“Malìa – Napoli 1950-1960”, eleganza e sensualità a braccetto nel nuovo album di Massimo Ranieri

Ranieri cover

 “Malìa – Napoli 1950-1960” è il nuovo album di Massimo Ranieri (Sony Music), disponibile anche in vinile dal 23 ottobre 2015 e contiene un repertorio speciale, canzoni delicate che ci si tramanda ormai da generazioni che l’artista ha indossato con grazia ed eleganza, come autentici gioielli di inestimabile valore. Il termine Malìa, che deriva da magia, incantesimo, fascino, seduzione,  dà il titolo al disco e racchiude nel suo antico significato il senso stesso dell’intero progetto, scaturito dal testo di “Te Voglio Bene Tanto Tanto”, contenuto nel disco. Massimo Ranieri e Mauro Pagani, produttore dell’album, in questa nuova tappa del loro lungo viaggio nelle viscere della canzone napoletana,  hanno voluto al loro fianco cinque grandi artisti del jazz: Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e sax soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria) e Riccardo Fioravanti (contrabbasso) per un lavoro artigianale vissuto da tutti  con grande emozione.

Massimo Ranieri

Massimo Ranieri

«Benvenuti sul luogo del misfatto, spiega Mauro Pagani, ci siamo veramente divertiti a realizzare questo disco. C’ è stata una grande disponibilità di tutti ad entrare davvero nel progetto. In genere i musicisti tendono a mostrare la propria abilità strumentale, qui invece c’era attenzione, cura e salvaguardia del risultato finale. Mi sono goduto ogni singolo giorno, abbiamo registrato nove pezzi in tre giorni, gli altri tre in un giorno e mezzo, non è stata una jam session, ognuno ha suonato per il progetto con una pulizia cristallina, l’equilibrio ha magicamente funzionato e niente è stato lasciato al caso». L’avventura musicale di Ranieri prende energia e ispirazione da un tempo magico quando tra la fine degli Anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta quelle melodie già universali si riempirono improvvisamente di estate e di erotismo, di notti e di lune rivestendosi di un fascino elegante e internazionale. La  Napoli isolana, la napoli by night,  sexy come un’irresistibile stella del cinema. Sotto ad ogni nota di quei brani, nati e vissuti nell’intimità dei night e dei piano bar, brillano e ammiccano la formidabile fantasia e l’incontenibile libertà della musica Americana di quegli anni. Stupisce la versione di “Doce doce”, lato B con cui debuttò il grande Fred Bongusto. Travolgente “Ue Ue Che femmena”, brano di Nisa e Scalise del 1960, intrigante “Luna caprese” (lanciata da Nilla Pizzi nel 1953), qui ricamata dalle note di un pianoforte sornione. Nella tracklist ci sono autori ingiustamente considerati minori (Bongusto, Di Capri, Calise, Calvi, Kramer oltre che Carosone o Modugno) in un disco che è stato fatto come non si usa più, come pochi sanno fare al giorno d’oggi. «Mi sono messo al servizio di un grande periodo di Napoli che ho sfiorato. Anche se debuttai dodicenne all’EM Club di Napoli proprio cantando in inglese davanti a soli americani di stanza in città, quando Napoli respirava atmosfere a stelle e strisce, jazz compreso. Ho cercato i brani studiando il repertorio più nascosto, non volevo riproporre e ranierizzare i grandi classici che già conosciamo e amiamo. Mi sono messo al servizio di canzoni meno note. Sono tornato con la mente a Napoli, per cercare di ricordare come cantavano i crooner di quel periodo. Ne è nato un album, Malìa, che contiene dodici perle che fondono pop e jazz, proprio come allora. Personalmente ho cercato di contenermi, di non esagerare con la voce, alla fine è nato un album di canzoni delicate, tenere, profondamente napoletane ma al contempo internazionali», racconta Massimo Ranieri, partito da Roma per raccontare alla stampa di Milano quello che lui stesso definisce «il più bel viaggio degli ultimi 15 anni, da quando ha cominciato a collaborare con Mauro Pagani».

Massimo Ranieri ph_ Marco Piraccini

Massimo Ranieri ph_ Marco Piraccini

L’atmosfera è di quelle magiche, nello studio del maestro Pagani tutto assume un senso più intimo e più profondo, esattamente come fa il disco attraverso una ricerca di emozioni del passato, della nostra storia che è la nostra identità. Dopo l’uscita di “Malìa”, Massimo Ranieri si metterà nuovamente in gioco per una nuova avventura televisiva e il tour teatrale: «A gennaio ripartirò con la trasmissione Rai Sogno E Son Desto 3, durante la quale avrò occasione di cantare i brani del nuovo album accompagnato dai miei cinque fantastici musicisti jazz. Poi spero di portarmeli anche in giro per i teatri italiani. Devo ammettere che molti giovani mi conoscono più come attore che come cantante», confessa infine l’artista: «Mi hanno visto calcare i palcoscenici e vestire i panni di Riccardo III, oppure in televisione. Come dare loro torto? Non ho fatto canzoni per quasi venti anni! Nel 1975 non credevo di poter dire ancora qualcosa e non volevo una routine. Per questo bussai alle porte di Strehler, Patroni Griffi, De Lullo. Per imparare altro. Ora per molti sono un attore, non un cantante: popolarità che uso per progetti come questo. E’ forse “colpa” di Pagani se sono tornato alla musica. Il nostro sodalizio dura ormai da anni ma è con Malìa che ho vissuto l’esperienza più bella e più emozionante».

