Sergio Cammariere live al Teatro Dal Verme di Milano: un tripudio di poesie in musica

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

La classe, lo charme, il carisma, l’eleganza di Sergio Cammariere conquistano il pubblico del Teatro dal Verme di Milano. Lo scorso 26 gennaio il cantautore si è infatti esibito in un concerto della durata di circa due ore deliziando i numerosi spettatori accorsi all’evento. L’atmosfera è subito calda, suadente, magica, misteriosa: Cammariere s’impossessa del pianoforte con il vorticoso “Il tema di Malerba”. Sogno, illusione, desiderio sono i temi ricorrenti in “La vita ci vuole”, particolarmente ben riuscita la versione di “Mano nella mano”, caratterizzata dal mood latino sempre molto caro a Sergio Cammariere che, proprio all’interno del suo ultimo lavoro discografico, ha racchiuso tante delle sue molteplici influenze musicali. Momento amarcord con “Io senza te, tu senza me” di Bruno Lauzi. Potente e di grande impatto emotivo la triade composta da “Le porte del sogno” , “L’amore non si spiega”, “Le incertezze di Marzo”, in cui Sergio ed i suoi storici musicisti, insieme alla special guest della serata Fabrizio Bosso, hanno intarsiato ogni singola nota con grazia, estro, maestrìa.

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

La qualità degli arrangiamenti, la cura del dettaglio, l’ intensità dei testi, il plus delle continue variazioni e delle imprevedibili improvvisazioni hanno offerto al pubblico un momento di rara ed elevata valorizzazione musicale. “Ancora non mi stanco”, “Tempo perduto” mettono in risalto la forte complicità tra lo stesso Cammariere ed un ispiratissimo Bosso. Intimamente intensa la parentesi in piano solo sulle note de “L’impotenza” del maestro Gaber e de “Il padre della notte”, “Dalla pace del mare lontano” e la celeberrima “Tutto quello che un uomo”.  Pensieri, tormenti, struggimenti e riflessioni intimiste popolano le poesie in musica di Cammariere che, in chiusura, coinvolge e stravolge la platea con un’ambientazione sonora ricca di influenze d’oltreoceano: “Via da questo mare”, “Libero nell’aria”, “Sorella mia” chiudono il pasticHe di sogni, desideri e visioni. Una vera e propria ovazione accompagna, infine, i bis: “Cantautore piccolino” e “Ed ora” scandiscono gli ultimi attimi di un momento raro e prezioso, un momento da dedicare al benessere del proprio cuore.

Raffaella Sbrescia

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

 

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

 

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

 

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

 

Sergio Cammariere live feat. Fabrizio Bosso Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live feat. Fabrizio Bosso Ph Luigi Maffettone

 

Sergio Cammariere live feat. Fabrizio Bosso Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live feat. Fabrizio Bosso Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

Sergio Cammariere live Ph Luigi Maffettone

 

 

 

Renzo Rubino chiude il tour al Blue Note di Milano: grande successo per il fanciullino delle sette note

Foto-concerto-renzo-rubino-milano-25-gennaio-2015-Prandoni

Renzo Rubino @ Blue Note Milano pH Francesco Prandoni

Con una valigia carica di storie, parole e lampadine colorate, un ombrellino di luci e tanta fantasia, lo scorso 25 gennaio Renzo Rubino ha salutato il pubblico dello storico Blue Note di Milano per l’ultima tappa del suo Secondo Rubino tour; un percorso live scandito da numerosi concerti tenuti in tutta Italia, la tangibile testimonianza di una forte crescita artistica di uno dei cantautori italiani più promettenti. Accompagnato dalla sua band Gli Altri, formata da Fabrizio Convertini (basso), Andrea Beninati (batteria e violoncello), Eugene (theremin e tastiere) e Andrea Libero Cito (violino), Rubino ha offerto al suo pubblico un concerto intenso, ora delicato e struggente, ora allegro e spensierato, ora ironico ed estroso.

