Francesco Guccini presenta “Se io avessi previsto tutto questo”. Un’opera monumentale che racchiude 40 anni di carriera

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Il 27 novembre esce “Se io avessi previsto tutto questo. Gli amici, la strada, le canzoni” (Universal), la prima opera “monumentale” che racconta, attraverso inediti riscoperti, rarità, duetti, collaborazioni, grandi successi e live mai pubblicati prima d’ora, oltre quarant’anni di carriera di Francesco Guccini. Un racconto in musica, un viaggio nella scrittura di uno dei nostri cantautori più rappresentativi, dal suo debutto ufficiale nel 1967 fino all’ultimo album studio del 2012. Un lavoro di ricerca e valorizzazione di un patrimonio musicale vasto e sfaccettato racchiuso in un cofanetto in due versioni, Deluxe e Super Deluxe:

Il cofanetto Super Deluxe si compone di un libro di 100 pagine con foto e note introduttive ai brani scritte dallo stesso Francesco e 10 CD: 5 CD con il “meglio in studio” arricchito da “Allora il mondo finirà”, brano inedito tratto dalle registrazioni del suo primo album Folk Beat n.1 del 1967 e una versione alternativa di “Eskimo”, registrata nel 1978.

4 CD con il “meglio live”, registrazioni mai pubblicate prima d’ora tratte da alcuni dei suoi migliori concerti dal 1974 al 2010, tra cui emozionanti interpretazioni acustiche e il brano inedito “L’Osteria dei Poeti”, registrato al Folk Studio di Roma nel 1974.

1 CD con rarità, duetti, collaborazioni e 2 brani strumentali per la prima volta su supporto digitale.

Francesco Guccini

Francesco Guccini

Il BOX DELUXE racchiude una selezione della versione SUPER DELUXE e si compone di un libretto di 48 pagine ricco di fotografie e note introduttive ai brani scritte dallo stesso Guccini e 4 CD:  2 CD con una selezione del meglio “in studio” compreso l’inedito “Allora il mondo finirà” e una versione alternativa di “Eskimo”, registrata nel 1978.

1 CD con quindici tracce dal vivo mai pubblicate prima compreso l’inedito “L’Osteria dei Poetiregistrato al Folk Studio di Roma nel 1974.

1 CD con  rarità, duetti e collaborazioni e 2 brani strumentali per la prima volta su supporto digitale.

Preordinando l’edizione digitale di “Se Io Avessi Previsto Tutto Questo. Gli amici, la strada, le canzoni” su iTunes si potrà ottenere, il giorno dell’uscita, un’esclusiva versione alternativa di “Eskimo”. La traccia bonus non sarà più disponibile per gli acquisti effettuati dopo il 27 novembre.

Francesco Guccini

Francesco Guccini

FRANCESCO GUCCINI indossa ancora una volta i panni dello scrittore, il 3 novembre è uscito, infatti,  il libro di racconti “UN MATRIMONIO, UN FUNERALE, PER NON PARLAR DEL GATTO” (Mondadori), con il quale Guccini si conferma, ancora una volta, come uno dei più interessanti cantori della nostra provincia e del nostro passato più autentico raccontando, in modo esilarante e a tratti malinconico, alcune delle figure e delle situazioni più strambe che ha incontrato nella sua vita:  il funerale del mitico Gigi Dell’Orbo, il sarto sempre ubriaco, il tenore lirico appassionato di ciclismo, la contadina poetessa, l’uomo che era convinto di dover reggere il cielo; vere e proprie “istantanee” colme di ironia di un universo sempre sospeso tra Storia e leggenda.

FRANCESCO GUCCINI incontrerà i fan per un firma copie del cofanetto e del libro: il 30 novembre a Milano (ore 18.00 alla Feltrinelli di Piazza Piemonte), il 1° dicembre a Bologna (ore 18.00 alle Librerie Coop Ambasciatori) e il 9 dicembre a Roma (ore 19.00 al Teatro Eliseo).

La musica non si deve fermare: Tiziano Ferro riaccende i cuori del Mediolanum Forum con il suo live.

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

“Le regole del terrore non sono casuali. Quei ragazzi celebravano qualcosa di meraviglioso: la grandezza immacolata di una rivoluzione di passione e libertà che ci ha cambiato la vita e che chiamiamo musica. Per questo è necessario tenere accesi i palchi e non abbassare il volume, perché morire vuol dire anche smettere di sognare… La musica non si deve fermare.” Questo il  messaggio audio con cui Tiziano Ferro ha fotografato il suo pensiero in merito ai tragici fatti accaduti a Parigi. Queste le parole con cui l’artista ha inaugurato la prima delle due date al Mediolanum Forum di Assago incluse nella tranche europea del suo tour. Materializzandosi nel suo elegantissimo smoking Tiziano dà vita ad un sogno animato da sentimenti puri e genuini. Fotogrammi di pensieri e di ricordi si susseguono a piè sospinto mentre coloratissimi e spettacolari fasci di luci e di laser impediscono alle iridi degli occhi di riempirsi di lacrime. “Xdono”, “La differenza tra me e te”, “Sere nere”, “Troppo buono”, “Indietro”, “E fuori è buio”, “Imbranato”, “Il regalo più grande” sono le gemme che Tiziano tira fuori una dopo l’altra dal suo forziere spostandosi con disinvoltura tra presente e passato. Le sue canzoni riescono a creare una naturale empatia con il pubblico, sono in grado di raccontare tante storie e questa è probabilmente la più grande forza del repertorio di Tiziano. “Questo palazzetto mi fa capire perché sto al mondo, fino a quando ci sarà il mio nome fuori a questo palazzetto, sarò felice di fare questo mestiere. Se questa sera siete qua, vuol dire che siamo sulla stessa linea d’onda”, ha spiegato l’artista al suo calorosissimo pubblico.