Raffaella Sbrescia

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Tracklist

01.  Accarezzame

02.  Nun E’ Peccato

03.  Tu Vo’ Fa L’Americano

04.  Doce Doce

05.  ‘Na Voce ‘Na Chitarra E ‘O PPoco ‘E Luna

06.  Ue Ue Che Femmena

07.  Malatia

08.  Luna Caprese

09.  ‘O Sarracino

10.  Anema E Core

11.  Te Voglio Bene Tanto Tanto

12.  Resta Cu’Mme

DiscoDays 2015: i premi, le foto e le curiosità della XV edizione

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

L’appuntamento ormai è tradizionale: la seconda domenica di ottobre c’è DiscoDays, l’edizione autunnale della semestrale fiera del disco e della musica. L’evento si  è svolto come di consueto, al Teatro Palapartenope di Napoli dalle ore 10.00 sino alle 21.30 ed è stato presentato da Gigio Rosa in collaborazione con Radio Marte. Ancora più vinili, cd, postazioni dedicate all’ascolto e ben due esposizioni di dischi e memorabilia, allestite per celebrare i quarantennali di due album che hanno segnato la storia del rock. La prima, dedicata ai 40 anni di “A Night at the Opera”, album capolavoro dei Queen, curata da QueenMuseum.com, tra i principali Queen collector al mondo, è stata ulteriormente impreziosita da un incontro dedicato con la presenza di Crystal Taylor, assistente personale di Roger Taylor (batterista dei Queen) e membro della crew, che ha raccontato aneddoti inediti su una delle band più amate della storia.

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

La seconda esposizione, dedicata ai 40 anni di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd, è stata curata dal collectors club “The Lunatics”, prima community di collezionisti floydiani in Italia, con un incontro in cui  sono state svelate alcune storie “segrete” legate alla realizzazione dell’album. Per la XV edizione, il Premio DiscoDays, il più significativo riconoscimento attribuito dalla Fiera del Disco e della Musica a quegli artisti la cui carriera è vanto della nostra cultura e tradizione è stato consegnato ad Enzo Gragnaniello mentre il Premio DiscoDays Giovani è stato vinto dal talentuosissimo pianista Bruno Bavota, “per la sua capacità di toccare le corde emozionali più intime dell’anima, attraverso le sua Musica, vero e proprio linguaggio universale, che gli ha permesso di ricevere consensi dall’Europa al Giappone”. In questa edizione per la prima volta il programma di eventi è stato ulteriormente arricchito con un’area dedicata a workshop ed incontri, realizzati in collaborazione con i partner dell’evento, in grado di offre opportunità di conoscenza ed intrattenimento all day long.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 ph Luigi Maffettone

 

Boundaries: emozioni senza confini con Antonio Faraò sul palco del Blue Note

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Antonio Faraò quartet live @ Blue Note – Milano

Il biglietto da visita è di quelli che contano e che si ricordano. Musicista completo, dotato di uno stile inconfondibile, di una impeccabile tecnica pianistica e di uno swing travolgente, il pianista Antonio Faraò  sale sul palco del leggendario Blue Note di Milano per presentare “Boundaries”, il suo tredicesimo lavoro da leader, considerato, a ragione, tra i più riusciti della sua produzione artistica. Suonato anche dal vivo in quartetto con il bravissimo sassofonista Mauro Negri (non di rado pregiato solista), il contrabbassista macedone Martin Gjakonovski (con Faraò da oltre 15 anni) e il batterista Mauro Beggio, una scoperta di Enrico Rava, “Boundaries” propone  un’interpretazione melodica di brani complessi. La godibilità del risultato è data dal perfetto interplay fra i musicisti, una comunione di intenti raggiunta grazie ad un forte affiatamento e dalla conseguente libertà creativa lasciata ad ogni singola individualità. I riferimenti vanno dal post-bop in salsa tyneriana alla la fusion soft di Hancock fino al free jazz di John Taylor.  Chiamato a tenere a battesimo Verve Italy, la neofiliazione della prestigiosa etichetta di casa Universal dedicata al jazz, che annovera nel proprio palmares centinaia di album di star assolute, Faraò propone un jazz energetico ispirato al Miles Davis degli anni ’60 ma con originalità. Apprezzato tanto in Italia quanto all’estero, il pianista ha collaborato con artisti di ogni caratura eppure la sua personalità mantiene un carisma sempre unico. Solo per veri intenditori.

Raffaella Sbrescia

“Swing ‘n’ Milan”: tre giorni di scintillìo allo Spirit de Milan

Swing n Milan (1)

La febbre dello Swing arriva a Milano. Si chiude oggi la terza edizione di “Swing ‘n’ Milan”, il festival dedicato al Lindy Hop e ai balli Swing. Splendida e fascinosa la location prescelta per questi tre giorni ricchissimi di appuntamenti. Stiamo parlando dello Spirit de Milan, il locale  nato nel cortile della Cristalleria Livellara di Milano che, nel giro di quattro mesi ha già saputo conquistare i cuori degli appassionati del genere e non solo. Sorprendente la cura maniacale con cui tutto è stato organizzato nel dettaglio: dalle scenografie, dagli echi newyorchesi degli anni ’30, ai professionisti del look presenti in sala per un perfetto trucco e parrucco vintage. Non solo make up ma anche abiti, occhiali, accessori in stile swing per sognare ad occhi aperti. Scintillìo ed entusiasmo, energia ed elettricità hanno contagiato il numerosissimo pubblico accorso lo scorso sabato. Spaziando dai 20 a i 60 anni d’età, tutti si sono più o meno lanciati in pista con spensieratezza e disinvoltura.

