Il Sofar Sounds Festival sbarca a Milano: cronaca di un successo annunciato

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Sofar Sounds (Songs from a Room) ha festeggiato due anni di attività in Italia con un festival organizzato in ogni singolo dettaglio, presso lo Spazio Ex Cobianchi di Milano lo scorso 18 ottobre.  Una vera e propria oasi di note scelte per creare un intreccio di anime innamorate della musica. Nato a Londra da un’idea di Rocky Start, Dave Alexander e Rafe Offer, il movimento Sofar si prefigge come finalità prioritaria quella di mettere la musica in assoluto rilievo rispetto a tutto il resto. Un secret concert a cui il pubblico decide di prendere parte senza sapere chi salirà sul palco fino all’ultimo minuto. Estendosi a 179 città sparse sul globo, il movimento sta dimostrando di essere un’ottima alternativa alle dinamiche live che già conosciamo. Ulteriore testimonianza del nutrito seguito che l’iniziativa sta riscontrando, è il grande successo ottenuto dal Sofar Sounds festival di Milano. Caravan Orkestar, TheMigrant, I Camillas, Plan De Fuga, Norma Jean Martine, Eugenio in Via di Gioia, Sara Loreni e Reeps One sono i 6 artisti, sia internazionali che italiani, che dalle 17 alle 22 si sono esibiti in un contesto dove la condivisione della musica era al centro dell’esperienza. Un’offerta completa ed estremamente variegata, in grado di soddisfare un range di pubblico capace di apprezzare le note più intime e sofferte così come quelle più decise e movimentate. Un occasione magica  che prescinde dalle logiche commerciali imperanti e che speriamo di poter rivivere al più presto.

Raffaella Sbrescia

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Sfera Ebbasta & Charlie Charles: il trionfo della trap music con “Ciny”

Sfera Ebbasta & Charlie Charles

Sfera Ebbasta & Charlie Charles

Dal 20 Ottobre, è online su YouTube e sui canali di Billionheadz il video di CINY, I’atteso nuovo singolo di Sfera Ebbasta & Charlie Charles, i nuovi Kings della Trap Music italiana, rivelazione dell’anno e da poco entrati nella scuderia di Roccia Music, l’etichetta indipendente, specializzata in musica rap fondata da Marraccash e dal produttore Shablo.

Ciny, presentato in anteprima nazionale lo scorso 3 Ottobre durante l’Hip Hop night di Expo Milano 2015, che ha visto alternarsi sul palco Marracash, Gue Pequeno ed Emis Killa , racconta esattamente le dinamiche della vita di quartiere di Cinisello Balsamo, nota località della periferia nord milanese.

La scelta di un video interamente girato a Cinisello evidenzia maggiormente la forza identificativa del testo. Un linguaggio diretto, libero da censure e false ipocrisie, per descrivere l’effettiva condizione della vita del quartiere.

Inno alle proprie origini, il brano cerca inoltre di oltrepassare le problematiche intrinseche al quartiere dimostrando come nella vita tutto sia possibile ed ognuno sia artefice del proprio destino. Ciny diviene così al contempo denuncia sociale e veicolo d’espressione per i tanti giovani che in quella realtà vi vivono quotidianamente, un grido d’appartenenza per non dimenticare le proprie radici sognando prospettive e orizzonti migliori.

Il video di Ciny, completamente girato on the road, è diretto da Alessandro Murdaca, giovanissimo videomaker italo – russo di soli 17anni. Innovativo, dinamico, spontaneo e alla costante ricerca di nuovi linguaggi tecnici e sperimentali, Murdaca, già definito come ragazzo di straordinario talento da innumerevoli colleghi, ha concepito questo video con l’intento di creare una novità assoluta, designando definitivamente una svolta nel genere rap.

“Ho voluto realizzare un video che esaltasse perfettamente i beat di Charlie Charles e i flow di Sfera Ebbasta riproducendoli fedelmente tramite effetti visivi. Eravamo alla ricerca di qualcosa di nuovo e di mai visto prima……nuove tecniche, nuove prospettive che permettessero alla musica di emergere per davvero. Il tutto è stato possibile e si è tradotto poi in un montaggio vincente e davvero innovativo”.

Nella clip ogni suono ha infatti una sua rappresentazione ben precisa che può essere un flash o un’ immagine in reverse, dando un effetto di ritmica che esprima al meglio il beat in video.

Dopo il successo ottenuto lo scorso 10 Luglio, durante l’apertura del concerto di Marracash presso il Gru Village di Grugliasco, Sfera Ebbasta & Charlie Charles raddoppiano a Torino il prossimo 25 Ottobre presso lo Sky Club di Corso Unione Sovietica 411,presentando ufficialmente e dal vivo il loro ultimo disco XDVR.

Durante la serata Sfera Ebbasta & Charlie Charles proporranno live tutti i brani tratti dal loro ultimo lavoro. Da “XDVR”, brano che presta il titolo all’intero progetto, a Panette” sino a “Rapina”, Mercedes Nero,“Più forte” e “Brutti Sogni” durante la performance di Sfera Ebbasta non mancherà inoltre “Ciny”, ultimo singolo il cui video in meno di 24 ore ha già superato le 40.000 views su You Tube.