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Non solo giochi di luci ma anche tanti cambi d’abito e momenti coreografici per Tiziano che, nell’intento di mostrarsi padrone del palco a 360 gradi, non si è assolutamente risparmiato. Poco importano le imprecisioni vocali, Tiziano si cimenta nel ballo con tanto di cappello nero in testa e corpo di ballo al suo fianco:  “Senza scappare mai più”, “Perverso”,  “L‘Olimpiade”, “Il vento”, “Hai delle isole negli occhi” e poi la speciale dedica alla città di Milano conL’Amore È Una Cosa Semplice” non lasciano tregua al pubblico immerso in un vortice di emozioni.

Intensa anche l’interpretazione di “Ti Scatterò Una Foto”, arricchita da uno speciale sfondo stellato. A stemperare i toni è la dance di “E Raffaella È Mia”, tutto il Forum si alza in piedi, compresa la tribuna, è il momento di distendere un attimo i nervi. Se con “Rosso relativo” si canta a squarciagola, sulle note di “Per dirti ciao” si ripiomba tra le lacrime con un videoclip in cui  Tiziano Ferro ringrazia amici e fan, per l’affetto che gli hanno sempre regalato in questi anni di carriera sulle note di “Alla mia età”.  Il video si  conclude con una frase tanto semplice, quanto immensa: “In amore vince chi fugge… Io no!“.

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano Ferro live @Mediolanum Forum Milano ph Francesco Prandoni

Tiziano si mette in gioco con coraggio e generosità. L’ultima parte della scaletta lascia spazio a “La Fine”, struggente e fortunatissimo brano di Nesli. Poi c’è l’ultimo singolo “Lo Stadio”, il grande classico “Non Me Lo So Spiegare” e, per concludere, l’esemplificativa magia di “Incanto”. “Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscerne la differenza”; la preghiera  della serenità  scritta da Reinhold Niebuhr è il migliore augurio che Tiziano Ferro potesse fare a se stesso e al suo pubblico: “Questo era quello che volevo, questo è quello che rispondo a chi voleva che non facessi questo concerto”, ha spiegato l’artista. E allora, avanti, teniamo accesi i cuori non lasciamo che la nostra fiamma si spenga.

Raffaella Sbrescia

La scaletta del concerto

Xdono

La differenza tra me e te

Sere nere

Troppo buono

Indietro

E fuori è buio

Imbranato

Il regalo più grande

Scivoli di nuovo

Il sole esiste per tutti

Senza scappare mai più

Stop! Dimentica

Xverso

L’olimpiade

“Il vento”

Hai delle isole negli occhi

Ed ero contentissimo

L’amore è una cosa semplice

Ti scatterò una foto

Ti voglio bene

Le cose che non dici

E Raffaella è mia

Rosso relativo

L’ultima notte al mondo

Per dirti ciao!

Alla mia età

La fine

Lo stadio

Non me lo so spiegare

Incanto

 

Senza Appartenere a niente mai, la biografia di Manuel Agnelli a cura di Federico Guglielmi

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“Sarà bellissimo fare parte della gente/senza appartenere a niente mai”. Da queste parole tratte dal brano “Costruire per distruggere” (Vololibero Edizioni) degli Afterhours prende il titolola biografia dedicata alla vita di Manuel Agnelli, frontman della band milanese, scritta da Federico Guglielmi, giornalista, scrittore e critico musicale. Non si tratta della classica biografia in cui il giornalista si accorda con il musicista di riferimento. Si tratta, altresì,  di un testo da cui emerge un profilo preciso e la dettagliata analisi di un percorso artistico importante per la musica italiana. “Avevo la fortuna di possedere materiale raccolto in 17 anni, per cui ho pensato che sarebbe stato più interessante offrire un’immagine lunga tutti questi anni”, racconta Federico Guglielmi, cercando di spiegare il metodo con cui ha tracciato il profilo di un artista contro corrente, provocatore, il cui scopo principale è sempre stato quello di far nascere dei dubbi nella testa di qualcuno. Un artista unico che nel corso degli anni è cambiato moltissimo ma che ha saputo preservare un’invidiabile voglia di fare e un sano menefreghismo nel farsi condizionare. La storia di Manuel Agnelli si intreccia inevitabilmente con quella degli Afterhours, ma non solo. Dal primo demo dell’87 a oggi, il musicista/autore milanese è comunque sempre stato il leader indiscusso della band rock più blasonata d’Italia ma in questo libro si parla anche di tutte le esperienze parallele (artistiche, organizzative, produttive e discografiche) che fanno parte del percorso del protagonista. Il materiale d’epoca non è stato manipolato, ci sono chicche, conversazioni radiofoniche che erano andate perdute nell’etere e che ora si possono leggere per la prima volta su carta. Una sorta di documentario in cui la voce fuoricampo racconta i fatti mentre sullo schermo scorrono immagini, luoghi, concerti. E  intanto per gli Afterhours ancora una volta diversi, che cosa si prospetta?