Swing n Milan (4)

Ad infiammare l’atmosfera i travolgenti ritmi lindy hop, swing, charleston e balboa della NP Big Band e lo show internazionale dei Teachers Jam. La festa è continuata fino a notte fonda con la “Jack’n’Jill Competition”, in pista ovviamente  i migliori ballerini in circolazione. Il festival si chiude stasera con un’altra serata di grande intrattenimento grazie all’inconfondibile sound dei Nine Pennies. Non mancherà la competizione di ballo conclusiva “Strictly Competition” di livello avanzato che vedrà sfidarsi le coppie di ballerini più talentuose. Lo show è assicurato, vietato mancare!

Raffaella Sbrescia

Diamanti: le sfumature dell’amore secondo Miki Porru

Miki Porru- Diamanti

“Diamanti” è il titolo del quarto album di Miki Porru. Prodotto da Red Canzian, storico bassista dei Pooh, per la sua Blu Notte Produzioni, l’album contiene dieci canzoni incentrate sui temi della relazione amorosa: sconfitta, cambiamento, rimpianto, desiderio, purezza, disincanto, dipendenza, follia, privazione sono le declinazioni che Porru sceglie per parlare di un sentimento di cui non ci stancheremmo mai di parlare quale è l’amore. Forte di una collaborazione ormai storica con Red Canzian, Porru ha presentato l’album sul palco della Salumeria della Musica di Milano con un appassionato showcase introdotto dalle affettuose parole dello stesso Canzian, il quale ha definito “Diamanti”, un disco che non ammicca al pop o che vuole essere radiofonico e il cui titolo si addice perfettamente perché ci sono realmente dieci pietre preziose”. Canzian è anche ospite del disco duettando con Porru in “Amore davvero”. L’album è stato suonato da Phil Mer (batteria e percussioni), An Lamebrain (Andrea Lombardini – basso), Daniel Bestonzo (pianoforte e tastiere), Alberto Milanii (chitarre), Ivan Geronazzo (chitarra acustica), Arianna Cleri (back vocal) & Red Canzian (cori) ed è stato mixato da Antonio Nappo.

Miki Porru @ Salumeria della Musica

Miki Porru @ Salumeria della Musica

Entrando nel merito specifico del lavoro, citiamo “Canzone che fa male (L’amore come sconfitta)”, primo brano della tracklist, pensato per catapultare l’ascoltatore in una dimensione malinconica e dolorosa che trova la naturale evoluzione nella titletrack “Diamanti”, brano in cui la mancanza d’amore genera una rottura impattante. Carezze e vertigini, crucci e desideri, intrecci e lacrime attraversano, squarciano, arricchiscono, impreziosiscono le canzoni di Miki, la cui sensibilità traspare con raffinata leggiadrìa all’interno di una tracklist in grado di intersecarsi tra le fibre del cuore.

 Raffaella Sbrescia

Tracklist:

CANZONE CHE FA MALE(L’amore come sconfitta)
CIELO E VENTO (L’amore come cambiamento)
DIAMANTI (L’amore come rimpianto)
AMARE FRA LE STELLE (L’amore come desiderio)
AMORE DAVVERO (L’amore come purezza)
PIU’ NON E’ (L’amore come disincanto)
LO VEDI COME SEI? (L’amore come dipendenza)
SPILLI E LAPILLI? (L’amore come follia)
LA FINE (L’amore come privazione)
LA STORIA D’AMORE PIU’ BELLA CHE C’E’ (L’amore come dolcezza)

Video: Canzone che fa male

Never Again tour: la nuova avventura live di Briga parte da Napoli

Briga live - Never Again Tour

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

 

Il “Never Again” tour, la nuova avventura live di Briga, inizia dalla Casa della Musica di Napoli e, a giudicare dalla numerosa e calorosa vicinanza del pubblico accorso all’evento, lo fa sotto i migliori auspici. Briga, all’anagrafe Mattia Bellegrandi non è solo il chiacchieratissimo finalista dell’ultima edizione di Amici, è un cantante che ha già avuto modo di interagire con la musica ed i relativi circuiti. Ecco perchè, ad oggi, il suo concerto risulta una piacevole esperienza di ascolto.

Setlist

Never Again

L’amore è qua

Le stesse molecole

La nuova stella di Broadway

Esistendo

Binario 3

Naufragio

Nessuna è più bella di te

Benvenuta

Campione di sogni

Talento de barrio

Solo Drums

In rotta per perdere

Non più una bugia

Tu

Napul è

Bis

Sei di mattina

Dicembre Roma

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live - Never Again Tour ph Luigi Maffettone

Briga live – Never Again Tour ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

Eros Ramazzotti live: l’eterno romantico scalda il cuore di Milano

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti bissa l’appuntamento live al Mediolanum Forum di Assago con un caloroso sold out. Il suo show, curato in ogni singolo dettaglio, punta ad un pubblico internazionale e si vede. Il fulcro della bellezza di questo concerto sta nell’immediata efficacia  di canzoni senza tempo che, attraverso un complesso ed avanguardistico gioco di luci e visuals, si rivestono di moderna ricercatezza. Il risultato è sofisticato ma l’autenticità è sempre l’elemento più impattante. Più di 30 anni di carriera alle spalle non hanno scalfito l’animo genuino di Eros Ramazzotti che, confrontandosi con le sonorità internazionali contemporanee, sceglie di rivisitare completamente i 27 brani in scaletta sotto la direzione musicale di Luca Scarpa (fidato direttore musicale) e Claudio Guidetti. L’intro del concerto è subito spettacolare, l’inconfondibile tocco di Luca Tommassini alla regia è di quelli che lasciano lo spettatore a bocca aperta: una speciale animazione 3D del volto di Eros, dagli evidenti richiami marvelliani, evidenzia orgogliosamente la mappa dei segni che il tempo ha tracciato sul viso di Eros delineando i tratti di una vera e propria icona.

