Classifica FIMI: “Una nave in una foresta” dei Subsonica è l’album più venduto

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Nel gran calderone delle nuove uscite di settembre, il settimo album dei Subsonica “Una nave in una foresta” conquista il primo posto della classifica FIMI/GFK degli album più venduti in Italia. Alle loro spalle c’è il super trio Fabi-Silvestri-Gazzè con “Il padrone della festa” mentre Lenny Kravitz chiude il podio con “Strut”. Quarti i Club Dogo ed il loro “Non siamo più quelli di Mi Fist”, seguiti da “Popular Problems” di Leonard Cohen. Ancora una new entry al sesto posto: si tratta di Lady Gaga e Tony Bennett con “Cheek to Cheek”. In settima posizione ritroviamo Francesco Renga con “Tempo Reale” mentre i Modà sono ottavi con “Gioia. Non è mai abbastanza”. Chiudono la top ten altre due novità: al nono posto c’è Jamil con “Il Nirvana”, a seguire scopriamo “Mano nella mano” di Sergio Cammariere.

Karel Music Expo: al via l’ottava edizione

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La città di Cagliari conferma sempre più la propria vocazione musicale. Si terrà dal 2 al 4 ottobre  2014 l’ottava edizione del Karel Music Expo, la rassegna porterà in scena alcune meritevoli proposte della musica italiana e internazionale ma offrirà al pubblico una vasta scelta di eventi culturali, enogastronomia ed arte seguendo un obiettivo preciso: valorizzare appieno la bellezza del territorio coinvolto. Il Ghetto Ebraico, il Teatro Civico, il Bastione S.Remy ed il Teatro S.Croce  saranno le location coinvolte nel ricco programma dell’evento che, nell’arco di tre giorni, spazierà dal cantautorato all’elettronica, dal folk al blues. L’Italia sarà rappresentata dai Bud Spencer Bud Explosion, dal progetto parallelo di Andy dei Bluvertigo Fluon e dalla pesarese Maria Antonietta. Ci sarà anche il progetto Bologna Violenta, capitanato da Nicola Manzan, insieme a Giovanni Truppi, Jack Jaselli, Jules Not Jude e The Traveller. A fare gli onori di casa saranno, invece, i sardi Saffronkeira, Trees Of Mint, Stefano Cerchi e Fabio Canu. Gli ospiti internazionali saranno, infine, gli headliner The Orb, i tedeschi Mouse on Mars con le loro miscele di ambient, kraut-rock, techno e pop. Dall’Australia arriveranno gli Oh Me My e Damen Samuel, dal Portogallo la cantautrice Rita Redshoes e dall’Inghilterra i Lilies on Mars e Duke Garwood.

Prevendite
Teatro Civico di Castello | Tel: 070 6777660
www.vivaticket.it | Tel: 89 24 24
www.boxofficesardegna.it | Tel: 070 657428

Info
www.voxday.com | Tel: 070 840345 | voxdaycagliari@hotmail.com

“Pop-Hoolista”, il nuovo album di Fedez. La recensione

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Fedez, all’anagrafe Federico Leonardo Lucia, classe 1989, presenta “Pop-Hoolista”, il suo atteso quarto disco, prodotto da Newtopia (l’etichetta discografica indipendente fondata da lui stesso e da J-Ax. Con questo concept album, infarcito di taglienti giochi di parole e di brillante ironia, Fedez si esprime senza filtri e lo fa attraverso 20 canzoni che offrono uno spaccato fedele e limpido della nostra Italia. Incuriosisce vedere come un giovane riesca ad attirare l’ interesse e l’attenzione non solo dei coetanei ma anche degli adulti, sarà forse perché Fedez ha voluto staccarsi dalle vincolanti rime del rap, per aprirsi ai monologhi scritti insieme a Matteo Grandi. Maggiore consapevolezza, maggiore applicazione, maggiore responsabilità per Fedez che “In un paese dove i punti interrogativi sono più dei punti di riferimento”, racconta “lo stato” dello Stato italiano senza peli sulla lingua.

Sono davvero tanti giochi i giochi di parole e le verità scomode che salgono a galla in “Pop-Hoolista”, un lavoro che dà spazio a concetti ai quali non è stata trovata né una metrica, né un genere. Fedez ci spiega come va l’Italia e cosa pensa lui della gente partendo da “Generazione bho”, un limpido flash sulla realtà contemporanea: “Un vecchio è pericoloso se guida una Mercedes figuriamoci quand’è alla guida di un paese”, accusa Federico, mentre gli irriverenti accostamenti proposti in “Vivere in campagna pubblicitaria” ci disegnano un nitido ritratto di una società in cui comandano i product placement. “Siamo passati dal baciare rospi ad ingoiarli”, scrive Federico in “La bella addormentata nel Bronx”, il brano in cui le principesse Disney si trasformano in donnine da quattro soldi. Le massacranti invettive di “Veleno per topic” non lasciano scampo, la Fedezvisione prevede una parola cattiva per tutto e tutti. La mitragliatrice è carica e Fedez non risparmia neanche un solo colpo in canna. Notevoli anche i tappeti musicali costruiti ad hoc, che lasciano intuire una tendenza punk, figlia diretta delle influenze adolescenziali di Federico. L’ascolto riprende con gli amori da tastiera raccontati nella realistica “Voglio averti account”. Proprietà di linguaggio e concreta conoscenza delle epopee giovanili rendono Fedez un credibile canta storie metropolitano.