Video: Ciny

Chick Corea & The Vigil live al Blue note: quando il jazz è eccellente

Chick Corea & The Vigil live @ Blue note

Chick Corea & The Vigil live @ Blue note

Il leggendario Blue Note di Milano festeggia il dodicesimo anniversario di vita all’insegna della grande musica di un padrino d’eccezione:  Armando Chick Corea, uno dei più importanti pianisti del jazz moderno  torna, infatti, sul palco meneghino, così come fece nel 2003, testimoniando un legame speciale con il noto jazz club milanese. L’occasione, celebrata con quattro spettacoli (due per sera, alle 21 e alle 23.30), vede Corea insieme a The Vigil, la band che lo accompagna dal 2013 e che comprende Tim Garland ai fiati, Charles Altura alla chitarra, Hadrien Feraud al basso e Marcus Gilmore alla batteria. Vincitore di ben ventuno Grammy in tutta la sua carriera, Corea rinsalda il rapporto con l’Italia, dopo aver preso parte all’ultima edizione di Umbria Jazz Festival e lo fa con un concerto tanto ricco quanto variegato.

Chick Corea ph Roberta Gioberti

Chick Corea ph Roberta Gioberti

Suoni classici e suoni informali, suoni neolatini alternati a linguaggi sperimentali e ricercati si fondono nelle mani e nel genio di Corea nonché dei suoi ottimi musicisti. Tra brani nuovi e reprise di suoi grandi classici, Chick ha inaugurato il concerto delle ore 21.00 con un pezzo ad improvvisazione aperta in cui l’estro di Tim Garland ed il portentoso  tecnicismo del bassista Feraud hanno subito portato il live ad un livello di eccellenza assoluta. Tra i cinque brani proposti spicca “Anna’s tango”, un brano che si sviluppa in un lungo crescendo ritmico fino ad un travolgente exploit da godere fino all’ultima nota. Sublime anche la nuova  versione di “Portals”,  arricchita da modulazioni di suono metallico e da ancestrali richiami percussivi. Ludico e coinvolgente il richiestissimo bis: con una latin jazz session e continui cambi di ritmo, accompagnati dai complici vocalizzi del pubblico, Chick Corea rappresenta la tangibile testimonianza che si può essere leggenda vivente senza perdere la spontaneità e la leggerezza che incantano l’anima e riscaldano il cuore.

Raffaella Sbrescia

Intervista a Rocco Hunt: “SignorHunt è l’album che ho sempre sognato di fare”

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Rocco Hunt torna con un nuovo progetto discografico intitolato “SignorHunt”, in uscita il 23 ottobre (Sony Music). Per il titolo Rocco sceglie un sottile gioco di parole per un lavoro che lo stesso rapper ha definito come “l’album che ha sempre sognato di fare”. Masterizzato agli Sterling Studios di New York da Chris Gehringer (Mastering Engineer di Nas, MethodMan, 50 Cent, JayZ e molti altri) e prodotto da Ketra e Takagi (già produttori di “Nu Juorno Buono), Bassi Maestro (storico produttore hip hop italiano che ha collaborato con artisti hip hop americani), 2nd Roof (Guè Pequeno, Marracash), “SignorHunt” racchiude sedici inediti in cui Rocco si lascia finalmente andare; il suo rap è melodicamente morbido ma i testi lasciano trasparire un’anima forgiata da una crescita individuale vissuta all’insegna del rispetto dei valori sani. Rocco Hunt vive a Milano ma la sua testa e la sua penna sono ancora ben radicate a Sud e, se durante la presentazione del disco sulla Darsena di Milano, il giovane rapper parla in napoletano, nell’album è proprio questa lingua che si riveste di autorevolezza ed autentica credibilità. Tanti i featuring che arricchiscono le molteplici sfumature di questo lavoro: Clementino, J-Ax, Guè Pequeno, Neffa, Mario Biondi, Enzo Avitabile, Chiara, Speaker Cenzou, O’ Zulù, Luchè, Nazo,Zoa, Maruego e Chief hanno preso parte alla realizzazione di questo disco conferendogli una maggiore completezza e testimoniando la maturità artistica con cui Rocco Hunt si sta interfacciando con il mercato musicale italiano.

Intervista

“SignorHunt” è un disco libero?

A differenza del disco precedente, imprescindibilmente legato al Festival di Sanremo, non ho sentito la tensione di dover omaggiare “Nu juorno buono”.  All’epoca avevo 18 anni, ero più chiuso in me stesso, mi facevo consigliare spesso. In questo caso, invece, non ho avuto paura di assumermi la responsabilità delle mie scelte. Non temo critiche e pregiudizi, esco con un album che non pretende altro che essere ascoltato.

Come sei cambiato in questi anni?

Oggi vivo a Milano ma la mia scrittura è legata ancora e soprattutto alla mia terra. Nel frattempo mi sono innamorato, ho scoperto per la prima volta l’amore. Anche in questo disco parlo dell’amore ma non in modo omologato.

Nel booklet del disco precedente c’erano le foto di posti a te molto cari, come ad esempio casa di tua nonna. In questo nuovo lavoro c’è qualcosa di simile?

Sì, ci sono degli scatti che ritraggono me da piccolo. Lo shooting fotografico è stato fatto interamente a New York ma avevo bisogno di integrare il tutto con qualcosa che parlasse di me. Quando mia madre ha saputo che avevo bisogno di alcune foto, si  è messa a cercare dappertutto. All’epoca era difficile scattare foto sia per questioni di tempo che di costo. Ho scelto una foto della recita dell’asilo, una in cui avevo tre anni con un murales dietro di me con la scritta hip hop, una sorta di segno del destino. Ho voluto rivivere un’epoca ormai estinta. Ringrazio i miei genitori che, con i loro sacrifici, mi hanno fatto crescere con poco ma dandomi tutto.

Rocco Hunt

Rocco Hunt

Come sei riuscito a duettare con Neffa?