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Luci e ombre, colori e potenti laser creano suspense, attesa, aspettativa. Eros è carico, adrenalinico, pronto ad emozionarsi e ad emozionare, ancora una volta, ancora di più. I primi brani in scaletta sono tratti da “Perfetto”, l’album  di inediti pubblicato per Universal Music  lo scorso 8 maggio. Con Eros sul palco musicisti provenienti da tutto il mondo: Luca Scarpa (piano & keyboards), Giovanni Boscariol (keyboards), Giorgio Secco (guitar), Thomas Pridgen (drums), Paolo Costa (bass), Joe Leader (sax), Christian Pescosta (percussions), Monica Hill Roberta Montanari (backing vocals) e Phil Palmer (guitar), collaboratore storico di Eros e, tra gli altri, di Bob Dylan, Frank Zappa, Robbie Williams, una band davvero notevole con una speciale menzione di merito a Joe Leader per i suoi meravigliosi contributi strumentali. L’intensità emotiva del concerto cresce in maniera graduale; brano dopo brano Eros svela piccoli dettagli della propria anima artistica costruendo insieme al pubblico una particolare alchimia emotiva.

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Il clou arriva con “Più che puoi”, interpretata con un trasporto tale da far venire la pelle d’oca. Particolarmente significativo il contributo video ideato per “Esodi”, un brano che, nonostante i suoi ventidue anni di vita, racchiude un messaggio ancora attuale. Intenso anche il piano solo di Eros per “Tra vent’anni”, coadiuvato dal bellissimo terzetto  di diamanti costituito da :“Una storia importante”, “Adesso tu”, L’Aurora”. Ramazzotti è un inguaribile romantico e se il concerto è dedicato a sua figlia Aurora, alle prese con le prime importanti sfide da adulta, la sorpresa è la cessione del palco a Davide, fan storico di Eros, per una sorprendente proposta di matrimonio alla sua Roberta.

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Nell’ultima parte del concerto Ramazzotti sprigiona tutta la sua energia e, canzone dopo canzone, si ha come la sensazione di percorrere un viaggio a ritroso nel tempo insieme a lui. La sua e la nostra storia si fondono, è facile immedesimarsi nei testi che hanno accompagnato la nostra vita ed è bello lasciarsi cullare dai ricordi. “Sei un pensiero speciale”, “Un’emozione per sempre”, “Cose della vita”, “Musica è” e poi, ancora, un’imperdibile versione acustica di “Un angelo disteso al sole”, una latineggiante “Fuoco nel fuoco” e l’immancabile evergreen “Più bella cosa” chiudono il concerto lasciandoci il cuore ricolmo di emozione e gratitudine. Avanti così Eros, porta un pezzetto della nostra storia in giro per il mondo, sarà come essere con te.

 Raffaella Sbrescia

 Setlist

1             L’OMBRA DEL GIGANTE

2             IL TEMPO NON SENTE RAGIONE

3             PERFETTO

4             ALLA FINE DEL MONDO

5             STELLA GEMELLA

6             SE BASTASSE UNA CANZONE

7             ROSA NATA IERI

8             SBANDANDO

9             PIÙ CHE PUOI

10           TERRA PROMESSA

11           VIVI E VAI

12           ESODI

13           TRA VENT’ANNI

14           UNA STORIA IMPORTANTE

15           ADESSO TU

16           L’AURORA

17           DOVE C’E’ MUSICA

18           IL VIAGGIO

19           UN’ALTRA TE

20           l BELONG TO YOU

21           SEI UN PENSIERO SPECIALE

22           UN’EMOZIONE PER SEMPRE

23           COSE DELLA VITA

24           MUSICA E’

BS

25           UN ANGELO DISTESO AL SOLE

26           FUOCO NEL FUOCO

27           PIÙ BELLA COSA

Le date del tour

 

10 ottobre 2015                               Milano – Mediolanum Forum

12 ottobre 2015                               Firenze – Mandela Forum

14 ottobre 2015                               Roma – Palalottomatica

16 ottobre 2015                               Roma – Palalottomatica// SOLD OUT

18 ottobre 2015                               Castel Morrone – Palamaggiò

20 ottobre 2015                               Bologna – Unipol Arena

22 ottobre 2015                               Monaco di Baviera (Germania) – Olympiahalle// SOLD OUT

24 ottobre 2015                               Mannheim (Germania) – SAP Arena

26 ottobre 2015                               Bruxelles (Belgio) – Palais 12

27 ottobre 2015                               Bruxelles (Belgio) – Palais 12

30 ottobre 2015                               Praga (Repubblica Ceca) – 02 Arena

1 novembre 2015                            Colonia (Germania) – Lanxess Arena

3 novembre 2015                            Amsterdam (Olanda) – Ziggo Dome// SOLD OUT

