Robin Schulz, venticinquenne producer tedesco, è pronto a far parlare nuovamente di sè con un nuovo album di inediti intitolato “Sugar”. Il disco verrà pubblicato il prossimo 25 settembre per Warner Music ma noi abbiamo potuto ascoltarlo in anteprima in occasione dell’esclusiva listening session, a cui lo stesso artista ha preso parte lo scorso 11 settembre, presso il Teatrino della Villa Reale di Monza per gli Mtv Digital Days. Nell’arco di un solo anno l’artista tedesco ha venduto quasi 7 milioni di copie dei suoi singoli nel mondo ed è diventato il nuovo DJ superstar con una tour schedule da numero 1 e più di 600 milioni di streaming su Spotify. Con questo nuovo lavoro, la sfida si fa ancora più avvincente. Le 15 tracce che compongono l’album sono state anticipate dal successo del primo singolo ‘Headlights’ feat. Ilsey e dalla titletrack ‘Sugar‘, arricchita dalla presenza alla voce di un altro giovane featuring, quello del diciannovenne cantante canadese Francesco Yates, e confermano la freschezza e la versatilità di Robin Schulz, ormai riconosciuto tra i dj producer più popolari al mondo. Durante l’affollatissima anteprima, l’artista ha omaggiato i fan con una breve selezione di alcuni brani contenuti nel disco, un modo per raccontare con i fatti quali aspetti di questo nuovo lavoro l’hanno coinvolto di più. All’interno della nutrita tracklist ci sono nomi emergenti ma anche artisti affermati come Akon (Heatwave) , i Disciples (Yellow) e soprattutto Moby per la bellissima traccia di chiusura intitolata “Moonlit Sky”. Sorprendente anche la scelta di voler rivisitare una grande hit storica come “Save Tonight”, celebre brano di Eagle-Eye Cherry , risalente al 1997. Segno, quest’ultimo, che la ricerca di Robin Schulz non guarda solo alle tecnologie del futuro ma anche alle indelebili emozioni del passato. Saranno forse questi gli ingredienti segreti del suo dilagante successo? Lo scopriremo con i riscontri ottenuti da “Sugar”.
È partito dall’Arena di Verona il Perfetto World Tour di Eros Ramazzotti.
Il tour nella prima parte toccherà Lubiana, Cluj, Sofia, Kracov, Kosice, Vienna, Zurigo, Monaco, Mannheim, Bruxelles, Praga, Colonia, Amsterdam, Stoccarda e, in Italia, Milano, Firenze, Roma, Caserta, Bologna per chiudere il prossimo 7 novembre a Torino. L’appuntamento live di Eros è l’occasione per l’Italia di mostrare nel mondo il momento artistico del nostro paese e in particolare della nostra musica pop e, mai come in questo tour, Eros ha voluto confrontarsi con le sonorità internazionali rivisitando completamente i 27 brani dello show. In scaletta molti brani tratti da Perfetto, l’album uscito per Universal Music in tutto il mondo lo scorso 8 maggio già multiplatino e stabile nella top ten dei dischi più venduti dei 60 paesi che lo hanno pubblicato. Non mancano i più grandi successi selezionati con attenzione per non scontentare il pubblico dei vari paesi che lo attende numeroso in queste prime 28 date. La direzione musicale è di Luca Scarpa (fidato direttore musicale) e Claudio Guidetti, (che con Eros ha prodotto Perfetto) e traghetta Ramazzotti in un mondo nuovo che unisce perfettamente il repertorio classico con la nuova musica proponendo nuovi arrangiamenti e remix.
Grande spazio per Eros musicista nella parte di assolo chitarra di Stella Gemella, da solo al piano in Tra vent’anni e, nel finale, con la versione acustica per chitarra di Un angelo disteso al sole; nonostante la sua carriera planetaria e i suoi 60 milioni di dischi venduti, Eros continua comunque ad investire nella musica e ha voluto accanto a se una super band di 10 elementi.
Eros World Tour ph Arianna Carotta
Con lui sul palco musicisti provenienti da tutto il mondo: l’amico fraterno Luca Scarpa (piano & keyboards), Giovanni Boscariol (keyboards), Giorgio Secco (guitar),Thomas Pridgen (drums), Paolo Costa (bass), Joe Leader (sax), Christian Pescosta (percussions), Monica Hill e Roberta Montanari (backing vocals) e il leggendario Phil Palmer (guitar), collaboratore storico di Eros e, tra gli altri, di Bob Dylan, Frank Zappa, Robbie Williams.
La regia è di Luca Tommassini:
“Più Eros che mai. Più di 30 anni di carriera e 50 anni di vita, ma in questo show sarà più Eros che mai. Senza fronzoli, lo show punta ad evidenziare la vera essenza musicale dell’artista che più di ogni altro ha saputo conquistare il mondo con la sua musica. Ho vissuto più all’estero che in Italia e mi sono reso conto che ci sono cinque cose che tutti conoscono del nostro Paese: la parola Ciao, la pizza, la pasta, Pavarotti e …Ramazzotti!!! Ed è stato un grande piacere lavorare con lui, e vedere la sua voglia di mettersi sempre in gioco!”