In questo brano abbiamo invertito le parti. Lui, che parte dal rap e che ha sempre avuto chi gli costruiva le melodie, stavolta l’ha realizzata per me. “Se mi chiami” è un brano radiofonico ma anche introspettivo. Un pezzo che emoziona e che parla dell’amore autentico. Personalmente lo consideravo un featuring impossibile perché Neffa collabora con pochissimi artisti. La cosa più bella che mi ha detto è stata che tra tutte le collaborazioni fatte di recente, quelle in cui si è sentito più coinvolto sono state quelle realizzate con me e Ghemon.

Come mai hai scelto Chiara?

Il disco ha molti ospiti che hanno a che fare con la mia terra. Con Chiara, che è veneta,  ho voluto creare un ponte di collegamento con il nord ed il risultato è molto originale. Sentirete una Chiara molto diversa da quella che conoscete!

Stupisce il duetto con Mario Biondi…

Alcuni mi hanno chiesto: “Cosa c’entra Mario Biondi in un disco come il tuo?”.  Vorrei sottolineare che l’hip hop in America parte dalla musica black, dal soul e dal funk. Se in Italia vogliamo pensare a una persona che fa questo tipo di musica, andiamo direttamente da Biondi. La cosa di cui ci si dovrebbe meravigliare non è il fatto che io abbia collaborato con Mario bensì che nessun’altro lo abbia fatto.

Una delle collaborazioni più belle è quella con Enzo Avitabile su “Eco del mare”. Un messaggio di speranza forte e chiaro.

Credo che non possa esserci un mio album senza il contributo di Enzo Avitabile. Il Maestro è una persona squisita e, a differenza di tanti altri grandi artisti di grande successo, si mostra sempre aperto a nuove intuizioni, ho potuto dirgli cosa non mi piaceva e viceversa. In questo modo c’è stato un reale scambio reciproco.

Un legame a doppio filo con la  scuola napoletana?

In futuro amplierò ancora di più le conoscenze della scuola napoletana perché la mia aspirazione è diventare uno dei baluardi di quella corrente musicale che ha fatto diventare grande Napoli nel mondo. Parlo di Pino Daniele, Tullio De Piscopo, James Senese, lo stesso Avitabile. Io nasco da loro e con la mia musica cerco di creare un ponte di collegamento tra generazioni lontane.

Per quanto tempo hai lavorato al disco? C’è qualcosa che hai inserito o tolto all’ultimo momento?

L’album è stato lavorato in un anno e mezzo. Per fortuna sono molto prolifico, scrivo molto. In effetti ho già quattro pezzi pronti per il prossimo disco (ride ndr). Stare fermo mi debilita! Per questo disco ho voluto prendermi molto più tempo e me ne sarei preso ancora. Vengo dagli ottimi riscontri ottenuti da “A’ Verità” però non sono molto bravo nelle strategie, mi lascio consigliare spesso. Ho tolto tre tracce dall’album che non sentivo mie e, anche per questo, mi sento ancora più fiero del risultato raggiunto.

Rocco Hunt

Rocco Hunt

Nell’ultimo brano “’Na stanza nostra” parli del desiderio di paternità, come mai?

Il brano riprende la storia dei miei genitori. Mia madre mi ha avuto quando aveva 18 anni, quindi giovanissima. Era orfana, il suo sogno era quello di avere una stanza con mio padre in cui potermi crescere. La cosa non era economicamente possibile, infatti i primi anni della mia vita li ho vissuti a casa di mia nonna fino a quando mio padre non ha trovato un lavoro dopo tanti anni di disoccupazione. “’ ‘Na stanza nostra” è il sogno di tutti i ragazzi di strada che vogliono avere una stanza in cui le paure non posso entrare, in cui crescere una creatura dando vita al futuro della propria famiglia, una cosa che attualmente è sempre più difficile da realizzare.  Ho scelto come questa canzone come ultima traccia perché racchiude un sogno.

La title track “SignorHunt” è un gioco di parole ma racchiude anche un messaggio che esce fuori dal coro?

Menomale che è stato capito! Ho fatto ironia su me stesso e mi sono messo in gioco. Ho voluto fare lo sbarco in Darsena nel video con Maccio Capatonda ndr), proprio per dare una scossa. Che faremmo se lo sbarco avvenisse da noi a Milano? Tutto è relativo finchè non avviene a casa nostra, un tipico ragionamento italiano. Certo, non posso risolvere il problema,  posso solo denunciarlo e fare sì che i miei coetanei e le persone che mi seguono siano consci della situazione che viviamo.

Tornerai a scrivere pezzi come “Pane e rap”?

Quei pezzi così ho smesso di farli perché la gente purtroppo non li capisce.  Mi demoralizza stare tre ore a scrivere un pezzo mega incastrato, mega metrico per poi farlo uscire e vedere che non funziona. Con pezzi più orecchiabili e più melodici ottengo molti più risultati, la gente non è pronta per canzoni così. Un po’ mi dispiace perché vedo che in America i rapper passano in radio con la propria arte senza scontrarsi con stereotipi e pregiudizi.