5 novembre 2015                            Stoccarda (Germania) – Schleyrhalle

7 novembre 2015                            Torino – Pala Alpitour// SOLD OUT

 Photogallery a cura di : Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

Eros Ramazzotti live ph Luigi Maffettone

 

Intervista a Benji & Fede: a piccoli passi verso il successo con 20:05

Cover album Benji & Fede

Benjiamin (Benji) Mascolo & Federico (Fede) Rossi sono due giovani emiliani che si affacciano al mondo della musica in punta di piedi ma con grande entusiasmo e voglia di fare. “20:05” è il loro album d’esordio e vede la luce proprio quest’oggi per Warner Music. Forti di una fanbase numerosa e molto ben radicata, Benji e Fede propongono al pubblico nove brani attraversati da una doppia anima, una più ritmica ed elettronica, l’altra più cantautorale. Al centro del disco ci sono ovviamente i testi in cui i due hanno racchiuso le proprie esperienze e tutti i piccoli passi che hanno segnato la realizzazione di questo primo importante tassello della loro carriera in costruzione, avvalendosi della collaborazione di Andy Ferrara, Marco Barusso e Giorgio Baldi.

L’intervista

A cosa si ispira il titolo dell’album?

Federico: Si tratta dell’orario in cui ho scritto a Benjiamin per la prima volta su Facebook. Avevo notato dei video su Youtube in cui  lui suonava la chitarra con un’altra band, sapevo che il gruppo era in via di scioglimento e, dato che avevo notato una certa affinità artistica, ho provato a contattarlo. Da lì a poco, Benji è partito per l’Australia per cui siamo in rimasti in contatto tramite Skype ed il web. Successivamente, quando è tornato,  abbiamo iniziato a lavorare con più costanza, in maniera sempre più seria e professionale.

All’interno di questo disco confluiscono due anime musicali vicine ma parallele…

Alcune delle canzoni che abbiamo scritto noi sono un po’ più pop, vicine ai classici italiani chitarra e voce, poi ci sono dei brani più elettronici, sicuramente più carichi. Tutto il lavoro rispecchia due aspetti della nostra personalità: nella vita quotidiana siamo piuttosto introversi e romantici mentre quando siamo sul palco ci piace trasmettere energia al pubblico.

“Lettera” è in controtendenza rispetto alla vostra essenza social.

Federico: Sì, certo. Il brano è uno di quelli che ci piace di più e a cui siamo particolarmente legati. Una lettera è un mezzo di comunicazione che non va più di moda ma rappresenta ancora l’emblema del romanticismo, proprio per questo ci piace molto. Anche dal punto di vista musicale sentiamo questa canzone molto vicina al nostro cuore.

Un’altra canzone speciale?

 Benjiamin: “New York”. Ho scritto sia la musica che il testo di questo brano, mi ricordo quando l’ho scritto, come mi sentivo, perché l’ho scritto e per chi. Mi piace molto come la interpreta Fede perché credo abbia saluto cogliere l’essenza della canzone e ho molto apprezzato anche il lavoro dei produttori. All’inizio ero un po’ scettico,  alla produzione brano ha lavorato Andy Ferrara, che in genere lavora con l’hip hop, (Club Dogo, Gue Pequeno). Ero preoccupato ma alla fine il brano è rimasto pop con una sonorità molto originale.

La parte strumentale di “Senza te”?

L’intro rispecchia la nostra anima chitarra e voce. Subito dopo la melodia si sviluppa attraverso l’uso di sintetizzatori e suoni più elettronici, frutto del lavoro dei produttori.

Decisiva anche la collaborazione con Giorgio Baldi…

Il suo contributo ha fatto la differenza specialmente nel brano “Tutta d’un fiato”. Baldi ha lavorato sulle chitarre e sull’elettronica di questo brano, le sue sonorità sono molto mature e ci hanno aiutato ad elevare la qualità del brano, che magari poteva risultare impoverito dalla nostra poca esperienza.

Uno dei prossimi obiettivi è Sanremo Giovani?

Non lo considereremmo come un obiettivo prossimo, sicuramente ci piace molto l’idea però adesso vogliamo pensare al disco, tutto quello che verrà dopo sarà qualcosa in più. Quello che faremo ora sarà continuare la nostra strada senza crearci troppe aspettative.

Intanto farete un impegnativo Instore tour.

Partiamo oggi con l’uscita dell’album. Iniziamo da Modena, la nostra città. Abbiamo voluto partire da lì perché non avevamo mai fatto un evento nostro e ci sembrava che l’uscita del disco fosse il pretesto giusto. Tra l’altro molte canzoni sono nate proprio a Modena, nella nostra cameretta, poi saremo in giro fino al 22.

Che tipo di riscontri state ricevendo dalle persone che interagiscono con voi nella vita quotidiana?

La cosa più bella  è il fatto che ci supportano tutti, anche perché si sentono molto coinvolti dentro il progetto. Molti dei nostri amici e familiari hanno seguito e vissuto passo passo tutte le nostre esperienze da vicino e si interessano con orgoglio alla nostra crescita artistica. Questi sono veramente i nostri primissimi passi e restiamo coi piedi ben attaccati per terra, siamo all’inizio della scalata!

Benji & Fede

Benji & Fede

Come avete costruito la vostra sintonia artistica?