«Andranno avanti perché dopo le defezioni ho trovato nuovi interlocutori molto validi. Sì, sono il mio progetto e non c’è un disco dove io non sia protagonista, che non sia in qualche misura “manuelcentrico”, che non corrisponda a una mia visione, ma non c’è nemmeno un disco degli Afterhours un cui tutti gli altri non siano stati importanti. In alcuni più e in altri meno: in Padania molto di più e in Hai paura del buio?”, aldilà delle leggende, meno. Il tour teatrale con la band allestita alla fine del 201 si è svolto in un clima stupendo e io volgio fortemente lavorare ancora con quella formazione ma l’uscita di qualsiasi cosa dipenderà solo dal valore della musica che riusciremo a produrre. Invece io, in prima persona, voglio fare tutto quello che mi passerà per la testa. Vedremo come le due cose si concilieranno» (risposta tratta da pag.118 di “Manuel Agnelli – Senza appartenere a niente mai”).

Raffaella Sbrescia

Giorgio Moroder in consolle alla Casa della Musica di Napoli: la storia di un mito in un dj set

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Quando il ritmo diventa leggenda allora si parla di Giorgio Moroder.  Per  la prima volta in consolle sul palco della Casa della Musica di Napoli,  invitato da Nabilah e DROP, in collaborazione con Lunare Project, Village Blues, UMF, il celebre dj producer ha incendiato il popolo del nightclubbing partenopeo. Negli ultimi mesi il nome di Moroder è rimbalzato davvero spesso su tutti i network mondiali in occasione dell’uscita del suo ultimo album di inediti ”Déja vu”, pubblicato a trent’anni di distanza dal precedente. L’album rappresenta il collante perfetto tra la produzione storica di Moroder ed un nuovo modo di intendere il suono, sempre  all’insegna della ricerca e della qualità. Il risultato converge per intero all’interno del djset che l’artista porta in scena lasciando al pubblico la libertà di interpretare liberamente note dal fascino senza età.

Leggi l’intervista a Giorgio Moroder  

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica - Napoli ph Luigi Maffettone

Giorgio Moroder @ Casa della Musica – Napoli ph Luigi Maffettone

Chiara Civello live all’Unicredit Pavilion di Milano: Roma, New York e Rio unite in una sola anima.

Chiara Civello live @Unicredit Pavilion -Milano

Chiara Civello live @Unicredit Pavilion -Milano

Libertà, ritmo e sentimenti. Questi gli elementi principali dello speciale crossover tra pop e jazz proposto dalla cantautrice Chiara Civello in occasione dei due speciali concerti all’Unicredit Pavilion di Milano. «In questo concerto unisco due delle mie anime: quella autoriale polistrumentista e quella da interprete, senza trascurare un pizzico di quello che sarà in futuro» , ha spiegato l’artista al pubblico alla fine di due ore di concerto. Accompagnata dal Nicola Conte Combo e da dieci archi dell’Orchestra Filarmonica Italiana diretti dal vulcanico Massimo Carrieri, Chiara ha incantato il pubblico con classe ed eleganza. Padrona del palco e di ogni singolo dettaglio, la cantautrice, sensuale ed elegantissima, è riuscita a coinvolgere gli spettatori in un viaggio musicale complesso e variegato. Spaziando tra grandi classici italiani e stranieri, mixando generi musicali, richiami ed influenze, Chiara passa dall’ italiano, all’inglese al portoghese unendo le sue radici tricolori con i paesi che ormai da anni completano la sua anima cosmopolita. Il filo conduttore della particolare scaletta pensata per questi concerti è la passione: ardente, bruciante, straziante, commovente. Bellissime “Problemi”, “Resta”, “E se”, scritta insieme a Patrizia Cavalli. La forza e l’arrendevolezza si fondono e si amalgamano in un unico profilo unico e ammaliante. Reduce da una serie di date sold out in America, Chiara torna in Italia con un rinnovato entusiasmo e, nell’interpretare le perle contenute nel suo ultimo lavoro “Canzoni”, in uscita anche in Brasile, l’artista osa, sperimenta, varca i confini dell’ovvio regalando una veste ancora diversa a parole che non conoscono l’azione del tempo. “Veleno”, “Que me importa el mundo”, “Con una rosa”, la speciale rivisitazione di “Va bene, va bene così” di Vasco Rossi, il tributo a Jannacci con “I mulini dei ricordi”, “E penso a te”, “Il mondo”, Io che amo solo te”, “Arrivederci” rappresentano la tangibile testimonianza dell’ecletticità musicale di un’artista completa che meriterebbe uno spazio sempre maggiore all’interno dello scenario musicale italiano.