 Raffaella Sbrescia

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TRACKLIST:

01: TENGO VOGLIA ‘E SUNNÀ

02: VENE E VVÀ

03: ECO DEL MARE feat. Enzo Avitabile

04: SE MI CHIAMI feat. Neffa

05: UNA MONETA E UN SOGNO feat. J-Ax e Guè Pequeno

06: O’ POSTO MIO

07: O’ REGGAE DE GUAGLIUNE feat. Clementino, Speaker Cenzou e O’ Zulù

08: SIGNORHUNT

09: ALLORA NO! feat. Chiara

10: QUALCOSA DI STRANO

11: BACK IN THE DAYS feat. Mario Biondi

12: MALETIEMPO

13: NU BRUTTO SUONNO feat. Luchè

14: ALTRI 100 ANNI feat. Nazo, Zoa, Chief

15: MARCOS feat. Maruego

16: ‘NA STANZA NOSTRA

Video: SignorHunt

INSTORE TOUR

23/10/2015         NAPOLI – La Feltrinelli Express (Stazione Centrale – ore 15.00)

24/10/2015         MARCIANISE (CE) – Mondadori Megastore (c/o C.C. Campania, Località Aurno, 1 -ore 17.00)

25/10/2015         BENEVENTO – MediaWorld (c/o C.C. BUONVENTO, S.S. Appia Km. 258+750 Contrada San Vito – ore 17.00)

26/10/2015         SALERNO – La Feltrinelli (C.so Vittorio Emanuele 230 – ore 15.00)

27/10/2015         VERESE – Casa Del Disco (Piazza Podestà 1 – ore 15.00)

27/10/2015         MILANO – Mondadori Megastore (Piazza Duomo, 1 – 18.30)

29/10/2015         ROMA – Discoteca Laziale (via Mamiani 62 – ore 16.00)

30/10/2015         POMPEI (NA) – MediaWorld (c/o C.C. LA CARTIERA, Via del Macello, 22 – ore 16.00)

31/10/2015         CATANIA – La Feltrinelli (Via Etnea, 285 – ore 15.00)

01/11/2015         PALERMO – Mondadori Megastore (Via Ruggero Settimo, 16 – ore 16.30)

03/11/2015         TORINO – Mondadori Megastore (Via Monte di Pietà 2 ang. Via Roma -               ore 17.00)

04/11/2015         FIRENZE – Galleria Del Disco (Sottopasaggio Stazione Santa Maria Novella – ore 16.00)

05/11/2015         BARI – Feltrinelli (c/o C.C. MONGOLFIERA SANTA CATERINA, Strada Santa Caterina – ore 15.00)

06/11/2015         BRINDISI – La Feltrinelli (Corso Umberto I 113 – ore 16.30)

07/11/2015         FOGGIA – Mondadori Bookstore (Via Oberdan 9/11 – ore 16.00)

08/11/2015         BRESCIA – C.C. IL LEONE SHOPPING CENTER (Via Mantova 36, Lonato Del Garda              – ore 17.30)

09/11/2015         VERONA – La Feltrinelli (Via Quattro Spade 2 – ore 15.00)

11/11/2015         REGGIO CALABRIA – Mondadori Bookstore (Corso Garibaldi 16                – Ore 16.00)

12/11/2015         COSENZA – La Feltrinelli (Feltrinelli di Corso Mazzini 86 – ore 15.00)

13/11/2015         PONTECAGNANO FAIANO (SA) – La Feltrinelli (c/o C.C. MAXIMALL, Via Pacinotti snc – ore 17.00)

14/11/2015         OLBIA – Centro Commerciale Auchan (Strada Statale 125, località Sa Marinedda – ore 17.00)

15/11/2015         CAGLIARI – Centro Commerciale Auchan (Santa Gilla, Via S.Simone 60 – ore 17.30)

21/11/2015         ROMA – C.C. Porta di Roma (Via Alberto Lionello, 201 – ore 17:00)

22/11/2015         PESCARA – C.C. PESCARA NORD (Via Leonardo Petruzzi 140, Città Sant’angelo – ore 17:00)

Intervista a Ludovico Einaudi: “Elements è il frutto di un lungo processo di ricerca sperimentale”

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Suoni ricchi, corposi e stratificati popolano gli ambienti immaginifici di “Elements”, il nuovo album di Ludovico Einaudi, pubblicato il 16 ottobre 2015 su etichetta Decca Records – Universal Music Group, a due anni di distanza da “In a Time Lapse”. Questo progetto è il frutto di un lungo lavoro progettuale che ha spinto Einaudi a sperimentare mettendosi ancora una volta in gioco attraverso un complesso processo di ricerca sonora e concettuale. “Elements” è una potente e suggestiva miscela di suoni, immagini, pensieri e sensazioni. Punti, linee, figure, frammenti confluiscono all’interno di un unico discorso musicale che si avvale di piano, archi, percussioni, chitarra ed elettronica. Oltre alla presenza del gruppo ormai stabile di Ludovico, tra cui Francesco Arcuri, Marco Decimo, Mauro Durante, Alberto Fabris, Federico Mecozzi, Redi Hasa, l’album si avvale della collaborazione dell’ensemble d’archi olandese Amsterdam Sinfonietta, del musicista elettronico berlinese Robert Lippok, dei percussionisti dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, del percussionista brasiliano Mauro Refosco e del grande violinista sudafricano Daniel Hope, ospite nel brano di apertura “Petricor”.

Intervista

Descrivendo la genesi di “Elements” ha parlato di una sorta di confusione iniziale in cui ad un certo punto gli elementi hanno trovato un equilibrio ben definito. Come è andata?

In ogni mio progetto cerco sempre un tema, un’ ispirazione su cui riflettere. Ogni volta la musica fa da cornice a tutte le idee che mi vengono in mente. In questo caso mi interessava realizzare un progetto piuttosto ambizioso, ovvero cercare gli elementi fondamentali del linguaggio e della comunicazione e unirli a tutto ciò che siamo abituati a mettere in gioco in musica: melodia, ritmo e accordo svolgono, in questo senso, una specifica funzione espressiva. Volevo effettuare una sorta di analisi di questi elementi e spiegare il loro funzionamento un po’ come se un architetto dovesse spiegare perché una finestra deve essere fatta in un certo modo invece che in un altro.

