Tangram Festival 2015: dal 25 al 30 agosto musica, intrattenimento e solidarietà per l’Etiopia

Tangram2015 locandina web

Si tiene dal 25 al 30 agosto a Fermo (Marche) la quinta edizione del Tangram Festival, un evento di musica e solidarietà organizzato dalla ONLUS giovanile ‘T.i.e.f. – Terra Impegno e Futuro’. L’obiettivo del Tangram Festival è quello di promuovere un’attenzione critica verso questioni di interesse globale e locale, attraverso incontri, mostre fotografiche, proiezioni, spettacoli e concerti. Tutto il ricavato del Tangram Festival va a sostenere i progetti di approvvigionamento idrico in Etiopia a cura del CVM – Comunità Volontari per il Mondo. Nelle precedenti edizioni il ricavato del Tangram Festival ha finanziato la difesa della sorgente di Wosci, nella regione di Kaffa (sud-ovest dell’Etiopia).
La direzione artistica del festival ha sempre cercato di offrire un’attenta programmazione musicale, proponendo artisti che sono o stanno diventando importanti: Lo Stato Sociale (2012) L’orso, Fast Animals and Slow Kids (2013) Versailles, Nicolò Carnesi, Gazebo Penguins (2014) solo per citarne alcuni.
Il tema scelto come filo conduttore per questa quinta edizione è la terra: la terra da coltivare e lavorare per poterne mangiare i frutti, quella da cui si è costretti a scappare perché non ci si può più vivere, quella da rispettare e curare per non inquinarla, quella da difendere quando qualcuno se ne vorrebbe impossessare.
Sono quattro gli spazi coinvolti quest’anno dal Tangram Festival. Il cortile di Palazzo Falconi (Corso Cefalonia) ospita l’esposizione “I must have been blind” del fotografo Simone D’Angelo e le presentazioni del libro “Genuino Clandestino” (mercoledì 26) e del fumetto “Come il colore della terra” di Nicola Gobbi (venerdì 28). Nel cinema Sala degli Artisti di Fermo la sera di martedì 25 si svolge l’incontro con Valerio Calzolaio, ex consulente del segretariato Onu per la lotta alla siccità e alla desertificazione (Unccd). Calzolaio, il cui intervento ha avuto un forte successo al festival Popsophia di Pesaro, riflette sulla necessità naturale che l’uomo ha di migrare, con un’attenzione particolare ai ‘rifugiati climatici’. Giovedì 27 presso l’Arena dei Clareni (Capodarco) Pierpaolo Capovilla, frontman de Il Teatro degli Orrori, legge ‘La religione del mio tempo’ di Pier Paolo Pasolini, accompagnato dalle musiche di Kole Laca (biglietti 8€). Come da tradizione la settimana di festival si conclude nella cornice del Teatro Romano di Fermo, presso il cortile Don Ricci: cena e musica live per un weekend di musica e solidarietà con artisti del territorio e di rilievo (inter)nazionale. Ospite speciale di questa edizione la musicista californiana Simonne Jones che si esibirà sul palco del Don Ricci domenica 30 agosto.

Di seguito il programma musicale del festival:

martedì 25 agosto – Chalet Girfalco: Tangram party @ Girfalcobeat – ingresso libero
Tief e Nufabric presentano Osc2x (Bologna)

sabato 29 agosto – cortile Don Ricci – ingresso libero
dalle 21.00 InSil3nzio (Fermo), Albedo (Milano), Nadàr Solo (Torino)

domenica 30 agosto – cortile Don Ricci – ingresso libero
dalle 21.00 La Stanza di Vetro (Fermo), Altre di B (Bologna), Capra (Correggio), Simonne Jones (L.A./Berlino)

Il Tangram Festival 2015 si inserisce nel progetto Jenga: Costruisci!, che vede il Tief come capofila e si avvale del cofinanziamento della Regione Marche – P.F. Cooperazione Territoriale europea, Marchigiani nel mondo, Politiche Giovanili e Sport. Altri partner dell’evento sono AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Coop Adriatica srl, CVM – Comunità Volontari per il Mondo, ArTime, Eccofatto, PrimaVera Morrovalle.