Gli arrangiamenti musicali per la prima volta nascono in parallelo alla costruzione dei visual, che Eros ha seguito con Tommassini negli ultimi nove mesi entrando nella definizione di ogni singolo dettaglio. L’opening è affidata ad una speciale animazione 3D del volto di Eros, particolarmente spigoloso, che ricorda vagamente lo spirito dei disegni della Marvel e che evidenziano orgogliosamente la mappa dei segni che il tempo ha tracciato sul suo viso.
Lo spettacolo è apparentemente molto semplice ma è realizzato con le più avanzate tecnologie in linea con l’avanguardia delle più prestigiose produzioni internazionali. La maschera di Eros è una sorta di icona e lo spettacolo comincia proprio così, con le immagini vagamente ispirate al mondo delle sagome di Chaplin: sulle note de L’ombra del gigante “tanti iconici” Eros per la prima volta lo mostrano leggero, e svelano un lato ironico che pochi conoscono. Nel corso dello spettacolo lo vediamo ballare la salsa, girare alcuni particolari contributi sott’acqua, palleggiare con se stesso in bianco e nero sulle note di Sbandando, o anche protagonista di un video di morphing che rappresenta un viaggio nelle diverse culture del mondo.
Eros World Tour ph Arianna Carotta
Per Esodi, un brano di ventidue anni fa, scritto con Adelio Cogliati e Piero Cassano, contenuto nell’album Tutte storie (1993), uno dei momenti più importanti: sullo schermo un enorme televisore e il volto solare e sorridente di un bimbo che giocando si avvolge dolcemente in una grande bandiera dell’Europa e che, salutando Eros, propone un messaggio di positività; per L’Aurora il linguaggio dei segni di una danzatrice propone l’intero testo del brano, diventando la speciale cornice di questo emozionante quadro scenico.
Il tour è prodotto da Maurizio Salvadori, Trident Music ed è realizzato in collaborazione con RDS e BMW.
PERFETTO WORLD TOUR
EROS RAMAZZOTTI
SET LIST
1 L’OMBRA DEL GIGANTE
2 IL TEMPO NON SENTE RAGIONE
3 PERFETTO
4 ALLA FINE DEL MONDO
5 STELLA GEMELLA
6 SE BASTASSE UNA CANZONE
7 ROSA NATA IERI
8 SBANDANDO
9 PIÙ CHE PUOI
10 TERRA PROMESSA
11 VIVI E VAI
12 ESODI
13 TRA VENT’ANNI
14 UNA STORIA IMPORTANTE
15 ADESSO TU
16 L’AURORA
17 DOVE C’E’ MUSICA
18 IL VIAGGIO
19 UN’ALTRA TE
20 l BELONG TO YOU
21 SEI UN PENSIERO SPECIALE
22 UN’EMOZIONE PER SEMPRE
23 COSE DELLA VITA
24 MUSICA E’
BIS
25 UN ANGELO DISTESO AL SOLE
26 FUOCO NEL FUOCO
27 PIÙ BELLA COSA
PERFETTO
WORLD TOUR
EROS RAMAZZOTTI
TOUR CALENDAR
12 settembre 2015 Rimini – 105 Stadium (Anteprima)
16 settembre 2015 Verona – Arena
18 settembre 2015 Verona – Arena // SOLD OUT
19 settembre 2015 Verona – Arena
22 settembre 2015 Lubiana (Slovenia) – Velika Divorana Stozice
24 settembre 2015 Cluj Napoca (Romania) – Sala Polivalenta
26 settembre 2015 Sofia (Bulgaria) – Armeec Arena// SOLD OUT
29 settembre 2015 Cracovia (Polonia) – Arena
30 settembre 2015 Kosice (Slovacchia)- Stell Arena// SOLD OUT
2 ottobre 2015 Vienna – Wiener Standthalle
5 ottobre 2015 Zurigo (Svizzera) – Oerlikon
7 ottobre 2015 Milano – Mediolanum Forum
9 ottobre 2015 Milano – Mediolanum Forum // SOLD OUT
10 ottobre 2015 Milano – Mediolanum Forum
12 ottobre 2015 Firenze – Mandela Forum
14 ottobre 2015 Roma – Palalottomatica
16 ottobre 2015 Roma – Palalottomatica// SOLD OUT
18 ottobre 2015 Castel Morrone – Palamaggiò
20 ottobre 2015 Bologna – Unipol Arena
22 ottobre 2015 Monaco di Baviera (Germania) – Olympiahalle// SOLD OUT
24 ottobre 2015 Mannheim (Germania) – SAP Arena
26 ottobre 2015 Bruxelles (Belgio) – Palais 12
27 ottobre 2015 Bruxelles (Belgio) – Palais 12
30 ottobre 2015 Praga (Repubblica Ceca) – 02 Arena
1 novembre 2015 Colonia (Germania) – Lanxess Arena
3 novembre 2015 Amsterdam (Olanda) – Ziggo Dome// SOLD OUT
5 novembre 2015 Stoccarda (Germania) – Schleyrhalle
A due anni e mezzo di distanza da “Pazienza”, Vacca ritorna in pista con “L’Ultimo Tango”, dal 18 settembre nei negozi per Produzioni Oblio/Sony Music. L’album è stato registrato a Kingston, in Giamaica, dove l’artista si è trasferito in pianta stabile. In questo lavoro, il quinto ufficiale, Vacca fonde tutte le sue passioni musicali utilizzando un linguaggio particolarmente ruvido e senza filtri, decisamente in linea con lo scenario socio-politico contemporaneo. In “Trust No One”, l’ultima traccia del disco, l’artista si cimenta, inoltre, per la prima volta, col “Patois” (la lingua creola giamaicana) e si propone al pubblico in una nuova chiave alludendo all’inizio di un nuovo percorso professionale che si prospetta all’orizzonte. Ecco tutto quello che l’artista ci ha raccontato qualche giorno negli uffici di Ma9Promotion a Milano.
