Leuciana Festival 2015: la celebrazione dell’arte a 360 gradi.

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Sette giorni all’insegna dell’arte, rispettando ed esaltando  il senso più autentico della parola stessa. Il Leuciana Festival 2015 ha superato davvero ogni aspettativa.  Ambientata nel Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio, sito riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, la kermesse ha accolto alcune delle più importanti realtà della musica classica, rock, jazz, folk senza escludere recital appassionati e sonorità ricercate. Da non tralasciare anche i plus di questa indimenticabile edizione diretta dal Maestro Enzo Avitabile:  i momenti di riflessione, le performance artistiche di gruppi locali all’interno della mini rassegna “Arti al cortile”, le proiezioni cinematografiche pomeridiane del circuto “L’altro sguardo” e le esposizioni d’arte contemporanea.

Leuciana Festival 2015 ph Luigi Maffettone

Leuciana Festival 2015 ph Luigi Maffettone

Avendo già parlato dei bellissimi concerti d’apertura del festival, ci concentreremo su “Bestemmia d’amore”, il nuovo travolgente lavoro del cantautore, polistrumentista, compositore, musicologo Enzo Avitabile ed il regista e attore teatrale Pippo Delbono. Un concerto che è anche spettacolo, un happening in cui le parole diventano musica per celebrare l’amore nelle sue declinazioni più estreme attraverso i testi tratti da Juan de La Cruz, Pasolini, Rimbaud. In scena con Avitabile (voce, arpina, tamburo e sax sopranino) e Delbono (voce recitante e canto) anche Gianluigi Di Fenza alla chitarra napoletana e Carlo Avitabile ai tamburi. L’evento di chiusura è stato curato, invece,  da Fausto Mesolella.

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Il musicista ha festeggiato i 50 anni di carriera presentando in anteprima nazionale il suo nuovo lavoro intitolato “CantoStefano”. Il cd, pubblicato dall’etichetta Suoni dall’Italia, contiene i meravigliosi testi del poeta Stefano Benni musicati e cantati dallo stesso Mesolella, vincitore lo scorso anno con Raiz della Targa Tenco per l’album “Dago Red”. Ad accompagnarlo nello speciale evento al Leuciana, Mimì Ciaramella (già Avion Travel) alla batteria, Ferdinando Ghidelli alla pedal steel, Almerigo Pota al basso e alla tromba, le voci di Nunzia Carozza e Cristina Zitiello, ospiti Agostino Santoro e Peppe D’Argenzio, sax.

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Scaletta “Bestemmia d’amore”

Bestemmia d’amore

Rivoluzione/ ‘A nomme e Dio

Preghiera/ Don Salvatò

Salita al cielo/ Tutt’ egual’ song ‘e criature

Libera il mondo/ Devozioni dialettali

Musica e basta/ Amaro nun essa essere

Questo amore/ Canta palestina

San Gennaro/ Faccia Gialla

La fede/ Lampedusa

Vita / Salvamm’ ‘o munn’

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Scaletta “CantoStefano”

Solo chitarra

O sole mio

Tulipani

Anima

Tango perpendicular

Dormi liù

L’insanguinata

Aria di te

Sei coriste

Le rose

E’ colpa mia

Io ti amo

Van Gogh

Quello che non voglio

La domenica della vita

Ghemmà

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Fausto Mesolella live @Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

U2 a Torino: duetto a sorpresa tra Bono e Zucchero. Il video

Bono e Zucchero cantano in duetto

Bono e Zucchero cantano in duetto

 A sorpresa Zucchero sabato scorso a Torino ha raggiunto sul palco gli U2, cantando con Bono “I still haven’t found what I’m looking for”. L’artista è andato a trovare Bono a Torino per assistere alla seconda data degli U2. Alle 19.00, un’ora prima di salire sul palco, Bono ha chiesto a Zucchero di cantare insieme il brano ‘ I still haven’t found what I’m looking for’, così dopo aver accettato entusiasta, Zucchero ha provato il pezzo nel camerino di Bono e questo è il risultato:

Video:

L’amicizia tra Zucchero e Bono risale ai tempi di Miserere :

Racconta Zucchero: “Ci conosciamo dai tempi di Miserere. Allora qualcuno gli fece ascoltare la mia canzone e lui mi scrisse una lettera in cui, alla fine, prima del suo numero di cellulare, diceva: “Qui è dove parcheggio la mia macchina”. Poi, dopo, non ci siamo più persi e quando sono a Dublino vado sempre a trovarlo, se c’è. La musica de ‘ il Suono della domenica’  gliel’ho mandata subito e lui mi ha detto che gli piaceva moltissimo. Poi è sparito per un mese e ho pensato che si fosse dimenticato o non gli interessasse più. E invece in seguito mi ha mandato questo testo stupendo a cui deve essere legato per qualcosa di personale perché, quando è venuto a Roma e, prima del suo concerto, gli ho fatto ascoltare come cantavo le sue parole. Bono detto: “Mi hai fatto un grande regalo”. Non so quale sia, esattamente, ma sono contento di averglielo fatto».

