Federica Lipuma & Enrico Zanisi Duo live a Napoli, un house concert intimo e coinvolgente

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Lo scorso 9 dicembre, tra quattro chiacchiere, un buon bicchiere di vino e amichevoli sorrisi si è svolto il nuovo house concert concepito dai pregevoli mecenati del jazz napoletano Alberto Bruno e Ornella Falco. Solo 40 fortunati hanno potuto assistere, infatti, alla performance musicale del “Federica Lipuma & Enrico Zanisi DUO”. Due talenti che, seppur anagraficamente giovani, si muovono sulla scena musicale internazionale da svariati anni. Il loro connubio artistico risale, per l’appunto al 2010 e, grazie alla condivisione di gusti musicali e alla ricerca di un sound originale, si è creato fin da subito un grande interplay che li ha portati ad esibirsi in numerose location jazz siciliane, romane ed intercontinentali. Con un repertorio incentrato sulle più belle e famose canzoni della storia del Jazz, rivisitate in chiave personale e brani originali della cantante e del pianista Enrico Zanisi, vincitore del prestigioso premio “Top Jazz 2012″, la serata ha rappresentato una gradita occasione di convivialità e arricchimento culturale. Arrivederci al prossimo appuntamento!

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

Federica Lipuma & Enrico Zanisi ph Luigi Maffettone

 

 

“Degni di nota”: Andrea Mirò e Alberto Patrucco tra Brassens e Gaber al Teatro Menotti di Milano

 

A Patrucco e A Mirò in "Degni di nota"

A Patrucco e A Mirò in “Degni di nota”

Alberto Patrucco, autore e attore di teatro comico e Andrea Mirò, polistrumentista, produttrice, cantante e direttore d’orchestra hanno presentato questa mattina, all’Osteria del Treno di Milano, lo spettacolo intitolato “Degni di nota”, la nuova produzione di Tieffe Teatro, diretta da Emilio Russo, in scena al Teatro Menotti dal 16 al 23 dicembre e dal 28 dicembre al 1° gennaio 2016. Frutto di un meticoloso lavoro durato quasi due anni, lo spettacolo di teatro musicale è stato scritto da Alberto Patrucco con la collaborazione di Antonio Voceri. Gli interpreti hanno ripreso il lavoro che Alberto Patrucco aveva ideato nel 2014 in “Segni (e) particolari – Alberto Patrucco e Andrea Miro’ cantano Georges Brassens”, disco che riprendeva 13 musiche di George Brassens, tradotte dallo stesso Patrucco, inedite, prima, in italiano. Agli argomenti trattati dall’autore francese, si sono poi uniti i temi e le musiche di Giorgio Gaber per un inedito incontro tra due cifre stilistiche come l’umorismo e la poesia, due epoche  ma soprattutto due stili: l’anarchico “minimalismo” brassensiano e il caustico “massimalismo” gaberiano. Presenti all’incontro sia il regista Emilio Russo che il presidente della Fondazione Gaber Paolo Dal Bon, pronto a testimoniare la validità del progetto e a sottolineare il sostegno con cui, ormai da svariati anni, il Teatro Menotti  supporta e valorizza il patrimonio dell’opera gaberiana.

"Degni di nota" in A  MIrò e A Patrucco

“Degni di nota” in A MIrò e A Patrucco

Tornando a parlare nello specifico di “Degni di nota”, a gestire il tutto sarà un’accoppiata di voci, quella profonda di Alberto Patrucco e quella inconfondibile di Andrea Mirò, qui per la prima volta impegnata anche come attrice, per uno spettacolo dolce-amaro che offrirà al pubblico la possibilità di ridere, riflettere e porsi delle domande. Uno spettacolo in cui la parola chiave è incontro, inteso come contaminazione reciproca e fertile. Muovendosi su un terreno di studio e di continuo confronto, Patrucco e Mirò, insieme ad altri 3 musicisti, si interfacceranno con storie in grado di raccontare con una certa fluidità le grandi tematiche che racchiudono ciclicamente le caduche vicende umane.   

