La voce di Seal torna ad ipnotizzarci con un nuovo pugno di canzoni inedite contenute in “7”. L’album, pubblicato oggi per Warner Music, evidenzia e risalta il lato più introspettivo e meno noto del cantante e compositore nato a Londra, già vincitore di svariati Grammy Awards. In questo nuovo progetto discografico, Seal ha lavorato con il suo collaboratore storico, il produttore Trevor Horn, con cui aveva già collaborato per i suoi album precedenti, curando molto i testi ma anche degli arrangiamenti che contengono diversi richiami alle sonorità anni ’90. Attraverso il suo prisma sonoro incentrato su pop e soul, Seal canta l’amore complesso, quello scomodo, quello che tocca i nervi scoperti, che dà fastidio ma di cui non si può fare a meno. Lavorando in studio dal 2013, l’artista ha potuto concentrarsi su ogni minimo dettaglio e, in effetti, questa dedizione si evince dall’eleganza di una produzione che, pur mantenendosi in linea con gli standard contemporanei, conserva l’aulica ricercatezza di chi lavora alla vecchia maniera. Passando dalla rabbia all’accettazione, dalla gioia alla tristezza, dall’euforia all’avventatezza, Seal sviscera ogni possibile evoluzione di un sentimento. Le canzoni più belle di questo disco sono la delicatissima “Every time I’m with you”, la sensuale “Life on Dancefloor” e la sfrontata “Let yourself”. Sa da una parte c’è, come dicevamo, una produzione elaboratissima dall’altra ci sono calore e passione genuina. Un mix che, senza raccontarci nulla di nuovo, trova il modo di regalarci un piacevole momento di ascolto e riflessione introspettiva.
I Coldplay hanno annunciato oggi che l’uscita mondiale del loro settimo album, A Head Full Of Dreams, sarà il prossimo 4 dicembre, su etichetta Parlophone Records. Il disco sarà preceduto dal singolo Adventure Of A Lifetime, un brano dal groove fresco e ricco di sfumature funk, immediatamente disponibile per il download e lo streaming. L’album, registrato tra Malibu, Los Angeles e Londra, è stato prodotto dal duo norvegese Stargate insieme al collaboratore di lunga data della band RikSimpson e comprende numerosecollaborazioni: Beyoncé,NoelGallagher, ToveLo,MerryClayton sono, infatti, tra i nomi che compaiono nelle 11 canzoni dell’album (12, se si conta anche la ghost track X Marks The Spot).
L’ampio respiro diA Head Full Of Dreams rende l’album il logico successore del più intimo e tormentato Ghost Storiesdel 2014, il sesto consecutivo album dei Coldplay a dominare le vette delle classifiche in tutto il mondo, nonché vincitore di svariati award e che ha venduto milioni di copie. In Italia è stato certificato doppio platino ed è tra ai 3 album internazionali più venduti del 2014. Proprio per completare le registrazioni di A Head Full Of Dreams, la band ha deciso di non andare in tour con Ghost Stories l’anno scorso.
Coldplay
Pieno di vita e di energia, A Head Full Of Dreams è un’esplosione multicolore carico di gioia e di passione, come il primo festoso singolo Adventure Of A Lifetime o Hymn For The Weekend, che parte come un razzo. I Coldplay non si sono mai divertiti tanto a registrare un album, nè sono mai stati più contenti del risultato finale. E questa volta stanno progettando di portarlo in tour in tutto il mondo.
