“L’Ala tornante”, ancora una poesia di Roversi tra gli inediti degli Stadio

Roberto Roversi

Roberto Roversi

“L’Ala tornante” è una piccola cascata di sogni e parole che l’indimenticabile poeta e scrittore Roberto Roversi, collaboratore di Lucio Dalla e autore di tanti testi degli Stadio, teneva chiusa in una cartelletta intitolata “Canzoni per gli Stadio”, così come raccontato da Antonio Bagnoli, editore Pendragon. Musicato da Gaetano Curreri e Saverio Grandi, il brano rientra all’interno di un progetto composto da 11 canzoni, una per ogni ruolo di una squadra di calcio e non è escluso, dunque, che in futuro possa esserci un seguito musicale per questi scritti realizzati da un uomo che, nell’arco della sua vita, ha saputo leggere il cuore della gente e diventare un punto di riferimento per poeti, scrittori, artisti e cantautori. Lui che, seppur scomparso nel 2012, attraverso le sue parole, potrà ancora dare voce al nostro oggi e al nostro domani.

Stadio

Stadio

“L’Ala tornante” è, intanto, stata scelta come sigla di “Caterpillar”, il programma in onda su Radio 2 Rai) per il periodo dei mondiali di calcio 2014. Le parole della canzone veleggiano leggere come i ricordi d’infanzia e i sacrifici fatti per i primi campionati di calcio da dilettanti. Quante domeniche e quante date da segnare, quante emozioni, quante vittorie e altrettante sconfitte. Diatribe, dibattiti e sfide sul campo. Che sia un terzino, un portiere o un attaccante, un calciatore è un piccolo “eroe” da incoraggiare a fare del suo meglio in nome di un sogno: “bene, bravo, bis”. Gli Stadio presenteranno il brano durante la prossima edizione del Premio Ischia e continueranno, intanto a tenere i concerti organizzati in occasione dell’ “Immagini del nostro amore Tour 2014″, conseguente all’omonima raccolta discografica, pubblicata lo scorso 19 novembre.

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“Ultraviolence”, nel nuovo album Lana Del Rey apre spazi quiescenti

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“Ultraviolence” è titolo del nuovo album di Lana del Rey. Il disco verrà pubblicato il 17 giugno su etichetta  Interscope/Polydor UK, a due anni di distanza da “Born to die”,  e sarà composto da 11 brani nella versione standard, a cui si aggiungeranno altre tre bonus tracks nella versione deluxe.  Per il suo ritorno Lana Del Rey ha fatto le cose in grande, “Ultraviolence” sarà, infatti, disponibile in edizione standard, deluxe sia in digitale che tradizionale, oltre a una versione in vinile e un box da collezione. Il titolo del disco fa riferimento al romanzo di Anthony Burgess “Arancia Meccanica” e rispecchia l’intenzione spiazzante ed inquietante con cui la Del Rey ha scelto di restare fedele a se stessa usando storie e contenuti decisamente controversi.

Lana Del Rey

Lana Del Rey

Donne deboli e terribili si interfacciano a contesti tragici e ai margini della società, la sua voce eterea e malinconica trova, attraverso la produzione di Dan Auerbach dei Black Keys, uno spunto di vitalità nell’equilibrato utilizzo di chitarre psichedeliche  e acustiche. Il disco si apre con “Cruel World”: un incubo, della durata di 6 minuti e una manciata di secondi, narrato con voce angelica e attraversato da rimandi e sonorità tipicamente anni ’70. La title track “Ultraviolence” narra l’attesa senza speranza di una donna masochista e priva di rispetto per se stessa. Un lamento, simile ad un richiamo d’amore, destinato a rimanere inascoltato. “Shades of cool” è il brano che, più di altri, mette in evidenza le evoluzioni vocali di Lana; bel vibrato e notevoli picchi lirici precedono “Brooklyn Baby”, la canzone candidata a diventare colonna sonora di adolescenti innamorati ed incompresi. “West Coast” è il singolo dark scelto per anticipare questo nuovo disco che racchiude dubbi, rimpianti e impulsi autodistruttivi, così come avviene in “Pretty when you cry”: “I wait for you babe, that’s all I do/You don’t come through babe, you never do,” canta Lana, presentandoci il suo mondo iconograficamente complesso e controverso, a tratti contorto.