                                                                                                                                                       

Con Degni di nota il Teatro Menotti prosegue con il progetto Protagonisti insieme a Banco Alimentare; è la prima volta in Italia che un teatro organizza gesti di concreta solidarietà, invitando il proprio pubblico a donare cibo al Banco Alimentare per le famiglie più bisognose.

Chi porterà esclusivamente nelle serate di mercoledì 16, giovedì 17, venerdì 18, martedì 22 e mercoledì 23 dicembre al Teatro Menotti un prodotto alimentare a lunga conservazione avrà in cambio un biglietto di ingresso a soli 5 € (80% di sconto) per lo spettacolo.

TEATRO MENOTTI

Via Ciro Menotti 11, Milano

tel. 02 36592544

biglietteria@tieffeteatro.it

PREZZI

intero – € 26.50

ridotto over 65 – € 14.00

ridotto under 25, gruppi, cral, biblioteche – € 16.50

ridotto convenzioni – € 18.00

ridotto gruppi studenti – € 11.50

SPECIALE SERATA DI CAPODANNO

ore 19.00

intero – € 31.50 + prevendita (totale € 35)

ridotto under 14 – € 22.50 + prevendita (totale € 25)

ore 22.00

per lo spettacolo delle 22.00  è previsto un brindisi con panettone

intero – €  45 + prevendita (totale € 50)

ridotto under 14 – € 31.50 + prevendita (totale €35)

ORARI SPETTACOLI

da mercoledì 16 a sabato 19 dicembre – ore 20.30

martedì 22 dicembre – ore 20.30

mercoledì 23 dicembre – ore 19.30

da lunedì 28 a mercoledì 30 dicembre – ore 20.30

giovedì 31 dicembre – ore 19.00 e 22.00

venerdì 1°gennaio 2016 – ore 16.30

RIPOSO domenica 20 e lunedì 21 dicembre

SCALETTA MUSICALE

Amici e niente più / La Nave – intro musicale di Georges Brassens / Giorgio Gaber

La Cattiva Reputazione – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Il Conformista – di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Suona Chitarra – di Giorgio Gaber e Federico Monti Arduini

Lo Scettico – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Le Elezioni – di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Musical… mente – suite musicale di Giorgio Gaber e Georges Brassens

Penelope – canzone e prosa di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Final… mente – coda musicale di Georges Brassens

Se soltanto fosse bella – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Il Dilemma – di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Da Supplica per essere sepolto in spiaggia (I verso) – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Da La ballata dei cimiteri (I strofa) – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Il Testamento – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Amici e niente più / La Nave – di George Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco/ di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Il Grande Pan – di Georges Brassens – testo italiano di Alberto Patrucco

Tony Hadley presenta “The Christmas Album”: tra grandi classici e due inediti. L’intervista

Copertina Tony Hadley 2RESIZE

Il Natale è alle porte e, come ogni anno, fioccano progetti discografici dedicati alla ricorrenza più attesa. Questa volta il disco perfetto è The Christmas Album, il nuovo album solista del frontman degli Spandau Ballet, Tony Hadley. Registrato e prodotto interamente in Italia su etichetta Universal Music,  l’ album, prodotto da Claudio Guidetti,  ripropone i migliori classici di Natale e due inediti rispettivamente intitolati Every Seconds I’m Away, scritto da Tony Hadley  insieme allo stesso Claudio Guidetti e la nostra Annalisa ScarroneSnowing all over the World, interamente scritta da Hadley in persona. Con un totale di ben sedici tracce, Tony spazia tra con disinvoltura tra grandi classici natalizi e inaspettate chicche musicali inserite qua e là. Si va dalla riuscitissima Fairy Tale of New York , cantata insieme a Nina Zilli, per un inedito duetto folk in chiave irish a Have yourself a Merry Little Christmas, passando per Shake Up Christmas dei Train, Lonely This Christmas dei Mud, Run Rudolph Run di Chuck Berry, Driving Home for Christmas di Chris Rea la hit degli N’sync, I don’t want to spend one more Christmas without you, Somewhere only we know dei  Keane per arrivare a I Believe in Father Christmas di Greg Lake con la speciale partecipazione di Aldo Tagliapietra de Le Orme. Abbiamo incontrato Tony negli uffici della Universal Music a Milano, ecco cosa ci ha raccontato.