All’interno della sua coinvolgente miscela musicale, Renzo inserisce sogni, visioni, ricordi, rimandi autobiografici e personaggi fatati, la sua musicale attinge linfa vitale da ogni elemento confluendo all’interno dei suoi testi sempre un po’ fuori dagli schemi e molto teatrali. Passando  dalla delicata intro, presentata a mò di carillon di “Cancaminin”, alla romantica malinconia di “Amore d’autunno” al successo sanremese di “Ora”, Renzo Rubino coinvolge il pubblico in un magico vortice emozionale. Con il suo stile un po’ vintage, la sua genuinità tipicamente Made in Italy e la sua verve un po’ retrò, l’artista fanciullino diverte ed emoziona, stupisce, incuriosisce e conquista: “Bignè”, “Lulù”, “La canzone dei vecchi amanti”, la preziosa “Sete”, il geniale pastiche di “Pop”, l’irreversibile poesia de “Il postino”, l’amara verità de “La fine del mondo”, l’ineffabile ironia di “Paghi al kg”, l’intima delicatezza di “Amico” e poi, ancora, l’estemporanea bellezza immaginifica de “L’ape, il toro e la vecchia”, l’autoreferenzialità di “Non mi sopporto”, l’eterna magia di “Non arrossire” del maestro Gaber si susseguono una dopo l’altra, senza pause, senza freni, senza limiti.

Renzo Rubino @ Blue Note Milano pH Francesco Prandoni

Renzo Rubino @ Blue Note Milano pH Francesco Prandoni

Renzo è un fiume in piena, il suo concerto è un excursus di ultime volte, il suo cuore è già in studio dove sta già lavorando ai nuovi brani che andranno a comporre il suo prossimo lavoro discografico, eppure le sue mani sono ancora sui tasti bianchi e neri di un pianoforte che vibra di emozioni: “Monotono”, l’intensa “Colazione”, cantata in duetto la dolcissima Francesca Michelin, “Tempo del rock”,  “Sottovuoto” e la struggente “Per sempre e poi basta”, lasciano, infine, spazio agli attesi bis “Che brutto affare” e ed un onirico bellissimoinedito, presentato in anteprima al pubblico del Blue Note, chiudono il concerto tra scroscianti applausi. Si chiuda il sipario, Renzo Rubino è già pronto a stupirci ancora.

Raffaella Sbrescia

Napoli jazz Winter: partenza col botto con Bassvoice Project & Friends

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Con l’inizio del nuovo anno tornano anche gli attesi appuntamenti della rassegna Napoli Jazz Winter, ormai giunta alla 9° edizione. All’interno della nuova location della Domus Ars di via Santa Chiara a Napoli fusion di sonorità mediterranee con il basso di Pippo Matino, la voce di Silvia Barba, il sax di Marco Zurzolo e la fisarmonica di Antonello Salis. Al centro del concerto proposto al pubblico un percorso musicale caratterizzato dalla presenza sia di brani originali che di canzoni d’autore rivisitate con talento, passione e creatività. Un  inedito quartetto per inedite emozioni al Napoli Jazz Winter.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

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Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

Bassvoice Project & Friends @ Napoli jazz Winter Ph Luigi Maffettone

 

 

 

“Parole in circolo”, Marco Mengoni è il guerriero dell’amore

Cover Parole in circolo

Parole da ascoltare, metabolizzare, lasciar fluire nel cuore, nella testa, nell’anima. Con “Parole in circolo” (Sony Music) Marco Mengoni individua un nuovo percorso per farsi strada all’interno di un contesto socio-culturale davvero poco facile da affrontare. Il primo capitolo di quella che l’artista ha definito una vera e propria playlist racchiude 10 tracce fitte di soppesate riflessioni sul sentire umano. Mengoni ci racconta l’amore attraverso la voce, il suo tesoro più prezioso. Plasmabile come poche altre al mondo, la vocalità del cantautore si mostra in una rinnovata e godibilissima veste, che ben si sposa con una serie di inedite e originali sonorità, scelte ad hoc dal produttore Michele Canova. Marco Mengoni prende per mano l’ascoltatore e lo pone di fronte ad un ascolto melodicamente semplice eppure testualmente impegnativo.