Per il programma completo visitare il sito terraimpegnoefuturo.blogspot.it

Per info, contatti e prevendite scrivere all’indirizzo tief@hotmail.it o chiamare il numero 3347879908

Fonte: Ufficio stampa

Travelogue: le immaginifiche peregrinazioni strumentali di Amazio e Di Maiolo

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Viaggi reali, viaggi figurati, viaggi di note. “Travelogue” è proprio questo: un continuo peregrinare tra sogni, visioni e suggestioni multiple. Frutto del genio compositivo di due musicisti molto attivi nel campo della ricerca musicale quali sono Enzo Amazio, chitarrista professionista in grado di spaziare e padroneggiare con disinvoltura tecnica ed espressività, e Rocco Di Maiolo, sassofonista dotato di una capacità di espressione melodica davvero notevole.  Tra omaggi ad icone del jazz mondiale, echi di matrice popolare e temi sperimentali, il disco racchiude sette brani inediti registrati al BluMegaride Studio di Napoli e vede la partecipazione di Francesco Nastro e Francesco Marziani al pianoforte, Aldo Vigorito e Corrado Cirillo al contrabbasso e Giuseppe La Pusata alla batteria. Il risultato è una sessione d’ascolto fortemente evocativa in cui la tecnica viene spesso messa al servizio dell’espressività conservando un buon equilibrio tra composizione scritta ed improvvisazione. Frutto dell’interiorizzazione delle esperienze di Amazio e Di Maio, questo viaggio musicale si apre con la vivace “To Work Marvels” mentre la title track “Travelogue” è una travolgente e sensuale ballad, arricchita da un’appassionante linea melodica  che rievoca emozioni lontane nel tempo. Grande protagonista di “Revive” è il pianoforte di Francesco Marziani anche se il pezzo forte è “Mediterranean River”, brano attraversato da una grande energia  con evidenti richiami alla musica mediterranea, soprattutto nella parte finale. Intimista e crepuscolare il tema di “Solitude”,  una ballad seducente ed evocativa impreziosita dalle indovinate incursioni al piano di Francesco Nastro. Mr.R.D. s’insinua saldamente nei solchi dell’anima grazie ad una fitta rete di intrecci e rimandi alla tradizione jazzistica. “Travelogue” si chiude con “Unfailing”, un riuscito omaggio al jazzista  Michael Brecker,  testimonianza tangibile di un fortunato connubio artistico durevole nel tempo quale è quello tra Amazio e Di Maiolo.

Raffaella Sbrescia

“Out to hunt”, l’ep sperimentale di The Hunting dogs

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The Hunting Dogs, in italiano “cani da caccia”, sono un duo italo-croato attivo dal 2013, frutto dell’unione artistica tra Marco Germini, specializzato nel campo della musica elettronica e l’eterea  ed elegante voce di Alba Nacinovich. Il nome del gruppo nasce mutuando il titolo di uno dei primi brani composti insieme ed il risultato è una formula musicale definita “electro-shocked pop”, un frizzante mix tra elettronica, soundtrack, jazz e cantautorato, che si avvale dell’utilizzo di strumentazione acustica ed elettronica (come il sintetizzatore modulare, la drum machine, le percussioni, l’harmonizer). La prima prova concreta di questa nuova realtà è l’ep “Out to Hunt”, pubblicato lo scorso 23 giugno e composto da quattro tracce, tre inediti ed un remix,che incuriosiscono e suggestionano quanto basta per volerne sapere ed ascoltare qualcosa in più. La traccia d’apertura è “Petrha”, introdotta da un portante riff di chitarra folk-blues su cui s’innesta un tappeto di ipnotiche distorsioni elettriche. Il pezzo più originale è “From Where We Are”, avviluppato in una insolita spirale pianistica su cui si stratificano gli onirici vocalizzi della Nacinovich. Le scariche electro di “The Grapes pt. 2” incalzano intrecciandosi in un mood crepuscolare e perturbante. A chiudere “Out to hunt” è il remix della prima traccia “Petrha”  (Qwill Rmx)di cui avremmo fatto volentieri a meno a favore di un ulteriore assaggio delle promettenti capacità sperimentali del duo.

