Moreno live all’Alcatraz di Milano: il report del concerto

Moreno @ Alcatraz Ph Francesco Prandoni

Moreno @ Alcatraz Ph Francesco Prandoni

Lo scorso 9 aprile  Moreno è salito sul palco dell’Alcatraz di Milano per il primo dei due concerti anteprima del suo “ Incredibile Tour. Faccia pulita e rime affilate per  il noto freestyler che, in scaletta, ha inserito non solo i brani del disco d’esordio “Stecca” ma anche e soprattutto i brani contenuti nella riedizione del suo ultimo album  “Incredibile”, comprensivo di cinque brani inediti, tra cui i singoli “Supereroi in San Fransokyo”, inserito nella colonna sonora del film Big Hero 6, ed il brano sanremese“Oggi ti parlo così”. Sul palco con lui anche degli ospiti speciali come Annalisa, Zibba e Antonio Maggio. Una serie di duetti che rappresentano la controriprova del fatto che Moreno riesce ad interfacciarsi con naturalezza e disinvoltura con artisti anche molto distanti tra loro. Per  aprire il concerto, invece, il giovane rapper genovese ha voluto il giovane e promettente collega Kaligola, anche lui reduce dal palco dell’Ariston, che ha presentato il nuovo singolo “Rimorso”, estratto dall’album d’esordio “Oltre il giardino” ed il cantautore emergente Alberto Tentori.  Affamato di consensi sempre crescenti, Moreno dimostra di credere in se stesso e di voler andare avanti per la propria strada a dispetto delle critiche e detrattori; i risultati parlano da soli.

 

Moreno @ Alcatraz Ph Francesco Prandoni

Moreno @ Alcatraz Ph Francesco Prandoni

 

Moreno @ Alcatraz Ph Francesco Prandoni

Moreno @ Alcatraz Ph Francesco Prandoni

Around: integrazione ed interculturalità a passi di danza con la crew degli Mnai’s

download

Lo scorso 8 aprile la crew degli Mnai’s è approdata al Barclays Teatro Nazionale di Milano con “Around”, uno spettacolo che racchiude l’essenza del nostro vivere contemporaneo, finalizzato alla veicolazione di un messaggio culturale di grande rilevanza. Tra acrobazie, passi di danza classica e musica hip hop, sette interpreti di breaking, parkour, hip hop, insieme a tre ballerine di modern, jazz e classica, hanno raccontato un mondo fatto di ritmo, musica e integrazione attraverso la divertente storia di una valigia smarrita in aeroporto e rimbalzata in giro per il mondo. Diretti da Marco Silvestri, i protagonisti dello show Carlos Kamizele, Simone Panzera, Marco Cristoferi, Xu Ruichi, Imad Kerrachi, Mattia Quintavalle, Enrico Savorani, Lidia Carew, Jessica Sala, Beatrice Restelli hanno dato vita alle coreografie di Mirella Rosso e Cristiano Buzzi seguendo un file rouge incentrato su un complesso gioco di contrasti e incastri tra hip hop, danza classica, modern jazz e poppin’. Con un’ora e mezza di storie, balli e musiche scelte ad hoc, il pubblico è stato coinvolto in un turbine di emozioni, anche contrastanti tra loro, attraverso il passaggio virtuale dalla savana africana al paesaggio urbano newyorkese, senza soluzione di continuità. Affrontare l’alterità può essere difficile ma, se lo si fa a passo di danza, aprirsi alla conoscenza del diverso può diventare un bellissimo modo per arricchire il proprio animo. Se a tutto questo aggiungiamo che l’intero guadagno della prima milanese sarà devoluto a sostegno del progetto Diritto di futuro di Fondazione ACRA-CCS per la realizzazione di mense e orti scolastici in 26 scuole del Distretto di Chipata in Zambia, possiamo applaudire in maniera sincera ed entusiasta.

Lo spettacolo sarà in scena anche sabato 11 aprile, alle ore 20.45 e domenica 12 aprile, alle ore 15.30, ingresso 41 – 28.50 EURO.