Raffaella Sbrescia

Più che logico tour: la scommessa d’amore di Cesare Cremonini. Il live report del magico concerto al Mediolanum Forum di Milano e l’intervista pre-show

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago - Ph Francesco Prandoni

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago – Ph Francesco Prandoni

 Un concerto è una scommessa d’amore. Paure e lacrime sconquassano i nostri cuori dopo gli ultimi tragici fatti accaduti a Parigi eppure i ventricoli pulsano ancora e ancora… è la vita che bussa e che ci impone di reagire. Per questa sacrosanta ragione sono qui a raccontarvi di un concerto straordinario, quello che Cesare Cremonini ha tenuto lo scorso 13 novembre al Mediolanum Forum di Assago a Milano, la prima delle due date sold out di questo “Più che Logico Tour 2015”.

“E poi ci siamo noi, io e te…con le nostre paure più vere e le nostre notti che parlano lingue straniere. Il mondo è un’alchimia di corpi e luci senza nome e la paura poi diventa amore”, le parole di “Lost in the Weekend” aprono i bastioni del Forum lasciando che Cesare compaia al centro della lunga passerella immersa in un parterre gremito di persone pronte a celebrare il proprio amore per la musica. «Questo spettacolo è un gol da centrocampo, una cosa difficile da fare. Per questo mi dà grande soddisfazione. A solo un anno di distanza da un tour bellissimo c’era il rischio di ripetermi. Mi sono impegnato in prima persona insieme al mio staff per fare qualcosa di diverso da condividere con chi viene ad ascoltarmi. Non volevo un pareggio ma una vittoria, volevo molto di più. Un nuovo palco, ancora più imponente, poi canzoni come “Maggese”, “Le tue parole fanno male”, “Gli uomini e le donne sono uguali”, che non sono state eseguite dal vivo per anni sono le principali novità di uno spettacolo che resta comunque musicale, nonostante gli schermi ancora più grandi, la lunga passerella e tutto il resto. Non è una maschera perché manca qualcos’altro. Il mio ruolo è di intrattenitore, cantante, showman molto energico. Offro la mia fisicità come elemento di spettacolo. Mi nutro dell’entusiasmo del pubblico, ne sono dopato e sul palco non sento fatica. Nei concerti libero un’energia che nella quotidianità non avrei», ha raccontato Cremonini ai giornalisti poco prima dell’inizio del concerto.

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago - Ph Francesco Prandoni

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago – Ph Francesco Prandoni

Con una scaletta che spazia tra Squèrez, Bagùs, Maggese, Il primo bacio sulla luna, Logico, La teoria dei colori e gli inediti contenuti in Più che logico live, il cantautore bolognese ha messo insieme tanti dei grandi classici della propria discografia: «In scaletta ci sono 23 singoli su 24 e ne abbiamo comunque lasciati fuori una decina. Le grandi squadre sono quelle che hanno grandi campioni in panchina», ha spiegato. E, in effetti, è così: canzone dopo canzone Cremonini racconta la fame d’amore che abbiamo tutti e, nel farlo, concede tutto se stesso al pubblico creando una sinergia simile ad un magico incantesimo. Affiancato da Nicola “Ballo” Balestri (basso), Andrea Morelli (chitarra), Alessandro De Crescenzo (chitarra elettrica), Gianluigi Fazio (cori), Roberta Granà (cori), Andrea Fontana (batteria), Bruno Zucchetti (tastiere), Michele (Mecco) Guidi (tastiere) e Andrea Giuffredi alla tromba, Cremonini  si racconta a cuore aperto tra brani up-tempo e intime ballate. Colpisce la scelta di lasciare intatti gli arrangiamenti di quelli che sono ormai considerati dei classici ma anche il coraggio di osare con intermezzi in chiave jazz: «Alcune canzoni le lascio uguali perché è bello così. Altre, invece, le presento in chiave jazz perché sono un po’ matto e ho voluto creare un ambiente intimo in un palasport gigantesco. A Bologna il jazz è stato importante e sul palco racconto anche il posto da dove vengo, l’Emilia, piena di musica. Questo spiega anche come lavoro: non guardo le mode musicali del momento, non cerco il super produttore, cerco di portare ad altissimo livello quello che c’è sotto la mia pelle e dentro il mio sangue con tanta emozione. Sono un artigiano e lo sono anche le persone che lavorano con me. Lavoriamo la nostra musica con il nostro stile e la nostra personalità». Cremonini è così: la sua schiettezza arriva dritta al cuore e, dopo averlo imparato a conoscere in tutti questi anni, riusciamo ancora a commuoverci di fronte all’esecuzione, a sorpresa, di “46” brano che Cesare ha cantato al pianoforte dedicandolo all’eterno amico Valentino Rossi. L’altra dedica speciale è stata per il trombettista Marco Tamburini, prematuramente scomparso soltanto pochi mesi fa,  a cui Cremonini ha dedicato “Vieni a vedere perché”.