Fonte: Ufficio stampa

La Crisi di Luglio presenta l’ep di esordio, In Netta ripresa: “Le nostre canzoni sono stati d’animo”

La Crisi di Luglio

La Crisi di Luglio

La Crisi di Luglio è il duo pop composto da Daniele Ardenghi e Andrea Podestani. Entrambi bresciani, i due hanno pubblicato il loro primo Ep, “In netta ripresa” lo scorso 4 settembre per Warner Music. Il lavoro contiene il primo singolo “Vacanze a Rimini” e altre cinque canzoni inedite attraversate da un unico denominatore comune: la voglia di divertire e di divertirsi. Anche se il nome del duo è frutto di una fortuita ricerca su Wikipedia e si rifà al periodo immediatamente antecedente alla Prima Guerra Mondiale, la Crisi di Luglio è una realtà musicale che non si propone come band impegnata, le  canzoni del duo sono figlie di stati d’animo estemporanei e rappresentano delle composizioni da cui è possibile attingere diversi significati.
Abbiamo raggiunto Daniele Ardenghi al telefono, ecco cosa ci ha raccontato:

Le vostre canzoni sono figlie del vostro tempo e del modo in cui siete cresciuti. Partendo da questa considerazione, entreresti nel dettaglio delle canzoni che compongono l’ep “In netta ripresa”?
Siamo due ragazzi del Nord Italia e cresciuti vivendo momenti più e meno belli. Non ci sentiamo un gruppo socialmente impegnato, anche se parliamo di temi che hanno una portata storica importante. Raccontiamo di quello che siamo stati, includendo immagini anche contrapposte; quello che abbiamo vissuto ha impresso un marchio preciso non solo nei testi ma anche nel nostro modo di fare musica.

Il senso che avete dato alla vostra musica è quello di scrivere con la voglia di divertire e divertirvi senza risultare pesanti. Allo stesso tempo, però, avete definito la vostra forma canzone come una commedia al cinema: chi vuole, dopo, può anche riflettere. C’è una sorta di multistrato all’interno dei brani?

Quello che non vogliamo assolutamente fare è spiegare alla gente cosa deve fare e cosa ascoltare. Raccontiamo cose quotidiane in cui è possibile riconoscersi ed eventualmente facilitare un ragionamento. Il nostro obiettivo è che la gente possa fruire in maniera immediata delle nostre canzoni, certo, con un ascolto reiterato, è possibile andare oltre e cogliere qualcosa di più particolare. Ad esempio nel brano “Elicottero”, che chiude il disco, si parla di situazioni in cui magari si preferisce restare a guardare alla finestra quello che accade. In questo caso non intendiamo giudicare se sia giusto o meno tenersi fuori dalle situazioni, si tratta dell’espressione di uno stato d’animo, esattamente come avviene in tante altre nostre canzoni.

Vicinanza e scambio ma anche separazione e litigio caratterizzano il tuo rapporto con Andrea. Parlaci di questo amore-odio…

Escluderei la parola odio, più che altro possiamo dire che durante tutto il percorso che ci ha portato a convincere una realtà importante come la Warner Music, se qualcuno ci immagina a braccetto e con una bella unione di intenti, sbaglia. Purtroppo ci siamo scontrati parecchie volte, in ogni caso questo attrito ci ha dato ancora più forza e ha innescato una nuova energia.

In effetti siete stati molto prolifici durante quest’anno di lavorazione. Dei trenta brani che avete registrato ne riutilizzerete qualcuno per un progetto più legato alla vostra territorialità?
In realtà la cosa bella è che Brescia, la nostra città, è rimasta molto presente nonostante la forte scrematura in fase di lavorazione dell’Ep, durante la quale ci è stato chiesto di produrre canzoni che fossero più “generiche”. Scriviamo cose che vediamo intorno a noi, cose molto semplici.

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Il Lago di Garda è il vostro posto del cuore?
Sì, è un posto bellissimo. Quando si arriva qui sembra di essere al mare, soprattutto nella zona Sud dove quasi non vedi l’orizzonte. Per me questo è un grandissimo regalo della nostra terra ed è a due passi da casa… è un po’ la nostra parola magica. Non a caso la canzone che si riferisce a questo posto è quella che ha richiamato l’attenzione della Warner Music un anno fa, è il nostro talismano.

Parli di “Buongiorno Morea” che, tra l’altro, è nata da un sogno che hai fatto tu l’anno scorso…
In generale non sono particolarmente credente nel destino, in questo caso però la sensazione con cui mi sono svegliato quella mattina era veramente bella. Ho come pensato che il subconscio mi volesse fare una carezza, ero così contento che quella parola significasse amore che mi ha ispirato una canzone, proprio quella che ha segnato il nostro arrivo alla nostra etichetta.

Visto che non avevate intenzione di creare un vero e proprio gruppo, ad oggi, con un progetto ben definito, che sta già ottenendo dei buoni riscontri, come vi sentite e che tipo di prospettive avete?