9: il nuovo album dei Negrita è un’autostrada in fiamme con curve di miele. La recensione

 negrita_copertina_9_allmusicitalia

Spirituale, pensato, lavorato, sapientemente ritmato, “9”, il nuovo album dei Negrita, rimette in gioco il gruppo aretino che, lungi dall’appollaiarsi sui successi del passato, si getta nella mischia con sapiente consapevolezza e con il gusto dell’incognita raggiungendo un risultato veramente godibile. Forgiati dalla lunga ed estenuante esperienza live con il musical “Jesus Christ Superstar”, Pau e compagni hanno affrontato lo scossone dell’’abbandono dello storico bassista Franco Li Causi immergendosi nella scrittura senza distrazioni al Grouse Lodge di Rosemount (Irlanda).

Negrita live @ Forum Assago ph Carmine Arrivo

Negrita live @ Forum Assago ph Carmine Arrivo

In “9”, in effetti, traspaiono in bella vista tutte le caratteristiche che un album dei Negrita dovrebbe avere, su tutte spicca una verve fortemente rockettara nel sound e nell’animo, senza trascurare una varietà di stili che completa ed arricchisce il disco limando anche gli angoli più spigolosi.  Di acqua ne è passata da quel lontano marzo del 1994 ma Pau Drigo e Mac rappresentano ancora il nucleo centrale di un fertile connubio di suoni e anime. In questa nuova fase artistica, oseremmo dire la più matura, il gruppo dimostra di possedere la necessaria esperienza per potersi muovere con tutta scioltezza in territori musicali differenti senza perdere né carica né credibilità.

Negrita live @ Forum Assago ph Carmine Arrivo

Negrita live @ Forum Assago ph Carmine Arrivo

L’album si apre con la fortissima radiofonicità de “Il gioc”o: ci si muove tra strade di cera, tra amarezza ed allegria, sulle vie della vita, descritta come “un’autostrada in fiamme con curve di miele”. In qualità io cannibali travestiti da vegani, ci lasciamo facilmente conquistare dal riff catchy di “Poser”, un brano irriverente, scherzosamente critico, ispirato da una scuola vecchia più del pop e del rap.  Il terzo colpo in canna è “Mondo politico”, iniettato con spruzzi di elettronica e che presenta una foce direttamente annessa ad un rock denso e avvolgente. Briosa e frizzante la disinvoltura di “Que será, será”, in stretta connessione con le influenze latine tanto care ai Negrita attorno alla metà degli anni 2000. “Se sei l’amore” rappresenta, invece, un caso unico, un serbatoio da cui attingere sentimentalismo e delicatezza. “Giorni di velluto e poesie, disastri ed utopie” animano i flashback amarcord di “1989” mentre il fascino ancestrale di “Ritmo Urbano” riempie i vuoti del cuore alternando pop, rock e ritmi latini.

Negrita ph Dara Munnis

Negrita ph Dara Munnis

Libera, travolgente, estemporanea è la sensuale linfa vitale de “Il nostro tempo è adesso”. “Baby I’m in love” ci rigetta, senza preavviso e senza pietà, al centro di un violento riff rockettaro che riaccende i cuori e gonfia il cuore con una massiccia dose di adrenalina. Un rock più soffuso e stemperato accarezza le nervature di “Niente è per caso” mentre “L’eutanasia del fine settimana” critica con lucida oggettività quell’insulsa italianità fatta di presenzialismo e inutile apparenza. Subito dopo c’è “Vola via con me”, in cui i Negrita definiscono l’amore un tango che si balla sempre in due e la vita come una suadente milonga con un gran guitar solo nel finale. Chiude l’album “Non è colpa tua”: un brano atipico e cuorioso, dedicato a Shel Shapiro: “Da Woodstock a White, dai Beatles a Jim, da Hendrix a Dylan, da Yung agli Stones, uno è il messaggio: ricorre una frase, portiamo l’amore che trionferà. Milioni di cuori col sole negli occhi vanno sicuri incontro al futuro che promette tutto ma poi toglierà, la storia andò così”, cantano  con lucida consapevolezza e noi, ultimi arrivati, ne paghiamo ancora le spese.