Una ricerca che si è estesa anche ad altri ambiti del sapere?

Certo, mi sono avvicinato all’arte, all’architettura, alla geometria euclidea, alla filosofia di Empedocle. Partendo da elementi apparentemente semplici, mi sono avviato verso un’esplorazione sonora e culturale di tipo complesso; per me è stata l’occasione per fare delle letture interessanti e circondarmi di riflessioni e di spunti inattesi. Il fenomeno che mi ha incuriosito di più è stato scoprire come alcune idee possono essere trasformate in un linguaggio musicale via via sempre più strutturato e complesso.

Ludovico Einaudi

Ludovico Einaudi

Come e dove ha lavorato alla realizzazione dell’album?

Ho iniziato a scrivere e a realizzare i primi esperimenti di questo progetto nel mese di marzo. Dopo aver suonato in Australia e Nuova Zelanda, son tornato in Italia e sono andato nella mia casa di campagna nelle Langhe dove ho convertito un fienile in uno studio di registrazione. Da un lato sapevo di avere una scadenza, seppur lontana; ero conscio del fatto che avrei voluto pubblicare un album in questo periodo, avevo già tante idee, tanti brani erano in stato embrionale, altri erano al vaglio. Dentro il mio telefono ci sono sempre spunti e piccole note che raccolgo mentre sono in giro in tutto il mondo. Ho iniziato a lavorare scrivendo e testando questo nuovo spazio che avevo creato per capire se, in effetti, avrei potuto registrare lì o meno. Ci speravo perché avevo realizzato il pavimento con determinati accorgimenti per espandere il suono ed ottenere una certa acustica. Certo, non è mai possibile prevedere eventuali imprevisti tecnici, invece, già durante le prime prove realizzate con i miei musicisti abbiamo iniziato a registrare. Durante queste prime giornate sono venuti fuori anche nuovi brani del tutto inattesi come “Elements” e “Petricor” e“Numbers”.

In questo lavoro ha collaborato con artisti provenienti da tutto il mondo. Tra tutti, spicca la ritrovata sintonia con il violinista Daniel Hope, presente anche in “Experience”, quinta traccia dell’album “In a Time Lapse”.

Mentre analizzavo e  programmavo il resto del lavoro, avevo inizialmente pensato di non utilizzare l’orchestra d’archi poi però ho capito che ci sarebbe stata benissimo e alla fine ho registrato ben quattro brani con l’orchestra di Amsterdam. In seguito, per il violino del brano “Petricor”, ho pensato che sarebbe stato bello collaborare nuovamente con Daniel Hope. In realtà era tardissimo, stavo già mixando il disco ma siamo riusciti a fare una cosa all’ultimo momento. Lui è sempre molto disponibile, era pieno di altri impegni ma mi ha comunque dedicato una mattinata, siamo felici di avercela fatta.

In “Elements” c’è una particolare attenzione verso determinati suoni collegati alle percussioni…

Sì, ho cercato nuove colorazioni attraverso la ricerca dei ritmi presenti nel mondo delle percussioni. Ho usato il vibrafono, in “Four Dimensions” c’è il waterphone, uno strumento di metallo in cui si rovescia dentro dell’acqua determinando diverse modulazioni del suono. Insieme a Mauro Refosco, percussionista brasiliano che vive a New York, e con i percussionisti di Roma, con cui avevo fatto già un altro progetto qualche anno fa, sempre legato a Elements,  c’è stato il tempo di investigare, sperimentare, capire. Il fatto di aver potuto fare questo viaggio a casa mia mi ha aiutato a dare un ordine preciso a tutto questo mare magnum di idee.

C’è un brano, in particolare, che rispecchia tutto questo percorso?

Nominarne uno solo mi dispiace sempre un po’. Potrei citare “Four Dimensions” perché è nato dall’osservazione di alcune proporzioni geometrico-matematiche. In particolare, il brano è scaturito dall’osservazione di una figura che al proprio interno aveva la forma del 3 e del 4. Per sperimentare ho usato una melodia di 3 suoni e una di 4 combinandole esattamente come se si trattasse di un esperimento scientifico o di un processo chimico. Osservando il risultato, l’ho valutato musicalmente  interessante e ho ritenuto fosse in grado di rispecchiare anche la mia più profonda interiorità. Questo brano mi permette di sintetizzare la natura sperimentale del disco  e di spiegare  il modo in cui alcuni brani sono nati attraverso un  processo di sviluppo graduale delle idee.

Raffaella Sbrescia

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TRACKLIST

1.  Petricor

2.  Night

3.  Drop

4.  Four Dimensions

5.  Elements

6.  Whirlin Winds

7.  Twice

8.  ABC

9.  Numbers

10.  Mountain

11.  Logos

12.  Song For Gavin

13. Drop Variation

14.Elements variation

TOUR ITALIANO

 

19 novembre – Alba (Cuneo) – Teatro Sociale “Giorgio Busca”

21 novembre – Parma – Teatro Regio SOLD OUT

22 novembre – Torino -  Lingotto  (organizzata da Specchio dei Tempi) SOLD OUT

23 novembre – Verona – Teatro Filarmonico SOLD OUT

25 novembre – Brescia – Teatro Grande (in collaborazione con AIRC)

26 novembre – Firenze – Teatro Verdi

27 novembre – Firenze – Teatro Verdi

29 novembre – Lecce – Teatro Politeama (Ghironda Winter Festival)

