Intervista a Fuxs: Dottor Pop presenta “Mai le idee chiare”

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Alessandro “Fuxs” Fusaro è un versatile cantautore e polistrumentista di Verona. Sin da piccolo inizia gli studi musicali prima del clarinetto e in seguito delle tastiere. Nel corso degli anni si è dedicato anche alla composizione, al canto moderno, all’ arrangiamento e produzione della canzone su molti generi.
Laureandosi in “Popular music” con massimi voti e lode, Alessandro si è guadagnato anche il nominativo di “Dottor Pop”.  Autore, compositore e produttore delle proprie canzoni, “Fuxs” ha da poco pubblicato il primo singolo intitolato “Mai le idee chiare”. In questa intervista il giovane artista ha raccontato nel dettaglio le fasi del suo lungo percorso formativo, soffermandosi anche sui numerosi progetti di cui si sta occupando.

Sei diplomato in composizione, musica corale e direzione di coro, strumentazione per banda e clarinetto ma hai anche una laurea di Popular Music e una in Multimedialità e Nuove tecnologie… Ci racconti, nel dettaglio, in che modo ciascuno di questi percorsi di studio ha contribuito ad influenzare e a comporre la tua formazione artistica?

Tutto è cominciato da bambino quando mio padre mi ha portato a frequentare i corsi della banda per lo studio del clarinetto. Da allora è un viaggio che tuttora continua! In seguito, infatti, sono stato ammesso a frequentare il corso di Clarinetto in Conservatorio ma, nel frattempo, avevo cominciato a studiare anche le tastiere e il pianoforte. C’è da dire che io sono sempre stato un ascoltatore accanito di musica pop e, sin dai primi tempi, entravo nelle aule sempre con le cuffiette ascoltando le hit del momento e questo, in un ambiente così accademicamente classico, mi faceva passare un po’ da alieno…Per molti dei Maestri, infatti, quelle erano “solo canzonette” ma io sapevo che non era così e, una volta scoperti i Queen, capii che i due generi apparentemente lontanissimi potevano in realtà convivere benissimo. Decisi allora che tutto ciò che avrei imparato lo avrei “riversato” nel Pop. Nello specifico, con clarinetto e strumentazione per banda, ad esempio, prediligevo suonare gli arrangiamenti dei grandi successi di artisti come gli Abba, i Beatles o Adriano Celentano e capirne il loro svolgimento. Per composizione, invece, mi sono sbizzarrito nella scrittura delle varie forme musicali e nel personalizzarle a modo mio. Musica corale e Direzione di coro, invece, mi sono state utili per la gestione delle voci e capire le tecniche di direzione per ensemble. Con le due lauree, infine, ho approfondito gli aspetti moderni ed elettronici della musica iniziando così a far convivere i vari studi fatti.  Tutto ciò ha influito sulla mia identità artistica e mi ha permesso di fare un uso variegato dei diversi linguaggi studiati.

Quanto è importante lo studio e la ricerca quotidiana in un periodo storico in cui la visibilità è data quasi solo dalla televisione?

Penso che, nonostante tutto, lo studio e la ricerca siano fondamentali, è vero che la televisione dà indubbiamente un grosso ritorno in termini di visibilità ma è anche vero che, se non te la sai giocare, svanisce in fretta. Magari senza il supporto televisivo ci vorrà sicuramente più tempo ma, se esso viene impiegato per una crescita artistica, sarà di certo un buon investimento.

Qual è la dimensione musicale che ritieni più affine alla tua personalità?

Penso sia quella del Pop elettronico con contaminazioni rock. In questo modo riesco ad utilizzare le tecniche studiate negli anni e a farne un uso personale da canzone a canzone.

Cosa ti ha spinto a cimentarti con un brano pop come “Mai le idee chiare”? Si tratta di un testo autobiografico?

Tutto è nato dall’idea melodica del ritornello che, ad un certo punto, canticchiavo tra me e me per giorni…Mi sono messo al pianoforte e ho sviluppato la struttura con la volontà di creare qualcosa di ritmicamente accattivante e fresco. Per quanto riguarda il testo, diciamo che ultimamente ho notato un andazzo generale nell’avere idee poco chiare dal punto di vista sentimentale e così ne ho tratto una canzone!

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Questa canzone è il preludio ad un intero lavoro discografico?

Sì, ho già un po’ di materiale pronto in forma di demo e sto continuando a scrivere in prospettiva di un album. Per i testi ho anche recentemente cominciato a collaborare con lo scrittore Angelo D’Andrea, proprio per un confronto e arricchimento dei brani da affrontare e creare ex novo.

Riesci a trovare spazi in cui poter mettere a frutto i tuoi studi trasversali?

Sì, anche se, per farlo, bisogna mettersi in gioco in tutte le occasioni che si presentano. Ho avuto di recente, per esempio, il piacere di collaborare con un team di professionisti del ramo del cinema indipendente, Falange Oplita, con cui sto realizzando la colonna sonora orchestrale del loro prossimo film.

Che progetti hai in corso?

Come dicevo sono molto preso nella continua scrittura e produzione di nuove canzoni e di brani per orchestra. Ma collaboro spesso anche come produttore e arrangiatore in progetti non miei o come informatico per la creazione di partiture musicali.

Dove e quando potremo ascoltarti dal vivo?

In questo periodo sto provando molto con la mia band formata da ottimi amici musicisti, anch’essi provenienti dal mondo conservatorio, proprio al fine di interpretare ed eseguire i miei brani originali al meglio e affiancarli con brani cover inerenti al genere. Essendo noi tutti di Verona penso che, non appena pronti, saremo operativi nelle zone del nord Italia limitrofe alla nostra città.

Raffaella Sbrescia

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Video “Mai le idee chiare”

https://www.youtube.com/watch?v=RIQrgrrTT8E&feature=youtu.be

Coca Cola Summer Festival: Emma vince la prima puntata

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 Con l’estate 2014 torna il Coca-Cola Summer Festival, la manifestazione che raccoglie e premia i brani più trasmessi dalle radio e dalle tv italiane. Lo scorso 7 luglio è andata in onda la prima puntata del programma che, con il  19,86% di share e quasi 4.000.000 di spettatori, ha fatto registrare ottimi ascolti, anche grazie alla sinergia tra Canale 5 ed RTL 102.5. Condotto da Alessia Marcuzzi, insieme a Angelo Baiguini (speaker di RTL 102.5) e Rudy Zerbi, il Coca-Cola Summer Festival rappresenta un’alternativa ad un altro famosissimo format tv come il Festivalbar, un programma rimasto nei cuori di molti. Questa nuova formula, che coinvolge anche Maria De Filippi nella veste di produttore dello show, prevede 4 quattro puntate e, ogni singolo appuntamento, premierà un brano “vincitore di tappa”, risultato del gradimento ricevuto dal pubblico sul sito www.rtl.it e dai dati della classifica Earone. Durante l’ultimo appuntamento, che andrà in onda lunedì 28 luglio, verrà, invece, decretato il brano “vincitore finale” delle quattro puntate.