Raffaella Sbrescia

Acquista su iTunes

Video: Poser

“Ufficialmente Pazzi”, Pallante presenta il suo nuovo album. La recensione e l’intervista

front_cover

“Ufficialmente pazzi” è il nuovo lavoro discografico di Pallante. Elegante, creativo, stimolante, a tratti amarcord, questo disco lascia trasparire tutta la cura, l’impegno e la maniacale attenzione con cui è stato realizzato.  Ad affiancare Pallante, un gruppo di lavoro eccellente: Michele Rabbia (batteria e percussioni), Pino Forastiere (chitarra e supervisione del progetto), Alex Britti (basso, batteria, lap steel guitar e amichevole supervisione), Enrico Terragnoli (banjo), Filippo Pedol (contrabbasso), Eric Daniel (sax), Mike Applebaum (tromba e supervisione ai fiati), Massimo Pirone (tuba e trombone), Gabriele Benigni & The Gabbo 4th (violino e supervisione agli archi). Dall’alto della sua profonda conoscenza del pentagramma, Pallante crea e scrive tra suggestioni e ricordi di tempi andati, senza rinunciare ad un chiaro richiamo ai toni internazionali d’oltreoceano. Spaziando liberamente tra cantautorato, canzone popolare, swing e ballate, Pallante smuove l’animo con ferma delicatezza. La sua voce ruvida, ipnotica e coinvolgente accompagna, descrive, critica, racconta storie armonizzata da chitarre, arpeggi e pause  che veleggiano indisturbate tra tastiere e archi, senza soluzione di continuità.

 In questo lavoro si parla di follia ( Ufficialmente pazzi) ma anche di lavoro sommerso (King, un nome da re), di senza tetto ( Andiamo in pace), di povertà e ricchezza (La Caroppa e Carmelo casalingo), di rapporti famigliari (Fino alle ossa) e anche d’amore ( Per sempre). Ironia e disincanto si alternano ad un elegante ed irresistibile romanticismo metropolitano per poi confluire, infine, nella magia di “A night in Manduria”,  un brano strumentale dai toni crepuscolari, caratterizzato dalla travolgente carica di chitarre incalzanti e furiose, indomabili e lussureggianti, proprio come l’amore che Pallante nutre per ogni forma di espressione artistica.

Acquista su iTunes

L’intervista

Perché il tuo album s’intitola “Ufficialmente pazzi” ? Dove hai trovato la forza, la tenacia, il coraggio di rifare il disco da zero per la seconda volta?

Ancora me lo sto chiedendo… in realtà dopo averlo azzerato e rifatto da capo ho dovuto fermarmi e ricominciare molte volte. Sono accadute cose impreviste durante il percorso ma anche cambiamenti di idea. Sai a volte capita che il risultato di un lavoro non sia esattamente quello che pensavi e allora puoi accettarlo così oppure ricominciare. Io ho ricominciato e oggi sono pienamente soddisfatto, so di aver fatto bene e anche se ho dovuto faticare un po’ di più ho esattamente il disco che pensavo, nel bene e nel male. “Ufficialmente pazzi” prende le mosse dalla poesia che ho avuto in regalo da Helèna, una mia amica. Contiene delle esperienze reali e delle riflessioni personali di grandissimo impatto e volevo che fosse chiaro che l’energia vitale di questo disco parte proprio da lì. In fondo chi decide cosa è folle o cosa è normale?

In una recente intervista hai dichiarato “non so suonare senza parlare e  non so parlare senza suonare”…potresti approfondire questo discorso spiegandoci questo tuo rapporto viscerale con la musica e con la chitarra, più nello specifico?

Sono sempre stato un chitarrista, un amante della musica e dello strumento ma poi mi sono accorto che mentre suonavo avevo voglia di parlare, di raccontare. Molti anni fa, mi ricordo, avevo un gruppo rock e già avevo preso il vizio di “condire” le canzoni con racconti, parodie, improvvisazioni parlate mentre giocherellavo con la chitarra. Un giorno un mio “collega” musicista, molto meno propenso alla parola detta o ascoltata, dopo un concerto mi disse: “ ma che te parli, la gente te vo senti sonà, mica ragionà”. Chissà, forse aveva pure ragione, ma da quel momento non ho mai più smesso di parlare. Quello che vuole il pubblico è la verità, la purezza, vuole che un’artista ci metta la faccia e non finga, scimmiottando le star d’oltreoceano che scorrazzano sul palco. Per il resto, non può essere certo il pubblico a decidere cosa devo fare o non fare.

Pallante

Pallante

Nelle 12 tracce che compongono l’album hai inserito ballate, swing, canzone popolare ed un lungo assolo nel finale. Quali sono le storie, le visioni, le suggestioni, i sogni e le speranze che hai racchiuso in questo lavoro?

