravviverò in questo mondo che ha perduto le regole”, canta Giovanni in “Nonostante noi”, una ballad cullata da una dolce chitarra acustica. Ritmata e decisa la melodia uptempo di “Da domani”: “Finalmente dico ciò che penso, guardo dritto in faccia la realtà perché vivere non è un gioco di paure o almeno non per me”; testa alta e spalle dritte per imparare a scegliere solo quello che davvero fa per noi.
Giovanni Caccamo @ Quirinetta Caffè Concerto ph Roberta Gioberti
Sulle note di una notte si svolge, invece, la trama di “Senza motivo”: due epicentriche metà si pensano, si aspettano, si cercano, si incontrano, si perdono. Preziosa e delicata è la magia di “Resta con me”, la vera perla di tutto l’album. Giovanni Caccamo duetta con una meravigliosa Carmen Consoli coronando il suo sogno e regalandone, a sua volta, uno nuovo a noi, beneficiari di un’alchimia davvero unica: «Resta con me anche senza dire niente, anche senza dire quello che vorrei sentirti dire ancora. Come vorrei che questa luce illuminasse i miei tormenti e le maree; come vorrei che queste foto appese mi parlassero di te; amarti non è certo una follia” e poi, ancora, “Senti come sono vicino pur essendo lontano da te, la notte ci sorride, la luna è sempre quella se le guardi da quaggiù anche se qui manchi tu. Resta con me, osserviamoci in silenzio, non lasciamo spazio a tutti quei fantasmi respiriamo ancora”. Un crescendo melodico e semantico intriso di pathos e di sentimento autentico, solo per vere anime sensibili.
Giovanni Caccamo @ Quirinetta Caffè Concerto ph Roberta Gioberti
Tutt’altro registro per “Rimani”, un brano tutto da ballare per stemperare i toni e provare a districarsi con leggerezza tra pensieri complessi. Potente ed energica anche la veste sonora di “Sei”, spassosa, originale ed irriverente la trama swing di “Più tempo”. Intima ed essenziale, forse ancora più godibile, la versione acustica di “Via da qui”. Immancabile anche “Amore senza fine”, la speciale cover portata all’Ariston con Deborah Iurato, scelta per omaggiare una colonna della nostra musica come Pino Daniele e portare avanti un messaggio preciso. A chiudere il disco è una storia d’amore a lieto fine; si tratta di “Insieme per l’eternità”, la canzone che Caccamo ha cantato insieme a Malika Ayane per il cortometraggio “Lava”, proiettato in occasione dell’uscita del film “Inside Out”, targato Pixar. Un piccolo sogno d’amore eterno ci restituisce l’ingenuità che, mentre il cinismo ed il disincanto imperante stanno tentando di toglierci, nella penna di artisti come Giovanni Caccamo, continua ad esistere facendoci commuovere senza riserva alcuna.
Impegnato sul nuovo progetto a cui sta lavorando in studio da diversi mesi, che lo vedrà protagonista di grandi collaborazioni, torna in un grande live acustico, sabato 20 febbraio alle ore 22:00, Gianluca Grignani, al 2.0 Duepuntozero di Pomezia.
Sul prossimo album, di cui trapelano poche notizie, la prima grande indiscrezione sul web è stata svelata da Luciano Ligabue con un video, in cui ha descritto il suo incontro con la musica di Grignani, in particolare con gli album “Destinazione Paradiso” e “La fabbrica di plastica”. Il rocker emiliano ha raccontato infatti che Grignani ha scelto di ripubblicare, in un’altra veste, alcune delle sue canzoni e ha cantato una parte di “La fabbrica di plastica”.
“Siccome è da marzo che siamo in studio – racconta The Joker – abbiamo voglia di suonare dal vivo e stare in mezzo alla gente, così abbiamo pensato che ci incontriamo a metà strada e ci vediamo a Roma, con 2 chitarre acustiche, facciamo un po’ di musica e stiamo insieme. Aspetto tutti i miei fans… e .. Rock’N’Roll!”
2.0 DUEPUNTOZERO
Via Castelli Romani, 52
POMEZIA – ROMA
Inizio show ore 22:30
Prevendite e Biglietti in vendita online su www.ciaotickets.com e nei punti vendita autorizzati Ciaotickets!!