Intervista

Come è nata l’idea di realizzare un disco dedicato al Natale?
Si tratta di un’idea che mi ha sempre affascinato e, quando Claudio Guidetti me l’ha proposto, ho subito accettato pensando a qualcosa di non convenzionale. Ho scelto tanti classici della tradizione natalizia ma li abbiamo riarrangiati a modo nostro. Il risultato che abbiamo raggiunto mi piace molto, riesce a creare un’atmosfera magica. L’aspetto più interessante e controverso riguarda proprio i testi di queste canzoni: se ci si sofferma sulle parole è incredibile scoprire che alcuni di essi sono molto tristi.

Come hai lavorato con Claudio Guidetti?

Collaborare con Claudio è stato facile ed estremamente  piacevole. Lui è un professionista capace e multitasking,  riesce a passare dalla chitarra al piano, ama le belle melodie ed è un ottimo arrangiatore.

Di cosa parla Snowing all over the World?

Quando ho scritto questo brano mi sono sorpreso a pensare che a 55 anni ancora mi piace il Natale! Lo adoro come se fossi un bambino! La più piccola dei miei figli ha nove anni e ama il Natale, come del resto tutti i bambini, questa è una cosa a cui dovremmo pensare più spesso.

E Every Seconds I’m Away ? 
Per quanto riguarda Every Seconds I’m Away ho pensato che spesso sono via per lavoro, proprio in quei momenti ripenso all’importanza che ha per me la mia famiglia.

Come mai manca una nuova versione di Do They Know It’s Christmas?

Direi che quattro versioni di questa canzone siano già abbastanza! (ride ndr)

Quali sono i brani che preferisci tra quelli presenti nella tracklist dell’ album?
Sicuramente Have Yourself A Merry Little Christmas. La più difficile da interpretare è stata invece Ave Maria. Ne ho sentite moltissime versioni prima di incidere la mia. Devo ringraziare le lezioni di canto classico che ho preso per anni quando ero giovane, vista la struttura complicata del brano. Sono soddisfatto del risultato che abbiamo raggiunto perché siamo riusciti a dare al brano anche un’anima elettronica oltre a quella più classica.

Quali accorgimenti adotti per mantenere intatta la tua voce?
Beh, sono molto fortunato ma ho anche smesso di fumare molto tempo fa! Riesco ancora a fare quattro o cinque concerti consecutivi senza problemi. Questa cosa mi rende particolarmente felice perché questo lavoro è troppo bello per pensare di dirgli addio! Non smetterò mai!

Ti aspettano cinque live italiani. Che tipo di concerto proporrai al pubblico?

Canterò sia pezzi degli Spandau Ballet sia quelli che ho scritto e prodotto come solista. Ovviamente ci sarà anche qualche canzone tratta dal mio album natalizio. Per l’anno prossimo mi piacerebbe  fare  un tour di Natale e portare in giro le canzoni di The Christmas Album.

Come ti spieghi il grande amore che il pubblico italiano ti riserva ormai da anni?

 Il popolo italiano è molto musicale e melodico, caldo e amorevole. Forse per questo le sonorità molto dolci, classiche e melodiche degli Spandau Ballet gli sono sempre piaciute. A prescindere da questo discorso anche io amo questo paese, se non fosse per la mia povera linea!

Come va con gli Spandau Ballet?

Visto che la band lavora ogni due tre anni, ogni tanto mi dedico ai miei progetti. Tra tutti spicca l’idea di un mio album di inediti che farò uscire in primavera.  Lo spunto è nato quando mi è capitato di ripensare al primo periodo degli Spandau, quello dance, quando eravamo ancora molto legati ai club. Quella è la versione che mi piace di più e un po’ di quello ci sarà nel prossimo mio disco. Ci ho lavorato per anni: ci lavoravo e poi dovevo partire per i tour, poi tornavo e continuavo a lavorarci. Un po’ di pezzi di ho scritti assieme a Claudio Guidetti anche se il disco verrà registrato  nel Regno Unito.