Wow! Potrei dire che se c’ho messo così tanto a fare questo disco, potrei metterci sei anni a rispondere alla domanda. Cercherò di condensare: In questo album c’è un mucchio d’amore. Tutto qua. Veramente tanto. L’amore è stata la chiave di svolta non solo del disco ma anche della mia vita. Ho dovuto ricostruire tutto il modo che avevo di guardare fuori, di vedere gli altri. C’ho messo tanto e ho cominciato ben prima di questo disco. Devo dire che anche il mio essere vegano ha influito molto. La capacità di un artista di guardarsi intorno e trasformare in emozione ciò che vede è il fulcro dell’essere artista. In questo senso sono idealmente vicinissimo a Yodorowsky e al suo pensiero sull’arte. Artista è colui che crea emozioni, in ogni istante, con il linguaggio che in quel momento gli è adatto allo scopo. Un artista non replica e non cerca di replicare emozioni, non ripete delle cose perché funzionano. In questo lavoro è racchiuso ciò che ho visto in questi anni, con le sue continue trasformazioni che mi hanno costretto a ricominciare più volte affinchè trovassi una forma che potesse almeno per un po’ superare il tempo, che potesse essere guardata oggi o domani ottenendo lo stesso risultato. Non mi sono posto il problema del “quanto ci metterò” o del “funzionerà in radio”. Non me ne importa un fico secco. Ho cercato di fare del mio meglio e questo lavoro è un buon compromesso fra ciò che vorrei io da me stesso e ciò che me stesso può darmi oggi. Sono soddisfatto.

Come descriveresti gli anni durante i quali hai forgiato, attimo per attimo, ogni nota, ogni parola, ogni dettaglio della tua creatura musicale?

Splendidi, di ricerca, di pausa e rumore, di neve e colline assolate. E’ stato un tempo magnifico che ho goduto fino in fondo, sapendo che sarebbe stato unico e che non tornerà.

“King, un nome da re” narra delle vite di chi prova a sopravvivere nell’ordinaria irregolarità. A cosa ti sei ispirato e che messaggio vorresti trasmettere al pubblico?

King è un uomo, uno dei tanti, che, venuto nel nostro paese per scappare alla guerra, si trova a vendere calzini. Dieci anni qui, da fantasma, anche se ormai regolare, ma da fantasma. La sua storia è quella di altri mille e non contano i particolari, conta la sofferenza, l’umiliazione, il dolore. Eppure c’è una cosa di King che mi ha sempre colpito: il suo magnifico sorriso, anche nei momenti più faticosi, anche quando il padre era morto e lui non poteva tornare a casa e a casa non avevano neanche i soldi per seppellire quest’anziano uomo. Ecco, il suo sorriso è così illuminante per me, così pacifico e pieno di speranza che ogni volta che sto con lui tutto riassume i contorni giusti e le giuste prospettive. Il messaggio è speranza. Il messaggio è capire che non siamo il centro del mondo, anzi non siamo il centro di un bel niente e le nostre “tragedie” quotidiane sono quasi sempre dei piccoli, inutili e miseri vezzi di bambini egoisti.

Pallante

Pallante

Blues, jazz, musica sinfonica e musica napoletana hanno rapito il tuo cuore…in che modo inglobi questi generi nel tuo mondo musicale quotidiano?

L’arte è una forma espressiva, non credo che contempli un “genere”. E’ una scatola inventata da chi ha bisogno di etichettare ogni cosa. Nel mio mondo musicale quotidiano c’è musica, poesia, libri, dipinti…c’è arte.

Che valore ha la “parola” nel tuo microcosmo personale e professionale?

Amo la parola, credo nella parola, come diceva Gianni Rodari non perché tutti siano poeti o scrittori ma perché tutti siano liberi.

Come mai hai scelto i disegni di Manuel De Carli per il libretto che accompagna l’album?

Conoscevo e a apprezzavo il suo lavoro da un po’ di tempo. Poi ci siamo conosciuti e mi è sembrata la persona giusta a cui chiedere questo tipo di lavoro artistico. Ne abbiamo parlato per mesi, seduti davanti a un buon vino e poi è venuto tutto come desideravo. Quando gli artisti con cui ti confronti hanno determinate sensibilità, lavorare è facile e porta sempre a buoni risultati.

Nel tuo lavoro figurano diversi colleghi…come ti rapporti al contesto musicale italiano contemporaneo?