Laura Pausini Ph Massimiliano Natale

Laura Pausini Ph Massimiliano Natale

La prima star internazionale ad inaugurare il concerto gratuito tenutosi a Piazza del Popolo è stata Laura Pausini che si è aggiudicata l’Icon Award, il premio istituito da Fimi & Italian Trade “in considerazione del contributo fondamentale alla diffusione della musica e dell’arte italiana nel mondo con oltre 70 milioni di copie vendute in vent’anni di carriera”. Sul palco del Coca Cola Summer Festival anche i soliti noti come Emma, vincitrice della prima serata con “La mia città”; Alessandra Amoroso che ha presentato il nuovo singolo “Bellezza, incanto e nostalgia” e poi, ancora, i gettonatissimi Dear Jack, la neovincitrice di amici Deborah Iurato, i Modà, Anna Tatangelo con il nuovo brano firmato proprio da Kekko intitolato “Muchacha”, la scatenatissima Dolcenera ma anche Gianluca Grignani, ritornato in pista dopo 3 anni con “Non voglio essere un fenomeno”, Nek, Enrico Ruggeri, protagonista di un simpatico siparietto con Ale &Franz, Tiromancino con “Immagini che lasciano il segno”.

Timothy Cavicchini Ph Massimiliano Natale

Timothy Cavicchini Ph Massimiliano Natale

Discorso a parte per i giovani che saranno protagonisti di una gara a 6. I big, ospiti della manifestazione, esprimeranno un voto sui loro brani. Durante ognuna delle quattro puntate verrà decretato, anche in questo caso, un vincitore di tappa e per l’ultima puntata verrà annunciato il vincitore finale del Coca-Cola Summer Festival. Ad aggiudicarsi la vittoria della prima serata è stato Timothy Cavicchini mentre lunedì prossimo la gara dei giovani vedrà sfidarsi: Marco Sbarbati e Santa Margaret (i giovani in gara saranno: Ginta Biku, Timothy Cavicchini, Santa Margaret, Raige, Marco Sbarbati e Violetta. Nonostante il grande impatto mediatico della manifestazione rimane da sottolineare un punto centrale: che fine ha fatto la musica dal vivo? A questo interrogativo ci saranno sicuramente tante valide risposte ma, di fatto, questa scelta ha suscitato parecchi malumori e, in attesa, di capire se nelle altre puntate ci saranno colpi di scena da questo punto di vista, non rimane che ragionarci su a colpi di hashtag #dilloconunacanzone.

Fotogallery a cura di: Massimiliano Natale

 

Gianluca Grignani Ph Massimiliano Natale

Gianluca Grignani Ph Massimiliano Natale

Dolcenera Ph Massimiliano Natale

Dolcenera Ph Massimiliano Natale

Francesco Renga Ph Massimiliano Natale

Francesco Renga Ph Massimiliano Natale

Dear Jack Ph Massimiliano Natale

Dear Jack Ph Massimiliano Natale

Modà Ph Massimiliano Natale

Modà Ph Massimiliano Natale

Emma Ph Massimiliano Natale

Emma Ph Massimiliano Natale

Alessandra Amoroso Ph Massimiliano Natale

Alessandra Amoroso Ph Massimiliano Natale

Annalisa Scarrone  Ph Massimiliano Natale

Annalisa Scarrone Ph Massimiliano Natale

Deborah Iurato Ph Massimiliano Natale

Deborah Iurato Ph Massimiliano Natale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sant’Elmo Estate: il direttore artistico Michele Solipano presenta il cartellone 2014

solipano

Nella suggestiva location della Piazza d’Armi a Castel Sant’Elmo si terrà, anche quest’anno, la rassegna musicale Sant’Elmo Estate, giunta alla sua settima edizione e presentata dalla Regione Campania e Comune di Napoli e dalle Associazioni culturali “Napoli Jazz” e “Napoli Motus”. La kermesse estiva proporrà al pubblico partenopeo un prezioso connubio culturale e artistico: allo scenario storico ed architettonico, verranno , infatti, associati progetti musicali originali di particolare pregio. In attesa del primo appuntamento, previsto per il prossimo 15 luglio, abbiamo raggiunto il direttore artistico della rassegna Michele  Solipano che ci ha introdotto le prime novità a riguardo.

Sant’Elmo Estate giunge alla settima edizione. Qual è lo spirito e quali i presupposti con cui avete messo su il nuovo programma?

L’idea iniziale è sempre la stessa, ovvero quella di coniugare buona musica con l’incantevole cornice di Castel Sant’Elmo. Proseguendo con le linee guida della nostra tradizione, concilieremo la musica d’autore con progetti inediti e assolutamente originali. Nel corso degli anni abbiamo ospitato artisti di fama nazionale ed internazionale che ci hanno onorato della loro arte e della loro presenza con una serie di indimenticabili concerti, resi ancor più speciali da un’atmosfera unica.

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Avion Travel Ph Luigi Maffettone

Artisti di prestigio nazionale si alterneranno sul palco con progetti originali realizzati all’insegna della contaminazione…ci presenta il programma di quest’anno?

Uno dei progetti più particolari sarà proposto il 25 luglio con gli Elements, un gruppo di artisti napoletani che, per la prima volta in assoluto, riunirà grandi nomi della scena musicale partenopea: Enzo Gragnaniello, Rino Zurzolo, Ciccio Merolla, Piero Gallo, Riccardo Veno, Elisabetta Serio e Valentina Crimaldi daranno vita ad un concerto unico che fonde atmosfere etniche con le sonorità jazz. Un progetto praticamente inedito in Campania, che,, per il momento, è stato proposto solo al Ravello Festival. Inoltre celebreremo la reunion degli Avion Travel e colgo l’occasione per ricordare che inaugurammo questa rassegna nel 2007, proprio con un concerto degli Avion Travel con il progetto intitolato “Dance on Metropolis. Quest’anno riproporremo un live degli Avion Travel, questa volta in formazione completa, il prossimo 15 luglio. Il 24 luglio ci saranno, invece, i Musica Nuda con Ferruccio Spinetti e Petra Magoni. Gran finale il 26 luglio con una delle band più interessanti della scena artistica internazionale: Rosario Bonaccorso ci presenterà il suo Travel Notes Quintet con Flavio Boltro, Nicola Angelucci, Javier Girotto, Andrea Pozza

Il tutto si svolgerà in una location di elevato pregio storico, culturale e architettonico… quali sforzi le ha richiesto mettere su una rassegna di così elevato pregio?