La band, che manca dall’Italia da oltre 3 anni, sarà superospite della finale di X Factor, in onda dal Mediolanum Forum di Assago giovedì 10 dicembre su Sky Uno HD
Dopo il grande successo di ”Burn”, “Love Me Like You Do” e della nuova hit ”On My Mind”, Ellie Goulding pubblica “Delirium” (Polydor/Universal Music) il suo nuovo album di inediti. Si tratta di un disco pop che riflette una globalità di suoni e di influenze e che testimonia la tensione evolutiva di un’artista che, seppur giovane, ha venduto milioni di copie di album in tutto il mondo dimostrando subito grinta e credibilità. Per questo nuovo lavoro scritto e registrato tra Londra, l’Herefordshire, la Svezia e Los Angeles, Ellie ha voluto collaborare con Max Martin, Greg Kurstin, Ryan Tedder degli One Republic, Klas Ahlund e Guy Lawrence dei Disclosure oltre a Jim Eliot, co-autore storico dell’artista. Secondo Ellie Goulding la parola che dà il titolo dell’album, “Delirium” riassume tutto quello che ha passato per arrivare a questo punto. ”Può descrivere stati d’animo di felicità pazzia o anche l’esatto contrario. Sono costantemente in uno stato di delirio”, ha dichiarato. In effetti l’album rappresenta una sorta di punto di arrivo per Ellie: trionfi, dolori, paure, gioie, emozioni. Nelle sedici tracce che compongono il disco, disponibile in versione Standard, Deluxe e Doppio Vinile, in una particolare edizione chiamata AAA “Access All Areas”, che darà accesso esclusivo ad una piattaforma contenente audio, video, streaming, interviste, info sul tour, si va dalla disco-pop di “Something in the Way You Move” e “Aftertaste” agli accenni R&B di ‘Around U’ e del singolo ‘On My Mind’. Stimolante la formula ecletro-tribale che caratterizza ‘We Can’t Move to This’, interessante la freschezza di “Holding on for life”. Immancabile “Love me like you do” , colonna sonora di “50 Sfumature di grigrio”, fonte di popolarità mondiale per la Goulding. Per concludere, “Delirium” è sicuramente un lavoro gradevole, ottimamente confezionato che, se in parecchi casi ci fa ballare, in altri ci lascia indifferenti o quasi. Sarebbe stato bello conoscere più a fondo la vera essenza di Ellie, vederla mettersi veramente in gioco come è solita fare sul palco e come speriamo farà nel corso di una carriera che, fino ad oggi, è stata veramente fulminante.
A quattro anni di distanza da “Inedito” e a due dalla raccolta “20. The greatest hits”, Laura Pausini pubblica “Simili”.il dodicesimo album di inediti sarà pubblicato in tutto il mondo il 6 novembre 2015 per Atlantic-Warner Music in versione italiana e spagnola e distribuito in oltre 60 paesi. Quindici canzoni registrate in sette studi di registrazione sparsi in giro per il mondo (tra l’Italia, gli Stati Uniti, la Spagna, l’Inghilterra e la Repubblica Ceca) con cui l’artista torna sulla scena musicale in una veste nuova. Il titolo dell’album “Simili” racchiude due significati diversi e contrastanti ovvero uguaglianza e diversità, il nostro essere uguali e differenti al contempo. «Tutto è nato mentre mi trovavo all’ambasciata americana a Roma per fare il visto per venire a lavorare a Miami» – ha spiegato Laura alla stampa italiana durante la video conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio a Milano in diretta streaming da Miami, dove la cantante sarà impegnata in qualità di giudice nel nuovo talent show di Simon Cowell “La Banda” insieme ad Alejandro Sanz e Ricky Martin. «Ho fatto l’impronta digitale e al mio fianco avevo persone che facevano lo stesso gesto – ha continuato – Questa cosa mi ha colpito e mi è subito venuta in mente la parola simili, che può significare sia uguale che diverso. Così ho subito chiamato Niccolò Agliardi, con cui collaboro già da diverso tempo, per iniziare a scrivere questo nuovo disco. È la prima volta che non faccio un album completamente autobiografico, ha raccontato la Pausini come un fiume in piena – Stavolta canto storie che sono state pensate e scritte da altri autori e che io ho deciso di interpretare, calandomi al loro interno».
Laura Pausini ph Leandro Manuel Emede
In effetti “Simili” è un album molto eterogeneo, le canzoni percorrono direzioni sonore diverse passando dalle ballads in puro stile Pausini a brani più pop-rock, da pezzi dall’impronta classica fino ad arrivare ad una canzone reggaeton come ‘Innamorata’. «Da quando sono diventata madre sono diventata più libera, curiosa di conoscere le storie di altri. Alcune canzoni sono nate proprio leggendo storie di alcuni ragazzi su Facebook, altre hanno visto la partecipazione di colleghi speciali quali Biagio Antonacci, Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.Biagio ha scritto tre canzoni tra cui “Lato Destro Del Cuore”, una canzone che ha un significato importante oggi. Ha una scrittura italiana, poetica, con richiami musicali che mi ricordano gli anni Sessanta della musica italiana» – ha spiegato Laura. Tra le più canzoni più importanti dell’album c’è “È a lei che devo l’amore”, sempre scritta da Biagio Antonacci. «Questa canzone in realtà non era per me ma era dedicata a una donna. Già dal titolo ho pensato che fosse la canzone più adatta per descrivere quello che ho scoperto in questi due anni da quando sono diventata mamma di Paola – ha aggiunto Laura -Biagio, che è anche padrino di mia figlia, ha adattato la canzone per lei. Durante un pomeriggio eravamo solo io, lei e il mio compagno Paolo che suonava la chitarra. Ho preso in braccio Paola e abbiamo registrato il brano noi tre insieme. L’ho mandato a Biagio per ringraziarlo e mi ha convinto a pubblicarla esattamente così com’era. Abbiamo deciso di coinvolgere la bambina anche nel videoclip della canzone perché, dato che in alcuni Paesi del mondo manca una legge che tutela la privacy dei bambini ed erano già girate tante fotografie di mia figlia, volevamo mostrarvi cosa e come siamo noi in realtà», ha spiegato l’artista.