Siamo abituati a stare insieme fin dal 2011, abbiamo instaurato una sintonia non solo artistica ma anche personale. Passare tanto tempo insieme. sia nei momenti di euforia che in quelli più tristi, ha fatto sì che si creasse un legame forte che potesse rispecchiarsi anche nella nostra musica. Ovviamente abbiamo anche dei momenti di discussione ma, più stiamo insieme, più ci troviamo meglio.

Siete i fondatori del gruppo “Giovani artisti per l’Emilia”. Cosa avete realizzato?

Benjiamin: Il terremoto del 2012 ha colpito molto da vicino la città di Modena. Io ero in Australia quando è successo, lì erano le 22, ero sul divano e ho notato su Facebook alcuni post inerenti al terremoto. Non sapevo quale fosse la gravità della situazione quindi ho provato a chiamare in Italia, le linee erano staccate, non sono riuscito a sentire nessuno, ero con la chitarra, ho iniziato a scrivere il brano “Dare di più” e ho pensato fosse adatta per cercare di aiutare i miei amici e le persone colpite dal terremoto, ho mandato subito il brano a Fede, lui l’ha cantato e ha iniziato a contattare altri artisti della provincia per lavorare sulla canzone. In seguito, mentre io ero ancora in Australia, Fede ha organizzato un sacco di eventi benefici…

Quali?

Federico: Abbiamo girato tutta l’Emilia per raccogliere fondi per i terremotati, siamo stati anche premiati ed è stata una cosa che ha coinvolto anche i media nazionali e ha attirato l’attenzione della gente sui danni causati dal sisma. Tralasciando il discorso relativo alla tragica catastrofe naturale, saremmo felici di poter nuovamente collaborare con altri artisti del nostro territorio. Magari quando saremo più affermati potremmo fare di nuovo una cosa tutti insieme. Abbiamo molti amici, bravi e tanto disponibili. Uno di loro ha realizzato i cori e ha suonato il basso nel nostro disco ed è Davide Marchi, che in pratica è il terzo elemento della band. Davide è importante perché ha sempre creduto in noi, ha sempre ascoltato i nostri provini fin dall’inizio, ci segue e ci aiuta nei live.

A proposito di live, che esperienza avete in merito?

Di solito quando siamo in radio e negli instore suoniamo in acustico ( voce e chitarra) però quando faremo i nostri concerti, durante il prossimo inverno, suoneremo con la band per un’esperienza più completa.

Che rapporto avete con i fan?

Il nostro progetto musicale è sempre stato caratterizzato da un rapporto molto intimo con i fan, ci è sempre piaciuto conoscerli di persona con mini concerti e raduni per vederci faccia a faccia. Dietro uno schermo non puoi interagire più di tanto, noi dobbiamo tutto a loro,  non abbiamo fatto talent show e non abbiamo avuto il sostegno dei media principali per cui siamo molto riconoscenti nei riguardi delle persone che ci seguono.

Come mai non avete provato a partecipare ad un talent show?

Abbiamo inziato così,  ci è sempre piaciuto muovere mattoncino dopo mattoncino. Con Internet  ci siamo fatti conoscere in maniera graduale mentre con i talent è più facile rischiare di diventare delle meteore.

Quali sono i vostri interessi?

Il calcio è l’altra passione che abbiamo in comune, abbiamo giocato per diversi anni. Poi ci piace viaggiare.  Uno dei nostri sogni sarebbe quello di visitare tanti posti diversi per  entrare in contatto con nuove realtà.

Come siete messi con l’inglese?

Abbiamo iniziato con delle cover in inglese, poi Benji scrive anche in lingua inglese e a me piace cantarla, quindi in futuro ci cimenteremo sicuramente.

Raffaella Sbrescia

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Video:

Benji & Fede incontreranno i fan e firmeranno le copie del nuovo album negli store delle principali città italiane:

·         Venerdì 09 ottobre a MODENA - MEDIAWORLD (Centro Commerciale Grande Emilia, via Emilia, 1480) ore 16.00

·         Sabato 10 ottobre a MILANO -  MONDADORI DUOMO (Piazza Duomo, 1) ore 16.00

·         Domenica 11 ottobre a TORINO-  MEDIAWORLD (Via Nizza, 262) ore 16.00

·         Lunedì 12 ottobre  a ROMA - DISCOTECA LAZIALE (Via Mamiani, 62/A) ore 16.00

·         Martedì 13 ottobre a NAPOLI - FELTRINELLI (Piazza Dei Martiri) ore 16.00

·         Mercoledì 14 ottobre a BARI - FELTRINELLI ( Via Melo, 119) ore 16.00

·         Giovedì 15 ottobre MARCIANISE (CE) - MONDADORI (Centro Commerciale Campania, Loc. Aurno – Marcianise) ore 16,00

·         Venerdì 16 ottobre a  STEZZANO (BG) - MEDIAWORLD ( Centro Commerciale Le Due Torri, via Guzzanica) ore 16.00

·         Sabato 17 ottobre RIMINI – MEDIAWORLD (Romagna Shopping Valley,  P.zza Colombo 3 – Savignano sul Rubicone) ore 16.00

·         Domenica  18 ottobre  a ROMA - MEDIAWORLD LUNGHEZZA (Via Collatina km12.80)  ore 16.00

·         Lunedì 19 ottobre  a FIRENZE  – GALLERIA DEL DISCO  (Galleria Commerciale 14) ore 16.00

·         Martedì 20 ottobre a PALERMO - MONDADORI (Via Ruggiero Settimo, 16) ore 16.00