In che senso questo album rappresenta l’inizio di una nuova era?
Non penso che all’interno della durata del ciclo della vita una persona possa riuscire a raggiungere la perfezione in termini musicali o artistici. Può esistere la perfezione in un certo periodo ma, arrivati ad un certo punto, bisogna accettare il fatto che la ricerca debba essere continua. La mia perfezione deve ancora arrivare.
Come valuti l’attuale situazione della scena rap italiana?
Apro una piccola parentesi: in Italia ci sono stati tanti rapper, nomi anche molto importanti che hanno fatto la storia di questo genere. Quello che è cambiato oggi è che tutte le regole e le strutture che si erano venute a creare, oggi non ci sono più. Adesso tutto è cambiato, sono arrivati artisti che se ne fregano di determinate regole, hanno fatto sì che il pubblico si abituasse ad un suono più vero, meno finto. Adesso il web è in grado a dare la giusta visibilità a determinati artisti; io sono uno di quelli nati e cresciuti con il web. Ho regalato davvero tanta musica attraverso la rete e questo mi è servito tanto a diventare quello che sono oggi. Il rapper è un tipo di artista che ha sicuramente più dignità di altri. Certo, a tutti e capitato di scrivere la hit per la radio ma, ad oggi, nessuno ti può dare la certezza che un singolo popolare possa facilitarti l’ingresso in determinati canali. Alla luce di quanto detto, la mia filosofia è: io faccio questo tipo di musica, se non ti piace, bene, se ti piace mi ascolti, non ho bisogno di scendere a compromessi.
Vacca ph Paifo
Come hai lavorato alla costruzione dei suoni di questo album insieme a Big Fish e Mastermind?
Con Fish lavoro ormai da un po’ di tempo, l’ultimo lavoro che abbiamo fatto insieme era “Sporco” nel 2010. Con Mastermind mi aveva prodotto “Faccio tutto quello che voglio” nel 2008. Per quanto riguarda le basi, tutto nasce da una richiesta mia in termini di genere. Solitamente fornisco una direzione in cui andare, poi è tutta farina del produttore. A quel punto posso scegliere il tipo di struttura, dire se voglio partire con la strofa invece che con il ritornello, posso apportare determinate modifiche sulla traccia dopo che ho registrato. Una volta mandata la voce in Italia, dato che io registro in Giamaica, i produttori hanno tutto il tempo per fare le modifiche, trovare i suoni più adatti alla mia voce.
Per quanto riguarda le tematiche che affronti in questo lavoro, quanto ha influito il fatto che tu l’abbia scritto in Giamaica?
Scrivo i miei dischi in Giamaica dal 2009. Il posto in cui vivo, le problematiche dell’isola, la gente, la lingua, il vivere in maniera diversa mi aiuta, mi dà ispirazione, mi fa vedere cose che non avrei modo di vedere altrove. Per quanto riguarda gli argomenti, in ogni lavoro cerco di essere diverso. Questo è l’ album più rap di tutta la mia storia. Di solito mischiavo il rap con il raggae, la dancehall, inserivo canzoni d’amore, robe che magari gli altri rapper non facevano. Qui ho trovato altri topic, diversi argomenti. C’è un pezzo che ho dedicato a tutti quanti i miei amici, uno che parla dei sogni in un modo diverso da quanto fatto in passato, un brano leggero, come “Il Ragazzo coi dread”, che parla di quello che sono io fisicamente. C’è un brano dedicato a mia figlia, una canzone dedicata all’amore in modo ironico e un pezzo semplice m molto tecnico come “Abc”.
Per “L’Ultimo Tango” ti sei avvalso di collaborazioni importanti…
Sì. Ho scelto un artista nuovo, il cui nome è Paskaman, perché non mi piace dar spazio solo ed esclusivamente ai nomi che tutti quanti conoscono. In ogni mio disco c’è sempre qualche nuova realtà. C’è Jake La Furia, membro storico dei Club Dogo, con cui non collaboravo dal 2004. Undici anni dopo abbiamo deciso di omaggiare i nostri fan con questa collaborazione, poi c’è un pezzo con Jamil, il mio figlioccio artistico, e uno con Egreen , anche lui presente nella mia crew Vooodo Cod. Con Danti dei Two Fingerz abbiamo raccontato la situazione italiana in un modo più attuale. Poi c’è un altro ragazzo che si chiama Cali, un emergente veramente talentuoso. C’è Enrico dei Los Fastidios, il cui genere è lo ska. Il brano realizzato con lui parla dello stadio perché Enrico è uno dei responsabili della curva della squadra di calcio Virtus Verona, una squadra che milita in serie D la cui curva è molto impegnata contro il razzismo, contro l’omofobia. Si lotta contro duemila cose a favore dei diritti della gente. Quando sono in Italia spesso vado a seguire le partite della squadra. In curva ci sono punk, rappers, insomma un po’ di tutto; più che una curva, si tratta di un piccolo centro sociale da dove partono tante iniziative.