Laura Pausini ph Jaume De Laiguana
Un’altra firma importante in “Simili” è quella di Jovanotti che ha scritto “Innamorata”: «Lorenzo è venuto più volte a casa mia per farmi ascoltare le sue idee. Quando ho ascoltato “Innamorata” è stata una botta per me. L’ho trovata subito mia per il significato e ha rappresentato un stimolo musicale nuovo». Il terzo big è Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro: «Quando anni fa ascoltai “Niente”, la canzone che Giuliano ha scritto per Malika Ayane, gli mandai un messaggio chiedendogli quando avrebbe scritto qualcosa di speciale anche per me. Dopo diversi mesi di silenzio, mi è arrivata una sua mail con “Sono Solo Nuvole”, in una versione cantata da lui piano e voce. Gli ho chiesto di essere produttore e arrangiatore di quella che reputo una delle canzoni più belle che io abbia mai cantato. Mi ricorda Modugno ma allo stesso tempo anche la modernità della scrittura di oggi». Tra le altre firme che compaiono in “Simili” ci sono ovviamente quella di Niccolò Agliardi, che ha scritto Simili, Chiedilo al Cielo, Il Nostro Amore Quotidiano, Per La Musica, Ho Creduto a Me e Colpevole, L’Aura: «Mi ha aiutato nella stesura musicale della mia prima vera canzone dance e ha scritto “Lo Sapevi Prima Tu”, dedicata a mio padre, e “Io C’Ero”». Spazio anche al giovane Tony Maiello, concorrente del primo X Factor e vincitore di Sanremo Giovani che ha scritto “200note”.
Un discorso a parte lo merita il brano intitolato “Per la musica”, il primo featuring al mondo con 28 fan provenienti da 17 paesi: «Abbiamo coinvolto i fan iscritti al mio FanClub (www.laura4u.com, ndr) chiedendo a chi di loro chi suonasse uno strumento di mandarci un video su una base che abbiamo fornito noi. Loro non sanno che hanno suonato questa canzone. Non hanno mai ascoltato il brano intero e, proprio per questo, non vedo l’ora di vedere le loro reazioni – ha raccontato Laura, entusiasta. Hanno partecipato al video collettivo anche alcuni fan che hanno partecipato alle giornate di Roma e Milano per il lancio dei biglietti delle date negli Stadi del prossimo anno – ha specificato l’artista. Tra le tracce più apprezzate c’è la title track “Simili”, in lizza come prossimo singolo estratto dall’album e sigla della prossima stagione di Braccialetti Rossi, fiction di RaiUno molto amata dal pubblico e dalla stessa artista che, il prossimo 14 novembre presenterà “Simili” su Rai Uno alle 20.30, insieme a Biagio Antonacci, Lorenzo Jovanotti e Giuliano Sangiorgi. «Questa sarà una cosa gigante – ha raccontato Laura- l’Italia non è abituata a dare spazio a nuova musica, mi rendo conto che mi è stato dato un posto molto privilegiato. Ci tengo a ringraziare RaiUno e Giancarlo Leone per avermi proposto questo progetto e avermi dato questa opportunità. Canterò canzoni non conosciute, sarà, in effetti la prima presentazione live del disco».