Come mai hai deciso di partecipare al reality I’m A Celebrity?

L’industria è cambiata molto negli ultimi anni. Sono andato nella casa discografica inglese e mi hanno detto che non stampavano nemmeno più i cd, è tutto in streaming. Bisogna trovare modi diversi per farsi notare, bisogna stare al passo, inventarsene sempre di nuove per essere in tv. So che la mia partecipazione al reality ha destato molte polemiche ma per me è stato fantastico vivere nella giungla, è stato come un ritorno alle origini: via i cellulari, niente caffè, niente zucchero, niente pizza… Ho perso un bel po’ di chili, niente male!

Come affronti dopo decenni la rivalità con i Duran Duran?

Trovo strano che ci siano persone ancora convinte del fatto che fossimo rivali! Siamo amici, quest’anno eravamo a Barcellona tutti assieme, John Taylor è anche venuto in America a vedere la prima del nostro film. Magari un giorno potrebbe addirittura esserci un concerto “Duran Spandau”, mai dire mai!

Come sarà il tuo Natale?
Mi piace l’atmosfera e il senso di comunità che si respira, specialmente la mattina di Natale quando vado a messa. Non sono cattolico praticante, mi considero agnostico, ma ci vado perché è bello. In Inghilterra purtroppo c’è ormai un materialismo dilagante ed è anche per questo ho appena detto a mia moglie di non comprare niente; ho una splendida carriera e una bella famiglia, cosa posso volere di più? Vorrei che ci fosse più raccoglimento.

 Raffaella Sbrescia

Video: Have Yourself A Merry Little Christmas

“√ Live”, il DVD/Blu-Ray di Stromae per un’esperienza di ascolto completa e sorprendente

Stromae Live

Stromae Live

Per chi non avesse ancor avuto la possibilità di partecipare ad un concerto di Stromae, “√ Live”, il DVD/Blu-Ray, in uscita in tutto il mondo il prossimo 11 dicembre  e filmato nel corso del recente tour in Nord America, rappresenta la concreta possibilità di godere appieno della musica e delle capacita dell’artista belga di origini ruandesi. Il concerto,  trasmesso quest’oggi in anteprima mondiale streaming su Vevo (http://www.vevo.com/watch/BET671500018,) include 17 grandi successi, compresi i singoli diventati hit mondiali. Ad impreziosire l’ambizioso progetto, uno spettacolare show di luci a LED nonché il naturale carisma di uno degli artisti più completi e più sorprendenti della scena musicale contemporanea.  Stromae ha messo a segno sold out negli stadi di 4 continenti, raggiunto la #1 in 25 Paesi e venduto più di 3,5 milioni di copie del suo ultimo album “Racine Carrée” (che si traduce in “Radice Quadrata”) e quest’avventura live durata due anni lo ha visto mettersi alla prova a 360 gradi.

Stromae Live

Stromae Live

La copertina di  “√ Live”, prodotto da Mosaert, è un digibook a copertina rigida dal design speciale, ed è accompagnato da un booklet di 80 pagine con foto-ricordo tratte dal tour che ha toccato oltre 25 paesi per un totale di 209 date. Nella registrazione non potevano mancare le canzoni che hanno portato Stromae ad essere conosciuto in tutto il mondo, tra queste: “Tous les mêmes, “Alors on Dance” e “Papaoutai”.  Giocando con la propria voce e col proprio corpo, Stromae usa il palco a proprio piacimento riuscendo a coinvolgere il pubblico in un reciproco botta e risposta.  Attraverso la sua speciale formula sonora Stromae riesce a veicolare messaggi ora distesi e allegri, ora intimi e personali, ora fortemente drammatici sempre con la medesima intensità espressiva. Consigliatissimo.