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Lana Del Rey

Il suo cantato in slow-motion ci costringe a concentrare tutti i nostri sensi per carpirne fino in fondo il senso. A coadiuvare questi presupposti, c’è la scelta di allontanarsi dai beat elettronici a vantaggio di una linea melodica più autentica e verace. Le storie cantate da Lana come “Sad girl”, “Money Power glory”, “The other woman”, la cover del brano di Nina Simone, rimandano l’immaginario alle trame di vecchi film e, pur toccando temi scomodi, da cui spesso preferiamo tenerci a debita distanza, Lana Del Rey apre le porte di spazi tendenzialmente quiescenti.

Raffaella Sbrescia

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Video “West Coast”

#PRONTOACORRERESPAIN: Marco Mengoni alla conquista della Spagna

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Non si esaurisce l’ondata di grande successo che ha investito “#PRONTOACORRERE”, l’album ormai  multi platino di Marco Mengoni. Pubblicato lo scorso 10 giugno, l’ep “#PRONTOACORRERESPAIN”, contenente alcuni brani estratti dall’album e tradotti completamente in spagnolo come “Incomparable” (L’Essenziale), “No me detendré” (Pronto a correre) e “Nunca se irá” (Non passerai), senza dimenticare il particolare arrangiamento in versione acustica, e inedito, di “Nunca se irá” (Non passerai). Gli adattamenti dei tre brani sono di David Santisteban, un musicista madrileno che ha egregiamente riletto l’essenza di testi già di per sé dotati di una potente carica espressiva. Primo su iTunes Italia, l’ep sta ricevendo un ottimo riscontro anche all’interno del mercato iberico ed è per questo che abbiamo ritenuto opportuno approfondire le sfumature semantiche e strumentali  di questo lavoro attraverso il quale Marco offrirà nuovi spunti di apprezzamento della sua particolare e versatile vocalità.

Marco Mengoni Ph Giovanni De Sandre

Marco Mengoni Ph Giovanni De Sandre

Si parte da “Incomparable”, la versione spagnola de “L’Essenziale”. Il brano, vincitore dell’edizione 2013 del Festival di Sanremo, è una delle canzoni più apprezzate dal pubblico di Marco Mengoni. Eletto a più riprese come inno di condivisione durante l’”Essenziale tour”, questo testo si arricchisce con nuovi sostantivi e aggettivi volti ad esprimere un comune desiderio di speranza, una collettiva esigenza di salvezza spirituale: “Así se apaga el sol y la ùltima esperanza de los hombres /nos quedará un abril para desdibujar las estaciones/ No quiero un alma de papel nì venerar la estupidez.  Aunque el mundo cae en pedazos/ yo mantengo un sueño a salvo nuevo y frágil que solo pertenece a ti. Aunque el mundo se deshace y el milagro es màs difícil/ hoy nos sentimos màs frágiles regresando a nuestro ayer, siempre fuiste para mi incomparable”, canta Marco, mentre il secondo brano è “No me detendrè”, la versione spagnola della title track di “#PRONTOACORRERE”: energico, incalzante e positivo, questo brano conserva, intatto, un contagioso spirito di rivalsa, fedelmente trasmesso anche dall’immutato arrangiamento pensato per una stabile permanenza in contesto internazionale: “Gracias por haberme roto el alma ya sé hacerme libre” e poi, ancora, “Contigo era una estatua de sal, y ahora tu adiós va recordándome  que sobreviviré”, un messaggio netto e deciso, che non ammette repliche. Tutt’altro registro, invece, in “Nunca se irá”:  “Me siento presa fácil, un absurdo mártir, solo ante el temor. Tuvimos la manera y una vida entera, eramos tú y yo/ Y subo una montaña de fe, porque ahí estabas tú.Hoy me siento como el alma de un pez, entre la multitud. Mi corazón ya no se rinde, ante tu huella que resiste/Porque sé que es imposible borrar. Nunca se irá… Nunca te irás”: essere in due davanti alle paure della vita è una grande fortuna che può repentinamente trasformarsi in una fonte di spaesamento, afflizione e dolore, nel momento in cui questo legame si spezza.