Marco Mengoni Ph Stylaz

Marco Mengoni Ph Stylaz

Il brano che apre “Parole in circolo” è “Guerriero”, un testo di grande impatto, arricchito da una struttura elettronica e da numerose sequenze, un singolo innovativo, pronto a rispondere alla forte esigenza di rassicurazioni di cui tutti sentiamo sempre più necessità. Piccolo grande capolavoro del disco è “Esseri umani”, un testo importante, diretto, crudo, fortemente attuale: “Oggi la gente ti giudica per quale immagine hai. Vede soltanto le maschere non sa nemmeno chi sei,  devi mostrarti invincibile collezionare trofei ma quando piangi in silenzio scopri davvero chi sei”, canta Marco, lasciando l’anima nuda e poi, ancora, “Credo negli esseri umani, credo negli esseri umani, credo negli esseri umani che hanno coraggio coraggio di essere umani”: un attestato di stima nei confronti dell’uomo, un esempio di ammirevole assertività, un baluardo di ottimismo, un’iniezione di fiducia. La parola coraggio, ripetuta a più riprese, testimonia, con viva prepotenza, la malsana tendenza ad annullare la nostra emotività in nome dell’algida apparenza e, se un giovane cantautore di 26 anni ci pone di fronte a questa scomoda realtà, c’è da credere che non tutto è perduto nel mondo della musica italiana.

Marco Mengoni Ph Stylaz

Marco Mengoni Ph Stylaz

“Ma che splendore che sei nella tua fragilità e ti ricordo che non siamo soli a combattere questa realtà” ci dice Marco Mengoni che, attraverso una manciata di piccole ballads, riporta in primo piano i sentimenti più autentici e più veri. Molto scenografici anche i fotogrammi proposti in “Invincibile”: la nebbia, il temporale, il vento, il freddo, le finestre illuminate ci mostrano attimo dopo attimo i flashback che, non di rado, attraversano gli occhi ed il cuore di ciascuno di noi. Il deciso stacco ritmico di “Io ti aspetto”, rappresenta una rottura melodica importante, eppure piacevolissima, nel frattempo, intanto, “parole da consumare” scandiscono l’evoluzione di un dicotomico rapporto a due. “L’amore è sordo se ha paura o se è pieno di sé”, canta Marco nella dolce “La neve prima che cada” che, insieme a “Come un attimo fa” racchiude l’essenza più malinconica del disco. Il secondo momento movimentato dell’ album è offerto da “Ed è per questo”: una definitiva dichiarazione d’amore assoluto, una speranza nuova.

Marco Mengoni Ph Stylaz

Marco Mengoni Ph Stylaz

Giochi di parole, esigenze e riflessioni intimiste animano le note di “Se sei come sei” mentre la favola onirica di “Se fossi te”, scritta da Luca Carboni, lascia spazio alla struggente scioglievolezza di “Mai e per sempre”: “E mancano sempre le giuste parole però ci sarebbe parecchio da dire. Se vivi la vita in punta di piedi, d’accordo, non corri, però quasi voli”, una chiave di lettura delicatissima, un modo per infonderci coraggio per credere, sperare, sognare, lottare nonostante tutto e nonostante tutti. Non ci rimane che attendere, dunque, le novità prospettate con l’annuncio di un secondo lavoro in uscita nel corso del 2015 e gli attesissimi concerti nei palazzetti durante i quali Mengoni rivisiterà, stravolgerà, rivoluzionerà ogni traccia proposta al pubblico nel nome di uno sperimentalismo vocale e sonoro in grado di conquistare e sorprendere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

Raffaella Sbrescia

Acquista “Parole in circolo” su iTunes

Video: “Guerriero”

Jack On tour: ricominciano gli incontri in musica in stile Jack Daniel’s

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Riparte Jack On Tour, il viaggio musicale di Jack Daniel’s che torna con la sua quinta edizione in giro per l’Italia. La nuova avventura di Jack On Tour non sarà il “classico” on the road, ma un viaggio attraverso gli incontri in musica, quelli che permettono ad artisti e fan di incontrarsi e di condividere un’esperienza unica, mai vissuta prima.

Quattro città, otto showcase in otto inedite location, quattro main show, quattordici artisti: sono questi gli ingredienti principali diJack On Tour 2015. Ogni città visitata diventa il set di un evento musicale irripetibile, che ha l’obiettivo di coinvolgere a 360 gradi il pubblico e i musicisti, in uno scambio continuo di musica, emozioni e passione.