Laura Pausini ph Leandro Manuel Emede
La cantante ha anche parlato di Sanremo: «Sono stata invitata da Carlo Conti a co-condurre il Festival ma non ho potuto accettare per problemi di tempo. Sarò in America fino a gennaio e non posso prepararmi in una sola settimana. Se un giorno ritornerà questa occasione, voglio prepararmi in settimane/mesi. Ho accettato però l’invito di andare a cantare come ospite e, solo a pensarci, mi vengono problemi di salivazione. Non so ancora in che data sarò sul palco e che spazio mi sarà dato. Di sicuro posso dire che dopo esserci stata 4 volte, sarà più emozionante tornare lì che cantare sul palco dei Grammy. Quel palcoscenico mi ha sempre spaventato», ha confessato Laura. Continuando la parentesi dedicata al mondo televisivo la Pausini ha raccontato: «Tutti i talent italiani (Amici, The Voice e X Factor) mi hanno chiamata dopo che avevo già firmato il contratto con i talent delle altre nazioni. Non ho accettato perchè dopo Stasera Laura su Rai Uno, mi è stato chiesto di pensare ad una possibilità di avere un programma tutto mio. Non ho ancora dato l’ok alla Rai ma ci sto seriamente pensando su. Da gennaio sarò per sei mesi in Italia e potrò valutare concretamente tutte le ipotesi».
Un importante progetto che accompagna e completa “Simili” è, inoltre, “Simili – Short Film” con tutti i videoclip, inseriti in un vero e proprio cortometraggio (diretto da Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni per Sugarkane) di cui Laura è protagonista e che include una breve anteprima dei 15 videoclip girati per questo progetto che sarà nella versione deluxe dell’album. Attenta da sempre al ruolo chiave che ricopre la comunicazione visiva nel nostro tempo, Laura ha voluto realizzare un diverso clip per ognuna delle 15 tracce di “Simili”, il risultato è un racconto per immagini che passa attraverso 15 diversi mondi, ognuno specchio e metafora di ciascun brano.
Per quanto riguarda il discorso live, c’è grande attesa per le tre date negli stadi di giugno 2016: Laura sarà il 4 giugno a Milano, l’11 a Roma e il 18 a Bari: «Faremo uno spettacolo che mostrerà tutto il mio entusiasmo. Le date italiane sono le uniche fatte all’interno di stadi e avranno una scenografia e scaletta diversi dal resto del tour» - ha concluso la Pausini – dimostrando ancora una volta grinta, entusiasmo e un’immensa voglia di fare perché: «La fortuna che ho me la devo meritare e devo lavorare al massimo».
Panettieri e impresari, emigranti, innamorati, giovani perduti sono solo alcuni dei protagonisti delle storie contenute in “Sogno e son fesso”, il secondo album di Sabba & Gli Incensurabili, una delle realtà musicali italiane più interessanti degli ultimi anni. SABBA Salvatore Lampitelli (Voce, chitarra, kazoo), Luca Costanzo (basso, back vocals), Alessandro Grossi (sax, flauto traverso), Alessandro Mormile ( lead guitar, back vocals), Alfonso Donadio (batteria) sono le anime che compongono il gruppo e che da diversi anni lavorano alla propria musica passando dal cantautorato al folk al blues al cabaret rock, allo swing’n roll. Ironica, sarcasmo e originalità si affiancano all’idealismo romantico e alla semplicità del quotidiano in un progetto che spesso va oltre la musica trasformandosi una vera e propria missione. A parlarcene è SABBA (Salvatore Lampitelli)
Intervista
Il vostro album s’intitola “Sogno e son fesso”. Si può ancora sognare scegliendo di vivere con la musica?
Si può tranquillamente sognare ad ogni aperti in maniera totalmente cosciente. Abbiamo scelto di non mettere più in antitesi il concetto di essere sognatori con l’essere svegli. Il nostro album parla soprattutto alla generazione dei trentenni che si sono visti crollare ogni tipo di prospettiva sotto gli occhi. A questo si aggiunge il sarcasmo classico di Sabba e gli Incensurabili, che ha connotato anche “Nessuno si senta offeso”, che scardina le etichette a cui spesso dobbiamo sottostare e che condanna il vilipendio della nostra entità professionale. Infine ci sono accezioni romantiche, sempre più spesso messe da parte. Quest’ultimo aspetto è messo in luce dalla copertina del disco in cui è raffigurato un viaggio in mongolfiera, un viaggio di speranza e senza meta, un po’ come quello che ti fa fare la musica, che non sai mai dove ti può portare.
Quali storie raccontate nei brani contenuti nel disco?