Costo biglietti
PREZZI: 50,00 EURO X SETTORE A – B
40,00 EURO X SETTORE C
Si apre un nuovo importante capitolo professionale per Ermal Meta. Autore di tanti brani di successo ed ex frontman della band La fame di Camilla,l’artista ha scelto di mettersi in gioco gareggiando nella sezione Nuove Proposte di Sanremo 2016 con il singolo “Odio le favole” tratto da “Umano” il suo primo album da solista. Sono 9 le tracce che compongono un lavoro che condensa un ottimo electro pop ed un impegno autorale che raccoglie tre anni di ispirazione. Scritto, arrangiato e prodotto dallo stesso Ermal Meta, “Umano” annovera anche le collaborazioni di Giordano Colombo ed Emiliani Bassi alla batteria, Lucio Enrico Fasino e Matteo Bassi al basso, Dario Faini al pianoforte, Riccardo Gilbertini, Marco Zaghi alla tromba, trombone e sax tenore e Feiyzi Brera alla stesura degli archi. «Tutto il disco l’ho scritto, arrangiato, prodotto e suonato. Per una volta volevo che quello che la gente sarebbe andata ad ascoltare fosse quello che io intendevo. Un prodotto di agricoltura bio, direttamente dal produttore al consumatore senza intermediario. Le tre parole che descrivono il mio cd, ‘Umano’, sono realismo, vita e lungo cammino. Questo è la musica per me, i musicisti sono dei maratoneti non degli sprinter e anche la vita è così. Io preferisco essere aderente a quello che vivo, i sogni magari ti fanno correre di più ma godere più lentamente quello che vivi, riesce a farti percepire meglio le sfumature», spiega Ermal Meta che, ad oggi, rappresenta uno dei cantautori più amati da giovani e meno giovani. La sua scrittura è fresca ma curata, i concetti sono essenziali eppure sono il frutto di una scrematura mentale che, solo dopo un lungo processo di raffinamento, vedono la luce amalgamandosi con una musica spesso concepita ancora prima delle parole stesse.
Ermal Meta
Se il singolo “Odio le favole” è ormai una hit di successo, è bene sottolineare che il brano racchiude l’interesse del cantautore verso la vita vera: “Anche una vita piccola è più originale di una grande favola. Mi affido al tempo che guarisce da ogni male dello spirito”, dice. La struttura imponente ed incalzante di “Gravita con me” incentra i cardini del brano nella concezione salvifica dell’amore all’interno di una dimensione esistenziale dispersiva. “Chissà dove finisce il mare, dove la gente traccia il suo confine oltre il quale non ci sono strade dove non chiudi gli occhi per sognare”, scrive e canta Ermal in “Pezzi di Paradiso”, tracciando le orbite di interrogativi pesanti come macigni ma raccontati con grazia e delicatezza. Un discorso a parte lo merita il brano “A parte te”, un arrangiamento molto particolareggiato, cesellato da una importante sezione di fiati, scandisce i frame di un racconto filmico scelto per definire i tratti di un sentimento incancellabile. Intensa, intima, autobiografica, essenziale la titletrack “Umano”: “Cerco il mio futuro e gli occhi di qualcuno. Uno, centomila, non c’è più nessuno”, inutile commentare parole che si raccontano da sole; e poi, ancora, “Se vomito parole poi pulisco tutto”: Ermal è così, in pochi versi riesce a veicolare la precisa definizione del nostro veleggiare in una nuvola di emotività spessa ma inconsistente.
Ermal Meta
Sulla stessa linea d’onda è la trama di “Volevo dirti” il cui nucleo è racchiuso in: “Viviamo insieme senza più pensare al domani, come ci viene, non è mai semplice ma vedremo insieme com’è”. Decisamente più frivola e meno impegnativa “Bionda”. Ermal sceglie lo stacco perfetto prima di introdurci nelle viscere di “Lettera a mio padre”: un brano duro, difficile in cui l’artista si mette a nudo rivelando le complesse trame di un doloroso rapporto padre –figlio. “E’ quando sulla schiena hai cicatrici è lì che ci attacchi le ali”, scrive Meta trasformando il dolore in risorsa. “Umano” si chiude con “Schegge”: un brano onirico, inafferrabile. Echi di matrice Floydiana lasciano fluttuare l’inconscio in un amalgama di emozioni contrastanti ed è per questo che “Umano” è un gran disco: riesce a far vibrare le corde dei sensi e far ribollire i pensieri liquidi.