Raffaella Sbrescia

Video:

Maledetto, un album senza peli sulla lingua per Maxi B

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“Maledetto” è il nuovo album di Massimiliano Bonifazzi, in arte Maxi-B, uscito lo scorso giugno per Latlantide. Diretto, immediato, sfrontato, sfacciato, “Maledetto” contiene ben 17 tracce e rappresenta il manifesto del Maxi B pensiero. Il rap hardcore dell’artista respinge e condanna in-stores, talent show e le dinamiche da rap commerciale decise a tavolino per vendere a tutti i costi. Ogni concetto viene espresso fuori dai denti, senza peli sulla lingua con rime che arrivano dritte allo stomaco: “Ho scritto questo disco guardandomi allo specchio, dovevo tirare fuori tutte le sensazioni amare che ho provato negli ultimi due anni, a volte allontanarsi serve per non perdersi, ora vedo tutto con più lucidità, soprattutto la delusione verso il mondo Rap, troppo superficiale e legato a stereotipi lontani dalla mia realtà”, dice lo stesso Maxi B che, in questo disco, si fa accompagnare da Ghemon, Amir Issaa, Michel, Daniele Vit, Big Joe, Dj Double S, Dj C.I, Jacques Moretti e Kay. I due anni e mezzo di silenzio sono quindi serviti a raccogliere le idee e capire come muoversi. A dimostrazione del fatto che le tendenze non gli interessano, Maxi B inserisce anche una serie di skit all’interno dell’album, la sua parte ludica, quella che ogni giorno sfoggia nella radio dove lavora (Radio3i).

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Se il brano più duro e diretto è la title track “Maledetto”, quello che invece evidenzia meglio i veri valori di chi vuole ergersi a difensore della cultura rap è proprio “L’arte del rap”: “L’arte del rap è dare voce a chi voce non ha”, canta Maxi B; un compito non facile e spesso ingrato eppure sempre più fondamentale. Nel parlarci della propria visione della vita, vissuta a cavallo tra le case popolari di Varese e la Svizzera, Bonifazzi regala forza e convinzione a chi ha paura di sognare in un mondo sempre più abituato a calpestarci. “Le medaglie più importanti non le metti sulla giacca ma sull’anima”, canta in “Parlo Chiaro” mentre un altro brano che sta riscontrando molto successo è “Da Solo”, cantato con Ghemon. Attraversata da una sorta di dolcezza innata, la canzone ha la forza di essere fruibile da tutti senza perdere l’autenticità del contenuto: “ Dove la mente mette i limiti, il cuore li spezza”, scrive Maxi B. Ambizioso e forse pretenzioso è “Le 10 Regole Del Rapper”, con Dj Double S e Big Joe, un pezzo che invita a seguire una serie di regole per “crescere” ed affermare la propria credibilità artistica. Tra i temi più quotati c’è ovviamente l’amore che fa capolino in “Senza Di Me” con Amir Issaa e Michel e “L’amore Inutile” insieme a Daniele Vit. In conclusione “Maledetto” è un progetto energico, carico di esperienza e di prospettive, intenso e pregno di contenuti, un album tagliente dedicato a chi non vuole abbassare la testa, agli ultimi della fila, a chi ha ancora voglia di mettersi in gioco.

Raffaella Sbrescia

We Are Waves, il secondo album è “Promises”

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Con “Promises” i torinesi We Are Waves (Fabio Viassone, Cesare Corso, Fabio Menegatti, Francesco Pezzali) sfornano undici brani attraversati dalle fragilità, le malinconie, i dubbi e le speranze del dannato vivere negli anni ’10. Muovendosi a cavallo tra il sogno synthpop di matrice anglosassone degli anni ’80 ed un disilluso presente, i We Are Waves  propongono melodie e suoni intensi, energici ed evocativi. Linee vocali espressive ed efficaci s’intrecciano con ritmiche sostenute e arrangiamenti impattanti come quelli del brano d’apertura “1982” o di “Wasted” o della crepuscolare “Midnight ride”. Il fascino ipnotico della strumentale “Monochrome” introduce i più pacati ritmi della bella “Lovers Loners Losers” e della raffinata “Silent Lullaby”. Nuove increspature sintetiche avvolgono la struttura di “Wreckage” mentre il synth rock decadente riemerge prepotentemente in “Children Lake” e nell’introversa  “What Happened Today Is Useless”, brano con cui i We Are Waves chiudono un disco che, pur rimarcando a grandi linee ritmi e tecniche degli anni che furono, va comunque ascoltato per l’attualità delle tematiche proposte.