Abbiamo scelto di essere in controtendenza rispetto al costante bisogno di gesti eroici e sempre più vistosi. Sono le piccole cose a differenziarci e a renderci unici. Questo secondo disco, un po’ come il primo, segue l’intenzione di riaccendere la luce sulle cose semplici, sulle storie quotidiane. Tutte le storie che sono raccontate in questo album racchiudono una scrittura più matura che ha riscontrato il plauso di tanti colleghi, tra cui Gennaro Porcelli, Arcangelo Michele Caso, Giovanni Block, e una serie di riconoscimenti che hanno conferito un valore aggiunto al nostro lavoro. Abbiamo lavorato per un anno con l’intento di creare il vestito migliore per le storie più semplici. Si tratta di punti di vista un po’ più personali e più intimi. Il tocco in più è stata la masterizzazione allo studio Sterling di New York.
Ci racconti nel dettaglio le fasi della lavorazione?
Così come nel primo disco, anche qui ho scritto io i testi cercando di essere il più sincero e diretto possibile. Non penso al cantautorato poetico, non vado mai in giro a fare cose acustiche, scrivo semplicemente quello che penso. Dal punto di vista musicale abbiamo fatto una grossa ricerca, siamo stati chiusi per mesi e mesi nella nostra Red Box Live ad Aversa. Suoni, chitarre, batterie elettroniche, tastierine, sax, flauti, effetti sui pedali. E poi, ancora registrazione, missaggio e mastering. Ogni dettaglio ha seguito un unico cardine: la professionalità.
Visto che siete molto amici dei The Kolors, ti chiedo se sei d’accordo con l’idea di uscire dallo stereotipo secondo il quale la partecipazione ad un talent televisivo può snaturare l’identità di un progetto musicale.
Ribadendo che la nostra idea non è cambiata con il tempo, siamo comunque meno critici rispetto a qualche anno fa. Il percorso dei The Kolors è diverso da quello che critichiamo noi: loro sono dei musicisti veri e propri, sono persone che hanno lavorato a lungo sul proprio progetto, non si sono ritrovati sul palco per caso, hanno lasciato la loro città da giovanissimi, hanno suonato tantissimo dal vivo, anche con cachet bassissimi, hanno fatto cose interessanti, hanno aperto grandi concerti e nel momento in cui si sono trovati a scegliere tra lo spostarsi all’estero e fare un provino in tv, hanno fatto bene a provare questa strada. Sebbene io rimanga una persona dalle idee molto anticonformiste, riconosco che ci vuole un po’ di elasticità. Se dopo averci provato in tutti i modi, aver fatto grandi cose non sono arrivati i giusti riconoscimenti, è giusto tentare un percorso diverso. Il sound dei The Kolors è internazionale e dà visibilità alla musica italiana. Nella musica ognuno ha il suo percorso, questo è il nostro e siamo comunque felici così.
Come sono i “vostri concerti a testa bassa”?
I nostri maestri ci hanno sempre detto di considerare ogni concerto come fosse l’ultimo. Quello che stai facendo in quel momento serve a trasmettere un messaggio alle persone. Il nostro progetto ha qualcosa da dire e non può prescindere dal concetto di costruirsi concerto dopo concerto. La nostra fanbase ha sposato il nostro modo di fare musica per cui risparmiarsi sul palco sarebbe stupido. Bisogna darsi al pubblico fino all’ultima goccia di sudore.
Sabba & Gli Incensurabili
Sei molto legato alla tua terra e molto spesso le cose che scrivi sui tuoi canali social lanciano messaggi provocatori…
Il legame che ho con la mia terra è così forte che ho la presunzione di pensare che sia forse più lucido del pensiero autoreferenziale degli “ipercampanilisti”. Vado contro la mentalità perdente di preferisce nascondere la polvere sotto al tappeto. Questa è una cosa che mi porta a scontrarmi con chiunque, anche carissimi amici e artisti. Prendo questa battaglia personale con le pinze, non mi faccio prendere dall’isteria, in ogni caso cerco di dire la mia, spinto dall’esigenza di far capire alle persone che c’è bisogno di un’inversione di rotta, di fare luce sui problemi per fare in modo che vengano risolti. Sono anni che cerchiamo di salvare la facciata. Vogliamo essere dei perdenti? Voi fate pure, io non ci sto!
Sabba & Gli Incensurabili è musica a 360 gradi. Quali sono le altre attività di cui vi occupate?