Anche quest’anno lanceremo una nuova scommessa offrendo al pubblico lo speciale connubio tra la musica d’autore ed un contesto storico-architettonico di particolare bellezza. Le difficoltà sono grosso modo sempre le solite: quest’anno abbiamo avuto un po’ di problemi con il calendario, vista la concomitanza con i mondiali di calcio in Brasile, un po’ siamo rimasti in attesa dei concerti organizzati per il Forum delle Culture. Il tutto si è naturalmente unito alla difficoltà di reperire fondi pubblici per la manifestazione. Ci scontriamo da due anni con questa latente difficoltà anche se fortunatamente possiamo contare sull’aiuto di qualche piccolo sponsor e sulla passione delle persone che vengono ai concerti e che, acquistando il biglietto ad un prezzo assolutamente abbordabile, possono godersi delle vere e proprie chicche, che difficilmente potranno essere riproposte.

Raffaella Sbrescia

“SulLa Luna tour”: Patty Pravo in concerto a Roma

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Lo scorso 7 luglio la carismatica Patty Pravo, ormai globalmente riconosciuta come una delle icone della musica italiana, ha tenuto un concerto presso l’aula Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, nell’ambito del “SulLa Luna Tour”, un viaggio musicale che la porterà, ancora una volta, su e già per l’Italia fino all’evento conclusivo, previsto per il prossimo 14 settembre a New York. Accompagnata dalla sua band composta da Roberto Procaccini (pianoforte, tastiere, programmazioni), Nicola Costa (chitarra elettrica e acustica), Gabriele Bolognesi (chitarra acustica, fiati, percussioni), Donald Renda (batteria), Edoardo Massimi (chitarre) e Adriano Lo Giudice (basso) l’affascinante artista ha riproposto ai fan le sue alcune delle sue più belle canzoni trasmettendo loro le emozioni di una lunga carriera costellata di incontri leggendari e grandi successi.

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Con una scaletta amarcord, l’ex “ragazza del Piper” ha conquistato la platea con “La bambola”, “Pensiero stupendo”, “Se perdo te”,  “Pazza idea”, il brano ha raggiunto l’autorevole età di 40 anni. Spazio anche per brani come “Parole”, “La luna” (scritta per lei da Vasco Rossi), “Les étrangers” – la meravigliosa canzone frutto della collaborazione con Lucio Dalla – l’omaggio a Lou Reed con “I giardini di Kensington”, “E dimmi che non vuoi morire”, “Un senso”, “Nel giardino dell’amore”, “Unisono”, “Tutt’alpiù”, “Morire tra le viole”, e tanti altri ancora. Nicoletta Strambelli riesce davvero ad emozionare tutti, la carica espressiva della sua voce non conosce confini temporali e spaziali. Ecco che, allora, rispolvera una serie di doni musicali speciali: “Tripoli 69”, donatale da Paolo Conte, “Mercato dei fiori” di De Gregori passando per “Dimmi che non vuoi morire” di Gaetano Curreri fino agli autori contemporanei come Ermal Meta e Giuliano Sangiorgi i cui brani in uscita confermano l’invidiabile versatilità artistica dell’inimitabile Patty.

 Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

 

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

Patty Pravo Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

 

Summer Live Tones: l’eleganza di Danilo Rea conquista il pubblico di Napoli

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Grande successo per il primo appuntamento della terza edizione del Summer Live Tones, tra gli eventi più attesi di “Estate a Napoli” organizzati e patrocinati dall’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Napoli. Dopo un’attenta e capillare promozione territoriale, ad opera del direttore artistico, nonchè presidente del Live Tones, Alberto Bruno, coadiuvato nell’organizzazione della rassegna da Ornella Falco,  il noto pianista italiano Danilo Rea ha incantato il pubblico del Cortile del Convento San Domenico Maggiore a Napoli con lo spettacolo “Piano Solo”, un viaggio senza frontiere che, proprio come un miracoloso toccasana, ha saputo toccare tutte le corde del cuore, da quelle più sottili a quelle più spesse per un excursus emotivo ad alto tasso adrenalinico. Una serata incentrata sul concetto di arte a tutto tondo: l’attenzione al dettaglio, da sempre marchio di fabbrica della coppia artistica Bruno-Falco, ha fatto sì che Danilo Rea fosse al centro di un percorso studiato ad hoc per convergere attenzione e concentrazione sui tasti bianchi e neri del suo pianoforte.

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Con un repertorio che non conosce limiti di genere, Danilo Rea si è, ancora una volta, dimostrato un musicista versatile e carismatico, capace di spostarsi con disinvoltura tra lirismo melodico e senso ritmico. Una libertà artistica che, attraverso le fitte trame del jazz, riesce sempre a trovare nuove forme di espressione e di conquista. Una lotta tra il rigore della tecnica e la tensione del flusso creativo impossibile da fermare se non soltanto alla fine di un vorticoso e suggestivo scambio tra il musicista e lo strumento in oggetto. In questo senso il Piano Solo rappresenta, dunque, la dimensione ideale per uno spirito indomabile come quello di Danilo Rea: lunghe suites e repentini passaggi tra un brano e l’altro riempiono di significato e di emozione la sceneggiatura di un incontro d’amore, quale è il suo concerto.

Fotogallery a cura di : Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Ornella Falco Ph Luigi Maffettone

Ornella Falco Ph Luigi Maffettone

Alberto Bruno Ph Luigi Maffettone

Alberto Bruno Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Ornella Falco Ph Luigi Maffettone

Ornella Falco Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

Danilo Rea Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

Intervista a Claudia Casciaro: “Con “Big Italian” muovo il primo passo verso il mio album”

labelbigitalian

L’avevamo conosciuta in una delle edizioni di Amici e ci aveva divertito con la sua personalità frizzante e travolgente. Claudia Casciaro, cantante salentina dalla voce limpida e fresca, da poco laureata in Lingue e letterature straniere, torna sulla scena musicale italiana con “Big Italian”, un singolo tutto nuovo che rappresenta il primo passo verso una nuova importante avventura artistica. Claudia sta, infatti, lavorando al suo primo album di inediti e noi l’abbiamo raggiunta per scoprire, in anteprima, quali sorprese ci attenderanno.

Sei salentina doc, quanta della tua carica frizzantina hai ereditato dal tuo territorio di nascita?