Come è stato cantare utilizzando il Patois, la lingua creola giamaicana?
Questo è il primo brano che ho registrato in Patois. Per questo motivo ci sono particolarmente affezionato e ho voluto che fosse in questo disco. Non è tecnicamente perfetto, si sente tanto l’accento italiano ma mi fa piacere che, pur avendo cambiato lingua, sono riuscito a mantenere intatta la mia tecnica.
Si tratta del primo passo verso qualcosa di nuovo?
In effetti abbiamo un album pronto, mancano due/ tre pezzi da registrare ancora. Sto lavorando affinchè il prossimo anno si provi ad andare in Europa. Cambierò tutto, si tratterà di un altro Vacca, quello che faccio ora non c’entra niente, sarà musica super leggera, con tanto reggae. C’è un team che sta lavorando su una serie di singoli, che mi aiuta a scrivere, a pronunciare perfettamente, che mi fa le basi e che mi obbliga ad andare in studio in determinate situazioni. Si tratta di un progetto pensato per uscire dall’isola, tutti i pezzi sono fatti uno alla volta, ognuno ha la propria storia e potrebbero anche non fare parte di un unico album. Il fatto di cantare in patois mi ha fatto venire la voglia di ricominciare, sto ritornando a 12 anni fa. Nessuno mi ha mai messo limiti o paletti. Non c’è stato mai nessuno che abbia potuto dirmi cosa dire, cosa fare, come dovermi presentare; ho sempre fatto tutto di testa mia ma sempre insieme al mio team. Ovviamente c’è gente che investe su di me mi hanno sempre lasciato libero.
Vacca ph Paifo
Qual è il legame tra questa cover così aggressiva con il titolo dell’album?
Guardando la forma del coltello, si evince la somiglianza con il cinque romano, ovvero il mio quinto disco. La forma simboleggia anche la V di Vacca. “Arancia meccanica” è stata una delle più grosse ispirazioni. Il coltello simboleggia anche un taglio: è finita un’ era, è finito un periodo. Tutto quello che volevo fare, l’ho fatto. Con questo non significa che non voglia fare altro, voglio fare molto di più ma a un certo punto bisogna anche essere capaci di rimettersi in gioco. Questa, per ora, è la mia ultima danza italiana.
Come porterai tutto questo dal vivo?
A questo giro voglio creare uno show come non ho mai fatto prima. Voglio riuscire a portare ad un ottimo livello tutta la produzione e mi piacerebbe coinvolgere tutti coloro che hanno fatto parte di questo progetto e della mia storia negli ultimi 10 anni. In scaletta ci sarà tanto di questo disco ma darò spazio anche al rap del mio passato, cercherò di accontentare tutti con due ore e mezza di super show.
27/09 Agrigento – Mondadori c/o C.C. Le Vigne ore 19.00
28/09 Bari – Feltrinelli ore 17.00
La tracklist del disco:
“INTRO (NON UN PASSO INDIETRO)”, Prodotta da Zef; “L’ULTIMO TANGO”, Prodotta da Rik Rox ; “ABC”, Prodotta da Mastermaind e Kermit; “IL RAGAZZO COI DREAD”, Prodotta da Mastermaind; “MANCHI SOLO TU FEAT Enrico Los Fastidios”, Prodotta da Kermit; “NOI VS TUTTI”, Prodotta da David Hoover; “TRENDSETTER FEAT JAKE LA FURIA”, Prodotta da Rik Rox; “FINE DI UN SOGNO” Prodotta da Kermit; “ANCORA QUA FEAT JAMIL”, Prodotta da A&R; “MONA LISA”, Prodotta da A&R; “LEAD NEVA FOLLOW FEAT PASKAMAN”, Prodotta da Zef e David Hoover, “REVOLUTION” feat DANTI, Prodotta da David Hoover; “SANGUE DEL MIO SANGUE” , Prodotta da Mastermaind; “JORDAN” feat Cali, Prodotta da Kermit; “AKA” feat EGREEN, Prodotta da David Hoover; “TRUST NO ONE”Prodotta da BigFish.
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Si chiude all’insegna dell’interculturalità l’edizione 2015 del Pomigliano Jazz in Campania. Con il concerto di Goran Bregović e la sua “Wedding and Funeral Orchestra”, composta da cinque fiati, due coriste e un percussionista cantante, l’anfiteatro romano di Avella, in provincia di Avellino, si è trasformato in un festoso catino di emozioni. Il celebre musicista e compositore bosniaco durante la serata ha presentato il suo ultimo progetto discografico dal titolo “If you don’t go crazy, you are not normal” ovvero “chi non diventa pazzo non è normale”. Presenti in scaletta anche alcuni brani tratti dagli album “Alkohol” e “Champagne for Gypsies”, oltre che i memorabili successi della soundtrack di “Underground” come “Mesecina” e “Kalashnikov”. La performance è stata intensa e trascinante al punto da far ballare proprio tutti, anche i più restii delle prime file. Grazie alla sua speciale formula sperimentale Goran Bregović fonde jazz, tanghi e ritmi folk slavi, suggestioni e polifonie di ieri e di oggi impossibili da etichettare e tutte da assaporare fino all’ultima nota.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone e Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Luigi Maffettone
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
Goran Bregovic @ Pomigliano Jazz in Campania ph Anna Vilardi
“Pop-Hoolista”, l’album doppio platino di Fedez (che a un anno dall’uscita rimane stabile in cima alle classifiche) venerdì 9 ottobre si presenta nel repack “Pop-Hoolista Cosodipinto edition”, arricchito di contenuti extra in esclusiva: due brani inediti, “Beatiful disaster”, scritto e interpretato con l’artista internazionale Mika, e “21 grammi”(prodotti entrambi da Takagi & Ketra).