Non saprei… io mi rapporto con delle persone, in questo caso fantastiche. Sono degli amici, gli stessi con cui vado a prendere una pizza e sono anche grandi musicisti. Il contesto musicale italiano non lo conosco granchè, non riesco ad ascoltare la radio perché mi sembra che passino sempre la stessa orrenda canzone e non ho la televisione. Compro dischi e ascolto tutto quello che mi piace e mi sento felice quando trovo artisti capaci. L’Italia ne è piena. Ma non riescono a esser ascoltati.

In che senso ti “batti per il diritto alla vita”?

Sono antispecista, per me la vita è vita, sia la mia, sia la tua, sia quella di un fenicottero che quella di un riccio. Non faccio differenze. Battersi significa agire, improntare la propria vita e le proprie scelte a questa visione. Significa anche combattere, non solo sventolare la bandiera della pace ma agire concretamente nella direzione della pace. Non sono certo il primo a farlo. Ciò che mi conforta è che i più grandi pensatori e uomini della storia abbiano avuto gli stessi pensieri. Tolstoj scriveva che “Il cibarsi di carne è un residuo della massima primitività; il passaggio al vegetarismo è la prima e più naturale conseguenza della cultura”. Credo sia una palese verità e credo che sia una palese verità l’assenza totale di cultura nel nostro paese.

Cosa vuol dire “essere indipendente, sul serio”?

Vuol dire che ho prodotto, scritto, arrangiato, suonato, cantato, missato e gestito questo disco dalla a alla z. Per scelta. Non perché la Sony mi ha detto che il disco non voleva produrlo. Del resto non lo so neanche, visto che alla Sony non ci sono mai entrato. Per scelta.

Ci anticipi qualcosa sull’idea di “Ufficialmente pazzi a casa tua”  e del veg-tour?

Sarà un tour condominiale, per le case, con le famiglie allargate, gli amici. Suoneremo spesso in duo, io e Pino Forastiere, scegliendo solo i posti che davvero vorranno ascoltare la nostra musica. Non suoneremo accanto a banconi del bar o club-ristoranti mentre la gente chiede un piatto di penne al pesto. C’è una dignità da rispettare in quello che uno dei mestieri più difficili al mondo, quello dell’artista. Vogliamo azzerare la distanza tra il pubblico e il musicista, creare un vero rapporto di fiducia. Inoltre abbiamo superato il concetto di genere musicale, come dicevo all’inizio e suonare insieme con Pino, così diverso da me è un completamento, non un banale ostacolo. Usiamo la musica per comunicare e anche se la usiamo in modo diverso l’importante è comunicare, non conta la lingua che scegliamo. Sarà vegano perché non suonerò in posti che non assicureranno mangiare sano per me e per i miei ospiti. Sarà un bel divertimento.