The Zen Circus, Pan Del Diavolo e His Clancyness a Livorno, Bud Spencer Blues Explosion e Roberto Angelini a Roma, Le Luci Della Centrale Elettrica e Nicolò Carnesi a Catania, Roberto Dellera e Selton & Friends a Milano (special guest: Dente, G. De Rubertis de Il Genio, Ghemon, Walzer Carluccio, Davide “Divi” Autelitano de I Ministri): sono loro i protagonisti assoluti del viaggio, scelti da Jack Daniel’s nel panorama musicale indie rock e alternative italiano. Si sposteranno con il van di Jack On Tour per costruire incontri in musica imprevedibili e appassionanti grazie alla complicità dei loro amici e alle emozioni dei fan che assisteranno e parteciperanno alle loro jam session pensate ad hoc per Jack Daniel’s. 

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In ogni città, la cui storia si intreccia con quella degli artisti, due showcase e un main show in cui i protagonisti di Jack On Tour accolgono i loro fan. Le performance intime e dedicate degli showcase, pensate da Jack Daniel’s per un contatto diretto con il pubblico e senza filtri in inedite location ricercate e suggestive, sempre in linea con lo stile Jack (un esempio perfetto sono -tra gli altri- una barberia a Roma, i tattoo shop a Livorno e Catania,  e un particolare  cafè a Milano), potranno essere vissute solo daifortunati vincitori di un contest online: compilando un form sul sito di Jack On Tour (www.jackontour.it) e raccontando il proprio legame con la musica, sarà possibile partecipare all’estrazione di un pass per uno dei due showcase previsti in ogni tappa (il regolamento completo è presente sul sito). L’esperienza in ogni città si chiude con un grande live show, un percorso musicale costruito appositamente dagli artisti per Jack On Tour: inedite e vibranti jam session capaci di accendere lo spirito musicale più rock in tutto il pubblico. Un evento unico, irripetibile e ad ingresso gratuito, regalo di Jack Daniel’s per il pubblico e per la città.

Il viaggio di Jack On Tour quest’anno avrà la sua finestra televisiva su DMAX (52 DTT, 136 e 137 Sky, tivùsat 28). Un rockumentary insei puntate in onda da marzo pensato e realizzato da Zodiak Active in cui il racconto della band si intreccia con la città e con il suo vissuto.

Media partner di Jack On Tour è rockit.it, che ha partecipato alla selezione degli artisti protagonisti diventando talent scout per Jack Daniel’s. Radio Deejay è la radio ufficiale.

 

 

 

 

 

Jack On Tour 2015 è un progetto ideato da Jack Daniel’s. Una produzione Zodiak Active.

Coordinamento generale: Digital & Brand Director – Emanuele Finardi; Senior Client Manager – Marta Imbrianti; Account Executive – Fabio Terenzi; Project Manager – Giuseppe Suma.

Creatività e produzione:  Executive Creative Director – Filippo Fiocchi; Creative Director – Michele La Fiandra; Senior Art Director – Marija Petrinjac; Copywriter – Ingrid Magnoni; Head of Technology – Michele Bovello; Senior Front-End Developer – Omar Assadi, Raffaella Zanardi; Front-End Developer – Andrea Cognini; Progress Manager – Rosangela De Carolis; Social Media Manager – Federica Oggioni; TV Director – Alessio Muzi; TV Writers – Raffaele Di Sipio, Luca Colocucci; Executive TV Producer – Valentina Bolognesi; TV Production Manager – Stefania Marini, Nicolò Nardini; Photography – Giulio Mazzi; Videographics – Videozone.

 Fonte: Ufficio Stampa Goigest

 

Le Scimmie Astronauta: “Con la nostra musica cerchiamo lo spirito critico”

Le Scimmie Astronauta

Le Scimmie Astronauta

Le Scimmie Astronauta è il progetto musicale catanese nato nel 2011 dall’incontro tra Michele Giustolisi (produttore, compositore e bassista) e Giorgio Falsaperna (cantante, cantautore e chitarrista), seguiti in seconda battuta da Luca Bajardi (batterista). Nel corso di questi anni hanno già avuto modo di confrontarsi con palchi importanti come il Cornetto Summer Music Tour (selezionati da Mtv New Generation), il Sonica Fest, l’Heineken Jammin’ Festival, l’Arezzo Wave e l’i-TIM Tour; in questa intervista il gruppo ci racconta le fasi evolutive di un percorso interamente incentrato sulle sette note

Chi sono, come nascono e come si sono evolute nel tempo Le Scimmie Astronauta?