Questa la tracklist del DVD e BluRay  :

1. Ta fête

2. Bâtard

3. Peace or violence

4. Te quiero

5. Tous les mêmes

6. Ave Cesaria

7. Sommeil

8. Quand c’est

9. Je cours

10.Moules frites

11.Formidable

12.Silence

13.Carmen

14.Humain à l’eau

15.Alors on danse

16. Papaoutai

17.Merci

 

Antonello Venditti live a Napoli: il suo Tortuga tour è all’insegna della condivisione

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Partito lo scorso 21 novembre da Padova,  il Tortuga Tour, il live con cui Antonello Venditti sta portando nei principali Palasport di tutta Italia i brani del suo ultimo omonimo album di inediti insieme ai suoi più amati successi, è arrivato anche al Palapartenope di Napoli. Così come avveniva in quel bar storico di Roma, che l’artista era solito frequentare in gioventù e al quale l’album si ispira nel titolo, anche durante il concerto partenopeo si è creato un intimo momento di aggregazione, di confronto e condivisione. Legatissimo al ricordo di Pino Daniele, con cui ha condiviso pezzi di musica e di vita nel corso di oltre quarant’anni di carriera, Venditti ha raccontato i cambiamenti generazionali che hanno caratterizzato l’evoluzione del popolo italiano. Particolarmente sentito ed emozionante l’omaggio a Ciro Esposito, il tifoso napoletano rimasto tragicamente vittima di un incomprensibile episodio di violenza  avvenuto prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli a Roma.

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Le canzoni  di Venditti trasudano tradizione e verità ecco perché il suo è un live emblematico. Anche in “Tortuga, prodotto dallo stesso artista e da Alessandro Canini, Venditti canta l’amore, Roma, la vita, la nostra quotidianità. Il suo concerto è racconto ma soprattutto condivisione, i suoi classici sono intoccabili soprattutto se ulteriormente fortificati da nuovi raffinati arrangiamenti pensati per l’occasione. Ai  fan più affezionati segnaliamo, infine, che il 27 e 28 dicembre Venditti tornerà nella sua Roma con “Tortuga Natale In Paradiso”, due live speciali all’Auditorium Parco della Musica (Sala Santa Cecilia, Via Pietro de Coubertin, 30).

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope - Napoli ph Luigi Maffettone

Antonello Venditti live @ Teatro Palapartenope – Napoli ph Luigi Maffettone

Ludovico Einaudi live al Teatro Arcimboldi di Milano con “Elements”: una trilogia di concerti catartici

Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi - Milano

Ludovico Einaudi live @ Teatro Arcimboldi – Milano

Il pianista e compositore Ludovico Einaudi arriva al Teatro Arcimboldi di Milano per tre imperdibili concerti incentrati sul suo ultimo lavoro discografico intitolato “Elements” (Decca Records). Il primo atto di questa attesa trilogia live è andato in scena lo scorso 8 dicembre: una foresta di suoni, ombre e simboli ha dato vita ad un’ipnosi sonora in grado di innescare un processo di anamnesi collettiva. Attraverso una meticolosa attenzione per il più piccolo dei dettagli, Einaudi porta sul palcoscenico la costruzione artigianale dei suoni concepiti in fase di composizione ed il risultato è eccellente. Ad assistere l’artista in questa delicata operazione sono dei musicisti veramente preparati, in grado di fronteggiare l’uso di numerosi strumenti con la stessa padronanza. Parliamo di Federico Mecozzi, Redi Hasa, Alberto Fabris, Francesco Arcuri e Riccardo Laganà. Suoni acustici ed elettronici, luci soffuse e penetranti lampi incarnano il dualismo sotteso lungo tutto il percorso emozionale concepito da Einaudi. I musicisti entrano in scena uno per volta, piccole ombre che si muovono nella semioscurità, piccoli disegnatori di una complessa mappa di pensieri che, allo stesso modo delle note proposte, si fanno via via più ricchi e stratificati. Attraverso un crescendo ritmico, nutrito da suggestioni estemporanee e vibrazioni continue, Einaudi indaga tra visioni, leggi, assiomi e corollari: si va dai miti della creazione alla tavola periodica degli elementi, dalle figure geometriche di Euclide agli scritti di Kandinsky: un discorso senza un punto di approdo di cui ciascun ascoltatore può scrivere il proprio finale. I brani in scaletta, ora carezzevoli e delicati, ora intimi e intricati, ora pieni e corposi, ora tormentati e burrascosi, delineano i cardini di un’orbita in cui il pianoforte è il pianeta principale e tutt’intorno ci sono i satelliti: sega musicale, crotali, Kalimba, carillon, glockenspiel, waterphone sono solo alcuni degli strumenti scelti per trasmettere specifiche funzioni espressive. “Whirling winds”, “Night”, “Twice”, “Song for Gavin”, “Petricor”, “Four dimension”, “Elements”, “Numbers”,  ”Logos” generano paura e attrazione, un vorticoso andirivieni di emozioni contrastanti alla ricerca di risposte esistenziali. Una tempesta sonora la cui potenza, in grado di scuotere la nostra natura sensibile, raggiunge il picco più elevato sulle note di “Experience”, una composizione ossessivamente travolgente. A seguito di una sentita standing ovation e del conseguente scroscio di applausi, Ludovico Einaudi e i suoi musicisti salutano il pubblico con “Divenire”, un modo fresco per prendere coscienza del fascino generato dall’enigmaticità e ridestarsi da una sorprendente catarsi.