Nel repack anche il dvd“Pop-Hoolista Tour”, che ripercorre in 110 minuti, tra immagini sul palco e immagini di backstage, la strepitosa serie di concerti live del cantautore rap.
La copertina firmata da Radish, interpreta lo spirito ribelle, ironico e irriverente di Fedez rappresentato questa volta in una navicella spaziale in stile cartoon.
Per i fan piu’ appassionati il prezioso cofanetto special edition che, oltre al cd e al dvd, contiene una t-shirt.
“POP-HOOLISTA COSODIPINTO EDITION” e’ Prodotto dalla factory multimedialeNEWTOPIA (di Fedez e J-Ax ) e distribuito da SONY MUSIC ITALY.
TRACKLIST
1. POP-HOOLISMO (INTRO)
2. GENERAZIONE BOH
3. VIVERE IN CAMPAGNA PUBBLICITARIA
4. BELLA ADDORMENTATA NEL BRONX
5. VELENO PER TOPIC FEAT LUCIOUZ
6. VOGLIO AVERTI ACCOUNT
7. MOET SCIANDON
8. MAGNIFICO FEAT FRANCESCA MICHIELIN
9. NON C’E’ DUE SENZA TRASH
10. SIRENE FEAT MALIKA AYANE
11. L’HAI VOLUTO TU
12. LOVE COST
13. POP- HOOLISTA FEAT ELISA
14. CARDINAL CHIC
15. L’AMORE ETERNIT FEAT NOEMI
16. COME NO
17. STEREO-TIPI
18. OLIVIA OIL
19. VIVA L’IVA FEAT J-AX
20. M.I.A. FEAT BOOMDABASH
21. 21 GRAMMI
22. BEAUTIFUL DISASTER SCRITTO E INTERPRETATO CON MIKA
Il celebre artista berlinese Sascha Ring, meglio noto con il nome d’arte Apparat, sta per tornare in Italia per le nuove imperdibili date del suo attesissimo tour Soundtrack Live. Nome di spicco all’interno della scena elettronica europea, l’artista proporrà al pubblico uno speciale set comprensivo dei suoi più grandi successi. Dopo aver raggiunto una popolarità trasversale e nei più disparati ambiti artistici, Apparat rappresenta una garanzia per gli ascoltatori più esigenti e desiderosi di un’esperienza d’ascolto sofisticata e multisensoriale.
Il set includerà brani inediti scritti per il teatro e il cinema e vedrà il supporto, per il lato visual, del collaboratore Transforma, lo spettacolo proporrà brani ricchi di sfaccettature, elettronica emozionale e sci-fi soul e in Italia verrà proposto a Napoli, Roma, Milano, Torino e Bologna (Robot Festival). Intanto l’artista è stato premiato dalla giuria del Soundtrack Stars Awards, il Premio collaterale alla Mostra d’Arte Cinematografica a Venezia 72, assegnato alla migliore colonna sonora tra le opere in Selezione Ufficiale. La giuria composta dal Professore e storico del cinema Gianni Canova (presidente), Malika Ayane, Laura Delli Colli (SNGCI), Alessandra Magliaro (ANSA) e Paola Jacobbi (Vanity Fair) ha segnalato “EQUALS”per l’intensità con cui la musica elettronica di Apparat sa dar vita a una partitura in apparenza minimalista ma di grande efficacia drammaturgica nel costruire un mondo distopico basato sulla deprivazione emozionale e percettiva.
Si intitola “Resistenza”il nuovo album di Giovanni Pellino, in arte Neffa. Pubblicato lo scorso 4 settembre per Sony Music, questo nuovo disco propone tredici brani dalle sonorità retrò, a metà strada tra soul e Rhythm & Blues. Le tematiche sono intime e personali ma mantengono un significante dalla valenza universale. Nubi di fumo e luci soffuse sarebbero lo sfondo ideale per questo viaggio musicale all’interno del vissuto dell’artista che cambia nuovamente pelle regalandosi un album profondo e senza filtri. L’apertura è affidata alla title track “Resistenza”, un brano caratterizzato da un messaggio politico forte e preciso “Ci hanno messo in un angolo e ci tagliano i viveri/ogni giorno è una guerra ormai/ noi dobbiamo combattere”, canta Neffa nella prima strofa del pezzo. Bello anche l’arrangiamento di “Colpisci”, realizzato insieme agli Gnu Quartet. L’atmosfera è malinconica, il fascino sensuale del soul e la forza immaginifica delle parole s’insinuano nell’anima fino a raggiungere le più alte vette con la struggente bellezza di “Un piccolo ricordo di Maria”, ulteriormente impreziosita da un affascinante guitar solo. “Dubay (Why, oh why?)” introduce un ritmo e un mood blues che verrà poi ripreso e sviluppato nella traccia conclusiva dell’album, “Giorni e giorni”. “Fidiamoci del sentimento/sempre meglio che restare là a farci un selfie e ritwittare un twit. Prendi un treno con la ruggine/ A bassissima velocità/ E proviamo un po’ a vedere se si può riuscire ancora a non sapere dove siamo ora/ Vediamo dove va il vento”, canta poeticamente Neffa nell’emblematica “Twit” mentre il brano più surrealista del disco è senza dubbio “Lampadine”, definita “figlia degli alieni” dallo stesso artista. Positivo anche l’invito contenuto in “Catalogo”:“Basta tuffarsi dentro a un mare di occasioni/ Per trovare quello che serve/ Mai accontentarsi perché il tempo non torna/ Poi rimpiangerà chi lo perde”. Inaspettata la sorpresa finale con una movimentatissima ghost track tutta da godere.