Raffaella Sbrescia

Luca Sapio & The Dark Shadows presentano “Everyday is gonna be the day”, un disco potente e sensuale

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Ammetto subito la colpa di aver involontariamente trascurato l’uscita di un bellissimo album; sto parlando di “Everyday Is Gonna Be The Day”, il secondo disco dell’eccellente soul man italiano Luca Sapio. Pubblicato lo scorso 18 novembre, questo lavoro di pregevole fattura è stato registrato tutto dal vivo ed in analogico insieme a The Dark Shadows (Mecco Guidi: Organ,  Keys Christian Capiozzo: Drums,  Larry Guaraldi : Guitars,  Matteo Pezzolet : Bass,  Marianne Leoni: vocals,  Alex Tomei : Tenor,  Flute,  Antonio Padovano : Trumpet,  Claudio Giusti : Bari)  tra gli studi della Daptone e della Diamond Mine di New York e masterizzato dal Grammy Winner Brian Lucey nel Magic Garden Mastering di Los Angeles. Prodotto e arrangiato, come il precedente “Who knows”, dal guru della soul music Thomas “TNT” Brenneck.

Dai dieci brani inediti che compongono la tracklist emerge un suono caldo, avvolgente e ben rifinito. Richiami vintage provenienti dal soul blues degli anni sessanta s’intrecciano con messaggi di importante impatto emotivo e sociale, a fare il resto ci pensa la  potente ed inconfondibile voce di  Luca Sapio.  “Everyday Is Gonna Be The Day”, s’intitola il disco: Ogni giorno può essere il giorno giusto,  il giorno che tutti stiamo aspettando, quello del cambiamento. Il titolo dell’album racchiude l’essenza di uno stile di vita ma anche del modo in cui Luca Sapio concepisce la musica: niente effetti speciali, solo canzoni che arrivano dritte al cuore dell’ascoltatore rendendolo partecipe di un portentoso vortice di note e di emozioni.

Luca Sapio

Luca Sapio

Brani come “Dark Shadows”,  l’irresistibile “All round me” entrano subito sotto l’epidermide, il groove di “I’m So Tired” e la bellezza di “Telling Like It Is” ci regalano la certezza di essere di fronte ad  vera e propria rarità nel panorama italiano. “”We don’t want to grow into the darkness, we don’t want to fall to emptiness and blue step outside back to the shadows of the past”, canta Luca Sapio in “Nobody Knows”, sorprendendo, conquistando e coinvolgendo l’ascoltatore con la forza della sua voce ma anche con la personalità e lo stile con cui fa vibrare ogni singola parola. Riconosciuto come uno degli interpreti più apprezzati dalla critica e dal pubblico d’ oltreoceano, Luca Sapio è un cantautore che risplende di luce propria e prima o poi anche la madrepatria gli renderà i dovuti riconoscimenti che gli spetterebbero.

Raffaella Sbrescia

Video: Telling like it is

Niccolò Fabi & Gnu Quartet live al Ravello Festival. Le foto del concerto

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Macina chilometri in solitudine Niccolò Fabi che, insieme al GnuQuartet si riappropria dei palchi di tutta Italia dopo la meravigliosa, faraonica e travolgente esperienza in trio con Max Gazzè e Daniele Silvestri. Protagonista del palcoscenico allestito sulla  bellissima terrazza a strapiombo del Ravello Festival, Fabi ha emozionato il pubblico fino alle inevitabili lacrime sulle note dei suoi successi senza tempo. Visionario, filmico, sensoriale, Niccolò Fabi tocca i solchi più nascosti dell’anima e racconta il prisma delle emozioni umane con rara delicatezza. Privo di orpelli e artifizi di alcun genere, il concerto del cantautore assomiglia ad un breve ma intenso processo di purificazione dello spirito, un’esperienza da provare almeno una volta per constatarne gli effetti immediati.

Photogallery a cura di: Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Niccolò Fabi @ Ravello Festival ph Anna Vilardi

Fiorella live tour 2015: le foto del concerto al Teatro dei Templi di Paestum

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Classe, grinta, eleganza, forza d’animo ed invidiabile apertura mentale sono solo alcune delle caratteristiche che rendono Fiorella Mannoia una delle cantanti più amate della scena musicale italiana. Diversi sono i sold out che stanno scandendo il suo Fiorella live tour 2015 ma non è una sorpresa constatare quanto il pubblico le sia rimasto fedele nel corso degli anni. In attesa di scoprire quali sorprese ci riserverà il grande evento in programma il prossimo 7 settembre all’Arena di Verona, promosso dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che vedrà sul palco con Fiorella NegritaJ-AxEnrico Ruggeri,Niccolò FabiLoredana Bertè, Emma, Noemi e Alessandra Amoroso, ecco la photogallery con gli scatti più belli del concerto che Fiorella ha tenuto al Teatro Templi di Paestum lo scorso 10 agosto.