Il nostro progetto racchiude l’espressione musicale di un gruppo di persone che cercano di essere attive sul territorio organizzando eventi musicali, creando vetrine per la musica, organizzando Festival e scambi culturali con musicisti di altre nazioni. Abbiamo creato il format “Ansia Jam” che ci sta dando la possibilità di costruire una grande comunità con più di 1000 musicisti. Portiamo avanti il Nano Festival con cui ci avviciniamo ai cantautori o alle band che scrivono musiche inedite. Quest’anno il Festival è stato vinto dagli Urban Strangers, due ragazzi di Pomigliano d’Arco che hanno avuto complimenti e consensi unanimi e che, al momento, sono tra i concorrenti più quotati di X Factor. Tutte le nostre iniziative collaterali rientrano nelle attività della nostra Associazione Culturale “Oltre la Siepe”.
Cosa realizzate all’interno di Red Box Live?
Quello è il nostro piccolo studio in cui facciamo le prove, realizziamo le nostre produzioni, ospitiamo gli amici. Sabba & gli Incensurabili non è un progetto pop che vuole arrivare al grande pubblico, è un’idea, un movimento, una comunità di persone che credono in un messaggio da portare avanti a sostegno del nuovo movimento musicale campano. Ci piace illuminare, promuovere, sostenere la musica italiana che si fa a Napoli, sono 10 anni che siamo in prima linea e che diamo una mano anche agli altri.
La tracklist: “Chiamatemi Nerone”, “Non Mi Fotti Più”, “Tre Minuti Di Celebrità”, “Le Parole Sono Importanti”, “Bang!”, “Valzer Senza Peso”, “Per Resistere”, “Ruby Sparks (La Bambola)”, “Un Giorno Perfetto (feat. G.Block)”, “Basta Che Mi Vuoi (The Showman)”.
The Musical Box è il titolo della suite che apriva “Nursery Cryme,” il terzo album dei Genesis, pubblicato nel 1971. La scelta non è casuale: The Musical Box è, difatti, anche il nome della formazione canadese di virtuosi che negli ultimi vent’anni si è completamente dedicata alla riproposizione di una stagione ben delimitata nella storia dei Genesis, quella compresa tra il 1969 e il 1975. Lo scorso 1 novembre 2015 al Palapartenope di Napoli i Musical Box, dopo il grande successo di ‘The Lamb Lies Down on Broadway’ dell’anno scorso, hanno proposto lo show di ‘Selling England by the Pound’, basato sul disco che rese grandi in tutto il mondo i Genesis e che oggi celebra il 40° anniversario della data di pubblicazione. Per riuscirci, The Musical Box hanno lavorato sui disegni e i bozzetti originali dello stesso Peter Gabriel, gli schizzi degli scenografi, i progetti dei tecnici coinvolti all’epoca. Hanno studiato attentamente il materiale video disponibile e centinaia di foto di scena analizzando costumi, fondali, luci, strumentazione e, a giudicare dal riscontro del pubblico, il risultato è veramente notevole.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
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The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
The Musical Box live @Palapartenope ph Luigi Maffettone
Pilar, all’anagrafe Ilaria Patassini presenta “L’amore è dove vivo” (Esordisco/Audioglobe) un lavoro di grandi contenuti ma soprattutto di grande qualità. Il disco giunge a tre anni di distanza dal precedente album della cantante di origini romane e si avvale delle musiche originali di Bungaro che, per la produzione artistica dell’album, ha scelto di collaborare con Antonio Fresa (colonna sonora de L’Arte della felicità di Alessandro Rak). I testi degli undici inediti di cui si compone il disco sono firmati da grandi nomi della scena musicale italiana come Pacifico, Joe Barbieri, Sandro Luporini, Mauro Ermanno Giovanardi, Alessio Bonomo e Pino Romanelli. Al centro di tutto il lavoro spicca la soave e potente voce di Pilar che interpreta ogni brano con carattere e personalità. L’album è ulteriormente impreziosito da quattro brani che portano la firma della stella Pilar nei testi. Tra questi citiamo la particolarissima “Autoctono italiano”, canzone che elenca grazie ad assonanze e metrica ben 73 nomi di vitigni autoctoni rigorosamente italiani, l’occasione per scoprire la passione di Pilar per il mondo del vino. Presenti in tracklist anche due canzoni in francese: Forteresse di Michel Fugain, autore anche di Une belle histoire, versione originale di Un’estate fa, ed En Confidence con testo di Pierre Ruiz – produttore di Pilar – e la musica del compositore e chitarrista Federico Ferrandina (colonna sonora del film Premio Oscar Dallas Buyer Club di Jean-Marc Vallée e presente anche come arrangiatore di alcuni brani dell’album).