Raffaella Sbrescia

Leggi l’intervista a Ludovico Einaudi

 

 

I Portico tengono a battesimo il palco dell’Hart, il nuovo spazio polifunzionale di Napoli

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Trasformazione, evoluzione, slancio, competitività, avanguardia. Questi i cardini lungo i quali si sono mossi Luciano Stella, Sigfrido Caccese e Mariano Pierucci investendo nell’Hart di via Crispi 33 a Napoli: un mega locale innovativo destinato ad accogliere in egual misura cinema, musica e cibo all’interno di un format dal respiro dichiaratamente internazionale. Oltre alla possibilità di guardare dei film comodamente sdraiati sul letto indossando delle cuffie, l’utenza potrà soddisfare le più disparate esigenze d’intrattenimento proprio grazie all’idea di trasversalità che attraversa il concept della struttura. A tal proposito, una menzione speciale va fatta al concerto che lo scorso 7 dicembre ha tenuto a battesimo il palco dell’Hart. Protagonista della serata la rock band dei Portico. Dopo tre album, una nomination al Mercury Prize e una serie di assestamenti, la band torna a suonare dal vivo con “Living Fields”, un inedito live set  in cui la ricercatezza del mondo jazz si sposa ad un coinvolgente tappeto di suoni elettronici. Il risultato è sofisticato ma godibilissimo; una nuova era è iniziata.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart - Napoli ph Luigi Maffettone

Portico live @ Hart – Napoli ph Luigi Maffettone

La carica internazionale degli Zu al Cellar Theory di Napoli. Le foto del concerto

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Il palco del Cellar Theory di Vico Acitillo a Napoli ha ospitato l’ultima tappa del fortunato tour euroeo degli Zu. Dopo un lungo stop, il trio romano ha celebrato l’attesa reunion con la trasposizione live dell’ultimo album in studio “Cortar Todo” pubblicato lo scorso 24 marzo 2015 per l’etichetta americana Ipecac di Mike Patton. Mantenendo intatta la speciale formula  metal/math/no-wave/free noise/punk/jazz Zu, la band  dimostra una nuova compattezza sonora ed un ritrovato slancio internazionale. Lasciamo che a parlare siano le immagini scattate da Luigi Maffettone.

Photogallery

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

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Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

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Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

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Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory - Napoli ph Luigi Maffettone

Zu live @ Cellar Theory – Napoli ph Luigi Maffettone

 