30 novembre – Napoli – Teatro Augusteo SOLD OUT

1 dicembre  – Napoli – Teatro Augusteo

2 dicembre -  Roma – Auditorium Parco della Musica

3 dicembre – Roma – Auditorium Parco della Musica

5 dicembre – Bologna – Teatro Manzoni

6 dicembre – Bologna – Teatro Manzoni

8 dicembre – Milano – Teatro Arcimboldi SOLD OUT

9 dicembre – Milano – Teatro Arcimboldi SOLD OUT

10 dicembre – Milano – Teatro Arcimboldi

26 gennaio 2016 – Cremona – Teatro Ponchielli

TOUR EUROPEO

prime date confermate

28 gennaio – Belgio – Antwerp, De Roma Antwerp

30 gennaio – Francia – Paris, Philharmonie de Paris

31 gennaio – Svizzera – Zurich, Kongresshaus

1 febbraio – Svizzera – Geneva – Theatre du Leman

15 febbraio – Germania – Essen, Philharmonie

16 febbraio – Germania – Dusseldorf, Tonhalle

17 febbraio – Germania – Stuttgard, Liederhalle Beethovensaal

19 febbraio – Germania – Mainz, Rheingoldhalle

20 febbraio – Germania – Nurnberg Meistersingerhalle

21 febbraio – Germania – Munchen, Gasteig Philharmonie

22 febbraio – Germania – Berlin, Philharmonie

23 febbraio – Germania – Hannover, Kuppelsaal Im Hcc

24 febbraio – Germania – Bielefeld, Rudolf Oetker Halle

26 febbraio – Germania – Leipzig, Leipziger Messe

27 febbraio – Germania -  Hamburg, Laeiszhalle

Video: Four Dimensions live

“Sei tu l’immenso amore mio”, il nuovo singolo di Umberto Tozzi anticipa l’album “Ma che spettacolo”

Umberto Tozzi

Umberto Tozzi

Dal 16 ottobre è in rotazione radiofonica il brano “Sei tu l’immenso amore mio”, il primo singolo del cantautore Umberto Tozzi che segna il suo ritorno sulle scene musicali e anticipa il nuovo album di inediti “Ma che spettacolo ” (Momy Records – distribuito Sony Music) in uscita il 30 ottobreL’album contiene 13 tracce inedite, una bonus track e il DVD live.

Il disco è in pre orders su Itunes e Amazon, mentre dal 30 ottobre il disco sarà disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming.

Il video, disponibile in anteprima sul canale Vevo e visibile a questo link http://vevo.ly/JXcDhv, è stato scritto e diretto da Paolo Rossini e ambientato nella romantica città di Venezia con protagonista la conduttrice e attrice Elisabetta Gregoraci.

«“Sei tu l’immenso amore mio” è ispirato a una storia vera – racconta Umberto Tozzi – cercavo di raccontare una storia, ma non sapevo ancora quale, così ho provato un giro armonico strumentale e ho trovato la giusta melodia, l’ho provato e riprovato e ad un tratto, ho ripensato alla storia di un amore passato e di quanto siano incancellabili, per noi, i momenti vissuti con la persona che si è amata veramente. Un perfetto incontro tra parole e musica»

Video:

Intervista a Fabio Curto: “La mia musica non è etichettabile”

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Conosciamo Fabio Curto come il vincitore di “The Voice of Italy 2015” ma il suo percorso artistico va avanti ormai da svariati anni e l’ep che ha appena pubblicato per Universal Music, dal titolo omonimo, è soltanto un capitolo di un libro ancora tutto da scrivere.  Anticipato in radio dal singolo “Non mi assolvo”, scritto da Stefano D’Orazio e composto da Roby Facchinetti , il nuovo lavoro pubblicato lo scorso 16 ottobre contiene altri due inediti “Tu mi fai impazzire” e “L’Ultimo Esame” nonchè quattro famose cover eseguite nel corso del programma Rai: “Take Me To Church”, la hit di Hozier, “Emozioni”, cover di Lucio Battisti, “The Scientist” dei Coldplay e “Hallelujah” di Leonard Cohen. «Questo lavoro racchiude tutte le emozioni dalle quali sono stato letteralmente travolto  negli ultimi mesi – spiega Fabio alla stampa durante la presentazione del disco – E’ stato un lavoro meraviglioso, mi ha dato tanto a livello professionale. Avremmo potuto far uscire anche altro, ma abbiamo usato questi brani come esperimenti». Fabio, 27 anni, originario di Acri ha studiato scienze politiche a Bologna, sua città d’adozione. E’ un artista di strada, polistrumentista, autore di testi e musiche, suona da quando aveva 5 anni e compone da quando ne aveva dodici a dimostrazione di un percorso artistico che parte da lontano. Avulso da qualsiasi etichettatura, questo giovane artista ha imparato a misurarsi con le più disparate realtà musicali e lo ribadisce a più riprese: «Non mi interessa fare adesso il disco della mia vita – spiega – Parlando di generi musicali, non mi pongo limiti: faccio semplicemente quello che mi piace. Se penso a un ideale di carriera, mi piacerebbe averne una come quella di Ben Harper che alterna musica diversa senza compromettersi».