Fedez

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Sospesi tra Facebook, selfie e sindrome da social, siamo circondati da una superficialità latente eppure i sentimenti non mancano. In “Magnifico”, il brano che rinnova il sodalizio artistico con Francesca Michielin, Fedez parla dell’amore come un punto d’arrivo, una conquista; una rivelazione che sorprende in un contesto asettico e dissacrante. La divertente irriverenza contenuta in “Non c’è due senza trash” coinvolge la conduttrice televisiva Barbara D’Urso in un brano d’accusa contro la tv spazzatura. La peculiare liquidità della dimensione creata da “Sirene” trova un sostanziale equilibrio nella voce di Malika Ayane mentre “L’hai voluto tu” è un brano che richiama da vicino lo stile di Max Pezzali. Ritroviamo un fedele spaccato dell’amore ai tempi della crisi in “Love cost” mentre la perla del disco è la title-track “Pop-hoolista”, ulteriormente arricchita dal duetto con Elisa, che ha personalmente scritto la propria parte: “ Tu cosa hai da perdere se hai già toccato il fondo”, canta la Toffoli, senza consentire alcun diritto di replica.

Potente e diretto è il je accuse in cui Fedez punta il dito contro lo sfarzo indecoroso del clero in “Cardinal Chic”. Travolgente e grintoso il contributo di Noemi in “L’amore eternit”, un brano che si scaglia contro i pregiudizi e le apparenze in nome dell’amore autentico. Fedez è incontenibile e srotola fiumi di parole a velocità sostenuta anche nel brillante testo di “Stereo- tipi” e “Viva l’Iva”, in cui duetta con il socio J Ax. L’album si chiude con l’inaspettato featuring dei BoomDaBash in “M.I.A”. Un’ultima chicca in un disco che di paraculo ha veramente molto poco. Bravo, dunque, a Fedez, un hooligan del rap che ha saputo sdoganarsi da limiti e barriere.

Raffaella Sbrescia

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Video: “Generazione Bho”

“Art Official Age” vs “Plectrumelectrum”: due nuovi album per Prince

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Dopo ben 18 anni, Prince torna ad incidere con l’etichetta Warner Bros pubblicando due album decisamente diversi tra loro. Il primo è “Art Official Age” mentre il secondo s’intitola “Plectrumelectrum” ed è stato inciso insieme alla girlband 3Rdeyegirl. Come preannunciato, i due lavori sono molto distanti tra loro: “Art Official Age” rappresenta la summa di tutto quello che Prince ha fatto in questi lunghi anni, durante i quali è diventato un’icona della musica mondiale. Prodotto, arrangiato, composto ed eseguito da Prince e Joshua Welton, il disco racchiude una miscela di soul, R&B e funk che ben si sposa con la versatile vocalità dell’artista. Il mood di questo lavoro rispecchia sicuramente la cifra stilistica che per tanto tempo ha contraddistinto il genere proposto dal “folletto di Minneapolis” . “Art Official Age” è in tutto e per tutto un ritorno al funk, al suono e alle atmosfere degli inizi, senza tuttavia trascurare un attento sguardo a quello che, intanto, è diventato il suono contemporaneo.“The gold Standard” rientra nei cardini di “Superfunkycalifragisexy”, “Breakdown” è la ballad che tutti si aspettavano. Coinvolgente e al passo con i tempi è il ritmo di  “Breakfast can wait” così come quello di “U Know”, autentica perla di un disco che, a poco più della metà della sua durata, perde la verve iniziale. L’ascolto si fa stanco e statico sulle note di “What it feels like” e sulla lunghissima “Time”, per non parlare poi di brani riempitivi come “Affirmation III e “How to dress well”.

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La traccia “Funknroll”, rappresenta, invece, il ponte di collegamento con “PlectrumElectrum”, un divertissement  in cui Prince si fa da parte e lascia spazio alle 3rdeyegirl, il trio femminile composto da Donna Grantis (chitarra), Hannah Ford Welton (batteria) e Ida Nielsen (basso), le tre abili musiciste che hanno accompagnato l’artista sui palchi  del  tour inglese “Hit & Run”. Registrato dal vivo e in analogico, “PlectrumElectrum” racchiude una serie di straordinarie performances live che offrono agli ascoltatori la possibilità di apprezzare le ottime qualità chitarristiche di Prince. “PlectrumElectrum” è, in sintesi, una raccolta di puro funk-rock che non racconta nulla di nuovo e che, ponendosi  in contrapposizione netta con“Art Official Age”, spinge inevitabilmente a chiedersi  quale possa essere l’utilità di questa doppia pubblicazione. Inutile porsi troppi interrogativi, Prince fa quello che vuole, come vuole, con chi vuole, probabilmente incidere dei dischi lo avrà divertito e sarà stata una scelta fatta soprattutto in funzione dei prossimi concerti che, ci scommettiamo, faranno registrare ancora una volta il tutto esaurito.

Raffaella Sbrescia

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Video “Breakfast can wait”

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