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Lo scorso 15 febbraio il palco del Teatro Argentina di Roma ha ospitato il celebre musicista francese Richard Galliano per una serata a sfondo benefico organizzata dalla ONG Sunshine4Palestine (S4P). Virtuoso della fisarmonica e del bandoneon, il compositore spazia in tutti i campi musicali, dalla classica al jazz. I suoi live da solista fanno emergere l’eccezionalità delle sue composizioni, frutto di affascinanti esplorazioni musicali e di lirismo. Dotato di una rara polivalenza, Richard Galliano ha registrato più di 50 album a suo nome, ultimo dei quali è “La vie en rose”, e ha lavorato con numerosi artisti di fama mondiale, come Astor Piazzolla, del quale è un colto interprete. I proventi del suo live saranno devoluti alla realizzazione di circa 1 km di illuminazione fotovoltaica con sistema stand alone e luci a led nel quartiere di al Zannah, una zona rurale della così detta Buffer Zone, a Gaza, severamente colpita durante le operazioni militari “Protective Edge” .
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
“Ringraziamo il maestro Galliano per la sua generosità – sostiene Barbara Capone, ricercatrice in Fisica all’Università di Vienna e presidente di Sunshine4Palestine – ed il Teatro Argentina, che per il secondo anno consecutivo ci ha aperto le porte, dandoci la possibilità di usufruire dei suoi spazi, nonostante la fitta programmazione stagionale. Nell’area di al Zannah, all’interno della Municipalità di Bani Suhaila, stiamo programmando un progetto di ampio respiro, che consiste nell’intervenire sulla scarsità di acqua e di energia elettrica della zona attraverso una tecnologia green ad alto impatto. La maggioranza dei residenti, infatti, ha acqua potabile solamente per 3-4 ore ogni due giorni, ossia quando possono immagazzinarla nei serbatoi sopra i tetti delle case, mentre l’energia elettrica è prodotta da generatori a petrolio che, donando poche ore di illuminazione a settimana, lasciano l’area praticamente al buio”.
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
In particolare, il progetto, in collaborazione con le ONG LITER OF LIGHT ITALIA ed ACS (ASSOCIAZIONE COOPERAZIONE E SOLIDARIETÀ), consiste in vari nodi da attuare nella Buffer Zone: convertire al fotovoltaico le pompe che provvedono alla produzione di acqua per la sua distribuzione ad un totale di circa 700 famiglie (7mila persone) sia per uso domestico sia per uso agricolo per 10 ore al giorno; ripristino degli orti domestici a favore di 10 famiglie di agricoltori (circa 100 persone), ognuno su uno spazio minimo di 350 mq con una piccola serra di 45 mq, impianto di irrigazione a goccia, una piccola unità animale e unità di compostaggio; l’implementazione di un sistema di lampade fotovoltaiche stand alone per l’illuminazione dei luoghi comuni. “Il progetto – conclude Barbara Capone – vuole piantare i semi per un futuro creativo e sostenibile che promuova l’uso delle risorse di energia rinnovabile per migliorare l’area nell’ottica di uno sviluppo pacifico di quelle terre”.
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Richard Galliano @ Teatro Argentina ph Roberta Gioberti
Invitato in qualità di superospite internazionale al Festival di Sanremo nella serata del 12 febbraio, l’artista colombiano J Balvin ha portato sul palco del teatro Ariston “Ginza”, la hit con cui il nuovo reuccio del reggaaeton ha già il primo posto della classifica di iTunes e di Shazam. Vincitore di un Latin Grammy, tre Billboard Awards, tre Premios Lo Nuestro, un Kids Choice Awards Colombia e un Latin American Music Awards con lo scorso album intitolato “La Familia”, il cantante è candidato a ben 8 Nomination ai prossimi Billboard Latin Music Award e tra poche settimane concluderà le sessioni di registrazioni del nuovo disco che non ha ancora un titolo. A sverlarci l’indiscrezione è lo stesso artista,, che abbiamo avuto modo di incontrare il giorno successo alla sua esibizione sanremese: «Ho sempre seguito il Festival di Sanremo da casa, in Colombia, mi sono sentito a mio agio e mi sono divertito molto. Questa occasione mi ha dato modo di svelare il mio volto al pubblico e spero che questa partecipazione possa rappresentare la migliore porta d’ingresso per entrare nel cuore del vostro paese», ha spiegato. «Faccio musica reggaeton, un genere che sta diventando famoso in tutto il mondo perché usa un linguaggio in grado di trascinare le masse e che sta subendo anche una variazione di significato; il raggaeton è una musica che parla di sogni che si avverano, di positività e di energia, ha aggiunto, e anche chi non ne capisce il senso può sentirne le forti vibrazioni». Dopo aver collaborato con popstar di rilievo mondiale come Ariana Grande e Justin Bieber, J Balvin è sempre più determinato nel volersi ritagliare un posto importante all’interno della scena musicale mondiale: «Lavorare con loro è stato fantastico, mi ha colpito il fatto che ci siamo confrontati spesso», ha concluso il cantante latino, la cui missione principale rimane quella di introdurre il reggaeton all’interno del mondo mainstream».