Fabio-Curto-Non-mi-assolvo

Parlando di “Non mi assolvo”, l’inedito che apre il suo debut album racconta: «Quando Roby ci ha inviato la base di “Non mi assolvo”, scritta pensando alla mia voce, io e Simone Bertolotti abbiamo iniziato a lavorarci su ed è venuta fuori una bozza in inglese. Visto che il tempo per decidere era poco e la linea degli altri pezzi era in italiano, abbiamo optato per il testo in italiano scritto da Stefano D’Orazio. Se il pezzo otterrà un buon riscontro, probabilmente lo faremo uscire anche in inglese -spiega Fabio. «Questi sono stati mesi frettolosi – continua- è stato tutto molto frenetico. Ricordo ancora “L’ultimo esame”. Questo brano l’abbiamo masterizzato a Milano in uno studio di fiducia di Roby che ha messo sempre a disposizione tutte le sue conoscenze. Si lavora molto bene con lui, difatti ci sentiamo ancora molto spesso. Un merito particolare va dato anche a Simone Bertolotti. Sono sempre stato a stretto contatto con lui, mi è stato davvero molto vicino. Lavorare con questi professionisti mi ha aperto un mondo». Parla con autentico entusiasmo Fabio che, nello scegliere un brano a cui è particolarmente legato risponde: «Credo che “L’ultimo esame” sia il brano che più si adatti a rappresentare quel che ho vissuto. Il brano è frutto del lavoro fatto insieme a L’aura Abela, Simone Bertolotti ed Emiliano Bassi  e racchiude una serie di stati d’animo che mi hanno accompagnato negli ultimi mesi». In attesa di scoprire quale sarà la risposta del pubblico nei riguardi di questo primo lavoro, Fabio non rimarrà di certo con le mani in mano: «Scrivo tanto e ho anche altre canzoni che non ho mai fatto uscire. Al momento sto sistemando una serie di pezzi che avevo già e vi assicuro che sono davvero tanti! Inoltre ci sono i live a cui pensare- continua-  mi piacerebbe portare con me un quartetto d’archi, un batterista e un basso, una band di dieci elementi  in tutto , senza dimenticare qualche suono elettronico. In realtà sul palco starei bene anche da solo, seduto su una sedia con una chitarra in grembo. Credo però che per il pubblico un’ora e mezza di me non sarebbe sopportabile. Le sue orecchie finirebbero per chiedere pietà (ride ndr)». L’ultima battuta è inevitabilmente rivolta al Festival di Sanremo: «Cercherò di guadagnarmi il palco dell’Ariston con tutte le mie forze. Farò di tutto per esserci!».

Raffaella Sbrescia

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Un pò di swing nel tempio del jazz con Paolo Belli & Big Band live al Blue Note

Paolo Belli & Big Band

Paolo Belli & Big Band

Paolo Belli e la sua Big Band trasformano il Blue Note di Milano in una vera e propria taverna da ballo. Mai visto un pubblico così scatenato, pronto a cantare e stare al gioco dell’artista sul palco. Al piano superiore del noto “tempio del jazz” qualcuno si è anche messo a ballare, incurante degli sguardi increduli dei vicini di tavolo. Potere di Paolo Belli che, con un doppio sold  out, spazza via i primi freddi dell’autunno milanese con il suo adrenalinico show che profuma di swing. Costruendo una scaletta borderline tra i classici della musica italiana e le sue hits, Paolo Belli, di bianco vestito, ha ripercorso i primi 25 anni di una carriera che l’ha portato in giro per il mondo insieme ai suoi bravi e fidati musicisti: Mauro Parma (batteria), Enzo Proietti (piano e hammond), Gaetano Puzzutiello (contrabasso e basso), Peppe Stefanelli (percussioni), Paolo Varoli (chitarre e banjo), Pierluigi Bastioli (trombone e basso tuba), Nicola Bertoncin (tromba), Daniele Bocchini (trombone), Gabriele Costantini (sax contralto e tenore), Davide Ghidoni (tromba), Marco Postacchini (flauto, sax Baritono e tenore). Una band molto affiatata, capace di spaziare tra generi anche molto distanti tra loro ma anche di lasciarsi coinvolgere in simpatiche gags.

Uno show leggero e frizzante, a tratti dissacrante. Belli lo sa, il Blue Note è sempre il Blue Note, lui stesso si sorprende, a più riprese, della calda risposta del pubblico e proprio non resiste dal ribadire la propria gratitudine per l’entusiasmo dimostrato. Ce la mette tutta Paolo spaziando tra “Ladri di Biciclette”, “Dr Jazz e Mr Funk”, “Sotto questo sole”, “Hey signorina Mambo!”, “Ci baciamo tutta la notte”, “Azzurro”, “Tu vuò fa l’americano”, “O’ Sarracino”, “Caravan Petrol”. Con il sopraggiungere dei bis accade l’impensabile: Belli omaggia Enzo Jannacci, “il suo più grande maestro”, cantando “Parlare con i limoni”. Le lacrime di emozione tra il pubblico sgorgano senza che ce ne si possa rendere conto in tempo. Un colpo dritto al cuore, un affondo nell’angolino più nascosto dell’anima. Il baricentro delle emozioni ritrova l’equilibrio con una multiforme versione di “Ho voglia di ballare con te”, la fortunata sigla del noto programma Rai “Ballando con le stelle”. Passando dalla salsa cubana al tango arrivando fino ad un esilarante sirtaki, Paolo Belli e la sua Big Band si mettono in gioco senza filtri e il pubblico, divertito, dimostra di apprezzare attardandosi ad aspettare l’artista, anche dopo lo show, per un amichevole saluto. Un sabato sera festaiolo anche per il Blue Note.