Siamo un pò frastornati. Non possiamo parlare di grande successo ma ci stanno arrivando un po’ di risposte e siamo molto contenti, potremmo definirci “Confusi e felici”, per dirla alla Carmen Consoli. Malgrado ciò le diversità tra me e Andrea sussistono, le buone cose che stanno succedendo non hanno fatto in modo che si smettesse di far volare pugnali però siamo in preda ad una forza positiva. Per quanto riguarda il futuro, così come canto in “Elicottero”, restiamo a guardare dalla finestra. Non so davvero cosa accadrà, spero solo che le nostre canzoni, in qualsiasi modo e in qualsiasi forma, possano entrare nelle orecchie del maggior numero di persone possibile.

Perché sei fan della band I Cani?

La cosa bella de I Cani è che hanno fatto un disco su Roma, la Roma che conoscono in pochi, non quella da cartolina. Anche io che ci sono stato solo in veste di turista, attraverso le loro canzoni ho potuto conoscere delle cose e mi sono sentito attratto dal mondo che loro hanno disegnato. Questo modo di trattare la loro città con amore, ma anche con schiettezza, mi ha fatto scattare qualcosa dentro, mi hanno fatto capire che per essere vero e autentico al 100% dovevo partire dal posto in cui ero, cioè Brescia.

Immaginando un ipotetico concerto de “La Crisi di Luglio”, cosa inserireste in scaletta?
Al momento vorremmo far ascoltare al pubblico solo musica nostra, sarebbe un concerto di due ragazzi di 30 anni, ma che ne dimostrano molti di meno, mediamente piacenti, che racconterebbero la loro musica con chitarre roboanti e con tanta voglia di godersi il momento.

Raffaella Sbrescia

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Video: Vacanze a Rimini

Carmen Consoli in concerto al CarroPonte, rock d’autore al femminile

Carmen Consoli live @ Carroponte ph Francesco Prandoni

Carmen Consoli live @ Carroponte ph Francesco Prandoni

Carmen Consoli sale sul palco del CarroPonte di Sesto San Giovanni con un power trio tutto al femminile, completato da Luciana Luccini al basso e Fiamma Cardani alla batteria. Grazia ed eleganza sono i plus che accompagnano la voce potente e voluttuosa di Carmen che, dopo 20 anni di carriera, continua a fare scuola con le sue canzoni che profumano di autenticità. La cantautrice apre il concerto con una portentosa interpretazione di “Casta diva”, eseguita a luci ancora spente. Subito dopo è la volta di “Geisha”, “Mio zio”, “Sentivo l’odore”,  “L’abitudine di tornare”, “Ottobre”, “La signora del quinto piano”, canzoni, queste ultime, che toccano temi importanti in punta di piedi ma che, attraverso la travolgente potenza delle taglienti chitarre di Carmen, acquisiscono una forza vorticosa a cui è difficile resistere. Forte, sicura, autorevole, la Consoli si muove con sicurezza stemperando la proverbiale timidezza a suon di travolgenti riff.  “Matilde odiava i gatti”, “Per Niente Stanca”, “Fino all’ultimo”, “Sintonia imperfetta, “AAA cercasi” testimoniano l’irriverenza della sua penna  schietta ed immediata.

Carmen Consoli live @ Carroponte ph Francesco Prandoni

Carmen Consoli live @ Carroponte ph Francesco Prandoni

Il concerto non conosce pause “Esercito silente”, “Fiori d’arancio”, “Contessa miseria”, “Venere”  scivolano via tutte d’un botto fino alla lunga parentesi noise irrorata di rivide, sporche e maschie distorsioni. Energia e malinconia viaggiano su binari destinati ad incontrarsi, Carmen fonde situazioni agli antipodi restituendo loro un significato specifico e personale in cui è comunque possibile rispecchiarsi. Per il gran finale l’artista sceglie “Oceani deserti” e grandi classici come “Parole di Burro”, “Confusa e felice”, “Quello che sento”, “L’ultimo bacio”. Nel buio di Milano l’aria è già fredda, l’estate è alle spalle ma il cuore è pieno di riconoscenza e caldo per l’emozione. Grazie Carmen.