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Debutta al Teatro Sannazaro di Napoli lo spettacolo di Gino Rivieccio“IO E NAPOLI”, in cui l’attore ripercorre la sua storia umana ed artistica attraverso quel legame viscerale e particolare che ha con la sua amata città. Con la regia di Giancarlo Drillo, il recital è stato scritto dal protagonista Gino Rivieccio e da Gustavo Verde e celebra il capoluogo partenopeo tra ironia e riflessione tra monologhi, personaggi, tradizioni, aneddoti e canzoni magistralmente interpretate da una delle più belle voci del panorama musicale napoletano, Fiorenza Calogero, diretta al piano dal maestro Antonello Cascone. A impreziosire la scena, per tutta la durata dello spettacolo, una scultura del Maestro Lello Esposito.
Queste tutte le date dello spettacolo “IO E NAPOLI”: dal 5 al 14 FEBBRAIO al Teatro Sannazaro di NAPOLI (Via Chiaia, 157 – per info e acquisto biglietti:www.teatrosannazaro.it); il 19 FEBBRAIO al Teatro della Provvidenza di VALLO DELLA LUCANIA – Salerno (via Valenziano, 37 – per info e acquisto biglietti: www.cineteatrolaprovvidenza.it); dal 3 al 20 MARZO al Teatro dell’Angelo di ROMA (Via Simone de Saint Bon, 19 – per info e acquisto biglietti:www.teatrodellangelo.it); il 6 APRILE al Teatro Politeama di TORRE ANNUNZIATA (Napoli); il 7 APRILE al Teatro Modernissimo di TELESE (Benevento); l’8 APRILE alTeatro delle Rose di PIANO DI SORRENTO (Napoli); il 9 e il 10 APRILE al Teatro Nuovo di Salerno; dal 4 al 15 MAGGIO al Teatro Diana di NAPOLI.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Gino Rivieccio – Teatro Sannazzaro ph Luigi Maffettone
Con 11 milioni 223 mila spettatori ed uno share del 52.52 per cento, il 66 mo Festival di Sanremo è il più visto degli ultimi 11 anni ed il più seguito sui social. L’attesa finalissima della kermesse conclude la settimana più surreale dell’anno. Ad inaugurare la serata è l’esibizione di Francesco Gabbani che con “Amen” si è aggiudicato la vittoria della categoria “Giovani Proposte”. Il ripescaggio riporta Irene Fornaciari in gara con “Blu”. Scandito dalla conduzione sobria, veloce e assertiva di Carlo Conti, confermato alla direzione artistica anche per il prossimo anno, il Festival è stato vinto dagli Stadio, un gruppo che ha alle spalle una lunga storia e che ha portato sul palco dell’Ariston un brano con un contenuto importante e che, tra l’altr,o si è aggiudicato il premio della sala stampa radio-tv-web “Lucio Dalla”- sezione campioni e il “Premio Giancarlo Bigazzi” per la migliore musica. Il loro percorso all’interno del Festival ha incontrato il punto di svolta con la vittoria della serata dedicata alle cover con il brano “La sera dei miracoli”.