·         Mercoledì 21 ottobre a MARGHERA (VE) - MEDIAWORLD (Centro Commerciale Nave da Vero, Via Arduino) ore 16.00

·         Giovedì 22 ottobre  BASSANO DEL GRAPPA (VI) - MEDIAWORLD (Centro Commerciale Il Grifone Shopping Center, Via Capitelvecchio, 88/90) ore 16.00

 

Intervista a Federico Poggipollini: “Nero è la mia scommessa vincente”

Con “Nero” (ArtevoxMusica / BelieveDigital) il quarto album di inediti, Federico Poggipollini raggiunge una nuova e più completa dimensione artistica. Avvalendosi della collaborazione di Michael Urbano alla realizzazione, produzione e arrangiamento dell’album, il noto chitarrista ha centrato una costruzione del suono molto particolareggiata e decisamente vicina al groove propriamente americano. A completare l’ambizioso progetto, una strumentazione vintage anni’60 e una manciata di testi finemente curati in ogni singolo dettaglio. “Nero” è, in sintesi, un disco che rivela molto dell’anima di Poggipollini, un omaggio al vissuto dell’artista, al suo background privato e professionale. Un’esperienza di ascolto che non vi lascerà delusi e che, dal vivo, saprà offrirci anche qualcosa in più.

L’intervista

Quali sono i riferimenti specifici di questo disco e quali sono le particolarità di un lavoro realizzato in un lasso di tempo piuttosto ampio?

Tutto è nato quando nel 2008 sono andato con la band di Ligabue ad arrangiare dei brani in America. Lì ho conosciuto due persone che nei momenti liberi mi facevano ascoltare alcune nuove uscite musicali; in quell’occasione ascoltai per la prima volta i Black Keys. Quel tipo di suono, insieme a quello dei White Stripes che conoscevo già, mi hanno fatto scattare la voglia di realizzare un disco che riprendesse il concetto di blues tradizionale traslato in chiave moderna, il tutto mantenendo le imperfezioni delle registrazioni , un po’ come avveniva in passato. Ho composto alcuni brani e, facendoli ascoltare a Michael in studio, ho capito che il suono che volevo era molto diverso da quello italiano, lui ha saputo mettere a fuoco quel tipo di “sporcizia” che ho sempre ricercato. Inizialmente non avevo in mente di voler fare io il cantante, in un secondo momento abbiamo fatto delle prove a Bologna, avevamo delle melodie ma non i testi definitivi che sono arrivati piano piano nel tempo.

Un album curato a fuoco lento…

Dato che non avevo l’urgenza di farlo uscire, ho potuto capire esattamente quali fossero le cose che funzionavano, lo ascoltavo spesso e lasciavo che le melodie decantassero nel tempo. Questo meccanismo è stato molto utile, ho individuato tutte le cose che non mi piacevano, anche a distanza di un paio di mesi.

Il lavoro sui testi è stato molto accurato.

Ho cercato di raccontare delle cose interessanti. Per ogni brano ho fatto attenzione all’uso e al relativo suono delle parole perché non volevo perdere il flusso melodico. Alcuni brani hanno avuto diversi accorgimenti, anche all’ultimo momento. Tutto il disco è stato una sorta di scommessa, perché un suono così particolare non mi era mai capitato di farlo. Per la scrittura dei testi mi sono avvalso della stretta collaborazione della mia compagna, lei scrive molto bene e siamo arrivati ad essere molto complici nella realizzazione di questa cosa. Mi sono consultato molto sia con lei, sia con altre persone amanti di musica.

Alla luce di tutto questo, possiamo considerare “Nero” come il pupillo di tutta la tua produzione da solista?

Sì, questo è il mio primo vero disco. Non ero mai riuscito a mettere esattamente a fuoco quello che avevo dentro, qui ho lasciato confluire una serie di fattori diversi tra loro.

 “Un giorno come un altro” definisce  il tuo ingresso nell’età adulta?

Questa è l’unica canzone che ho scritto in maniera tradizionale voce e chitarra. Non volevo includerla nell’album perché la ritengo una parentesi diversa, poi Michael mi ha convinto, mi ha detto che gli ricordava David Bowie nel periodo di “Hunky Dory”.

Sei molto legato anche a “I Mostri”…

Questo brano è molto attuale nonostante  il classico groove funky americano, in Italia quella roba non sarebbe mai venuta fuori così!

Federico Poggipollini

Federico Poggipollini

È vero che hai utilizzato degli strumenti vintage?

Ci siamo messi in gioco! In America ci sono dei negozi specializzati con degli strumenti anni ’60 italiani. A quel punto li ho cercati a lungo, era importante raggiungere un suono ottimale anche con strumenti che hanno dei limiti ma che, posti un certo modo, regalano una sfumatura diversa al suono.

Sei un vero e proprio collezionista?

Beh, direi di sì. Ho tantissimi strumenti. Ho amplificatori Steelphon, tastiere Farfisa e Crumar, meravigliose chitarre Galanti, Meazzi, Eko, Davoli, introvabili pedali Montarbo e quant’altro!

C’è qualche strumento che sogni e che ancora ti manca?

In verità adesso sono passato agli strumenti  giapponesi anni ’70: Kawai, Tokai etc. Si tratta di strumenti che hanno delle particolarità specifiche. Io li acquisto da collezionista poi, ovvio, se capita, li suono volentieri.

Li porteresti mai ad un tuo live?