Raffaella Sbrescia

 

Nesli presenta il dvd live ed il suo primo libro intitolato “Andrà tutto bene”. L’ intervista e la recensione

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Incontriamo Nesli nel megastore della Mondadori in Piazza Duomo a Milano per la presentazione di “Andrà tutto bene – live edition” ( pubblicato per Universal Music) e del suo primo libro “Andrà tutto bene” (sottotitolo: quel che ho imparato dai momenti più difficili), in uscita il prossimo 8 settembre. Emozionato, felice, leggermente teso, entusiasta ma soprattutto umile. Francesco Tarducci dice di non non essere un vero scrittore, lui che della scrittura ne ha fatto uno strumento terapeutico,  è, in verità,  un “cacciatore di parole belle per spiegare quello che non si può dire”. In questo suo primo libro, l’artista ha portato avanti un lungo processo di autoanalisi, coadiuvato da Valentina Camerini. Si scrive anche a comando, scrive Nesli, ma più di tutto si scrive ciò che si prova; ed è esattamente così. Francesco si racconta  a cuore aperto, senza filtri e butta fuori tutto il suo dolore, quasi esorcizzandolo proprio mentre lo consuma, una catarsi personale a cui assistiamo rapiti ed emozionati.  Francesco scrive tanto e bene, cura i dettagli, inserisce dei distinguo tra maiuscolo e minuscolo dei versi tratti dalle sue canzoni, che tante volte sono più simili a delle poesie. La parola che ricorre più spesso in “Andrà tutto bene”  è “onesto”: Onesto: sentirti dire che non funzioni è dura. Onesto, a quel punto comincio a cedere. Onesto. Dovrebbe essere il periodo più brutto della mia vita. E invece. Mi sento libero in maniera selvaggia, circondato da vita. E felice, nonostante tutto.  Ecco, l’onestà è lo strumento chiave attraverso il quale Nesli rilegge se stesso, stimolando anche noi lettori a fare lo stesso. Senza dire di no a nulla, senza negarsi nulla, Nesli racconta di come ama perdersi nelle esperienze, avanzando seguendo semplicemente il proprio istinto, perennemente in conflitto tra parti diverse. Andando avanti per tentativi e sensazioni, l’artista è riuscito a scrollarsi di dosso i drammi del passato ma soprattutto ha sconfitto il pregiudizio, la dannata bestia nera con cui il cantante ha imparato a misurarsi per tutta la vita e che oggi rappresenta la base per una nuova e ferma consapevolezza.

Intervista

Come è nata l’idea di pubblicare il dvd live?

Sono reduce da una tournée pazzesca che mi ha permesso di cantare in location prestigiose con diversi sold out.  Abbiamo deciso di pubblicare questo album per la band che c’era, per il suono, per la location e proprio per come è stato strutturato. Si tratta di una finestra sul mio mondo musicale.

 E la scelta di pubblicare il libro?

Scrivere un libro è difficile, è un processo lungo, di elaborazione e bisogna avere un minimo di nozioni di narrativa e di ordine. Per me si è trattato di un bel processo di analisi che mi ha richiesto un anno di scrittura, poi l’ho lasciato in un cassetto per una serie di problematiche, e solo in seguito l’ho ripreso aggiungendovi l’ultimo capitolo. Non c’è un ordine cronologico, racconto la mia vita attraverso i passaggi chiave. Ci sono anche stralci di pezzi inediti, che probabilmente vedranno presto la luce. Il racconto è affrontato in maniera cinematografica, l’ho scritto in maniera diretta, la lettura è come quella di un dialogo.

Qual è la stata la parte più difficile da scrivere?

Il capitolo più intenso è quello sulle famiglia, ritengo che al suo interno sia racchiusa la parte formativa del libro: il rapporto con i figli, la vita in provincia e le relative prospettive; è la mia storia e mi emoziona.

Che rapporto hai con il pregiudizio?

Io sono figlio del pregiudizio. So già che molti mi aspetteranno al varco e lo trovo avvincente. Anni fa vivevo malissimo il mio rapporto coi preconcetti, oggi invece rappresentano uno stimolo, qualcosa da sconfiggere. Quello che mi aspetto è che questo libro venga capito e che le mie parole non vengano travisate.

Quanto coraggio ci è voluto per raccontare te stesso ?

Ho imparato ad essere follemente ancorato alle mie idee contro tutto e tutti.

Credi che la scrittura del libro possa influenzare quella delle tue canzoni?

La scrittura e la musica vanno di pari passo, ho sempre fatto un tipo di musica che parla tantissimo di me, ho scritto un libro che parla di una persona che fa proprio quella musica. Il mio modo di scrivere canzoni ha influenzato la scrittura e viceversa.

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Ti è mai capitato di essere preda della sindrome del foglio bianco?

Mi è capitato quando facevo rap. Oggi non scrivo se non ho almeno un quarto di strofa figa in testa. L’aver ammesso di non fare più rap è stato utile in questo senso, sento di avere maggiore libertà creativa, il mio tipo di musica mi rendeva meno efficace nel mondo rap e capirlo mi ha aperto nuove prospettive.

Cosa rappresenta per te la farfalla? L’hai scelta per la copertina del libro ed era presente anche nella scenografia del tour…

Preferisco lasciare libera interpretazione… Posso solo dire che per me ha una doppia valenza: da un lato rappresenta una rinascita, dall’altro mantiene insita in sé il mio lato più dark.