Si salentina doc, nata a Como ma cresciuta a suon di musica e sapori salentini, che mi hanno portato molto probabilmente ad essere quella che sono ora. La mia personalità e il mio carattere vengono dalla voglia di sapere,di conoscere, di fare, di progettare, la dinamicità tipica di un’artista che vuole dire sempre la sua e non vuole sicuramente stare seduta in un angolino a guardare il mondo. Il Salento mi ha dato tanto e continua a darmi tanto. È qui che ho mosso i primi passi nella musica, per strada insieme ai miei amici e a mio padre che mi ha trasmesso l’innata passione per la buona vecchia musica.

Anche ad Amici ti sei fatta notare per la solarità e la limpidezza della tua voce… cosa ti ha lasciato quell’avventura e come hai investito quello che hai imparato  in quel contesto nel periodo successivo?

Beh si, ero un po’ la voce fuori dal coro in quel programma. Ero la pazzerella ma sempre con un grande senso di responsabilità verso la musica. Sono entrata con l’intento di dire la mia e di lasciare un segno artistico non indifferente, il non omologarmi mi ha reso diversa e nel tempo stesso, nel mio piccolo, ho avuto le mie piccole “grandi” soddisfazioni.

Amici è un programma che dall’esterno può sembrar semplice ma in realtà è una continua sfida, con te stessa, con il mondo della musica, e con il mondo televisivo che è a sé stante, una dura lotta che ti lascia un bel segno, e diciamocela tutta, se non si possiede un carattere forte ci si può abbattere ogni momento. Ho avuto la fortuna di farne parte e ringrazierò sempre coloro che hanno creduto nelle mie potenzialità artistiche.

“BIG ITALIAN” è il primo passo verso un nuovo album… ci racconti di questo brano, a cosa si ispira, come è stato arrangiato e di come gli autori Emiliano Palmieri e Anna Muscionico abbiano realizzato un testo in grado di risaltare le tue qualità vocali?

 L’incontro con Anna ed Emiliano è stato uno dei migliori incontri che io abbia fatto nell’ultimo biennio, attraverso i loro testi e la loro musica sono riusciti a far emergere in toto la mia personalità, e a dar luce a mille sfaccettature della mia personalità vocale, anche grazie agli arrangiamenti dal sound elettronico e retrò. Proprio con “Big Italian”, che è il preludio di quello che sarà poi il progetto finale, traspare gran parte della mia ironia e della mia attitudine verso il mondo swing e ciò che ne comprende. Il singolo prende spunto, e in qualche modo “fa il verso”, al grande classico cantato da Charlie Chaplin in Tempi Moderni, “Io cerco la titina”, composto da Lèo Daniderff. Attraverso la mia voce e il mio stile ho cercato di rendere la canzone sagace e frizzante…spero di esserci riuscita!

Cosa puoi anticiparci di questo tuo nuovo progetto discografico? Quali saranno le tematiche che affronterai e i generi musicali con i quali ti stai confrontando? Ci saranno delle collaborazioni?

L’electro swing è un modo tutto nuovo, lo sto esplorando giorno per giorno e lo sto facendo mio a 360  gradi. Io vengo dal blues, un genere che si allontana dal percorso che sto intraprendendo, ma conoscere mondi nuovi e diventarne esperta è un’attitudine che mi appartiene molto. Io ho fame di musica e lo dimostrerò proprio mettendomi in gioco in questo progetto, a cui si accompagneranno sia testi ironici e leggeri che momenti più intensi e travolgenti, sempre con un chiaro richiamo ad un sound retrò. Per il momento non ci sono collaborazioni in vista, ma non nego che mi piacerebbe avere a che fare con altri artisti per un confronto sano e artistico.

Claudia Casciaro (foto tratta dalla Fan page Facebook dell'artista)

Claudia Casciaro (foto tratta dalla Fan page Facebook dell’artista)

Ami molto il blues ed il soul…quali sono i tuoi punti di riferimento e quali, invece, i tuoi ascolti più recenti?

Sì, sono un’amante del buon vecchio rock’n blues, e tra i miei artisti preferiti, che mi hanno ispirato tanto, vi cito Janis Joplin, Etta james, Billie Holiday e James Brown..non avrei spazio sufficiente per poterli citare tutti. Ad ogni modo sono una che ascolta di tutto, dall’hard rock, al punk, all’elettronica. Tutto è musica e tutto insegna.

Quali saranno i prossimi passi del tuo percorso artistico?

Per il momento, insieme ai miei produttori, mi concentrò su questo nuovo singolo, a cui sicuramente seguirà l’uscita del videoclip, e cercherò in qualche modo di far conoscere in lungo e in largo questo nuovo genere che in Italia ancora non è molto popolare, ma lo diventerà .

Hai altre passioni e progetti paralleli in corso?

Amo molto viaggiare, infatti appena posso cerco di ritagliarmi qualche spazio per affrontare nuove avventure. Non a caso mi sono appena laureata in lingue straniere per potermi aiutare meglio nella comunicazione internazionale, inoltre mi ritengo una ragazza molto passionale, quindi tendo a farmi piacere tutto e a rendere tutto passione.

Raffaella Sbrescia

“Guardo il mare”, il nuovo singolo di Enzo Gragnaniello. La recensione

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“Guardo il mare” è il nuovo singolo del noto cantautore napoletano Enzo Gragnaniello. Un canto di bellezza e di dolore, la descrizione di un mondo deturpato da un’umanità alienata ed alienante. Un brano che rappresenta il frutto delle profonde e delicate intuizioni di un animo abituato a riflettere sui mali e sulle preziosità che, da sempre, caratterizzano un territorio peculiare e fin troppo spesso martoriato. Sonorità dolci, tipicamente mediterranee, arricchite dal morbido fascino della chitarra di Gragnaniello, danno vita ad un testo controverso, pensato per mettere in risalto brutture e contraddizioni di un mondo che, invece di sedurci, ci rende tristi e spaesati. La profondità e la maestosa immensità del mare si contrappongono, infatti, ad una realtà distrutta da “chi ha fatto soltanto schifezze”.

Enzo Gragnaniello Ph Luigi Maffettone

Enzo Gragnaniello Ph Luigi Maffettone

Guardare le onde del mare, in eterno circolo, ci aiuta a cercare una speranza  aldilà di un orizzonte ancora in grado di offrirci l’occasione di redimerci  e di ritrovare la nostra essenza più intima. In “Guardo il mare” Gragnaniello non fa sconti a nessuno: condanna e punta il dito senza troppe premesse, i suoi affondi sono lame implacabili che si scagliano contro gli imbroglioni, contro le “cape malate”, contro chi parla solo della crisi e della gente uccisa ma soprattutto contro chi lucra sulle disgrazie che annebbiano i sogni delle nostre caduche anime malandate.