Photogallery a cura di: Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Fiorella Mannoia live @ Paestum ph Anna Vilardi

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Così vicini così lontani, l’elegante e ricercata riflessione estetica dei Telestar

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I toscani Telestar (Edoardo Bocini, Marco Tesi, Francesco Baiera, Remo Morchi) tornano sulla scena musicale italiana a tre anni di distanza dal precedente lavoro discografico con “Così Vicini Così Lontani, un album intimo, morbido, profondo, godibile che testimonia un notevole impegno compositivo.  I dieci brani a metà strada  fra pop, indie rock e cantautorato si scoprono poco a poco, insinuandosi nei solchi più caldi e più reconditi  dell’anima. Suono, identità, contenuto ed estetica vanno a braccetto in un percorso che, pur avvicinandosi al folk, rimane saldamente legato al contesto cantautorale ampliandone il raggio d’ascolto con ricercata raffinatezza. Le premesse sono subito chiare con la bellissima traccia d’apertura “Mi Lascio Vivere”, una dichiarazione d’intenti impreziosita da chitarre e fiati: “In ogni promessa infranta mi lascio vivere, in ogni nuova scoperta, in ogni errore passato che non va più via mi lascio vivere”, cantano i Telestar, alleggerendo il tutto con l’elegante fragranza country di “Katy”.  Gli irrisolti quesiti di  ”Ancora Noi” lasciano affiorare domande, ricordi, dubbi in un susseguirsi di immagini prese dal calderone del passato che ritorna. Leggiadra e coinvolgente è la trama melodica di “Via Dal Tempo” mentre i due volti di “Idra” scandiscono il passaggio dal passato al presente, sancito da “Diversi”, un brano in cui decisi colpi di batteria s’intrecciano con gli archi mentre le parole ci scavano dentro.

Telestar

Telestar

“Insegnami a vedere un mondo diverso”, scrivono e cantano i Telestar in “Sulla Mia Pelle”, una canzone intensa, poetica, immaginifica da ascoltare e riascoltare più e più volte. Le derive folk introspettive e malinconiche di “Lontano” affrontano con decisione le fantasie che si trasformano in polvere mentre “Il Grano Nei Campi” è il monito con cui i Telestar ci invitano a resistere mantenendo ben saldo il nostro focus mentale.  A chiudere l’album è “Un Padre”, un brano che lascia trasparire tutta la consistenza della sincera riflessione estetica sul nostro “io” più profondo, ulteriormente arricchito da melodie oniriche e sottili velature folk.

Raffaella Sbrescia

Video: Idra

Dal 24 al 30 agosto in Alta Irpinia torna lo Sponz Fest. Il 29 agosto Vinicio Capossela celebrerà i 25 anni di sposalizio con la musica.

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Dal 24 al 30 agosto, nella settimana del plenilunio, torna per il terzo anno consecutivo lo Sponz Fest 2015, il festival diretto da Vinicio Capossela che ha sede in Alta Irpinia e si avvale della collaborazione attiva dei comuni di Calitri, comune capofila del progetto, Conza, Andretta, Cairano e Aquilonia. Tra i molti appuntamenti in programma anche quello con la NOTTE D’ARGENTO, il concerto ricco di ospiti speciali con cui sabato 29 agosto, Vinicio Capossela celebrerà i 25 anni di sposalizio con la musica.

Il festival è nato nel 2013 a Calitri, per creare un’occasione di comunità intorno alle ritualità dello sposalizio. La tre giorni organizzata in quell’occasione è stata possibile solo grazie al grande coinvolgimento del paese e dei suoi abitanti, delle associazioni, delle istituzioni locali che si sono messe al servizio di un festival unico per modalità e svolgimento. Un senso di comunità che si è man mano allargato ad altri comuni della valle dell’Ofanto con l’edizione del 2014, intitolata “Mi sono sognato il treno” e costruita lungo la tratta della sospesa ferrovia Avellino–Rocchetta ponendo, tra gli altri, il tema della movimentazione, dei collegamenti tra persone, come momento aggregante e di riflessione sul buon uso dei beni comuni.