Raffaella Sbrescia

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Museica Tour II – The Exhibition: Caparezza conquista il Carroponte con il suo concerto intelligente

 

Caparezza live ph Luigi Maffettone

Caparezza live ph Luigi Maffettone

Coloratissimo, curatissimo e, più di ogni altra cosa, intelligente. Il Museica Tour II – The Exhibition è  il viaggio ideato e costruito da Caparezza, approdato al Carroponte di Sesto San Giovanni lo scorso 4 settembre, per introdurci nel suo mondo  offrendoci l’audioguida  e, dunque lo strumento interpretativo perfetto, delle sue visioni messe in mostra. Con i pezzi tratti dall’ultimo disco “Museica”, ispirato al mondo dell’arte, i brani tratti dai due album precedenti e le chicche provenienti dai primi dischi, Michele Salvemini  realizza un insieme compatto, coerente e assolutamente coinvolgente. Gag,  presentazioni e scenografie impattanti impreziosiscono uno show che, nel suo essere maestoso e spettacolare, non tralascia neanche per un momento argomentazioni serie. Ad affiancare Caparezza in questa immaginifica avventura sono Rino Corrieri (batteria), Diego Perrone (voce), Gaetano Camporeale (tastiere), Alfredo Ferrero (chitarra) e Giovanni Astorino(basso) per due di concerto non è mancato nulla.

Caparezza live ph Luigi Maffettone

Caparezza live ph Luigi Maffettone

Caparezza sa come mantenere alta l’attenzione del pubblico attraverso una serie ininterrotta di input che colpiscono lo spettatore portandolo non solo verso la riflessione ma anche il piacere dello studio, della scoperta e della bellezza. Tutto questo  avviene grazie ad un sapiente uso dell’ironia, lo strumento che Caparezza sceglie indagare, sezionare, spiegare, commentare, deridere la realtà contingente in modo lucido, essenziale e geniale al contempo.

Raffaella Sbrescia

Scaletta

Mica Van Gogh

Abiura di me

Sono il tuo sogno eretico

Teste di Modì

Nessuna razza

Follie preferenziali

Comunque Dada

Il dito medio di Galileo

(Finale esteso)

Cover

China Town

Eroe (Storia di Luigi Delle Bicocche)

Argenti vive

Ilaria condizionata

Non me lo posso permettere

La fine di Gaia

Vieni a ballare in Puglia

Avrai ragione tu (Ritratto)

(Presentazione band e ringraziamenti)

Encore:

Vengo dalla luna

Fuori dal tunnel

Goodbye Malinconia

Outro

(Troppo politico)

Tienimi il posto, il nuovo album di Erica Mou. La recensione

Tienimi il posto - Erica Mou

Caduta e volo, separazione e ricongiungimento. Ecco i temi che attraversano il nuovo album della cantautrice pugliese Erica Mou, prodotto da Auand Records con il sostegno di Puglia Sounds e distribuito da Artist First. Nei tredici brani arrangiati insieme a Francesco Diodati, Alessandro Marzi e Francesco Ponticelli, Erica ritorna alle origini del suo percorso artistico, raccontandosi con coraggio e attingendo ai propri ricordi più intimi cadenzandoli con ritmi leggeri e melodie delicate. La potente nitidezza della sua voce è il mezzo attraverso cui emerge l’energia, la profondità e l’autenticità di un progetto costellato di immagini ed intuizioni semplici e slanci poetici in cui ciascuno di noi si può riconoscere. “Tienimi il posto” è un album intimo e diretto,  un investimento d’emozioni ad ampio raggio, a partire dal fascino immaginifico della copertina realizzata da Paolo Troilo, perfettamente in linea con i temi portanti delle canzoni che, partendo da una base di chitarra e voce, con aspetti acustici particolarmente marcati, acquisiscono forza poco per volta.

Erica Mou

Il disco si apre con il brano “Sottovoce”, una canzone dove si rinuncia a parlare ma si continua a dire tante e tante cose che si fissano negli angoli più remoti della testa. “Tutto ciò che ritenevo indispensabile non è altro che abitudine”, canta Erica in “Indispensabile” rivelando in maniera tangibile una forte componente autobiografica.  Scelte consapevoli, coraggiose, con o senza colpa, si lasciano irradiare dalla luce del singolo di lancio “Ho scelto te” mentre le parole si incontrano, si arrotolano, si incastrano nella giocosa struttura de “Le macchie”, ulteriormente impreziosita da un’ottima linea di basso finale. La traccia più raffinata ed elaborata al contempo è “Biscotti rotti”, l’elogio alla “frastagliata unicità dell’imperfezione”; il mantra del nostro vivere quotidiano. Tracce di aria, gocce di suono, bolle di silenzio riempiono le oniriche didascalie disegnate dalla voce di Erica Mou; teniamole il posto, dunque,  e lasciamoci condurre per mano in un mondo fatto di contorni vaghi e orizzonti aperti.

 Raffaella Sbrescia

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  Tracklist: 1. Sottovoce, 2. Come mi riconosci, 3. Indispensabile, 4. Niente di niente, 5. Ho scelto te, 6. Le macchie, 7. Che pioggia, 8. Quando eravamo piccoli, 9. Se mi lasciassi sola, 10. Biscotti rotti, 11. Non sapevo mai mentirti, 12. Depositami sul fondo, 13. Tienimi il posto.