Raffaella Sbrescia

Radio Italia live: il grande evento musicale torna a Milano il 28 maggio 2015

 concerto_radio_italia_2015

Radio Italia torna in Piazza Duomo a Milano con “RADIOITALIALIVE – IL CONCERTO”… IL PIU’ GRANDE EVENTO MUSICALE D’ITALIA!” Dopo gli straordinari successi delle edizioni 2012, 2013 e 2014, Radio Italia presenta la quarta edizione di “RadioItaliaLive – Il Concerto”, originale e unica serata live con grandissimi interpreti e autori della musica italiana! L’evento, come sempre gratuito e realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano all’interno di “EXPO in Città”, il palinsesto di eventi organizzati per i 6 mesi di “EXPO Milano 2015”, si svolgerà a Milano nella splendida cornice di Piazza del Duomo, giovedì 28 Maggio 2015. A partire dalle ore 19:30 alcuni dei più noti e amati protagonisti del panorama musicale italiano, saliranno sul palco di “RadioItaliaLive – Il Concerto” per dare vita ad uno spettacolo unico: ALESSANDRA AMOROSO, CESARE CREMONINI, FEDEZ, MARCO MENGONI, GIANNA NANNINI, NEK, MAX PEZZALI, accompagnati dall’“Orchestra Filarmonica Italiana” diretta dal M° Bruno Santori, proporranno al pubblico in piazza e a quello collegato da casa, alcuni dei loro più grandi successi e nuove hits! GIOVANNI CACCAMO, LORENZO FRAGOLA e NESLI saranno i protagonisti di “Radio Italia 3.0”, spazio creato ad hoc per valorizzare quei giovani talenti che vantano già un solido presente artistico e un futuro di sicuro successo. Ma non è tutto: la quarta edizione di “RadioItaliaLive – Il Concerto”, riserverà ad “EXPO Milano 2015” ed ai suoi visitatori un omaggio internazionale! Protagonista dello spazio “Radio Italia World” sarà infatti il DJ più famoso del mondo: BOB SINCLAR, re del mixer e icona di stile, ha venduto milioni di dischi e suonato in ogni parte del globo. Presentatori di “RadioItaliaLive – Il Concerto”, evento che si preannuncia davvero straordinario con il suo mix unico di talenti ed energia, saranno per il terzo anno consecutivo LUCA BIZZARRI e PAOLO KESSISOGLU. Grazie alla condivisione su tutti i mezzi del gruppo Radio Italia, “RadioItaliaLive – Il Concerto” diventerà un’occasione di intrattenimento non solo per chi sarà presente in piazza, ma anche per tutti gli appassionati della musica in Italia e nel mondo. L’evento, infatti, sarà trasmesso in diretta contemporanea su Radio Italia, Radio Italia Tv (canale 70 DTT, canale 725 SKY, canale 35 TvSat, solo in Svizzera Video Italia HD) e in streaming audio/video su radioitalia.it. Vivrà in tempo reale sulle app gratuite “iRadioItalia” per iPhone, iPad, Android, Kindle Fire, Windows e Windows 8 e sulle pagine social ufficiali di Radio Italia: Facebook (prima pagina in Italia tra le radio con oltre 2,2 milioni di Like), Twitter, Instagram, Google+, tutti connessi dagli hashtag ufficiali: #rilive e #wowrilive. L’evento vivrà in piazza già nella giornata di mercoledì 27 Maggio: in programma le prove di alcuni artisti e la diretta su Radio Italia, Radio Italia Tv e streaming audio/video su radioitalia.it con interviste, news, scatti e video esclusivi dal backstage su tutte le piattaforme social.

 

 

Dado Moroni & Max Ionata insieme per i giovani del Rione Sanità. Sold out il live di Napoli

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Lo scorso 28 marzo nello spettacolare complesso delle Catacombe di San Gennaro a Capodimonte, Max Ionata e Dado Moroni si sono esibiti in concerto sold-out, nell’ambito di un evento di beneficenza organizzato dalla Cooperativa Onlus “La Paranza”, insieme all’agenzia ATOM – Concerti di Tommaso Anastasio e DarteVaria, sotto l’egida di ‘Fondazione San Gennaro’ e ‘Fondazione con il Sud’. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione della Comunità di San Gennaro impegnata in diversi progetti di promozione sociale ed iniziative dedicate in particolare ai ragazzi del rione Sanità. Lo straordinario evento si svolto nell’ imponente Basilica paleocristiana di San Gennaro determinando una particolare combinazione tra archeologia, musica e cultura. Per l’occasione Max Ionata e Dado Moroni hanno presentato al pubblico i brani tratti dal loro ultimo lavoro discografico dedicato a Stevie Wonder dal titolo Two for Stevie’, pubblicato alla fine del 2014. Ad aprire la serata ‘Chan’s Song’ , poi Moroni ha dedicato il brano ‘Isn’t she lovely’ al figlio Oscar di sette mesi. Due i brani interpretati in solo da Ionata: si tratta di ‘I wish’ e ‘Ribbon in the sky’. Bella la rivisitazione in chiave jazz di ‘Dont’you worry but think’, decisamente più ritmate le scale swing di ‘Love’s in Need of Love Today’. Pubblico particolarmente vivace sulle note di ‘You are the sunshine of my life’. Per i bis Moroni e Ionata hanno scelto ‘Take the A train’ e ‘In a sentimental mood’ per un ultimo elegante saggio di eleganza e maestrìa.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro - Ph Luigi Maffettone

Dado Moroni & Max Ionata @ Catacombe di San Gennaro – Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015: la musica che ci piace, che ci emoziona e che ricorderemo

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

Si è tenuta lo scorso 29 marzo la nuova attesa edizione di DiscoDays, la Fiera del Disco e della Musica, presso il Teatro Palapartenope di Napoli. Un vero paese dei balocchi per gli appassionati di musica, con i suoi tanti stand pieni di migliaia di album tra dischi in vinile e cd, dvd e memorabilia. L’evento, presentato da Gigio Rosa in collaborazione con Radio Marte, ha offerto al pubblico un programma ricco di appuntamenti: 2 mostre fotografiche, 2 presentazioni di libri, 6 etichette discografiche e con ben 13 esibizioni live.  Un’edizione speciale per gli organizzatori che hanno deciso di dedicare l’evento a Pino Daniele e di proiettare alle ore 17.00 il film “Terra mia. Napoli saluta Pino Daniele”, cortometraggio ideato e promosso da DiscoDays e realizzato con i video inviati tramite WhatsApp dai fan che hanno voluto partecipare all’iniziativa esprimendo un pensiero/ricordo dedicato all’indimenticabile cantautore partenopeo.