Non li porterei mai in giro perché sono strumenti piuttosto delicati, in più non ti permettono di fare un concerto al giorno d’oggi. Vanno accordati molto, bisogna starci attenti, potrei rovinarli. Magari se “Nero” avrà successo, farò una tourneè con tutti gli amplificatori che ho usato (ride ndr).

C’è una grossa ricerca anche nel live per ricreare il suono dell’album?

Stiamo cercando di ottimizzare sempre di più il tutto. Abbiamo ricreato sonorità, ambienti e attitudini musicali.

Quali sono le tue prospettive adesso?

In questa fase avrei voglia di portare in giro “Nero” e suonarlo il più possibile. Queste undici date autunnali rappresentano il primo step  importante dopo il riscaldamento della scorsa estate.

Federico Poggipollini

Federico Poggipollini

Che tipo di riscontri stai ottenendo?

È la prima volta che ho ricevuto delle bellissime recensioni sull’album che, nel frattempo, ha venduto circa 2000 copie. Molti non se l’aspettavano, lo ritengono un disco non scontato, rischioso e la cosa mi ha avvicinato anche a quelli che mi snobbavano ritenendomi mainstream. Anche molti amici mi hanno apprezzato, gente che sì, mi conosceva, ma che in passato non mi ha mai detto: “Che gran disco hai fatto”.

Potrebbe essere un nuovo punto di partenza?

Per il prossimo disco ho già un’idea anche se, partendo dal presupposto che faccio un album ogni sei anni, nel prossimo sarò anziano…. (ride ndr)

Grandi emozioni a Campovolo…

Certo! Ero molto emozionato ma in realtà lo eravamo tutti! Ero emozionatissimo soprattutto nei giorni precedenti e lo sono stato fino a 3 ore prima dell’evento. Poi, nel momento in cui dovevo salire sul palco con gli abiti da scena, è come se mi fossi liberato, ero molto più leggero. A sto giro avevo molta responsabilità, abbiamo fatto “Buon Compleanno Elvis” esattamente come l’originale, ho dovuto usare strumenti che non uso da tanto, con amplificatori diversi e in un modo diverso rispetto alle ultime versioni degli stessi brani. Dovevo essere molto lucido, le prove ci sono state ma non sono state tantissime. Ad ogni  modo, ho vissuto quella sera in maniera particolare, è stata un’ attesa molto lunga ma alla fine è stata una bella galoppata.

Raffaella Sbrescia

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Video: Religione

Expo a Teatro: una spassosa serata amarcord per Toquinho e Ornella Vanoni al Teatro Manzoni

Toquinho

Toquinho

Una serata speciale quella al Teatro Nazionale di Milano con l’atteso concerto di Toquinho, brasiliano di San Paolo, italiano di origine e di cognome (Pecci), popolare ed amatissimo dal pubblico italiano già a partire dagli Anni ‘70, quando girava l’Europa e il mondo in concerto con il poeta e maestro Vinicius de Moraes. Il primo dei due concerti organizzati nell’ambito di Expo a Teatro (il secondo questa sera con Alex Britti) ha rappresentato l’occasione perfetta per ripercorrere i tratti salienti della lunga e prestigiosa carriera del chitarrista e compositore ma anche per conoscere gli aneddoti più curiosi, sconosciuti ai più. Voce, chitarra e nessuna scenografia per una scaletta incentrata sul meglio dello storico canzoniere popolare brasiliano, con un occhio di riguardo in più per la bossa nova. Un repertorio, quello di Toquinho, in grado di spaziare in maniera sempre fresca e coinvolgente tra tematiche anche controverse. Quella di Toquinho è la storia di una vita vissuta all’insegna della musica, già a partire dagli esordi, anni difficili e significativi in cui la musica ha svolto un ruolo fondamentale per veicolare concetti, idee e ovviamente sentimenti. Un’epoca cruciale anche per Toquinho che, insieme a colleghi illustri come Geraldo Cunha, Chico Buarque e numerosi altri, ha fatto conoscere il suono delle note brasiliane a tutto il mondo.

Ornella Vanoni

Ornella Vanoni

Sul palco del teatro meneghino, l’artista ha scelto di mettersi a nudo e raccontarsi senza remore, emozionando i fan di vecchio corso ma soprattutto incuriosendo i più giovani spettatori presenti in platea. La passione, il pathos, l’enfasi, la genuinità autentica del suo modo di suonare e di interagire con il pubblico hanno dimostrato che si può ancora essere se stessi nonostante tanti anni di carriera ed un successo mondiale da gestire. La compagna perfetta per questa spassosa lezione di storia della musica è stata l’immensa Ornella Vanoni, icona della musica italiana, protagonista di una performance esilarante e poetica al contempo. Ospite di Toquinho per rievocare quello straordinario album del ’76 intitolato “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria”, registrato proprio con Vinicius, Toquinho e la collaborazione di Sergio Bardotti, grande autore e paroliere innamorato del Brasile, Ornella si è divertita a ricordare le sessioni di registrazione del disco, le tavolate con Toquinho e le emozioni di Vinicious senza risparmiarsi un attimo. Esilaranti le battute sopra le righe, i balletti a piedi nudi e le deliziose improvvisazioni, compreso il divertente brano inventato al momento, incentrato  sul motto “Todo bem” e sull’incrollabile positività tipica dell’animo brasiliano. “Tristezza per favore vai via”, cantano Toquinho e Ornella, ed è inevitabile uscire dal teatro con il sorriso sulle labbra e il cuore più leggero.

Raffaella Sbrescia

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