Enzo Gragnaniello Ph Luigi Maffettone

Enzo Gragnaniello Ph Luigi Maffettone

Enzo, dall’alto della sua pluridecennale esperienza artistica, riesce a mettere nero su bianco una perplessità latente, quel “non voglio parlare”, cantato con ferma impenitenza, esprime tutta la voglia di lasciarsi il male alle spalle, lui, che è nato a vico Cerriglio, il vicolo più stretto di tutta Napoli, conosce bene i limiti e le possibilità dell’animo umano e, proprio per questo, ha sentito l’esigenza di esporsi per metterci a nudo di fronte a noi stessi e credere ancora in una redenzione tuttavia possibile.

Raffaella Sbrescia

Pomigliano Jazz in Campania: in arrivo una parata di stelle

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Prenderà il via il prossimo 10 luglio l’attesa XIX edizione del Pomigliano Jazz in Campania, il prestigioso festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo che, nel corso di tanti anni, ha offerto al territorio musica di qualità cercando di tutelare e valorizzare il territorio a 360 gradi. Confermata, anche per quest’anno, la versione itinerante che, come di consueto, punterà sulla valorizzazione di luoghi d’interesse storico, turistico e culturale del vesuviano e dell’alto nolano. Organizzato dalla Fondazione Pomigliano Jazz e dal Comune di Pomigliano d’Arco, con il co-finanziamento dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania attraverso il POR Campania FESR e il sostegno del MiBACT, dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio e dei comuni di Avella, Capri, Cimitile, Ottaviano, Pollena Trocchia, Roccarainola, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana.

George Benson Ph Greg Allen

George Benson Ph Greg Allen

Dal 15 al 20 luglio star internazionali, grandi jazzisti italiani e talenti campani, saranno al centro di location e itinerari da sogno senza trascurare laboratori e spettacoli per bambini, workshop, seminari, mostre e performance artistiche. Il festival prenderà il via il prossimo 10 luglio, presso l’Anfiteatro Romano di Avella con il live di George Benson. “Performing His Greatest Hits Live” sarà il titolo dello show offerto dall’artista che, nel corso della sua lunghissima carriera si è aggiudicato ben 10 Grammy Awards e che ha usato le sue radici jazz come base per un mix coinvolgente di pop e R & B.

Martedì 15 luglio a Villa Cappelli a Pollena Trocchia, il pianista pugliese Mirko Signorile e il producer e dj partenopeo Marco Messina (99 Posse) daranno vita a “Locus Mood”, un progetto speciale che unisce la musica classica, il jazz e i suoni elettronici. Ad arricchire il tutto, le suggestive tessiture degli archi del Vertere String Quartet.

Kenny Garrett Ph Keith Major

Kenny Garrett Ph Keith Major

Mercoledì 16 luglio, presso le Basiliche Paleocristiane di Cimitile, Kenny Garrett, nella sua unica data italiana, presenterà il suo ultimo lavoro discografico intitolato “Pushing the World Away” (nominato ai Grammy come miglior album strumentale dell’anno).

Il 17 luglio, al Palazzo Mediceo di Ottaviano, Michele Campanella e Javier Girotto presenteranno “Musique sans frontieres”, un progetto originale che fonde il jazz con la musica classica, l’improvvisazione con la musica colta, dedicato a due dei massimi esponenti dell’impressionismo musicale francese, Debussy e Ravel.

Venerdì 18 e sabato 19 luglio ci si sposterà al Parco delle Acque di Pomigliano d’Arco dove si terranno 6 concerti in due giorni. Si inizia con “Lifestories” lavoro prodotto dal songwriter Matteo Saggese che mette insieme quattro ottimi musicisti europei di diversa estrazione: il chitarrista scozzese Jim Mullen, il bassista salernitano Dario Deidda, il pianista londinese Julian Oliver Mazzariello e il batterista piemontese Enzo Zirilli. A seguire sarà la volta del grande Tom Harrell che, nel suo unico concerto al sud Italia, presenta “Colors of a Dream”. Con lui sul palco una line up particolare che vede accanto ai membri storici della sua formazione – Wayne Escoffery (sax tenore), Ugonna Okegwo (contrabbasso) e Johnathan Blake (batteria) – anche il sassofonista Jaleel Shaw e la nuova star del jazz Esperanza Spalding, al contrabbasso e alla voce.

Tom Harrel

Tom Harrel

In chiusura, l’anteprima del nuovo lavoro discografico edito da Itinera, “Travelogue” di Enzo Amazio e Rocco Di Maiolo, in quintetto con tre tra i migliori esponenti della fertile scena jazzistica campana, Francesco Nastro, Tommaso Scannapieco e Giuseppe La Pusata. Il giorno seguente si inizierà con le sonorità contemporanee e rarefatte dei Tricatiempo, quintetto guidato dal batterista Stefano Costanzo con Marco Pezzenati al vibrafono, Luigi Di Nunzio al sassofono contralto, Davide Maria Viola al violoncello e Ron Grieco al basso elettrico. Si proseguirà con una all-star band, che vedrà insieme sullo stesso palco quattro leggende del latin jazz: Gonzalo Rubalcaba (pianoforte), Armando Gola (basso), Horacio “El Negro” Hernandez (batteria) e Giovanni Hidalgo (percussioni), per il progetto “Volcan”. Infine, sarà la volta di uno degli artisti di punta della scena italiana: Stefano Di Battista. Il sassofonista romano, accompagnato da Roberto Pistolesi (batteria), Andrea Rea (pianoforte) e Daniele Sorrentino (contrabbasso), presenterà l’ultimo album intitolato “Woman’s Land”. In programma anche il raffinato dj set di Alessio Bertallot.

Volcan Quartet

Volcan Quartet

Domenica 20 luglio il gran finale con il concerto al tramonto (ore 19) del fisarmonicista francese Richard Galliano in una location d’eccezione, il Gran Cono del Vesuvio. Ospite speciale, il sassofonista Marco Zurzolo che dialogherà con Galliano su brani della tradizione napoletana.

Abbiamo raggiunto, inoltre, il direttore artistico del Festival, Onofrio Piccolo per un piccolo approfondimento relativo alle novità in programma per questa ricca edizione.

Il Pomigliano Jazz Festival compie 19 anni… quali sono i presupposti, le novità e le sorprese che ha preparato per il pubblico?