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago - Ph Francesco Prandoni

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago – Ph Francesco Prandoni

«Mi rilasso quando canto le canzoni al pianoforte e tutto il pubblico canta con me: in quell’attimo ti sfiora l’incredulità, hai un secondo di pausa per vedere questa meravigliosa magia. Mi chiedo come sia possibile che sia riuscito a realizzare le cose che sognavo da piccolo. Sono solo frammenti di pensiero che ti rendono incredulo, poi ritorni subito a fare il tuo mestiere», ha raccontato Cesare a proposito della intensa emozione che accompagna ogni suo momento piano e voce.

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago - Ph Francesco Prandoni

Cesare Cremonini live @ Mediolanum Forum Assago – Ph Francesco Prandoni

Se il giudice più importante è il  tempo, possiamo tranquillamente sostenere che proprio il tempo ha dato ragione a questo artista che, album dopo album, si è conquistato la fiducia e la stima di un pubblico fedele e trasversale. Il finale del concerto è la degna chiusura di una variegata escalation di emozioni: la dannata poesia de “Le sei e ventisei” lascia spazio a “ Un giorno migliore”: un messaggio di speranza che , mai come oggi, ci serve per reagire e aggrapparci alla vita come fosse un pezzo di legno in mezzo al mare in tempesta. E se un domani avessimo ancora voglia di rivivere questa magia, potremo farlo con un Cofanetto limited edition ( in uscita il 27 novembre): «In questo cofanetto c’è quello che è successo quest’anno, foto inedite autografate, booklet da collezione che mostrano il lato musicale ma anche estetico del lavoro che abbiamo fatto, ci sono “Logico”, “Più che logico live”, gli inediti di “Più che logico live”, tutti in dischi separati. Questo cofanetto è la dimostrazione che tutto intorno a me va bene, che c’è una bellissima fiducia nei miei confronti. Poi? Poi mi fermerò per un paio di anni perché voglio che il prossimo disco sia il più bello della mia vita, quindi fermarmi vuol dire mettermi a scrivere. È necessario anche che io viva per scrivere. L’avversario per il futuro sarò io stesso». 

Raffaella Sbrescia

Setlist

1 LOST IN WEEKEND

 2 IL COMICO (SAI CHE RISATE)

 3 DICONO DI ME

 4 PADREMADRE

5 LE TUE PAROLE FANNO MALE

 6 NON TI AMO PIÙ

 7 LA NUOVA STELLA DI BROADWAY

8 BUON VIAGGIO (SHARE THE LOVE)

9 FIGLIO DI UN RE

10 46

11 VIENI A VEDERE PERCHÉ

 12 MONDO

 13 LOGICO#

14 IO E ANNA

15 GREYGOOSE

 16 GLI UOMIINI E LE DONNE SONO UGUALI

 17 UNA COME TE

18 MAGGESE

 19 50 SPECIAL

20 MARMELLATA #25

 21 LE SEI E VENTISEI

 22 UN GIORNO MIGLIORE

Daniele Sepe e band live a sostegno di Sunshine4palestine. Quando la musica è un bene concreto

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Il Maestro Daniele Sepe e la sua band sono stati protagonisti, l’ 11 novembre di un concerto entusiasmante tenutosi al Monk di Roma, a sostegno dell’iniziativa umanitaria di Sunshine4palestine, mirata a realizzare un progetto per il ripristino di orti domestici nella zona rurale di Al Zannah, nella Striscia di Gaza, che saranno dotati di sistemi che fanno uso di energie rinnovabili per superare i problemi della scarsità di acqua e di energia della zona. Durante la serata, il sax di Sepe, supportato dalle tastiere di Tommy de Paola, dal basso di Umberto Lepore, e la batteria di Aldo Castaldo ha emozionato il pubblico, proponendo un repertorio di brani che sono oramai diventati una piacevole consuetudine delle performances dell’eclettico jazzista partenopeo. L’incantevole versione di “Bammenella ‘e copp’e quartiere”, incastonata tra le note squisitamente jazz di “Nunca mas”, i ritmi mediterranei di “Pexinos do mar” e di “Ajde Jano”, gli scherzi sonori e interpretativi di “Nu poco ‘e sentimento” e “Fresca fresca”, per concludere con le note di “Settembre, ottobre, novembre nero”, un brano sicuramente scelto non a caso dal repertorio degli Area, assolutamente in linea con lo spirito della serata. A fare da suggestivo “contrafforte” al suono vibrante ed emozionante del Maestro del sax, la voce incredibile di Floriana Cangiano, in arte Flo, capace di sostenere le note con una potenza ed un’estensione vocale che nulla hanno da invidiare alle migliori vocalist del mondo. Abbiamo avuto modo di apprezzarla sin dall’inizio della collaborazione con il Maestro, e possiamo garantire che sentirla reinterpretare Demetrio Stratos al femminile è un’esperienza elettrizzante. Qualcosa che sicuramente non tutti possono permettersi di osare.

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Ospiti della serata, il percussionista Carmine Bruno, e i suoi preziosi tammorra e tamburello, e l’organetto di Alessandro D’alessando, che in “Campagna” ha dato dimostrazione di come uno strumento così legato alla tradizione popolare possa, se suonato con maestria, adattarsi perfettamente ad un arrangiamento jazz.