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
L’album è stato registrato a Napoli presso il Mad Studio e poi missato e masterizzato da Gianluca Vaccaro. L’amore che attraversa le paure e le trasforma in fuoco, il fascino antico di una lettera eterna, il timore di non riuscire a spiegare un’emozione troppo forte, la seducente spensieratezza di una fuga d’estate, la sensualità latente di un amore che sazia il corpo e la mente popolano le note di un album in cui Pilar offre a chi l’ascolta la possibilità di conoscere tante delle sfumature che caratterizzano la personalità della sua voce.
Raffaella Sbrescia
Video:
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
TRACKLIST
1. Il colore delle vene (Bungaro- A. Fresa / A. Bonomo)
2. Eternamente (Bungaro /Pilar –P. Romanelli)
3. Forteresse (Michel Fugain /Brice Homs)
4. Autoctono italiano (Bungaro / Pilar)
5. Di pugno tuo (Bungaro / J. Barbieri)
6. Ma tu chi sei? (Bungaro / M. E. Giovanardi)
7. Occhi coltelli (Bungaro / Pilar)
8. L’amore è dove vivo (Bungaro / Pacifico)
9. Fuga d’estate (Bungaro-Ferrandina-Chiodo / A. Bonomo – Pilar)
10. L’istante (Bungaro / S. Luporini)
11. En Confidence (Federico Ferrandina / Pierre Ruiz)
Photogallery a cura di: Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
Pilar live @Auditorium Parco della Musica ph Roberta Gioberti
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Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
Cala il sipario sull’Estathé Market Sound, il festival più lungo di sempre, che ha rilanciato l’area dei Mercati Generali di Milano. La kermesse ci ha accompagnato per sei lunghi mesi, dal 30 aprile al 31 ottobre, gli stessi di Expo 2015, con un cartellone ricco e variegato. Ideatori della sorprendente manifestazione sono i fondatori di Punk for Business: Tomaso Cavanna, Simona Muti e Massimo Babini. Tre menti assolutamente eccelse e fuori dall’ordinario che, in pochissimo tempo, sono riuscite a mettere in piedi un progetto visionario e rivoluzionario al contempo. Con il closing party di Halloween, denominato Monsterland, progetto ideato e creato da Unconventional Events, giunto alla settima edizione, l’Estathè Market Sound si è trasformato in un mini Expo della dance: cinquanta artisti italiani e internazionali si sono esibiti sui sette palchi allestiti, sia dentro che all’esterno dello spazio di Via Cesare Lombroso 54. Migliaia di persone hanno affollato fino alle prime luci dell’alba la grandissima area allestita ad hoc per l’occasione.
Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
On stage musica per tutti i gusti: dall’hip-hop di Don Joe dei Club Dogo all’edm di Lush&Simon, Merk&Kremont, Marnik e Blasterz, dal revival anni ’90 con gli Eiffel 65 e i Datura fino alla techno di Paul Ritch e Sossa e la musica elettronica di Reset. Sul palco anche Max Brigante e Andrea Pellizzari, Carl Ewart, Max Cioffi, Simon Spencer (Fashion Clubbers / Il Milanese Imbruttito), Reneè La Bulgara, Chiara Robiony e Alberto Remondini di radio m2o.
Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
Zombie, streghe, fantasmi provenienti da tutto l’hinterland milanese sono stati accolti con gadgets e omaggi di ogni tipo: cibo, bevande, preservativi gratis, alcohol test e tanto divertimento all’insegna della sicurezza. Un successo tanto inaspettato, quanto insindacabile. Salutiamo e ringraziamo l’Eastathè Market Sound rinnovando l’appuntamento al prossimo anno, probabilmente per un periodo più breve ma sicuramente intenso e ricco di sorprese.
Raffaella Sbrescia
Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
Monsterland Halloween Festival – Estathè Market Sound
Stasera alle ore 21, al Blue Note di MilanoMartha Rossi & Nicolas Tenerani presentano dal vivo “Cheek to Cheek”. Lo spettacolo swing, ispirato all’omonimo titolo di Tony Bennet e Lady Gaga, nasce con l’intento di fondere pagine incancellabili dell’era dello swing con le ultime hit di maggior successo del pop. La band è composta da Gianluca Sambataro (pianoforte, ideatore e curatore degli arrangiamenti), Marco Sambataro (batteria e batteria vocale) e Marco Gianotti (contrabbasso). Alla voce Martha Rossi - protagonista di svariati spettacoli molto noti, quali Peter Pan, We Will Rock You, Biancaneve, – accompagnata da Nicolas Tenerani, attore ed eclettico performer. Ospiti della serata Loretta Martinez e Ivan Padovani.