Con questa edizione ci addentriamo nel ventesimo anniversario di questo festival consolidato rafforzando il nostro carattere itinerante. Il Festival è nato a Pomigliano d’Arco ma negli anni si è trasformato e siamo riusciti ad instaurare una forte relazione con il territorio che va dall’Alto Nolano fino al Vesuvio e da tre anni organizziamo concerti anche all’interno di beni culturali con l’idea di valorizzare, non solo la musica e le relative espressioni nazionali ed internazionali, ma anche il patrimonio storico, culturale ed architettonico del nostro territorio. Quest’anno siamo riusciti, con la collaborazione dell’Ente Parco del Vesuvio, a costruire un evento nell’evento. Chiuderemo, infatti, il nostro festival con un particolarissimo concerto acustico che si terrà sul cratere del Vesuvio, una striscia di terra sospesa tra la bocca del vulcano ed il panorama del golfo di Napoli, si tratterà di un evento unico, mai organizzato prima, che lascerà trasparire, simbolicamente, la nostra voglia di dare maggiore visibilità non solo al Festival ma anche al lavoro che stiamo facendo per valorizzare il nostro territorio.

Grandi artisti, grandi location d’eccezione con un occhio puntato alla tutela dell’ambiente e del contesto storico-archeologico…quali iniziative avete messo a punto?

Abbiamo coniugato una serie di significati a quello che è l’elemento centrale della promozione della musica sul nostro territorio per cui ci sarà tutto un programma di visite guidate e di itinerari a cui si potrà prendere parte gratuitamente, prenotandosi sul nostro sito, e che abbracceranno tutta la zona che va dall’Alto Nolano al Monte Somma, passando per Avella e Cimitile. Tutte queste attività sono organizzate seguendo un’ottica di sostenibilità ambientale, attraverso una ricerca finalizzata alla riduzione dell’impatto ambientale. Questo discorso è valido anche per la fase di organizzazione del Festival durante la quale stiamo utilizzando materiali riciclati o comunque ecologici e spingeremo molto anche in direzione della raccolta differenziata. Il tutto segue, dunque, una precisa filosofia del rispetto delle culture, a partire dalla tutela e dalla conservazione dell’ambiente in cui si vive.

Tra tutti i siti scelti, spicca la novità: il Gran Cono del Vesuvio…come è nata questa idea e come sarà strutturata la serata?

Il concerto si terrà al tramonto e nel pieno rispetto del luogo in cui verrà realizzato. I visitatori saranno guidati dalle guide vulcanologiche del Parco Nazionale del Vesuvio e da quota 1000 si salirà a piedi fino a bordo cratere per cui è prevista un’escursione a piedi di circa mezz’ora, o poco più, per conoscere nel dettaglio la ricchezza del territorio circostante. Non ci sarà una vera e propria platea proprio perché l’evento si svolgerà in una zona protetta. L’idea è, quindi, quella di inserirsi in uno scenario già unico che non ha bisogno di null’altro. Personalmente sono stato lì diverse volte, non solo per fare dei sopralluoghi, ed era un’idea su cui stavamo lavorando già da qualche anno e credo che si creerà un’atmosfera assolutamente unica.

Grande attenzione anche ai più piccini con i laboratori creativi, denominati “Ri-tratti sonori”…

Certo, ritengo che un Festival non debba soltanto racchiudere una rassegna di concerti, bensì debba anche dare la possibilità di produrre iniziative, progetti, esperienze. Negli anni abbiamo sì, creato percorsi di avvicinamento al jazz rivolti ad un pubblico adulto ma poi abbiamo pensato di dedicare particolare attenzione anche ai bambini: da anni organizziamo laboratori creativi e, quest’anno, insieme alla Compagnia Teatrale “I Teatrini”, abbiamo coprodotto uno spettacolo itinerante che si terrà all’interno di un altro parco pubblico di Pomigliano, il 18 ed il 19 luglio, presso i Giardini d’Infanzia, dal titolo “Gli alberi di Pinocchio e il Jazz”, uno spettacolo itinerante in cui, oltre agli attori, ci saranno anche dei musicisti che saranno parte integrante dello show. Sarà un modo per far conoscere gli strumenti, la musica, i musicisti, i suoni del jazz anche ai più piccini in un modo anche un pò più divertente, simpatico e giocoso.

Tutti gli eventi in programma sono ad accesso gratuito ad eccezione dei concerti di George Benson (platea 35 euro – gradinata 25 euro), Kenny Garrett (posto unico 15 euro) e Richard Galliano (posto unico 20 euro), in vendita sul circuito TicketOnLine e sul sito Azzurroservice.net.

Per informazioni sulla prevendita tel. 081 5934001.

Info: tel. 081 8032810 – 333 9506712 www.pomiglianojazz.com

Raffaella Sbrescia

Spot Pomigliano Jazz in Campania

“Instant Dialogues”: Ciccio Merolla e Riccardo Veno ci raccontano i segreti del loro album strumentale

Ciccio Merolla & Riccardo Veno Ph Gaetano Massa

Ciccio Merolla & Riccardo Veno Ph Gaetano Massa

 “Instant Dialogues” è un originale progetto strumentale, prodotto dall’etichetta Jesce Sole, che racchiude la visione musicale di due artisti presenti da svariati decenni sulla scena musicale italiana, stiamo parlando del percussionista Ciccio Merolla e del sassofonista Riccardo Veno che, dopo tante collaborazioni live, si sono lasciati reciprocamente ispirare, dando vita a suoni, storie e ritmi dal fascino senza tempo. La loro perfomance creativa trae spunto dal puro istinto e da suggestioni estemporanee ecco perché abbiamo raggiunto i due artisti per lasciarci conquistare dal loro magico mondo in cui scambio, confronto, incontro, eclettismo sono le parole chiave.

“Instant Dialogues” racchiude la creatività e le suggestioni strumentali di due personalità forti, complesse e diverse… come siete arrivati alla genesi di questo progetto, quali sono i messaggi che intende comunicare questo lavoro e quali sono le ispirazioni a cui avete fatto riferimento?

Riccardo: I nostri primi concerti in duo risalgono alla fine degli anni ‘90, sentimmo forte, già da allora, l’esigenza di mettere insieme i nostri suoni e le nostre sensibilità. Da allora il progetto in duo è sempre andato avanti e stavolta abbiamo pensato che era il momento di fermare su disco questo lungo percorso… Fonte d’ispirazione è stata sicuramente la grande libertà espressiva che era presente nella musica strumentale degli anni ’70 e ’80 e abbiamo cercato di trasferire quella ricerca nei nostri suoni.