Intervista
Perché hai intitolato il tuo album “Resistenza”?
Viviamo in un mondo tecnologico dove tutto è bellissimo ma sforziamoci di pensare anche all’umanità. Sogno un mondo in cui tutti tirino su le mani ad un concerto senza che nessuno glielo dica. “Resistenza” è un monito che rivolgo ai ragazzi, la tecnologia è una grandissima figata, ma dobbiamo esser coscienti che è in guerra con l’uomo. Le macchine ci hanno aiutato ma ora dobbiamo riprendere in considerazione la nostra umanità!
“Sigarette” ha riscontrato un grande successo nonostante un ritornello che ti ha esposto ad alcune critiche…
Inizierei col dire che il fumo di sigaretta mi dà fastidio e ammetto che ho pensato molto all’ aspetto legato all’ipotetico ascolto della canzone da parte dei bambini. Allo stesso tempo, però, mi sono sentito di lasciare il brano come l’avevo scritto la prima volta. Raramente ho scritto canzoni come queste e che mi hanno emozionato per tanto tempo prima di venire a galla in un disco. Probabilmente in alcuni casi sarebbe più furbo fare altre scelte, ma sono le canzoni a fare me, non ci posso far nulla, sono totalmente asservito alla musica. Qualsiasi cosa si faccia per comandare la creatività, è una cosa che non permetto.
Ti è mai capitato di scrivere una canzone sparti-acque?
Certo. “Molto calmo”, ad esempio, ho iniziato a scriverla alle nove di sera e ho terminato alle sei di mattina. Questa è una di quelle canzoni che cambiano irrimediabilmente quello che eri e non puoi più prescindere da quello che hai scritto il giorno prima, ormai ti ha cambiato. Canzoni come questa le definisco “canzoni figlie di alieni” perché non capisco da dove vengono.
In questo album c’è una “canzone figlia di alieni”?
Si’: “Lampadine”; ogni volta che la riascolto non capisco da dove sia nata.
Neffa ph The Stylaz
Quanto c’è di te in questo disco?
Tutto quello che vivo mi ispira. Ovviamente non tutti i brani sono autobiografici, ma allo stesso tempo anche quando parlo di altre situazioni, qualche piccolo riferimento alla mia vita c’è, è inevitabile.
“Colpisci” ha un arrangiamento solare nonostante un testo drammatico. Come mai?
Quando una melodia mi fa partire qualcosa, capisco subito di cosa si tratta e so già in che direzione andare. Appena ho sentito la melodia di “Colpisci” ho capito che avrei dovuto trattare un argomento drammatico, quindi ho semplicemente seguito il mio istinto.
Neffa @ The Stylaz
Come vivi il tuo rapporto con la musica?
La musica mi ha salvato la vita sia umanamente che professionalmente. Forse negli anni ’90, quando avevo intenzione di fare il batterista, sarei dovuto andare in America. Certo, non sarei stato Neffa, ma avrei vissuto in uno stato in cui la musica è sacra e non importa se sei presente sui social o se hai 40.000 follower su Twitter.
Sei stato il primo a passare dal rap al cantato. Come ti rapporti con il tuo passato musicale?
Avere un passato ingombrante non è piacevole. Molta gente dopo che ho smesso di fare rap non è mai più stata in grado di ascoltare le mie canzoni senza preconcetti. Mi ci è voluto molto tempo per indirizzare la mia vita, per me è stato come se a un certo punto mi avessero buttato in un oceano e detto “Quella è la tua strada”. Sono conscio che il rap lo faccio enormemente meglio del canto, ma ci sono aspetti dell’hip-hop che non c’entrano assolutamente nulla con l’arte. A un certo punto non ce la facevo più a rappare, volevo cantare. Ho fatto il rap quando era un genere rivoluzionario. Oggi è quanto di più reazionario ci sia. E’ fatto di canoni.
Torneresti al Festival di Sanremo?
Conti mi ha chiesto di andare e ammetto che le ultime edizioni mi sono piaciute molto perché Carlo ha saputo riportare la musica al centro di tutto scegliendo le canzoni e non le persone. Vedremo cosa succederà, nel frattempo vorrei ribadire che non sono un artista di nicchia, sono tutt’altro.
Resistenza
Colpisci
Un piccolo ricordo di Maria
Sigarette
Per fortuna che c’è il mare
Dubai (Why, oh why?)