Martha Rossi
Ecco cosa ci ha raccontato Martha Rossi durante le prove dello show: «Lo spettacolo sarà molto particolare. Abbiamo scelto il Blue Note come inizio di questa tournèe che ci porterà nei pricipali jazz club e teatri italiani. Non si tratta di un classico concerto, abbiamo inserito anche delle gags divertenti. Racconteremo una storia d’amore tra due ragazzi e ogni canzone descriverà quello che accadrà sul palco. Insomma, sarà uno spettacolo che potrà emozionare e divertire il pubblico allo stesso tempo –racconta Martha – Abbiamo scelto tanti brani ovviamente senza trascurare quelli quelli che tutti vogliono sentire. Ci sono anche pezzi nuovi riarrangiati in modalità swing grazie al maestro Sambataro, che ha curato tutta la direzione musicale». A proposito del grande ritorno della musica swing in Italia, Martha ha commentato: «Grazie al riuscitissimo progetto di Lady Gaga e Tony Bennet si sono susseguite nel tempo una serie di iniziative complementari che sono servite ad avvicinare molti giovani allo swing che, sebbene rimanga un genere semplice da ascoltare, è molto difficile da cantare e da suonare». Sarà interessante scoprire in che modo Martha sarà in grado di reinventarsi ancora una volta sul palco, lei artista ormai abituata a calarsi nelle vesti più svariate: «In tutti questi anni sono passata dall’interpretare un personaggio Disney, all’essere una cantante pop, per poi passare al rock con “We will rock you”. Il canto, in generale, comporta un continuo migliorarsi. Io sono una di quelle che studiano sempre quindi quando finisco di preparare una cosa, desidero sempre tuffarmi in un nuovo percorso lavorativo – spiega – Quando mi hanno proposto questo progetto incentrato sullo swing, ho subito accettato entusiasta perché sono una grande amante della musica di Lady Gaga, la apprezzo moltissimo come cantante per la sua voce pazzesca. Ecco perché ho pensato di mettermi in gioco con un nuovo genere, investendo in questo progetto che mi vedrà al fianco di Nicolas al Blue Note e di Christian Ruiz, che mi affiancherà durante le altre tappe della tournèe». Sbirciando sui canali social di Martha, abbiamo scoperto che l’artista sta lavorando anche ad un nuovo album: «Sto prendendo una strada decisamente diversa rispetto al vecchio album. Il primo disco ha rappresentato un momento di scoperta anche per me stessa. Quando canti canzoni di altri, devi innanzitutto scoprire qual è il tuo genere. Insieme al produttore Francesco De Benedittis sono finalmente riuscita a trovare la mia vera chiave musicale . Quando ascolto questi pezzi mi sorprendo e mi emoziono perchè parlo tanto di me e questo mi mette in gioco al 100%».
Nicolas Tenerani
Durante le prove siamo riusciti ad incontrare anche Nicolas Tenerani, che in Germania è tra i protagonisti di “Sister Act das musical“, per la regia di Carline Brouwer ed interpreta i ruoli di Sam e Harry, i due papà protagonisti del musical “Mamma Mia!“: «Stiamo lavorando sodo. Sono un grandissimo appassionato di swing e jazz e, per me, essere sul palco del Blue Note è un sogno che si realizza! Martha è un’amica, abbiamo lavorato insieme in “Peter Pan” e siamo felici di ritrovarci su un palco così speciale – racconta – Da un paio d’anni lavoro in Germania, per un anno e mezzo ho recitato in “Sister Act”, ho appena concluso la tournèe di “Mamma mia” e mi conforta constatare che lì ci sono tante opportunità lavorative. Spero sempre che in Italia la situazione migliori e che tanti bravi performers possano ritornare nel nostro paese. “Priscilla. La regina del deserto”, ad esempio, è un musical che sta avendo un successo enorme quindi, se consideriamo la passione e l’impegno e la qualità con cui lavorano i nostri attori, i presupposti per un processo di ricrescita ci sono, eccome. Quello che conta è non sottovalutare mai il pubblico o offrirgli cose per accontentarlo, meglio educarlo ad un bel teatro di qualità».
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