Un concerto a fini solidali, abbiamo detto. Il maestro Sepe, dove ci sia bisogno di aiuto, è sempre pronto a dare una mano. E la questione Palestinese ce l’ha a cuore da sempre. Il fatto è che la solidarietà deve avere un suo riscontro empirico. Esprimerla a parole va benissimo, ma è poi nei fatti che si concretizza la differenza. L’Associazione Sunshine4Palestine opera su basi concrete, in forma apolitica, cercando, attraverso l’apporto di professionisti qualificati, di portare sostegni reali, collaborando con i professionisti locali, al fine di rendere più sostenibili le condizioni di vita in una terra martoriata oramai da anni. Dovremmo provare ad immedesimarci seriamente nei panni di chi è nato in guerra e muore in guerra, perché altro non gli è stato mai dato modo di conoscere. E’ una condizione terribile, inimmaginabile, per noi che della guerra portiamo il ricordo dei nostri padri, dei nostri nonni, ma sulla pelle non ce la siamo mai vissuta. Anni fa ebbi modo di raccogliere la testimonianza di una cara amica, che in Bosnia, sotto le bombe, c’è stata. La vita assume un significato ben diverso, le cose che noi diamo per scontate, diventano necessità, fattori prioritari. Qui parliamo di acqua……quell’acqua che nella sua carenza, pochi giorni or sono, ha seminato il panico a Messina.

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Il messaggio è elementare. Fare cose concrete. E in questo ci sentiamo di appoggiare e sostenere, insieme al Maestro, i volontari dell’associazione Sunshine4Palestine, cui va tutta la nostra riconoscenza per il lavoro che da tempo svolgono lungo la striscia di Gaza. Un grazie quindi a loro, che varrebbe la pena concretizzare attraverso una sottoscrizione, e un grazie sempre a Daniele Sepe, per la sua capacità di coniugare la bella musica con le problematiche sociali. Perché se la musica smette di servire a questo, diventa mero esercizio di stile. Piacevole, per carità, ma completamente svuotato dei suoi contenuti fondamentali, ovvero quelli di accomunare i popoli e di renderli solidali, attraverso lo scambio, libero e scevro da ogni forma di dogana culturale e politica.

Roberta Gioberti

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk -  Roma ph Roberta Gioberti

Daniele Sepe & band live @ Monk – Roma ph Roberta Gioberti

Purpose: il nuovo album di Justin Bieber è la fotografia perfetta del pop che funziona

Justin Bieber

Esce oggi in tutto il mondo “Purpose” il nuovo album di Justin Bieber. Dopo aver letteralmente sbancato  gli EMA vincendo 5 statuette su 5 nomination ricevute: Best Male, Best Collaboration (con Skrillex e Diplo per “Where Are U Now”)  Best Look, Worldwide Act: North America e Biggest Fans, la celebre pop star lancia il suo nuovo album in studio mostrandosi con una nuova veste sonora a cavallo fra EDM e R&B. I venti brani contenuti nella versione deluxe del disco sorprendono l’ascoltatore non solo per la varietà di suoni ma anche per la formula innovativa che non appesantisce mai l’ascolto. Per quanto riguarda i contenuti, Bieber non ci racconta nulla di nuovo lasciando aperti ampi spazi autobiografici. Una dopo l’altra le hit mondiali “What Do You Mean” (certificato Doppio Platino in Italia) e “Sorry” hanno dominato airplay radiofonici e visualizzazioni dei video, preparando il terreno all’uscita di questo album che contiene importanti collaborazioni con Ed Sheeran ed Halsey, oltre a quelle già annunciate con Skrillex e Blood. Si tratta della struggente ballata d’amore “Love Yourself”, scritta a quattro mani con l’amico Ed Sheeran e di “The Feeling”, realizzata in collaborazione con la nuova stella nascente canadese Halsey (“New Americana”).

Proseguendo l’ascolto del disco, ci risulta accattivante lo stampo urban  che attraversa le note di “Company” e “Get used to it”. Le canzoni più belle sono l’irresistibile Children, l’emozionante The Feeling , Love Yourself, scritta da Ed Sheeran (il cui stile è veramente inconfondibile) e “Life is worth living”, brano particolarmente delicato ed emozionante. Il disco è una perfetta fotografia del pop conteporaneo ed è curato in ogni minimo dettaglio. Considerando il grande numero di vendite dei preorder, rimane da capire se Justin Bieber mostrerà questa nuova maturità anche durante i live del suo Purpose World Tour 2016 che, con ben 58 date nei palazzetti in Nord America,  partirà il prossimo 9 marzo da Seattle per concludersi il 18 luglio al Madison Square Garden di New York.