Raffaella Sbrescia

Passione live: un indimenticabile sold out al Bellini di Napoli. Le foto

Passione @Teatro Bellini -Napoli ph Anna Vilardi

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Dopo il sold out al Teatro Bellini di Napoli “Passione live” fa il bis in quel di Partenope con una nuova data prevista per martedì 29 dicembre al Palapartenope. Il nuovo appuntamento rappresenta la tangibile conferma del grande successo del nuovo tour nato da una costola del famoso film di John Turturro, con la direzione artistica di Federico Vacalebre. “Passione live” è, in sintesi, un grande concerto-spettacolo portato sul palco dall’energia vorticosa del sax di James Senese & Napoli Centrale, il groove di Raiz & Almamegretta, il timbro graffiante di Pietra Montecorvino, la sensualità orientale di M’Barka Ben Taleb, il raffinato operatic-pop di Gennaro Cosmo Parlato,  la world music verace degli Spakkaneapolis 55 e la superband diretta da Gigi De Rienzo, che ha suonato, in differenti periodi, con Napoli Centrale, con Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò in Musicanova, con Pino Daniele e tanti altri grandi della Musica.

Photogallery a cura di: Anna Vilardi

Passione @Teatro Bellini -Napoli ph Anna Vilardi

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Gli X Ambassadors presentano “VHS”. L’album d’esordio arriva dopo il boom di “Renegades”

VHS

Gli X Ambassadors, originari di Ithaca, New York sono un gruppo composto dai fratelli Sam e Casey Harris, Noah Feldshuh e Adam Levin. Questa band alternative rock abbraccia un range di sonorità che spaziano dal soul all’r&b all’hip hop e con il brano “Renegades”, certificato Disco d’Oro in Italia, tormentone dell’estate 2015 e protagonista della campagna pubblicitaria della Jeep di cui è colonna sonora, il gruppo si è introdotto rapidamente all’interno dello scenario musicale italiano. Con il debut album intitolato “VHS”  gli X Ambassadors presentano al pubblico 20 tracce, fra cui 10 inediti, 7 interludi e 3 brani già editi. L’album racconta la storia di un gruppo di ragazzi di provincia cresciuti amando la musica che, scandendo la tracklist con clip audio originali della propria infanzia, dell’adolescenza e dei primi anni come band, hanno voluto mettersi completamente a nudo nei confronti del pubblico. A spiegarcelo sono loro stessi durante un incontro con la stampa a Milano: «Il nostro intento era quello di creare un’atmosfera intima. I piccoli clip audio che abbiamo inserito nel disco, sono stati estrapolati da videocassette contenenti alcuni filmati girati dai nostri genitori durante la nostra infanzia, li abbiamo integrati anche con altri relativi al momento in cui abbiamo incontrato Adam. Volevamo mostrarci esattamente per come siamo, speriamo di esserci riusciti». L’album contiene collaborazioni con Jamie N Commons e gli Imagine Dragons e, anche se gli X Ambassador hanno già suonato sui palchi dei più grandi Festival, dal Lollapalooza all’Osheaga al Bonnaroo, alla vigilia del loro primo concerto italiano, previsto per questa sera ai Magazzini Generali di Milano, sentono comunque una forte emozione: «Abbiamo molte aspettative per questo concerto, ci aspettiamo che il pubblico ci accolga con tanta energia. Sarà questo a fare la differenza e a farci dare il massimo di noi stessi», raccontano senza celare una certa eccitazione.

X Ambassadors

X Ambassadors

Il titolo “VHS” s’ispira al mondo del cinema e anche in questo caso la scelta è dovuta ad una ragione ben precisa: «Nostro padre si occupava delle pubbliche relazioni nel mondo del cinema, spiega Casey (fratello del cantante Sam e tastierista del gruppo, sin da piccoli ci portava sui set dei film e la cosa ci ha naturalmente influenzato molto. “Vhs” rappresenta una sorta di icona del nostro passato e del modo in cui siamo cresciuti guardando film e filmini amatoriali girati su videocassetta». Parlando di “Renegades”, il primo singolo estratto dall’album, gli X Ambassadors hanno più volte sottolineato che il successo pubblicitario ottenuto dal brano non modificherà in alcun modo la loro identità artistica: «Renegades è il primo singolo del nostro album VHS ed è stato scritto insieme al nostro produttore Alex Da Kid. Quando la canzone è entrata in rotazione radiofonica si è innescata un’ irrefrenabile reazione a catena. Quando siamo stati contattati da Jeep per lo spot ci aspettavamo che il focus fosse sulla macchina, invece hanno voluto raccontare la nostra storia in modo trasparente, la cosa ci ha reso davvero felici». Tra i brani più apprezzati c’è anche “Naked”, il papabile prossimo singolo: «Con questo brano, posto non a caso alla fine del disco, volevamo mostrare ogni sfumatura di ciò che siamo senza avere paura di fare scoprire anche i lati più scomodi di noi stessi». In ultima analisi, un immancabile riferimento a “Unsteady”, un brano di ispirazione autobiografica, la cui presenza all’interno dell’album è rimasta a lungo in bilico: «Quando Sam ha scritto “Unsteady”, spiegano gli X Ambassadors, aveva timore a metterla nel disco e a farla sentire a tutt perché parla del divorzio dei propri genitori. Solo in un secondo momento si è convinto e ha fatto bene, questa è una delle canzoni con cui la gente si riconosce di più».

Raffaella Sbrescia

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La tracklist 01.  Y2K Time Capsule (Interlude) 02.  Renegades 03.  Moving Day (Interlude) 04.  Unsteady 05.  Hang On 06.  Gorgeous 07.  First Show (Interlude) 08.  Fear feat. Jamie N Commons 09.  Smoke (Interlude) 10.  Nervous 11.  Low Life feat. Jamie N Commons 12.  Adam & Noah’s Priorities (Interlude) 13.  B.I.G. 14.  Feather 15.  Superpower 16.  Loveless 17.  Jungle feat. Jamie N Commons 18.  Good News On The Remix (Interlude) 19.  Naked 20.  VHS Outro (Interlude)

Video: “Renegades”

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