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays ha istituito nel 2011 il PremioIl Microsolco”: un  riconoscimento esclusivo per la realizzazione e la distribuzione di un’originale produzione musicale in vinile, dal deciso intento di promuovere la diffusione e l’ascolto di questo unico ed insostituibile supporto. Quest’anno l’organizzazione assegna il premio ai Foja per il vinile “Astrigneme cchiù forte”. In occasione della premiazione il gruppo interverrà anche per uno showcase live e per la proiezione del video “Che m’e fatto”.

Il Premio “Fotografia per la Musica” è andato a Henry Ruggeri (fotografo ufficiale di Virgin Radio, Raropiù, Hard Rock Cafè e Barley Arts) e professionista tra i più prestigiosi del nostro tempo per aver immortalato i momenti live delle più grandi stelle del Rock: dagli Who ai Rolling Stones, dagli Ac/Dc al Boss Bruce Springsteen.

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 Non solo vinile ma anche tanta musica a dimostrazione del fatto che l’evento rappresenta in città un momento esclusivo per promuovere i nuovi progetti discografici ed iniziative. Tra i live proposti il ritmo e le percussioni di Capone & BungtBangt che hanno presentato dal vivo “Spazza Music Live” con la partecipazione di alcuni degli ospiti presenti nell’Ep (Lucariello,  Bisca, Thieuf, Mariano Hobo Caiano). In anteprima esclusiva anche la presentazione del primo album del talentuoso cantautore Antonio Prestieri, in arte Maldestro, per i Demonilla, che hanno presentato il loro nuovo album “In attesa di giudizio” e di “Latì” album di esordio di Marina Mulopulos, una cantante italo greca che da molti anni lavora in modo sperimentale sulla voce come strumento.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

 

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

DiscoDays 2015 Ph Luigi Maffettone

Museica tour: il mirabolante show di Caparezza è un successo

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza continua a seminare successi in tutta Italia con il suo Museica Tour. Travestimenti, luci ed effetti speciali, gag e momenti teatrali animano il suo live, sempre più simile ad un musical più che a un semplice concerto. Le sue due ore di show contengono idee, creatività, spunti e stimoli. Molte delle canzoni in scaletta sono arricchite da una messa in scena personalizzata: carte da gioco che diventano persone, casse di legno che contengono quadri umani animano un continuo gioco alimentato dalla fontana di fantasia caparezziana. Il Capa tiene il palco con disinvoltura e leggerezza, trasmette messaggi seri senza essere mai prendersi troppo sul serio, fa ballare, saltare e cantare persone di tutte le età toccando generi musicali anche molto distanti tra loro, evidenziando una trasversalità invidiabile. Rispetto ai tour precedenti il già bravo Michele Salvemini dimostra di essere ulteriormente cresciuto con uno spettacolo costruito nei minimi dettagli, su vari livelli e con tante sfaccettature. Pezzi tratti dall’ultimo disco, dai due precedenti e diverse chicche dal repertorio più lontano si amalgamano per restituire un insieme compatto, coerente. Suggestioni, temi e figure conducono, dunque, ad un risultato creativo, frutto dello spirito critico di un artista intelligente e stimolante.

 Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

 

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

Caparezza live @ PalaPartenope ph Luigi Maffettone

SETLIST:

Mica Van Gogh
Abiura Di Me
Sogno Eretico
Teste Di Modi’
Nessuna Razza
Follie Preferenziali
Comunque Dada
Dito Medio Galileo
Cover
China Town
Eroe
Argenti Vive
Ilaria Condizionata
Figli D’arte
Non Me Lo Posso Permettere
Viene A Ballare In Puglia
Fuori Dal Tunnel
Avrai Ragione Tu

La Fine Di Gaia
Legalize The Premier
Goodbye Malinconia

 

Il Vestito di Marlene: la danza ed il rock s’incontrano al Teatro Olimpico di Roma