Durante la conferenza stampa post Festival, Gaetano Curreri ha dichiarato: «Abbiamo sempre guardato un pò indietro per proiettarci in avanti, ce l’ha insegnato Roberto Roversi. Non pensavamo assolutamente di vincere il Festival. C’è anche un pubblico giovane che ci segue e vede in noi una band che suona bene. Oggi è la festa degli innamorati, noi siamo innamorati della musica, per noi la musica è tutto. In questi giorni, ha aggiunto, pensavo al primo Sanremo. Avendo fatto un solo disco, ci accusarono di essere giunti al Festival grazie a Lucio Dalla ma non era così, lui era il primo che censurava le cose che non andavano bene. Abbiamo sempre cercato di portare avanti la nostra carriera pensando alla buona qualità della nostra musica. Sanremo ha un appeal unico, è difficile dirgli di no, soprattutto quando hai una bella canzone. Ci siamo convinti e abbiamo fatto bene a venirci, abbiamo vinto un premio che ci meritiamo davvero, da domani torneremo a fare concerti , siamo una band on the road».
Francesca Michielin
Seconda classificata la rivelazione Francesca Michielin: la sua canzone “Nessun grado di separazione” l’ha portata al Festival dopo la pubblicazione di “di20”, un disco che mette in luce un’artista giovanissima eppure consapevole, in grado di mettere per iscritto suggestioni, idee, messaggi chiari e definiti. In seguito alla decisione degli Stadio di non partecipare all’Eurovisio Song Contest, la giovane artista parteciperà alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest: «Mi sento portatrice di un messaggio, mi sentivo in uno stato di grande condivisione con il pubblico, mi sono stimata come cantautrice, a vent’anni si è all’inizio di tutto, non sei neanche ancora nato; il Festival è un’esperienza di grande crescita e il mio sogno sarebbe quello di andare all’Eurovision Contest».
Giovanni Caccamo -Deborah Iurato
A chiudere il podio sono Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, un duetto particolare che, attraverso le parole di Giuliano Sangiorgi in “Via da qui”, rielabora l’importanza della parola scusa: «Fare musica non è un lavoro ma una vocazione. L’Italia ha un suo suono, una sua tradizione, la sua identità, il suo cantautorato e il Festival è ancora il posto giusto per dare il giusto risalto a tutto questo», ha dichiarato Caccamo.
Tra gli altri riconoscimenti ricordiamo il Premio della critica “Mia Martini” sezione campioni assegnato a Patty Pravo con “Cieli immensi”, il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va, invece, ad “Amen”.
Grande delusione per l’attesa ospitata di Cristina D’Avena, indiscussa regina delle sigle dei cartoni animati che hanno accompagnato la crescita delle ultime generazioni di italiani. Il suo intervento è stato un breve medley di brevi strofe di alcune delle più famose sigle del suo repertorio. Il dubbio è che Conti non abbia voluto puntare su di lei al 100%. Diverso il discorso relativo al momento dedicato a Renato Zero: l’artista torna sul palco del Festival cantando Favola Mia, Più su Amico, Nei giardini che nessuno sa, Cercami, Il cielo, I migliori anni, Triangolo, Mi vendo, presenta in anteprima il nuovo singolo tratto dal nuovo album di inediti in uscita il prossimo 8 aprile, intitolato “Gli anni miei raccontano” e si ritaglia il tempo per toccare una serie di tematiche di rilevanza socio-culturale cercando di veicolare chiari messaggi mirati alla sollecitazione della riflessione individuale: «La musica non è una velleità, è un impegno anche sociale, culturale, vorrei che questa dottrina venga insegnata nelle scuole, tra i bambini».
Elio e Le Storie Tese
Passiamo alle menzioni di merito: la canzone e le performances di Elio e Le Storie Tese dimostrano che si può ancora pensare di fare buona musica senza doversi necessariamente prendersi troppo sul serio. La loro genialità risiede nella continua ricerca sperimentale e nella voglia di mettersi in gioco anche dopo 30 anni di storia. Plauso anche al coraggio con cui Patty Pravo ha scelto di festeggiare i propri 50 anni di carriera partecipando alla gara come una qualsiasi concorrente. Particolarmente meritevole il brano di Rocco Hunt “Wake Up Wagliò”: un’istantanea della nostra società fotografata con lucida intelligenza attorniata da un groove sornione. Concludiamo questa panoramica di approfondimento con le parole scelte da Carlo Conti per introdurre il Festival di Sanremo che verrà: «Spero di allargare sempre più questa forbice, quest’anno c’erano colori che lo scorso anno non c’erano. Mi auguro di portare a Sanremo sempre buona musica e belle canzoni che piacciano a molti». Con questo auspicio rinnoviamo l’appuntamento al prossimo anno con la promessa che continueremo sempre e solo a concentrarci sulla musica, intesa come inesauribile fonte di emozione.