Riccardo, Lei è  sassofonista, polistrumentista e attore, nonché autore di numerose colonne sonore e musiche sia per la cinematografia che per il teatro… come descriverebbe i tratti caratteristici della sua visione musicale e come si è trovato durante la lavorazione di questo disco così particolare?

Io adoro tanta musica, da Bach a Ornette Coleman, passando per le sperimentazioni elettroniche, anche estreme, fino ad arrivare a Nyman ma, in particolare, amo la musica barocca poiché, nella sua perfetta geometria, si esprime il trascendente. Amo pensare che la mia musica si rivolga sempre e comunque alla spiritualità e al desiderio delle visioni di chi l’ascolta. Per me suonare con Ciccio è un’esperienza molto forte, la lavorazione di “Instant Dialogues” è stata un vero è proprio viaggio emozionale: la creazione istantanea ti obbliga ad essere in costante contatto con le tue energie più profonde…

Ciccio, in questo progetto si è allontanato dal rap per avvicinarsi ad un mondo quasi mistico… In che modo la sua vicinanza al buddismo e la sua attività di musico terapeuta, nonché la sua abilità strumentale percussionistica, hanno influito in “Instant Dialogues”?

Ho 40 anni e sono cresciuto ascoltando da Merio Merola a Miles Davis, mi sono appassionato alla musica strumentale sin da quando ho iniziato a studiare le percussioni. Ho praticamente consumato tutti i dischi di Codona con Don Cherry e Jan Garbarek e molti altri. Io e Riccardo abbiamo iniziato a fare concerti insieme già dal ’98 poi abbiamo intrapreso strade diverse ma il desiderio di fare un disco insieme non è mai svanito, finché non ci siamo re-incontrati.

Ciccio, a proposito di parentesi particolari della sua carriera, come si è trovato a vestire i panni di un pericoloso capo banda nel film “Song ‘e Napule” dei Manetti Bros?

E’ stato bellissimo. Fin da piccolo ho sempre sognato di essere ogni giorno un personaggio diverso, lontanissimo da me, ovviamente, e ho scoperto che il cinema ti dà questa opportunità. Spero di lavorare ancora con i Manetti Bros, anche perché mi hanno fatto sentire a mio agio e tutto è andato liscio come l’olio.

Come siete riusciti a materializzare il vostro sodalizio artistico e come è avvenuta la scelta di melodie e strumenti da utilizzare per questo lavoro?

Riccardo: Siamo entrati in studio portando con noi il bagaglio di più di 15 anni di concerti, “obbligandoci” a comporre, a dialogare emozionalmente in tempo reale, nella stessa stanza di ripresa facendoci guidare solo dai suoni…la nostra empatia, creatasi in tutti questi anni, appunto, ha fatto il resto…

Ciccio: Ovviamente è Riccardo a comporre le melodie, quindi il mio lavoro è facilitato da questo, ho cercato timbri e suoni appropriati ad ogni brano e ho suonato strumenti acustici come se stessi eseguendo pezzi di musica elettronica. Si sente?

Quali storie hanno generato questo spazio bianco in cui ognuno può disegnare il frutto della propria percezione?

Riccardo: Le nostre passioni musicali comuni, gli anni passati a suonare insieme, anche in altri progetti, il nostro desiderio di libertà espressiva sono le “storie” che hanno dato vita a “Instant Dialogues”…

Ciccio: E’ la magia e la libertà che ci danno la musica e l’arte in genere, noi ci siamo abbandonati dandoci l’uno all’altro con tutta l’anima e l’ascoltatore non può fare a meno di avvertire questo.

C’è qualche brano in particolare a cui vi sentite più legati o più vicini per qualche ragione specifica?

Riccardo: Ovviamente sono legato a tutti brani…forse” Myo-on” poichè insieme al meraviglioso suono della caisa di Ciccio c’è una melodia quasi da musica barocca…e poi l’afro beat di” Madiba”…

Ciccio: Un disco è composto da diversi brani ma noi abbiamo registrato viaggiando ininterrottamente . E’ come una fiaba con un inizio ed una fine ed io la amo tutta.

Ci raccontate la nascita e lo sviluppo di “Gharbì”?

Riccardo: “Gharbì” nasce dalla nostra passione per i suoni del Maghreb, Gharbì infatti in arabo e anche in catalano vuol dire Libeccio, in vento di sud-ovest che porta con sé la sabbia del deserto…

Ciccio: E’ un ritmo arabo serrato, una tammuriata mediorientale che rispecchia la nostra passione e il nostro coinvolgimento per la cultura mediterranea.

E “Najla’s Chant”?

Riccardo: “Najla’s chant” è un brano molto particolare poiché mette insieme la magia degli  Udu drums indiani con uno strumento della tradizione classica come il clarinetto basso; è come se due tradizioni spirituali, due mondi così diversi dialogassero sull’amore, un sentimento universale. In questo senso potrei dire che questo brano è molto rappresentativo del nostro lavoro.

Ciccio: Riccardo mi fece sentire il fantastico suono del suo clarinetto basso, ed io pensai subito all’ Udu Drum il resto è  “Najla’s Chant”

Il brano intitolato “Madiba” rappresenta un omaggio a Nelson Mandela?

Riccardo: Nelson Mandela è un nostro eroe, una figura enorme del ‘900 e della storia dei diritti civili e Madiba è il nostro sentito omaggio a questo grande uomo, a questo grande spirito…

Ciccio: Io dedico tutte le mie opere a Nelson Mandela e a personaggi come lui che hanno cambiato il mondo. L’andamento e le sonorità inizialmente Jazz e poi africane ci hanno fatto venire in mente il nostro Nelson.

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La copertina è il frutto delle visioni fotografiche di Mimmo Jodice… L’immagine rappresenta un incontro armonico tra spettacoli di luce, turbolenze, cumuli tempestosi e imponenti scenari di vento e di spumeggianti risacche in bianco e nero. Cosa ne pensate del risultato?

Riccardo: E’ stato per noi un grande onore avere un’opera di uno dei più grandi artisti del nostro paese come copertina per il nostro album… Le sue foto, le sue opere, sono misteriose ed al tempo stesso potenti. Ci piacerebbe che gli ascoltatori di “Instant Dialogues” pensassero la stessa cosa di questo album.

Ciccio: Per quanto mi riguarda il risultato è magico, il Maestro Jodice, fotografo del silenzio, è riuscito in una foto a raccontare tutto il disco e molto altro. Ma non c’erano dubbi…

Dove e quanto potremo ascoltare questo progetto dal vivo?

E’ in preparazione il tour che porterà “Instant Dialogues” in giro tra festival e rassegne in tutta la penisola, per essere sempre aggiornati sui nostri spostamenti, consultate le nostre pagine Facebook!