Twit
Occhi chiusi
Realtà
Lampadine
Catalogo
Ma Jolie
Giorni e giorni
“Kiss kiss bang bang” è il nuovo album di Baby K. Prodotto da Tagagi e Ketra, l’album si compone di 14 tracce in cui l’artista svela per la prima volta il suo lato più intimo ma sempre con uno stile diretto e grintoso. Il filo conduttore di questo nuovo lavoro è il concetto della dualità, fortemente tangibile nella contrapposizione di tematiche e sonorità. I due elementi che più emergono sono le carezze della femminilità, che si traduce nelle melodie, e la forza della determinazione che si ritrova nel rap. Dopo gli ottimi riscontri ottenuti del singolo platino “Killer” feat. Tiziano Ferro e dell’album “Una seria”, Baby K riparte con una nuova consapevolezza e con la grande forza derivante dallo straripante successo dell’irresistibile singolo “Roma-Bangkok”. Ecco cosa ci ha raccontato l’artista in occasione della presentazione dell’album a Milano.
Come nasce “Kiss Kiss Bang Bang”?
Dopo un anno frenetico mi sono fermata per un pò e ho riflettuto su cosa avrei voluto comunicare. Mi sono affacciata alla musica come emergente, quindi volevo creare un album che spiegasse a tutti chi fossi veramente, che parlasse non solo delle mie idee ma della mia vita con riferimenti molto precisi a quello che ho fatto e vissuto. Ho pensato molto a cosa volevo dire e a come il pubblico mi ha percepito fino ad oggi. Questo è il risultato ed è la mia rivoluzione.
Perché “Kiss Kiss Bang Bang”?
Il titolo si ricollega ad almeno tre film omonimi e rappresenta la perfetta sintesi di quello che volevo comunicare attraverso il disco: un gioco di contrasti.
A cosa ti sei ispirata per la cover e il booklet dell’album?
La cover si colloca a metà strada tra “Dirty Dancing” e “Flashdance”. Attualmente sono in fissa per gli anni 80 e 90 quindi mi piaceva l’idea che la cover avesse un mood vintage. Nei testi parlo delle cose che faccio, dello shopping online, dell’amore ai tempi degli hipster, della mia passione per la moda. Ho anche studiato per fare la stylist in una costosa scuola di Roma, poi ho scelto la musica ma mi è rimasta sempre una passione sfrenata per gli abiti. La maggior parte dei miei soldi li spendo per fare shopping, è una cosa che amo.
“Chiudo gli occhi e salto” è un brano in cui ti esponi tanto…
Se in “Roma – Bangkok” racconto la voglia di viaggiare e di divertirsi, in “Chiudo gli occhi e salto” evidenzio le sofferenze degli addii. Mi sono messa a nudo ed ho tirato fuori tutte le emozioni più intime che, per la prima volta, racconto ad alta voce: gli amici, la famiglia, i ricordi. Per il featuring di questo brano ho scelto Federica Abbate che, insieme ai produttori del disco, mi ha accompagnata in questo viaggio.
Baby K
Via libera alle fantasie in “Lasciati le sneakers”.
Ho approfittato di questo pezzo per prendermi una piccola rivincita. In questo caso la donna ha in mano le redini del gioco…
Non sei nuova a collaborazioni di successo eppure “Roma – Bangkok” rappresenta un caso eclatante. Come nasce questa canzone?
Avevamo il disco pronto ma ci mancava un brano d’apertura, un pezzo forte da lanciare per il mio ritorno. I produttori mi hanno mandato questo brano nel giro di cinque giorni e, appena l’ho ascoltato, mi sono messa a ballare. Ogni canzone del mio album gioca sui contrasti, quindi anche questo doveva farlo, ci abbiamo pensato un po’ su e poi abbiamo scelto Giusy Ferreri, un nome che nessuno si sarebbe aspettato. Lei in pochissimo tempo ci ha mandato il provino e, quando è arrivato, è nato subito grande affiatamento.
Il grande riscontro ottenuto da “Roma – Bangkok” ti pone in uno stato d’animo più rilassato rispetto all’uscita del disco?
Sinceramente il successo di un brano non garantisce nulla. Diciamo che inizio in maniera positiva, parto con il sorriso.
Di forte impatto è anche “Fakeness”, il brano in cui hai collaborato con Madh.
Ci siamo conosciuti dal vivo al Coca-Cola Summer Festival e ho subito pensato che la nostra collaborazione poteva essere interessante perché Madh ha gusti molto esterofili come i miei. Avevamo scritto ognuno una canzone molto simile dedicata alle persone che trovi in discoteca e sulle serate frivole. Abbiamo unito le due cose ed ecco fatto! “Fakeness” è un brano sui generis che fin’ora in Italia non abbiamo mai trovato e sono convinta che i fan di Madh lo apprezzeranno.
“Hipster Love” è un brano molto attuale…
Il brano racconta di una ragazza che porta a casa un hipster. È un gioco, è l’amore 2.0. Allo stesso tempo difendo e ironizzo su una delle figure più attuali e cult dei nostri tempi.
Ti senti più pop o più rap?
Da sempre coesistono in me sia lo spirito del rapper che quello della cantante. Più vado avanti con il tempo, più sono conquistata dalle melodie. Logicamente non potrò mai diventare una cantante in senso classico, ma sono anche convinta che a 50 anni non potrò presentarmi così come adesso. Quello che è certo è che conserverò il mio stile ed il mio modo di esprimermi.