La giovane cantautrice Chiara Dello Iacovo si aggiudica, con il brano “Introverso”, il premio della Sala Stampa Radio-TV-Web “Lucio Dalla” per la Sezione Nuove Proposte del 66° Festival di Sanremo. Dopo aver ricevuto il “Premio AFI 2016” per gli importanti successi artistici raggiunti in quest’ultimo anno, Chiara Dello Iacovo si è aggiudicata anche la vittoria del “Premio Assomusica – Migliore esibizione live – Categoria Sanremo Giovani 2016”, conferito dall’ Associazione Italiana degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli Musicali dal Vivo. Da 12 febbraio, è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming “Appena Sveglia” (Rusty Records/Believe Digital), il disco d’esordio della giovane cantautrice astigiana prodotto da Davide Maggioni, realizzato per gran parte in presa diretta, senza editing e con una post produzione molto essenziale, che mette in evidenza la verità di Chiara e della sua musica.
Intervista
Raccontaci di “Introverso”, il brano che hai portato al Festival di Sanremo
“Introverso” è l’ultimo arrivato all’interno dell’album “Appena sveglia”. L’ho scritto durante l’ultima settimana del programma The Voice ed è ancora vivo in me il ricordo dell’entusiasmo con cui l’ho portato a termine. Certe volte ci sono canzoni che scrivi e che ti lasciano un po’ perplesso, poi ce ne sono altre che ti lasciano con la certezza che al loro interno vi sia qualcosa in più. Di questo brano mi è piaciuto tutto fin da subito; si tratta dello sfogo di un periodo di frustrazione che si è perpetuato per mesi. La riflessione che racchiude il fulcro del brano nasce dalla presa di coscienza del non dover ostentare quello che si sa di essere. Introverso nasce come una canzone frustrata sebbene abbia una musicalità fresca l’arrangiamento l’ha resa ancora più orecchiabile ed accattivante. Ho avuto diversi diverbi con il produttore perché ritenevo che l’arrangiamento fosse troppo leggero e che potesse far passare in secondo piano il testo che, per me, rappresenta la parte più importante della canzone. Con il senno di poi ho capito che aveva ragione lui, il rischio era quello di pubblicare una canzone supponente , con questo mix abbiamo raggiunto un buon equilibrio.
Coraggiosa la scelta di portare una canzone lontana dallo stereotipo sanremese…
Sono felicissima di questo. Il Festival ti dà una visibilità che forse nessun altro contesto ti permette di avere. Mi ero ripromessa che, qualora fossi riuscita ad andarci, non lo avrei fatto con un classico brano sanremese ed è andata esattamente così. In verità io parlo sempre d’amore in maniera molto discreta e velata , questa è l’unica canzone a non avere questa caratteristica.
Cosa troveremo in “Appena sveglia”?
Considero quest’album come una carta d’identità. Tra i 16 e i 19 anni ho attraversato fasi musicali diverse muovendomi sempre tra il pop d’autore ed una dimensione quello più specificamente cantautorale. Le matrici sono di origine disparata eppure abbiamo trovato una coerenza tra tutte,
A che punto sono i tuoi studi in Conservatorio?
In realtà ho dato il quinto anno da privatista. Dopo aver superato questo scoglio mi sono decisa a continuare perché ho capito che lo studio riesce a darmi equilibrio anche nei momenti di forte instabilità.
Quale compositore preferisci?
Ho avuto un trauma mentre preparavo il quinto anno di pianoforte: odiavo profondamente Bach, non lo capivo, lo trovavo freddo, troppo razionale. Adesso, invece è uno di quelli che amo suonare maggiormente.
Lavori da tempo con Rusty Records. Come ti trovi con loro?
Esattamente come all’interno di una famiglia. Mi lasciano tantissima libertà, tant’è che mi sono occupata persino delle grafiche del cd, i video li scrivo io con la mia videomaker, ho un altissimo margine di azione ed è bello che una casa discografica come la Rusty dia tutto questo spazio ad un emergente.
Hai cominciato a pensare al tour?
Certo! Visto che si tratterà del mio primo tour avremo tante misure da prendere, non potremo strafare però vorrei inserirvi un pizzico di teatralità e di follia che lo renda qualcosa di più di un semplice concerto, che lo renda quasi un racconto. Questa è una cosa che di solito noto quando vado a vedere i concerti degli altri quindi vorrei metterlo in pratica anche per me stessa.