Quest’anno il Festival si intitola RAGLIO DI LUNA – le vie dei muli, i sentieri dei miti, ed è costruito intorno all’idea del camminare, del “nomadismo”, del viaggiare accompagnati, al passo dell’uomo e dell’asino, per auscultare il ronzio dei “siensi” perduti, con il senno, con il sapere antico della terra, che sembra essersi smarrito per strada.

“Un Cammino di sette giorni, lungo i sentieri della terra lambendo i paesi della valle intorno a Cairano, Il Paese dei Coppoloni, nell’alta Irpinia, per recuperare i Siensi, il buon senso perduto nel rapporto con Natura.” – scrive il direttore artistico Vinicio Capossela a proposito dello Sponz Fest 2015.

Una carovana di asini e muli, di musica e musicanti ad accompagnare una trebbiatrice volante, che si sistema ospite, di aia in aia e porta ronzio di racconto, di musica, di conoscenza, di spirito e di baldoria. La trebbiatrice, strumento agricolo esemplare del lavoro da fare assieme per dividere ciò che è importante da quel che non lo è. Ballarci attorno per recuperare i Siensi o anche perderli del tutto e lasciarli andare sulla luna gigante che sorge dal bosco della Frascineta.

Camminare ben accompagnati è una grande occasione di pensiero. E’ l’occasione buona per abbandonare la condizione di sedentari e prendere quella del nomade. Nomadi di breve corso, ma nomadi, in una sacca di tempo al riparo del tempo. Il tempo del mito, il tempo del racconto è un tempo fermo, che si sottrae al tempo del lavoro che tutto consuma e divora. Questo è il tempo che vi proponiamo di prendervi in questi sette giorni, il tempo della ri-creazione del mondo. Auscultate voi stessi, percorrendo una terra antica. Banchettatela insieme, in comunione, come un simposio”.

Sarà una settimana da vivere dal tramonto all’alba al tramonto, A RAGLIO DI LUNA, fermando le lancette dell’orologio per partecipare alla carovana attraverso un programma fitto di incontri, eventi e concerti disseminati lungo le vie dei muli e i sentieri dei miti e rendere ognuno attore, e non spettatore, del proprio cammino.

Gli ospiti musicali che accompagneranno il viaggio, incarnano ognuno un’idea di frontiera. La frontiera dell’avventura, la frontiera tra la luce e il buio, l’esplosione della vita spinta fino alla tenebra della morte. Quelle presenti al Festival sono tutte musiche eccessive, che spingono l’anima e i piedi al trabocco.

GLI OSPITI

Il dio della lira creta, lo Zeus del monte Anoghia, il leggendario Psarantonis; King Naat Veliov & The Original Kočani Orkestar, già protagonista con Vinicio del sismico tour “Liveinvolvo” del 1998, in un ricongiungimento astrale nella notte del pleniulunio; l’albanese Fanfara Tirana & Robert Bisha, una delle più straordinarie brass band in circolazione, che aprirà il festival con un concerto all’alba, nell’aia del Formicoso terra di lotta e di grano; e ancora i Los Tex Maniacs, da San Antonio, Texas, una delle più sfolgoranti band conjunto tex mex al mondo; Antonio Infantino, poliedrico artista che ha lasciato un segno importante nella cultura del nostro paese con i suoi Tarantolati di Tricarico; una formazione di Mariachi ad accompagnare tutto il cammino; Vincenzo Vasi, il mago del theremin; Enza Pagliara, che con la sua voce arcaica ha portato il Salento nei più importanti teatri del mondo e che allo Sponz Fest presenterà un progetto speciale che recupera con le donne del territorio i canti di tradizione; e poi Ciccillo Di Benedetto, il “cantante gladiatore” già protagonista con Vinicio degli spettacoli estivi “Il Paese dei Coppoloni still alive” e familiare al pubblico dello Sponz Fest; una serie di altri artisti “cult” della scena irpina, come i Makardìa, Calitri Popolare, il Gruppo pesatura di Teora, che si esibirà nella “pesatura” arcaica tecnica utilizzata dai contadini per estrarre il chicco di grano dalla spiga e altri ancora.