Video: “Se mi lasciassi sola”

Jess Glynne: “I cry when I laugh”, dopo cinque singoli in cima alle classifiche, ecco l’album d’esordio

Jess Glynne

Abbiamo imparato a conoscerla grazie al grande successo ottenuto negli ultimi 18 mesi. Lei è Jess Glynne, una cantautrice britannica che, dopo aver esordito al n°1  con ‘Rather Be’ (coi Clean Bandit nel febbraio 2014), è riuscita a piazzare al vertice delle classifiche anche ‘My Love’ (coi Route 94 a Marzo 2014), ‘Hold My Hand’ (Aprile 2015) e ‘Not Letting Go’ (con Tinie Tempah a Luglio 2015). Con il quinto singolo consecutivo intitolato ‘Don’t Be So Hard On Yourself’ per la Glynne arriva anche “I cry when I laugh”, l’album full lenght, pubblicato lo scorso 21 Agosto in UK ed il 28 Agosto in Italia, su etichetta Atlantic Records.  Un mix di soul, di tristezza, di lacrime ed euforia attraversa le 20 tracce della deluxe edition di questo album di debutto che Jess ha fortemente voluto lottando oltre il dolore, alla ricerca di una felicità tuttavia possibile. “Questo album parla di una ragazza che era spensierata, che ha avuto qualche problema, che si è trovata col cuore spezzato, e che ha trovato la sua strada attraverso questa esperienza, non con la tristezza ma con la speranza, e non lasciandosi mai scoraggiare”, spiega la cantante introducendo un lavoro veramente variegato, forse troppo. Se è vero che all’interno della tracklist manca un discorso omogeneo, è altrettanto vero che il vero filo conduttore risiede proprio nella vocalità della Glynne, tanto versatile, quanto comunicativa. Che sia sui ritmi dance delle super hit che ci hanno fatto ballare per mesi, o sulle più intime note delle ballads all’interno del disco, i tratti black della voce della cantante dalla chioma fiammante, riescono a trovare costantemente un solido appiglio nell’ animo dell’ascoltatore.

Jess Glynne

Jess Glynne

La leggerezza di ‘Don’t Be So Hard On Yourself’  “disegna” un sorriso mentre la si ascolta, ‘Gave Me Something’ racchiude una repentina presa di coscienza individuale mentre la delicata ‘Take Me Home’ rielabora il concetto di tristezza conferendogli una nuova e più rosea sfumatura. Una delle trace di chiusura dell’album è la super ballad ‘Saddest Vanilla’, brano intenso, introspettivo, cantato con una potente carica  espressiva, in cui Jess duetta con la popstar inglese che ha venduto milioni di dischi Emeli Sande, un ottimo featuring  in un album che, nella sua varietà, offre un’ampia panoramica delle influenze e delle radici musicali di Jess Glynne. Tracciando un bilancio finale, “I cry when I laugh” offre alla Glynne un buon punto di partenza per limare, valutare, sperimentare e scegliere le tappe di un percorso che possa garantirle una certa continuità di resa, sia in termini di vendite che di crescita artistica.

 Raffaella Sbrescia

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Tracklist

Strawberry Fields

Gave Me Something

Hold My Hand

Real Love

Ain’t Got Far To Go

Take Me Home

Don’t Be So Hard On Yourself

You Can Find Me

Why Me

Love Me

It Ain’t Right

No Rights No Wrongs

Saddest Vanilla (feat. Emeli Sande)

Right Here

Home

Bad Blood

My Love (Acoustic)

Not Letting Go (Tinie Tempah feat. Jess Glynne)

Rather Be (Clean Bandit feat. Jess Glynne)

My Love (Route 94 feat. Jess Glynne)

 Video: “Don’t be so hard on yourself

Intervista a Gloria Bennati: “Vortice” mi ha liberato dalle angosce che mi portavo dentro”

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Oggi vi presentiamo una giovane cantante toscana di venticinque anni. Il suo nome è Gloria Bennati e il suo brano d’esordio, “Vortice”, composto da Domenico “GG“ Canu, Sergio Della Monica, Sandro Sommella, con i testi di Roberto Angelini e di Marracash, è stato prodotto dai Planet Funk. Gloria Bennati ha iniziato la sua preparazione musicale frequentando l’Accademia di canto di Luca Jurman a Milano e di Luca Bechelli a Firenze, poi ha perfezionato gli studi seguendo lezioni di canto lirico, come soprano lirico puro, con Maria Luisa Bettarini, moglie del compositore italiano Luciano Bettarini (a suo tempo insegnante di Andrea Bocelli) e partecipando a numerosi concerti. Ha lavorato anche con il maestro e compositore Fio Zanotti. Attualmente è impegnata in studio, tra la Toscana e Londra, alla realizzazione di nuovi brani prodotti da Gigi Canu (P.Funk), con la collaborazione di Marco Baroni (P. Funk) e Roberto Angelini. Ecco l’intervista con cui avrete la possibilità di conoscerla meglio.