Raffaella Sbrescia

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Video: What do you mean

Tracklist

1. Mark My Words
2. Show You
3. What Do You Mean?
4. Sorry
5. Love Yourself
6. Company
7. No Pressure Feat. Big Sean
8. No Sense feat. Travis Scott
9. The Feeling feat. Halsey
10. Life Is Worth Living
11. Where Are U Now feat. Diplo and Skrillex
12. Children
13. Purpose
14. Been You
15. Get Used to Me
16. We Are feat. Nas
17. Trust
18. All In it
19. What Do You Mean (Remix) Feat. Ariana Grande

 

Arriva “Roma Live!”. Il primo disco live dei Baustelle è un concerto immaginario. L’intervista a Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi

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I Baustelle presentano Roma Live! (Warner Music Italy) in uscita domani 13 novembre. Il primo album dal vivo della loro carriera arriva dopo quindi anni dal debutto con “Sussidiario illustrato della giovinezza”  e a ridosso di un importante rinnovo contrattuale con la Warner. Il disco è stato registrato nel corso di tre concerti tenutisi tra il 2013 e il 2014 a Roma – alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, all’ex-Mattatoio di Testaccio e all’Auditorium della Conciliazione. L’ulteriore peculiarità del lavoro sta nel fatto che il gruppo è accompagnato ogni volta da diverse formazioni: orchestra sinfonica, sezione fiati e quartetto d’archi. Nelle 14 tracce che compongono la tracklist spiccano i grandi classici del gruppo ma anche due cover inedite quali “Signora ricca di una certa età”, versione in italiano di Lady Of A Certain Age dei Divine Comedy, e “Col tempo” di Léo Ferré. «Questo lavoro  è collegato alla tournée di “Fantasma”, un disco principalmente basato su orchestrazioni. Il tour per noi è stato importante e, proprio per questo abbiamo pensato di registrare tutto senza avere l’idea di farne un disco live. Riascoltando le registrazioni, ci siamo emozionato al punto da pensare che meritassero la pubblicazione. Per noi i live hanno più senso di un best of;  in questo caso, invece, raccontiamo, un concerto immaginario nato unendo tre spettacoli, uno show inedito in cui l’unità è data dall’elemento geografico. Il risultato ci piace e pensiamo possa rappresentare una buona chiave di accesso al mondo dei Baustelle: chi non ci conosce potrebbe iniziare ascoltando questo album che contiene tante canzoni significative. Naturalmente si tratta anche di una sorta di regalo per il nostro pubblico dato che non avevamo mai realizzato un disco live», raccontano Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi negli uffici della Warner Music di Milano presentando un disco che rappresenta in qualche modo anche una sorta di bilancio: «Certo, il bilancio è inevitabile ma il nostro è stato senza nostalgie. Ci  piace il fatto che  certe canzoni legate a un tipo di denuncia -anche sociale- di qualche anno fa, continuino a funzionare anche scollegate dal loro contesto storico. Alcuni brani mantengono universalità e atemporalità» – continua Bianconi. «Quando abbiamo selezionato i brani da inserire nell’album, abbiamo pensato che non avesse senso inserire troppe canzoni di “Fantasma”. La ragione è che molte canzoni erano uguali alle versioni dell’album in studio, per cui abbiamo privilegiato il resto della nostra discografia. Abbiamo tenuto conto anche dell’esecuzione e infine abbiamo dato spazio a ciò che ci ha emozionato di più riascoltandolo», aggiungono Francesco e Rachele.

«Nel disco ci sono due anime: una più luminosa e una più scura. Nella versione in vinile il primo disco è il giorno, fatto di canzoni più rock, il secondo è composto da ballad e brani sinfonici, più notturni» – continuano – «Abbiamo prestato particolare attenzione anche alla copertina, la cui grafica è stata curata dal collettivo Malleus. A me le copertine dei dischi live non piacciono, perché sono sempre “artista sul palco, pubblico in delirio”, il classico cliché. I Malleus sono stati bravi rendendo l’idea del concerto dal vivo disegnando due ragazze sedute su un prato, hanno evocato un ipotetico festival rock. Poi per noi le cover sono sempre molto importanti, fanno parte di un discorso a 360°. Fare un disco significa fare le canzoni ma curare anche i dettagli non strettamente musicali, come l’artwork», specifica Bianconi.

Baustelle

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Reduce dall’esperienza solista con l’album “Marie”, Rachele Bastreghi ha inoltre dichiarato: «Ancora dobbiamo metterci a scrivere il nuovo disco ma, senza dubbio, c’è ancora più voglia di condividere con Francesco e Claudio cose nuove e di scoprire questa esperienza da solista cosa mi ha portato. Penso di essere stata fortunata a 19 anni ad incontrali, mi hanno sempre arricchito e mai impoverito. È un equilibrio che, per quanto strano, perché poi non ci vediamo tanto, è davvero forte». E a proposito del nuovo album in programma raccontano: «Dopo un disco come “Fantasma” non abbiamo voglia di farne un altro uguale. Per me “Fantasma” è il disco più bello che abbiamo fatto, ingombrante da tenere in casa. Si tratta di un album che mi è entrato dentro con delle cose che se considerate da un punto di vista di scrittore e compositore, non verranno mai cancellate», ha aggiunto Francesco. Particolarmente significativi i commenti relativi alle due cover inserite nel disco: «“Signora ricca di una certa età” da “Lady of a certain age” dei Divine Comedy è una canzone molto ben scritta così come lo è “Col tempo”. Questo tipo di canzoni pop si sente sempre meno,  si va verso l’omologazione e canzoni così diventano sempre più rare». Particolare e tormentato invece il rapporto con “Charlie fa surf”: «La veste che questo ha brano ha nel disco non sarà definitiva. I ‘grandi classici’ il pubblico li chiede e hai la responsabilità di suonarli. A volte vorresti mettere altre canzoni in scaletta, quindi dare un vestito nuovo a brani noti è il giusto compromesso per continuare a suonarli anche quando non vorresti».