Non mancheranno i contributi dal mondo della letteratura, dell’arte e da quello scientifico e accademico: Mariangela Capossela sarà anche quest’anno responsabile della sezione SponzArti, Erica Hansen proporrà un’installazione dedicata allo sposalizio, Dem Demonio con le sue opere di Land Art darà fisicità di rovo e di sterpo alle immaginifiche creature del sentiero della cupa. E ancora lo scrittore Dan Fante, allo Sponz Fest per il secondo anno, l’archeologo Giampiero Galasso, Paolo Speranza con un lavoro sui poeti irpini, Aniello Russo scrittore e ricercatore che al folklore irpino ha dedicato l’esistenza, lo scrittore Alfonso Nannariello e lo storico Toni Ricciardi che racconteranno l’Archivio Epistolare, progetto che raccoglie le corrispondenze degli sposi separati dall’emigrazione, il giornalista Andrea Covotta, Lorenza Carrara ed Elisabetta Salvini, autrici del libro “Partigiani a Tavola”.

E per finire i geologi Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese che con altri illustri ospiti affronteranno il tema delle trivellazioni petrolifere nell’area del lago artificiale di Conza.
Gli incontri pubblici andranno anch’essi alla ricerca dei “siensi” perduti, confrontandosi con tematiche importanti come la sostenibilità e l’agricoltura sociale, le problematiche ambientali, il recupero del senso di comunità e della cultura contadina, l’emigrazione e il ritorno.

Opera simbolo di questa edizione sarà una trebbiatrice volante, una specie di macchina dell’immaginazione, che simbolicamente riprende il tema biblico della separazione, separare il grano dalla pula, separare ciò che davvero ci nutre, dal superfluo. La trebbiatrice, progettata sapientemente dal “Tenente Dum” Marco Stefanini, accompagnerà questa carovana itinerante alla scoperta di terre capaci di evocare un potente immaginario, un paesaggio di confine, fatto di vuoti da riempire, un itinerare di incontri, musica, danze, sposalizi di culture, racconti e tappe: il Formicoso, il Monte Mattina, le grandi querce dell’Òcchino, il Castello di Calitri, la casa dell’Eca, la rupe di Cairano e la stazione ferroviaria sospesa di Conza-Andretta-Cairano.

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IL CONCERTO DEL 29 AGOSTO: I 25 ANNI DI SPOSALIZIO CON LA MUSICA DI VINICIO CAPOSSELA

E proprio nell’area della Stazione di Conza-Andretta-Cairano la notte del 29 agosto andrà in scena la “NOTTE D’ARGENTO”, il concerto con cui Vinicio Capossela celebrerà le sue nozze d’argento con la musica sotto la rupe protagonista de “Il paese dei coppoloni”, in una notte di luna piena.
Sul palco con lui ci saranno amici e ospiti speciali, tra cui Psarantonis, King Naat Veliov & The Original Kočani Orkestar, la Banda della Posta, Howe Gelb, i Los TexManiacs, Vincenzo Vasi, Alessandro “Asso” Stefana, Enza Pagliara ed altri ancora che saranno annunciati nelle prossime settimane.

I biglietti per il concerto del 29 agosto sono in vendita su MailTicket al link http://www.mailticket.it/evento/6063 al prezzo di 15 euro mentre l’accesso al resto degli spettacoli e degli eventi del programma dello SponzFest è libero e gratuito.
I biglietti saranno disponibili in vendita anche allo SponzOffice di Calitri (i cui giorni e orari di apertura saranno comunicati a breve) al prezzo speciale di 10 Euro.
L’ingresso è gratuito per bambini e ragazzi fino a tredici anni.

Il concerto “NOTTE D’ARGENTO” ha come sponsor ufficiale la Tequila Don Julio.

Sul sito ufficiale del Festival, al link http://www.sponzfest.it/2015/programma/ e sui canali social ufficiali si può consultare il programma che sarà ulteriormente ampliato nei prossimi e si possono trovare inoltre tutte le informazioni relative a trasporti e ospitalità.

Progetto del Comune di Calitri (Comune Capofila) in partnership con i Comuni di Cairano, Andretta, Conza e Aquilonia ammesso ai Fondi PAC – “Piano strategico per il turismo – programma di eventi promozionali” – Avviso pubblico di selezione ex D.G.R.C. n. 45/2015 – “ITINERARI” – Regione Campania Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali PIANO di AZIONE COESIONE

Prevendite per Notte D’Argento: http://www.mailticket.it/evento/6063
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Fonte: Ufficio Stampa

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