“Vortice” è il titolo del tuo singolo d’esordio. Una canzone che racchiude un punto di svolta dei tuoi ultimi anni e che vanta collaborazioni importanti come quella di Roberto Angelini per la stesura del testo, il featuring con il noto rapper Marracash e la produzione dei Planet Funk.  Ci racconti in che modo hai vissuto l’approccio con questa canzone sulla tua pelle e i dettagli delle singole collaborazioni?

Questo brano è stato un fulmine a ciel sereno. Dopo diversi anni che lavoravo dietro le quinte provando, da interprete, a cantare canzoni scritte da altri, mi è arrivato questo pezzo tra le mani ed stato come se da un certo punto di vista avessero conosciuto la mia storia e quella esperienza che nel mio piccolo avevo  vissuto. Ho conosciuto i Planet Funk tramite il mio manager Marco Marati, sono sincera, prima di conoscermi erano titubanti a lavorare con un ragazza alle prime armi come me, poi dopo un provino pianoforte e voce, per fortuna, sono riuscita a conquistarli. Così abbiamo iniziato a lavorare su “Vortice” dandole un’ impronta pop elettronica e ne sono felice perché adoro il loro tipo di musica. Dato che mancava ancora il testo,  è stato proposto a Roberto Angelini di scrivere il testo; le sue parole hanno creato una sorta di magia. Quando ho letto il testo per la prima volta mi sono commossa profondamente, vivevo esattamente quelle emozioni, quel grigiore, quella speranza di vivere in modo migliore, la mia vita. La canzone può avere varie interpretazioni, può essere un amore finito male, una dipendenza da farmaci, la rincorsa verso un sogno difficile da realizzare. Alla fine ci ritroviamo nella speranza comune di uscire da questo vortice di sofferenza, che molto spesso ci creiamo da soli, con le nostre insicurezze e con le nostre paure. Cantare questa canzone per me è stata una liberazione da tutte quelle angosce che da tempo mi portavo dentro. A livello artistico penso che non mi potesse capitare occasione migliore, mi piace la produzione che i Planet Funk hanno fatto sul pezzo ed insieme siamo riusciti a creare un mondo nuovo che spero incuriosisca anche gli ascoltatori.

Hai studiato canto lirico ma hai frequentato anche l’accademia di canto di Luca Jurman a Milano e quella di Luca Bechelli a Firenze. In che modo questa miscela di studi ha forgiato la tua espressione vocale?

Studio canto da quando avevo 11 anni, sin da bambina ho avuto tanta voglia di imparare e di migliorarmi. I miei primi fan sono stati i mie nonni, le mie sorelle e i miei genitori che stavano ore ad ascoltarmi cantare. Mia madre mi portava a tutte le lezioni di canto, ai concerti gospel in chiesa, ad iscrivermi i concorsi, a spronarmi a studiare canto lirico, non ce l’avrei mai fatta senza di lei. Sono state tutte queste esperienze a portarmi dove sono oggi. Jurman mi ha aiutata in un momento della carriera dove la mia voce non era al massimo e mi ha insegnato come usarla al meglio, con Luca Bechelli, a Firenze, ho cantato più di 100 provini capendo davvero per quale genere musicale fossi portata. Poi c’è Fio Zanotti, senza di lui non sarei mai riuscita a comportarmi in uno studio di registrazione come si deve ed infine Maria Luisa Bettarini, che strano a dirsi, mi ha insegnato ad usare il cuore, il canto lirico mi ha dato più di qualsiasi altro studio abbia fatto fino ad ora. Tutte queste infarinature mi hanno portata ad avere le sfumature vocali che ho e molto probabilmente ad esaltare quello che già avevo dentro ma che non sapevo di avere.

Ci racconti il tuo insolito legame artistico con i Planet Funk?

 Con i Planet ho conosciuto un mondo che non sapevo potesse esistere, fatto di luci psichedeliche, solo con loro sono riuscita a crearmi un mia vera identità, hanno tirato fuori qualcosa in me che nemmeno sapevo di avere. Penso che il rapporto umano che si viene a creare con il tuo produttore artistico sia fondamentale, quando sei studio deve esserci serenità ma soprattutto fiducia. Con Gigi Canu dei Planet Funk, che tra l’altro sta producendo i miei prossimi pezzi, si è creato un rapporto di amicizia e di stima reciproca; insieme sperimentiamo moltissime cose ed io imparo ogni giorno qualcosa di nuovo, non smetterò mai di ringraziarlo per la mia crescita umana ed artistica.

Come è avvenuto il passaggio da interprete a cantautrice?

Le prossime canzoni le canterò da interprete, sempre con i testi di Roberto Angelini. Ho iniziato da poco a prendermi in considerazione come cantautrice, voglio essere brava a fare ciò faccio e Gigi mi sta aiutando anche da questo punto di vista.