Le cose che non ho: montagne russe di emozioni nel nuovo album di Marco Mengoni

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In un momento storico particolarmente complesso, che cerca di atrofizzare i sentimenti in nome della più totale instabilità, la voce di Marco Mengoni rappresenta una calda certezza, un duttile e raro strumento a cui affidarsi per ricomporre il proprio puzzle emotivo. Con “Le cose che non ho”, pubblicato lo scorso 4 dicembre 2015 per Sony Music, Marco alza lo sguardo  e aggiunge un importante mattoncino alla sua carriera compiendo un ulteriore passo in avanti. Assecondando la sua indomita natura inquieta poco incline alla razionalizzazione del presente e in costante evoluzione, Mengoni si concede una libertà artistica e personale di cui pochi riescono a godere. Il suo intento è quello di trascrivere e cantare emozioni forti, intense, che ci regalano brividi ma anche dolorose lacrime. Tra suoni ricercati e testi molto curati, Mengoni scardina confini e retorica, sceglie struggenti ballad e, insieme a Michele Canova, le supporta con un’elegante veste elettronica che strizza l’occhio al meglio dello scenario musicale contemporaneo. Il disco si apre con “Ricorderai l’amore”: l’interlocutore immaginario con cui l’artista s’interfaccia è un alter ego che si muove a tentoni tra sbagli e riflessioni che, sebbene vengano reiterate nel tempo, non precludono mai un lieto fine. A metà strada tra consapevolezza e rassegnazione, “Ti ho voluto bene veramente” si muove lungo i sinuosi cardini di un dolce accompagnamento al pianoforte. “Il senso del viaggio è la meta, il richiamo”, canta Marco, ribadendo ancora una volta l’importanza del cammino, dell’evoluzione individuale, del cambiamento , della valorizzazione del tempo che ci è stato concesso. La potenza immaginifica di “Ad occhi chiusi” vive attraverso il prezioso contributo del trombettista Marco Tamburini, scomparso lo scorso maggio e si sviluppa lungo sentieri di parole fortemente evocative. Il racconto di un’anima dispersa tra i meandri di un limbo esistenziale, la sofferenza di un’attesa straziante popolano le strofe di “Resti indifferente”. A seguire “Parole in circolo”, il brano in cui Marco si racconta senza filtri, ci rende partecipi di della propria evoluzione personale, del suo modo per stare bene al mondo, della sua scelta di cantare di ciò che è in grado di procurargli un brivido. “Sognatore con i piedi per terra”, Mengoni ci regala nuove infinite sfumature sia musicali che testuali.

Marco Mengoni ph Emilio Tini

Marco Mengoni ph Emilio Tini

L’ascolto del disco prosegue con “La nostra estate”, un ipotetico proseguimento naturale di “Io ti aspetto”, canzone contenuta nel disco che soltanto 11 mesi fa inaugurava questa nuova fase artistica di Marco.  Un brano concepito direttamente per il live con loops di basso e sintetizzatori, percussioni tribali e un canto r&b. L’esercito di sogni raccontati da Mengoni si materializza più vividamente in “Solo due satelliti”: fotogrammi di una storia trascritta con colori a olio, singole pennellate che tratteggiano un dilaniante tira e molla. Il brano è il frutto della speciale penna di Giuliano Sangiorgi, si parte dall’amore carnale della prima strofa, si prosegue con la tormentata ricerca di un’affinità stabile tra anime diverse, si conclude con le urla di un basta che è tutto tranne che definitivo. Un amore tossico, figlio di un’elettricità corporale, padre di un legame legato a doppio filo ai cardini di un’orbita da cui non si riesce ad uscire.

Marco Mengoni ph Emilio Tini

Marco Mengoni ph Emilio Tini

Specchio del nostro sentire e del nostro vivere è “Rock Bottom”, il brano che Sia, autentica top performer, in egual misura sia in qualità di autrice che di cantautrice, ha donato a Marco esprime una viscerale vulnerabilità che, attraverso la voce di Mengoni s’impregna di una carica emotiva difficile da gestire con disinvoltura. «Ho sempre ammirato Sia, fin dai suoi primi dischi e ho sempre spinto per una collaborazione. Sono felice che abbia risposto alla chiamata e mi abbia regalato un pezzo così forte. All’inizio non ero sicuro di saperlo gestire, tanto che ho provato ad adattare il testo in italiano, ma non rendeva affatto; quindi, ho deciso di mantenere intatta la versione originale», aveva spiegato l’artista ai numerosi giornalisti accorsi alla presentazione del disco a Milano, e, in effetti, la scelta è stata decisamente quella più giusta. Radici e nuvole, ragioni e regole, affollano la titletrack  “Le cose che non ho” brano che, ancora una volta, fa leva sulla nostra personale forza d’animo.  Libera e disinvolta è la trama di “Dove siamo”, una nitida polaroid di anime in bilico, pronte a lasciarsi trasportare dalla corrente. Il disco si chiude con “Nemmeno un grammo“, una scelta precisa, in chiave rap/hip hop per chiudere un discorso intenso e ricco di spunti. Pensieri, parole, respiri convergono su unico binario chiamato speranza. “Le cose che non ho” è una montagna russa, è un percorso emozionale che non lascia scampo e che riesce a toccare diversi punti dell’anima in maniera incontrollabile ed estemporanea, è la fotografia di un artista pronto a raccontarsi, a sperimentare senza un approdo all’orizzonte ma con un’identità inconfondibile data dalla pregevolezza di una voce in grado di fare qualsiasi cosa.