Sei nel pieno della tua evoluzione identitaria: come vivi questo momento?
Spero di portarmi dietro questo processo di costruzione per tutta la vita. Finche si è curiosi e si ha voglia di apprendere cose nuove si cresce, spesso mi faccio prendere dall’ansia pensando a tutte le cose che non imparerò mai durante per pigrizia o per questioni di memoria, limitata per natura.
Questa la tracklist del disco “Appena sveglia”: “Introverso”, “Vento”, “La mia Città”, “Donna”, “Scatola di Sole”, “Soldatino”, “1° Maggio”, “Genova”, “Il Signor Buio” e “La rivolta dei numeri”.
Chiara Dello Iacovo presenterà l’album in un instore tour. Queste le prime date confermate: il 15 febbraio alla Mondadori di Imperia (ore 15.00) e a La Feltrinelli diGenova (ore 18.00), il 16 febbraio a La Feltrinelli di Milano, il 17 febbraio a La Feltrinelli di Torino, il 18 febbraio a La Feltrinelli di Roma, il 19 febbraio alla Mondadori di Firenze, il 20 febbraio alla Mondadori di Perugia, il 21 febbraio alla Mondadori di Matera, il 22 febbraio a La Feltrinelli di Napoli, il 23 febbraio a La Feltrinelli diBari, il 24 febbraio alla Mondadori di Taranto, il 25 febbraio alla Mondadori di Lecce, il 26 febbraio alla Mondadori di Vercelli, il 27 febbraio alla Mondadori diAlessandria, il 2 marzo a La Feltrinelli di Bologna e il 4 marzo a La Feltrinelli di Verona.
Francesco Gabbani – Vincitore categoria “Nuove Proposte”
Con 300mila spettatori in più rispetto alla quarta puntata dello scorso anno, il penultimo appuntamento con il Festival di Sanremo 2016 conquista 10 milioni 164 mila spettatori con uno share del 47.81 per cento testimoniando un tangibile e costante successo in termini di ascolti. La diretta, durata ben 4 ore, è iniziata con la sfida tra i finalisti della categoria Giovani: Mahmood, Gabbani, Chiara Dello Iacovo, Ermal Meta portano sul palco i loro sogni e la loro freschezza. Ascoltarli è un piacere, speriamo che possa esserlo anche ascoltare i rispettivi album. Ad aggiudicarsi la vittoria finale della categoria “Nuove proposte” è Francesco Gabbani con “Amen” mentre Chiara Dello Iacovo vince il premio della critica con “Introverso”. Sul palco anche Miele con “Mentre di parlo”, la cantautrice è stata invitata ad esibirsi da Carlo Conti dopo le problematiche tecniche occorse durante il processo di votazione in sala stampa.
Elisa
La lunga diretta prosegue con le esibizioni di tutti i 20 big in gara, man mano che gli ascolti si ripetono è facile cogliere nuove sfaccettature, pregi e punti deboli sia dei brani che dei relativi interpreti. Alla luce di quanto ascoltato ieri sera, le migliori performances risultato essere quelle di Annalisa (Diluvio Universale), Arisa (Guardando il cielo), Stadio (Un giorno mi dirai), Rocco Hunt ( Wake Up). Deludono i Bluvertigo (protagonisti di uno straordinario tribute show dedicato a David Bowie nella Lounge di Casa Sanremo), inconsistente anche la prova dei Dear Jack (Mezzo respiro) e di Lorenzo Fragola (Infinite volte). Il flusso della serata, sobrio e leggiadro, scorre via senza particolari intoppi, la super ospite della serata è Elisa: il suo medley mette in risalto l’aulica eleganza di una voce in grado di emozionare sempre, che sia in italiano o in inglese. Nelle vesti di black angel, Elisa incanta la platea e gli schermi dei telespettatori con “Luce”, L’anima vola”, Gli ostacoli del cuore” e l’ultimo singolo “No Hero”. Il barometro del trash viene equamente bilanciato dalle performances di J. Balvin e Lost Frequencies. Sottotono l’intervento di Enrico Brignano, poco entusiasmante anche la gag con Alessandro Gassmann e Rocco Papaleo. Non rimane dunque che attendere la finalissima di stasera per scoprire quali saranno le cartucce che Carlo Conti ha deciso di sparare alla fine.
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