I tuoi riferimenti musicali sono leggende della musica mondiale ma chi senti veramente affine alla tua sensibilità e al tuo modo di interpretare la musica?

Ho sempre ascoltato musica internazionale: adoro Florence and the Machine, London Grammar, Jessie J e tanti altri. Di cantanti storiche a cui mi sono sempre inspirata ce ne sono molte, citerei Etta James. Nina Simone, Janis Joplin. Ho sempre cercato di captare da questi grandi artisti tutto quello che potevo percepire, la sofferenza, il modo di cantare ma soprattutto la libertà con cui si esprimevano.

Qual è la formula musicale alla quale stai lavorando e cosa vorresti comunicare al tuo pubblico?

Sto cercando di  entrare in una fetta di mercato che in Italia viene a mancare. Come dicevo sopra, se prendiamo il brano “Vortice” in considerazione, possiamo evidenziarne un indirizzo pop elettronico che stiamo provando a mantenere anche nei prossimi pezzi. Spero di riuscire a crearmi una mia identità e ad esprimermi nel modo più limpido possibile.

Quali sono le tematiche di cui ti piacerebbe cantare nelle tue canzoni?

 Sono una ragazza di 25 anni come tante altre, con le sue paure i suoi sogni e i suoi dolori. Sarebbe meraviglioso se le persone che mi ascoltano, potessero ritrovare in quello che canto dei frammenti della propria vita, un ricordo o magari un’ emozione. Vorrei cantare di libertà, di spensieratezza e di emozioni semplici, quelle che tutti noi ogni giorno, anche senza accorgercene, viviamo.

In una recente intervista hai spiegato che vorresti scrivere una canzone che sia incentrata sulla storia di una donna combattiva e vincente…che idee hai a riguardo?

Sì, in effetti stiamo già lavorando su questa tematica. La donna è vista spesso come un personaggio più debole o forse troppo sensibile. Io vorrei raccontare la storia di una donna che, nonostante la sofferenza subita, lotta per una rinascita interiore in nome dei propri valori.

Parlaci di te, dei tuoi hobby, dei tuoi passatempi preferiti, le ultime letture e qualche curiosità di cui finora non hai mai avuto occasione di parlare.

Una mia grande passione sono gli animali! Ho sette cani, sono i miei bimbi e adoro prendermene cura. Quando sono giù di morale, mi basta stare un po’ di tempo con loro per sentirmi subito meglio. Non c’è cosa più bella dell’amore incondizionato di un animale. Adoro anche  leggere: in camera ho una grande libreria, è il mio piccolo tesoro! Non ho idea di quanti romanzi possano esserci al suo interno, ormai ho perso il conto. Uno degli ultimi libri che ho letto è ”Il miniaturista” di Jessie Burton.

Raffaella Sbrescia

Acquista su iTunes

Video: Vortice

http://vevo.ly/pNNB8a

Leuciana Festival: le parole e le note graffianti di Giovanni Lindo Ferretti. La scaletta e le foto del concerto

Giovanni Lindo Ferretti live @ Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Giovanni Lindo Ferretti live @ Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Il Leuciana Festival 2015 raggiunge un importante picco di spessore con l’atteso concerto di Giovanni Lindo Ferretti. Il controverso ed eclettico cantante, scrittore e poeta ha ripercorso trent’anni di carriera con un concerto “a cuor contento”. Geniale provocatore dotato di invidiabile carisma, Ferretti è riconosciuto come uno dei più importanti esponenti della scena musicale alternativa italiana con il suo repertorio che spazia dal punk filosovietico all’integralismo cattolico. Accompagnato dagli ex Ustmamò, Ezio Bonicelli al violino e chitarra acustica e Luca A. Rossi al basso, chitarra elettrica e batteria elettronica, l’artista ha offerto al pubblico non solo i suoi successi come: “Depressione caspica”, “Annarella”, “Radio Kabul”, “Amandoti”, “Unità di produzione”, “Mimporta ‘nasega”, “Emilia Paranoica” ma anche alcune canzoni dei C.S.I. (Consorzio Suonatori Indipendenti) e CCCP Fedeli alla Linea. In scaletta anche brani tratti da “Saga, il Canto dei Canti” ed altri raramente eseguiti dal vivo tratti da “Co.Dex” (1999) e da “Ultime notizie di cronaca” (Per Grazia Ricevuta, 2009).

Scaletta

Pons Tremolans

Amandoti

Tu menti

Tomorrow

Mi ami?

Oh!Battagliero

And the radio plays

Maritima loca

Radio Kabul

Polvere

Occidente

Cupe Vampe

Annarella

Del Mondo

Canto eroico

Morire

Barbaro

Per me lo so

Curami

Depressione caspica

Irata

Ombra brada

Unità di produzione

Emilia paranoica

Spara Jurij

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Giovanni Lindo Ferretti live @ Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Giovanni Lindo Ferretti live @ Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

Giovanni Lindo Ferretti live @ Leuciana Festival ph Luigi Maffettone

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