Raffaella Sbrescia

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 Video: Ti ho voluto bene veramente

TRACKLIST

Ricorderai l’amore
Ti ho voluto bene veramente
Ad occhi chiusi
Resti indifferente
Parole in circolo
La nostra estate
Solo due satelliti
Rock bottom
Le cose che non ho
Dove siamo
Nemmeno un grammo

 #MengoniLive2016

TORINO - 28 Aprile 2016 - PalaAlpitour
PADOVA - 30 Aprile 2016 - Kioene Arena
BOLOGNA - 1 Maggio 2016 - Unipol Arena
FIRENZE - 3 Maggio 2016 - Mandela Forum
GENOVA - 4 Maggio 2016 - 105 Stadium
MILANO - 6 Maggio 2016 - Mediolanum Forum
MILANO - 7 Maggio 2016 - Mediolanum Forum
PERUGIA - 10 Maggio 2016 - Palaevangelisti
ROMA - 12 Maggio 2016 - Palalottomatica
ROMA - 13 Maggio 2016 - Palalottomatica
ACIREALE - 15 Maggio 2016 - Palasport
EBOLI - 17 Maggio 2016 – PalaSele
LIVORNO - 19 Maggio 2016 - Modigliani Forum
VERONA - 21 Maggio 2016 – Arena
VERONA - 22 Maggio 2016 – Arena


 

 

Enrico Rava New Quartet live al Blue Note di Milano: quando il jazz è transgenerazionale

Enrico Rava New Quartet live @Blue Note

Enrico Rava New Quartet live @Blue Note ph Roberto Cifarelli

Leggerezza e intensità, esperienza ed incoscienza, calcolo ed improvvisazione. Opposti apparentemente incolmabili eppure mai così vicini all’interno del suadente amalgama di note incluse in “Wild dance”, la danza selvaggia con cui il grande trombettista Enrico Rava ha voluto unire il proprio leggendario  suono a quello di altri tre grandi talenti all’interno del Rava New Quartet. Con un doppio concerto al Blue Note di Milano, l’artista ha coinvolto il pubblico al centro di un’inedita esperienza live; al suo fianco Francesco Diodati, chitarrista dotato di un linguaggio personale, ispirato da un percorso in netta ascesa, il talentuosissimo contrabbassista Gabriele Evangelista, vero e proprio centro armonico del gruppo e il raffinato batterista Enrico Morello che, con  fine sensibilità,  ha scandito le dinamiche ritmiche dei momenti più energici e di quelli più languidi. Il concerto comincia con “Frogs”, una composizione voluttuosa e ipnotica  a seguire “Space Girl”, una raccolta di fotogrammi sonori ispirati alle gesta di Samantha Cristoforetti: un crescendo emotivo visivamente indotto dall’avvilupparsi dei musicisti sui rispettivi strumenti. Virtuoso e spumeggiante il tema di “Diva” legato ad una pellicola di Bertolucci. Vorticosa e perturbante la melodia di “Don’t”, impreziosita dai virtuosismi della chitarra di Diodati. Carezzevole e struggente il breve brano proposto sul finale: un congedo cinematografico per un concerto elegantemente transgenerazionale in grado di regalare  suggestioni contrastanti eppure in grado di coesistere.

Raffaella Sbrescia

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