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Lo scorso 2 aprile la physical dance di Mvula Sungani con la stella internazionale Emanuela Bianchini e i Marlene Kuntz, band rock di culto italiana, ha debuttato al Festival Internazionale della Danza di Roma 2015 dell’Accademia Filarmonica Romana con un originale spettacolo intitolato “Il vestito di Marlene” presso il Teatro Olimpico di Roma. Novità assoluta di questo progetto, su soggetto di Tom Cardinali e drammaturgia dello stesso coreografo e di Paolo Cardinali, è l’incontro tra la danza e il rock, al centro di un continuo alternarsi tra ruolo di musa e cantore, di modella e sarto. Il vestito di Marlene è tanto la veste di seta che accondiscende le flessuosità di un corpo femminile quanto la pelle che le costringe. Il filo conduttore dello spettacolo è la figura femminile in tutti i molteplici aspetti che la contraddistinguono e a renderne vive le sfumature ci ha pensato la musica dei Marlene Kuntz, violentemente intima ed inevitabilmente profonda.

Photogallery a cura di: Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Il vestito di Marlene @ Teatro Olimpico ph Roberta Gioberti

Annalisa “splende” al Teatro Nuovo di Milano. Il live report del concerto

Annalisa live @ Teatro Nuovo ph Francesco Prandoni

Annalisa live @ Teatro Nuovo ph Francesco Prandoni

Spontanea, passionale, coinvolgente, energica: lei è Annalisa. La cantante di origini savonesi, ormai trentenne, è apparsa sicura e padrona del palco quando lo scorso 1 aprile ha presentato al pubblico del Teatro Nuovo di Milano “Splende”, il suo nuovo album, con un concerto intenso ed appassionante. Al centro della scena, minimal e contornata da una serie di cornici vuote, tutte da riempire con contenuti multimediali, la splendida voce di Annalisa, la quale ha proposto in scaletta non solo i più noti successi del suo repertorio ma anche, e soprattutto, le nuove canzoni contenute in un lavoro che rappresenta il frutto di un percorso creativo durato più di due anni e che sancisce la crescita artistica e personale dell’artista. Ad inaugurare l’evento, sold out, è “Vincerò”, la canzone che fa da apripista anche al disco e che rappresenta il manifesto del riscatto e della rinascita individuale.

Annalisa live @ Teatro Nuovo ph Francesco Prandoni

Annalisa live @ Teatro Nuovo ph Francesco Prandoni

A seguire alcune delle hit meno recenti della discografia di Annalisa come “Senza riserva”, “L’ultimo addio”, “Tra due minuti è primavera”, “Diamante lei e luce lui”. Il calore del pubblico scalda l’atmosfera e la voce di Annalisa è più nitida e soave che mai. Il massimo del trasporto e del pathos traspare sulle note di una bellissima rivisitazione di “Ti sento”, il brano dei Matia Bazar, che Annalisa ha recentemente portato sul palco del Festival di Sanremo e che, ancora oggi, rappresenta una delle più riuscite occasioni per apprezzare fino in fondo la notevole estensione vocale della Scarrone. Nella seconda parte del concerto la profondità emotiva di “Se potessi”, cantata in duetto con Raphael, il melodramma univoco di “Un bacio prima di morire” ma soprattutto la rilettura di “Mi sei scoppiato dentro al cuore” di Mina e “Brividi” sono i brani che, meglio di altri, sono riusciti a mettere in risalto non solo le doti artistiche di Annalisa ma anche la sua palpabile voglia di aprirsi al pubblico e alle sfide della vita senza filtri. L’anima di Annalisa è davvero “Una finestra tra le stelle”, un tuffo tra piccole e grandi emozioni, un piccolo scrigno di preziosi sogni tutti da realizzare.

Raffaella Sbrescia

Annalisa live @ Teatro Nuovo ph Francesco Prandoni

Annalisa live @ Teatro Nuovo ph Francesco Prandoni

La scaletta del concerto:

Vincerò

Senza riserva

Tra due minuti è primavera

L’ultimo addio

Diamante lei e luce lui

Ti sento(cover)

Questo amore

Se potessi  feat. Raphael

Niente tranne noi

Un bacio prima di morire

Mi sei scoppiato dentro al cuore (cover)

Questo bellissimo gioco

Alice e il blu

La prima volta

Tutta l’altra gente

Brividi

Una finestra tra le stelle

Bis

Vincerò

Una finestra tra le stelle (acoustic version)

Previous Posts