Raffaella Sbrescia

Acquista “Instant Dialogues” su iTunes

Tracklist

1.Kadar

2.Myo-on

3.Ànemos

4.Najla’s chant

5. Leo

6. Melos

7.Sabbie

8.Sunday

9.Gharbì

10.Madiba

Venerdì d’Autore all’Intra Moenia: la musica e le parole di Mimì De Maio a Piazza Bellini

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

Viva chi ama la musica! Viva chi vuole raccontare la musica! Con queste parole Mimì De Maio, avvocato, cantautore napoletano, esperto della rete e del digitale ha concluso il suo Venerdì d’autore, il primo incontro della rassegna ideata dalla giornalista musicale Raffaella Sbrescia, in collaborazione con il Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini, sempre più punto di ritrovo e di riferimento per la diffusione della cultura e della musica a Napoli. Un incontro, della durata di un’ora e mezza, in cui Mimì si è messo a nudo raccontando il suo nuovo album intitolato “Tuttinsieme”. Un lavoro discografico importante, prodotto da Alberto Zeppieri e che ha visto anche la collaborazione del poeta Sergio Iodice.

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

Registrato tra Italia e Brasile, “Tuttinsieme” è un conglomerato di spunti su cui riflettere, messaggi e input in grado di stimolarci a pensare positivo e a distanziarci da etichette e pregiudizi. Concetti, questi ultimi, su cui l’artista si è soffermato a più riprese. Lui, che in qualità di testimonial Unicef e pioniere dei flashmob in Italia, si occupa da anni, di tematiche delicate, spesso riferite al mondo dei più giovani e, in un contesto come quello di Piazza Bellini, la sua presenza è risultata quanto mai adatta. Ad inaugurare la scaletta “Ufficio in riva al mare”, un testo dell’indimenticabile Bruno Lauzi che, spiega Mimì, offre un’immaginifica visione rappresentativa di un suo sogno ricorrente. Lui, che nel 2009, aveva vinto proprio il premio dedicato all’artista scomparso, ha voluto omaggiarlo così, con la sua voce calda  e verace. Incalzato da un veloce e appassionante botta e risposta con la moderatrice dell’incontro, Mimì ha raccontato al pubblico di quanto egli ami cercare di conciliare gli aspetti della libera professione con la musica e tutta la miriade di progetti in cui è coinvolto. Senza trascurare, inoltre, un dettagliato racconto relativo alla genesi di questo suo bellissimo  disco, quale è “Tuttinsieme”. Il giovane cantautore ha spiegato, infatti, che questo album è aperto ad un’iniziativa open source, attraverso la quale ciascuno di noi può entrare a far parte di una community e rileggere a proprio piacimento i brani dell’album, non solo rifacendoli ex novo, ma anche attraverso un personale commento, frutto della propria sensibilità musicale.

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffttone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

E’importante sottolineare il fatto che sono davvero tanti gli artisti che hanno preso parte a questo album: da Pino De Maio, padre di Mimì, al cantautore portoghese Alexandre Leao, autore dei testi di Ivete Sangalo e Maria Bethania conosciuto da Mimì su internet, grazie ad un’amica in comune, fino ad arrivare ai talentuosi Carmine Marigliano e Mariano Bellopede di Viaggio in Duo, a Iskra, al fianco di Lucio Dalla per 24 anni, e a Teofilo Chantre, Karin Mensah e la giovane filippina Sadaya.

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

Sul calar del sole, Mimì ha poi continuato il Venerdì d’Autore presentando “Non ascoltare uno come me”, un trascinante brano dalle sonorità latine, tra pop e cantautorato, pensato per trasmettere energia, per insegnarci a differenziarci e a credere nel potere dell’amore (l’unica tendenza che non passa mai di moda). Spazio anche alla tradizione musicale italiana con una romantica  ballad come “Ruberò”, rimasta nascosta in un cassetto per tanto tempo, e che rappresenta un’importante occasione per riconsiderare il valore delle parole, anche quelle che fanno male. In  “I consigli fanno male”, Mimì ci offre l’opportunità di tornare a credere in noi stessi e nelle nostre potenzialità mentre in “Don Raffaè”, il capolavoro di Fabrizio De Andrè, il giovane cantautore offre una più precisa interpretazione del testo soffermandosi sull’eterno contrasto tra stato e antistato.

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

“Meraviglia” è, invece, il frutto di un dono fatto a Mimì dal giornalista Roberto Gianani, prematuramente scomparso: un piccolo sogno ad ogni aperti in grado di cullarci tra i colori dei nostri stessi desideri più reconditi. L’incontro prosegue poi sulle note di “Samba blues”, un brano, ancora una volta distante da etichette di qualunque genere. Le sorprese, però, non finiscono qui: Mimì racconta al pubblico anche la sua esperienza di scrittore in merito al volume intitolato “Amplifichiamoci. L’individualismo 3.0″, scritto a quattro mani con il prof. Massimo Bartoccioli e attualmente adottato come testo di studio all’ IULM di Milano e all’Università Cattolica e al giornale delle buone notizie “Good Action Post”, un’iniziativa aperta a tutti e improntata su una prospettica aggregazione di energie. Ancora spazio alla musica e a tematiche importanti come l’immigrazione, con l’intenso testo di Ivano Fossati, intitolato “Pane e coraggio” e l’emarginazione sociale con “Antonio è nu barbone”, uno degli inediti inclusi in “Tuttinsieme”, a disco ormai concluso, e che rappresenta uno dei momenti più struggenti e più significativi di questo bellissimo progetto. D’altronde Mimì non è nuovo alle esperienze di formazione ed integrazione sociale, proprio insieme a suo padre Pino, infatti, ha preso parte all’opera musicale “Marialuna”, prodotta da Rai Trade, dedicata alla riabilitazione sociale dei ragazzi del carcere di Nisida. A conclusione di questo speciale incontro d’autore, Mimì si è congedato, infine, con “C’era un pagliaccio”, la storia di una ragazza che, imbattutasi per caso, in una realtà semplice e lontanissima dalla sua frenetica routine, si rende conto che quello che davvero conta è la poesia delle piccole cose che la vita può offrirci; “di giorno, la sera, la notte. Basta solo sognare più forte”, parola di Mimì.

Fotogallery a cura di:  Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

 

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffetttone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffetttone

Mimì De Maio @ Venerdì d'autore Ph Luigi Maffettone

Mimì De Maio @ Venerdì d’autore Ph Luigi Maffettone

 

Video a cura di: Renato Monarca

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