Lo sguardo e l’approccio cambiano rispetto al linguaggio, al contesto e al tipo di scrittura. Lo sa bene Bianconi, tra gli autori più richiesti della scena musicale italiana: «Certo, l’approccio cambia inevitabilmente perché si tratta di due linguaggi diversi. Le canzoni sono più ‘facili’ da scrivere perché hanno più regole, uniscono musica e appigli a cui aggrapparsi, nel nostro caso sono fatte per essere interpretate da un gruppo, ci sono più maschere a disposizione. Quando scrivi prosa, invece, sei solo e più nudo. Poi entrambe, se le vuoi fare bene, sono cose difficili da fare». Infine sull’eventuale esistenza di limiti e paletti aggiungono: «Abbiamo detto due volte no a Sanremo ma abbiamo fatto il Festivalbar, che poi ha chiuso definitivamente. I talent  show sono l’unica cosa buona che c’è adesso in Italia (ride, ndr) e se qualche ragazzo proveniente da questi format ci chiedesse di collaborare, potrebbe sempre essere possibile che ne valga davvero la pena. Vedremo!».

Raffaella Sbrescia

I Baustelle incontreranno i loro fan in tre occasioni: Lunedì 16 novembre saranno a Firenze presso la Feltrinelli Red in Piazza Repubblica h.18.30; Martedì 17 novembre a Milano presso la Feltrinelli  in Piazza Duomo h.18.30 e Mercoledì 18 novembre a Roma presso  la Feltrinelli in Via Appia h.18.00.

We People: l’ultimo singolo dei Planet Funk a sostegno della campagna globale di Save The Children

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Grande fermento per il video di We-People, l’ultimo singolo dei PlanetFunk, dal 13 ottobre disponibile nei digital store e sulle piattaforme streaming e che anticipa il sesto album atteso per l’inizio del 2016.

Alex Neri, Alex Uhlmann, Domenico “GG” Canu, Marco Baroni e Sergio Della Monica sono tornati – a 3 anni di distanza da The Great Shake – con una track up-tempo dai classici innesti di elettronica, melodia e acustico che, da sempre, contraddistinguono il sound della band.

Una sequenza di volti e luoghi, ma soprattutto tantissimi HIGH5 dati alla camera, in segno di universale fratellanza. Il significato del nuovo video dei PlanetFunk è proprio questo, un virtuale passaggio di mano da una parte all’altra del mondo. Un video assolutamente innovativo nel messaggio, una call to action che vuole essere un invito alla partecipazione. In un momento in cui tutto sembra essere troppo focalizzato sulla parola “Io”, basta un semplice gesto per essere NOI! ‬ Sono tantissimi i nomi di amici che hanno risposto alla chiamata. A voi scoprire adesso, guardando il video, i volti di coloro che hanno partecipato! New York, Milano, Bangkok, Londra, Shangai, Parigi, Los Angeles e Sidney sono solo alcune delle città del mondo che fanno da scenografia al video.

La psichedelica cover del singolo rappresenta, non a caso, la sagoma di una mano aperta a dare il 5. E’ stata creata da Tom Hingston, graphic designer di fama internazionale che ha già collaborato con Massive Attack, Nick Cave, Robbie Williams e Rolling Stones.

Il video di We-People anticipa quello che sarà il primo “Real Time social music video”, interamente composto dai contributi dei fan. Con la direzione artistica delle agenzie Youlovehome, Moses e ISNT e lo sviluppo tecnico da parte di 101%, i PlanetFunk hanno ideato l’innovativa app “HIGH5” che i fan potranno a breve scaricare gratuitamente e che permetterà di uploadare un breve filmato (5 secondi) nel quale faranno il gesto di dare il ”cinque” alla camera del device utilizzato (HIGH5). La app sincronizzerà tutti i contributi ricevuti in un’unica sequenza, generando così un videoclip unico della durata del brano (3,45 min.). Il risultato finale sarà un virtuale passaggio di mano da una parte all’altra del mondo. La clip sarà in costante evoluzione, proprio grazie ai contributi dei fan che parteciperanno all’iniziativa.
Sul sito www.wepeople.net sarà possibile visitare la pagina ufficiale del progetto e ottenere maggiori informazioni.

We-People andrà a sostegno della campagna globale di Save The Children per dire basta alla mortalità infantile. Save the Children ha scelto We-People come colonna sonora dello spot della campagna di prevenzione “Regala un compleanno in più“, che ha come obiettivo la riduzione della mortalità infantile a livello globale. Tutto il ricavato delle vendite del singolo (in vendita nei digital store) verrà devoluto alla Onlus per contribuire a salvare la vita di migliaia di bambini nel mondo.

We People è prodotto dai PlanetFunk e Tom Fuller per Wisemama. Dopo aver realizzato il lyric video del brano, scegliendo uno stile ibrido tra animazione e realtà, Dario Albertini cura anche la regia del videoclip di WE PEOPLE, tantissimi gli HIGH5 dati alla camera provenienti da tutto il Mondo!

Video: We People

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