Giorgio: Le Scimmie Astronauta sono una band nata pochi anni fa un po’ per caso. Suonavo con Michele in un gruppo già negli anni ‘90. Si chiamava Delirium Tremens, un trio rock molto potente con cui abbiamo girato parecchio. Poi per vari motivi la band si sciolse e prendemmo percorsi artistici diversi. Siamo rimasti sempre in buoni rapporti e un giorno Michele mi fece ascoltare alcune sue produzioni a cui mancava la voce, tra cui la base di quella che poi diventò “Stalker”. Mi chiese cosa ne pensassi e se avessi voluto trovarci un cantato, io accettai immediatamente e il risultato ci piacque al punto di iniziare a lavorare anche su dei miei brani come “China Town” ed iniziarne insieme degli altri. Luca è subentrato in un secondo momento, quando i pezzi erano già stati composti e avevamo deciso di iniziare a suonarli in pubblico. I live ci hanno incentivato a continuare ad essere quello che siamo sempre stati, cioè persone che vivono per la musica e per contribuire alla sua evoluzione con tutta la passione che hanno.

Le Scimmie Astronauta

Le Scimmie Astronauta

Cosa avete urgenza di trasmettere a chi ascolta?

L’urgenza che abbiamo è di trasmettere l’idea che bisogna iniziare a guardarsi intorno con spirito critico innanzitutto e con l’ironia indispensabile per non rimanere accecati da quello che vediamo tutti i giorni.

Qual è la trama e la formula musicale che contraddistingue il vostro singolo “Rock’n’ roll”?

“Rock’n’Rol”l è caratterizzato dal riff spensierato e ballabile che apre la canzone e dalle sonorità punk-rock miste all’elettronica. Il testo racconta la storia di una ragazzina molto sensibile e intelligente che inizia a guardarsi intorno e vede che la gente, il mondo, sono in confusione e degrado. A questo la protagonista reagisce spegnendo il cervello e lasciandosi andare ai divertimenti sfrenati e ai fuochi di paglia.

Come, dove e con chi  avete lavorato al vostro album d’esordio?

Abbiamo lavorato al disco tra Catania e Londra. La pre-produzione è avvenuta tra il nostro studio e la sala prove, mentre la registrazione è avvenuta al Panic Button Studio di Steve Lyon a Londra. Steve è venuto a trovarci a Catania qualche mese prima dell’inizio della registrazione del disco per ascoltare le nostre esecuzioni live e curare la produzione artistica; è stato tutto molto spontaneo e divertente in ogni fase della realizzazione.

A proposito delle molteplici e prestigiose occasioni che vi hanno visto sui palchi di grandi festival musicali… quali sono gli aspetti positivi e quali, invece, quelli negativi che vi sono rimasti impressi?

Abbiamo calcato molti palchi importanti e prestigiosi e c’è sempre da essere soddisfatti per l’occasione avuta e l’esperienza formativa. Sicuramente la visibilità e l’affidabilità dei tecnici fanno sempre la differenza.

Quali sono le aspettative del vostro progetto musicale e quali i piani che state facendo per muovere i primi passi del vostro percorso artistico?

Ci stiamo muovendo abbastanza velocemente e siamo molto motivati. Abbiamo raggiunto grandi traguardi in pochi anni, di cui il primo è stato sicuramente aver iniziato a collaborare con Steve Lyon che ci ha sostenuto ed aiutato a concretizzare bene e in poco tempo il nostro lavoro. Abbiamo recentemente firmato un contratto con la “E8 Records” etichetta della Enterprise 8 di Roberto Gasparini (ex Sony BMG, EMI, Ricordi) e dopo l’uscita del disco inizieremo la tournée italiana.