La tua musica punta all’estero?
Ammicco a un sound estero perché ci sono cresciuta, è naturale. Mi piace l’idea di essere una novità e del fatto che magari sto rompendo le regole. Non mi precludo nulla ma, per ora, voglio focalizzarmi sul panorama italiano.
Ti esibirai alla finale di Miss Italia con Giusy Ferreri. Come vivi la cosa?
Sono contenta di partecipare! Io e Giusy abbiamo creato un connubio energetico e metteremo un po’ di grinta e un po’ di pepe al programma!
Cosa auguri a questo disco?
Spero che vi faccia entrare nel mio mondo pieno di colori ma sempre autentico e vero!
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
La nuova stagione di eventi e concerti all’Arenile di Bagnoli, il noto complesso partenopeo completamente ristrutturato e modernizzato, inizia con l’atteso live di Roy Paci & Aretuska. Il trombettista e cantautore siciliano è ritornato a Napoli con la sua band confermando ancora una volta il forte legame musicale con questa terra: «Un certo panorama musicale partenopeo – 99 Posse, Almamegretta, Enzo Avitabile, Napoli Centrale, solo per citarne alcuni – fa parte della mia storia, del mio percorso. Napoli rimane per me la capitale mediterranea della musica, crocevia di contaminazioni, un patrimonio per tutta l’Italia». Queste le parole con cui Roy aveva annunciato il concerto che, in effetti, è stata una vera e propria festa all’insegna della condivisione e della leggerezza.
Photogallery a cura di: Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
Roy Paci & Aretuska live @ Arenile ph Luigi Maffettone
“Sono felicissimo. Questa è l’ultima data del tour che mi ha dato più soddisfazioni in assoluto. Vedo gente che era qui anche al CarroPonte di tre anni fa, prima della tv e di tutto il resto”. Con queste parole J-Ax ringrazia il numerosissimo pubblico accorso all’ex-Breda, sempre più punto di riferimento per la musica italiana. L’unica data milanese del tour estivo del cantautore rap ha consacrato l’inarrestabile successo de “Il Bello d’Essere Brutti Summer Tour”, affiancato dal clamoroso successo riscontrato dall’ultimo album di inediti di J-Ax. Dopo il doppio platino, 7 mesi di permanenza in classifica FIMI e quasi 52 milioni di visualizzazioni su Youtube con il tormentone estivo “Maria Salvador”, Alessandro Aleotti si gode la sua riscossa e la dedica interamente al suo pubblico. Ad aprire il concerto, caratterizzato da una scaletta composta da sole hits, sono Caneda e Weedo. Poco dopo l’Accademia delle Teste Dure fa il suo ingresso sul palco e J Ax parte subito con una triade di fuoco: Spirale Ovale, La tangenziale, Domani Smetto. L’umore è alle stelle e la cosa si evince anche dalla voce dell’artista. Bellissima, anche dal vivo, L’uomo col cappello oltre a Gente che spera e l’esilarante title track Il bello d’esser brutti. Ax, visibilmente emozionato, non perde occasione per ringraziare al pubblico e sottolineare la sua stessa sorpresa di fronte a tanto affetto: “Spero di trovare le parole giuste per raccontarvi le emozioni che mi ha regalato questa riscossa, per dirvi cosa siete stati capaci di farmi fare, per spiegarvi cosa significa per me essere ancora musicalmente rilevante”.
J- Ax LIVE @ CarroPonte (uno scatto tratto dalla pagina Facebook dell’artista)
L’artista alterna i brani del nuovo disco con le pietre miliari del proprio repertorio come l’intenso brano Non è un film. Momento divertimento con Weedo sul palco per The Pub song, grande sorpresa per l’imprevista ospitata dei Club Dogo al gran completo per eseguire dal vivo Old Skull. Non mancano parole di sincero affetto anche per Fedez, presente sul palco per cantare Bimbiminkia: “Fedez è un fratello che ha rischiato tutto insieme a me creando Newtopia”, spiega J Ax. Grande entusiasmo anche per Nina Zilli, che dopo aver eseguito Uno Di Quei Giorni , è stata ringraziata da J Ax per aver creduto in lui. Lampi di fuoco e pole dance per il gran finale con la hit dell’Estate Maria salvador, cantata ovviamente insieme a Il Cile. Grazie a esperienza, immediatezza, tecnica e personalità J Ax ormai è una star.
Raffaella Sbrescia
La scaletta
Spirale Ovale
La Tangenziale
Domani Smetto
Sono di moda
Più Stile
L’Uomo col Cappello
Gente che Spera
Caramelle
Il Bello d’Esser Brutti
Non E’ un Film
Medley Debby
Meglio Prima
Decadance
Immorale
Sopra la Media
The Pub Song (feat. Weedo)
Hai Rotto il Catso
Miss & Mr. Hyde
Medley Giusy
Old Skull (feat. Club Dogo)
Bimbiminkia (feat. Fedez)
Ribelle e Basta
Piccoli per Sempre
Uno di quei Giorni (feat. Nina Zilli)
Intro
Rap and Roll
Maria Salvador (feat. Il Cile e Giada Accorti Pole Dance)
Outro
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