Raffaella Sbrescia

Video: Rock’n'roll

3 Piano Generations: Luis Bacalov, Danilo Rea e Alberto Pizzo incantano il Teatro Diana di Napoli

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone 

 Generazioni di musicisti a confronto con “3 Piano Generations”. Lo scorso 12 gennaio Luis Bacalov, Danilo Rea e Alberto Pizzo sono stati i protagonisti di un’insolita “giostra” di tre pianoforti sul palco del Teatro Diana di Napoli. I tre artisti hanno deliziato il pubblico con giochi di piano solo a staffetta, momenti a due e a tre pianoforti accompagnando gli spettatori all’interno di un percorso musicale decisamente articolato passando dal jazz alla classica, sino ad arrivare alla grande musica per il cinema. Definito “gigante a tre code”, il pianoforte è stato dunque lo strumento in cui i tre maestri hanno canalizzato estro, energia e creatività per un risultato artistico fruibile, coinvolgente e godibilissimo.

Photogallery a cura di: Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

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3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

3 Piano Generations @ Teatro Diana Ph Luigi Maffettone

 

 

Playontape: la recensione di “The Glow”

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Per chi ha voglia di un suono plumbeo, crepuscolare ed intimamente multisfaccettato, “The Glow” (La Rivolta Records) dei  Playontape è il progetto discografico più adatto per lasciarsi coinvolgere da un’esperienza sonora  fuori dagli schemi. Luca Attanasio (voce), William Buscicchio (basso), Daniele Spano (chitarre e synth) e Paolo Del Vitto (batteria) si muovono lungo i filoni che disegnano il nostro vivere quotidiano mentre disillusione e rabbia affollano i pensieri e i violenti riff di chitarra inseriti nella travolgente tracklist dell’album  prodotto da Paolo Del Vitto, frutto di ben tre anni di gestazione creativa. Il tormento, il pathos, l’insofferenza lasciano trasparire una potente forza d’animo, unica risorsa necessaria per scorgere un bagliore di speranza proiettata al futuro. Ambientati in atmosfere cupe, a tratti sinistre, i brani proposti in “The Glow” rimandano l’immaginario ad un contesto musicale vicino al pust-punk ed alla new-wave anche se i Playontape mantengono aperti ampi margini di rielaborazione contemporanea. L’incontro tra suono e sintagma avviene in “Behind”, una miscela ibrida all’insegna della sperimentazione. Tastiere e synth spadroneggiano in “…The Sin”, “The Heat”, “The Edge of love” in cui la voce imponente, maschia ed ipnotica di Luca Attanasio attraversa sonorità tanto enigmatiche quanto performanti. Le foschie elettroniche si diradano in maniera più decisa sulle note di “Lies”, “Dust” , “Pandora’s box” e nella nichilista “There’s no tomorrow” grazie all’impeto, la furia energetica e la potenza della chitarra di Daniele Spano, vero e proprio plus ultra di un disco fortemente immaginifico e promettente.

Raffaella Sbrescia

Acquista “The Glow” su iTunes

Video: The Heat

Un infarto strappa alla vita il grande bluesman Pino Daniele. L’addio all’artista simbolo di “Napule”

Pino Daniele Ph Luigi Maffettone

Pino Daniele Ph Luigi Maffettone

Attoniti e frastornati dal dolore, i napoletani e gli italiani tutti, questa mattina, si sono svegliati apprendendo con sgomento la notizia della tragica scomparsa del notissimo cantautore napoletano Pino Daniele. Mille colori, mille paure, sogni, storie e speranze hanno riempito le appassionanti note che l’artista ha condiviso con il mondo nel corso dei suoi 40 anni di carriera diventando uno dei più importanti ambasciatori della musica italiana. Strappato alla vita in modo del tutto inaspettato dal suo “cuore pazzo”, Pino Daniele lascia un grande vuoto nel cuore di quanti hanno attraversato la vita lasciando che le sue canzoni ne scandissero i momenti più significativi. Emblema, simbolo di un popolo e di uno spirito impossibile da descrivere a parole, Pino Daniele ci lascia un inestimabile patrimonio di note. La sua formula musicale, a metà strada tra tradizione ed innovazione, ha raccolto milioni di consensi lungo  i sentieri del blues e del jazz, ha rappresentato qualcosa che non c’era, di cui si aveva e si avrà costantemente bisogno e rappresenterà il prezioso baluardo di un popolo e di una terra che lui, figlio devotissimo, ha saputo raccontare con grazia, eleganza ed inimitabile profondità.

Raffaella Sbrescia

Pino Daniele – Napul’ è