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Che sia frutto di amore, amicizia o fratellanza umana, la condivisione rappresenta un’importante risorsa su cui poter fare affidamento. Tra la versione con l’arrangiamento già utilizzato in “#PRONTOACORRERE” e quella in  chiave acustica, quest’ultima possiede un indiscutibile fascino dettato dal piano di Gianluca Ballarin e dal doppio colpo sulla gran cassa della chitarra acustica di Peter Cornacchia, nonché, ovviamente, dalla carica espressiva della voce di Marco che, ancora una volta, ha saputo scegliere il vestito più bello per una canzone davvero molto amata dal pubblico che potrà incontrare il proprio beniamino su Twitter. Proprio così, il prossimo 16 giugno, dagli uffici di Twitter a Madrid, Marco Mengoni sarà protagonista di un incontro “virtuale”, voluto da lui stesso, per festeggiare insieme ai suoi fedelissimi fan l’uscita dell’album in Spagna. Dalle ore 19 il cantautore sarà disponibile per l’iniziativa #askmarcomengoni, durante la quale Mengoni risponderà  tutte le domande che “l’Esercito” vorrà fargli.

Raffaella Sbrescia

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Video: “La Valle dei re”

Pozzuoli Jazz Festival 2014: i primi appuntamenti della V edizione

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Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Tempio di Nettuno

Manca sempre meno alla quinta edizione del Pozzuoli Jazz Festival 2014, la rassegna musicale ambientata in location da sogno che sposano arte, musica, archeologia e natura, mettendo l’uomo al centro di un contesto unico e speciale. La rassegna, organizzata dall’Associazione Jazz & Conversation, impegnata da anni a testimoniare il proprio ruolo nella cultura dei Campi Flegrei, attraverso un percorso in cui la musica incontra il territorio, si svolgerà tra i fumi della Solfatara e le antiche vestigia del Tempio di Nettuno, ma anche in tante altre location e night club.

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Soeren-lampe-vocal

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Soeren-lampe-vocal

Tra i primi appuntamenti annunciati c’è il concerto della formazione jazzistica danese “Soeren Lampe and The Danish Jazz Ambassadors Quintet” featuring. Thomas Fonnesbaek (contrabbasso) e Mathias Heise (Armonica). Il live è previsto per il prossimo 20 luglio presso il Complesso archeologico Nettuno (Terme Adrianee) a Pozzuoli e si tratta di un’anteprima assoluta.

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Danilo Rea

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Danilo Rea

Saranno i vapori incandescenti del Vulcano Solfatara ad accogliere le note del piano solo di Danilo Rea, un musicista che non ha bisogno di presentazioni. Il suo live si terrà il 22 luglio mentre il 25, nella stessa location,  toccherà al giovane ed apprezzatissimo pianista Alessandro Lanzoni, in formazione trio, dare prova del suo notevole talento, premiato con il “Top Jazz 2013” , un prestigioso riconoscimento assegnatogli dai più qualificati giornalisti italiani di musica Jazz. Per conoscere tutti i dettagli e i numerosi appuntamenti  in programma consultare il sito www.pozzuolijazzfestival.it

Pozzuoli Jazz Festival 2014 - Alessandro Lanzoni trio

Pozzuoli Jazz Festival 2014 – Alessandro Lanzoni trio

“Alla faccia”, Cixi presenta un inedito in attesa dell’album d’esordio

Cixi cover "Alla faccia" Ph Alma Boulevard

Cixi cover “Alla faccia” Ph Alma Boulevard

“Alla faccia” è il nuovo singolo della cantante torinese Cixi, all’anagrafe Eleonora Bosio, ex concorrente di X Factor e nota come web influencer. La giovanissima cantante, classe 1996, ha partecipato a numerosi concorsi nel corso degli anni, conseguendo, nel 2011, l’attestato di frequenza per Interpreti di Musica Leggera al CET di Mogol. Con questo nuovo brano, prodotto da Ugo Venturino e  registrato presso lo studio Villa Sara Music House,  Cixi torna a mettersi alla prova, anticipando l’album d’esordio con  un pezzo pop.

Cixi Ph Alma Boulevard

Cixi Ph Alma Boulevard

L’atmosfera leggera e distesa dell’arrangiamento strumentale, si oppone al testo scritto da Marco Baroni e Alex Bagnoli che, invece, rappresenta un inno alle imperfezioni che caratterizzano ciascuno di noi. Un brano che si muove in controtendenza, rispetto alla sfrenata corsa all’omologazione. «Alla faccia di chi ci dice no, alla faccia di chi non crede in noi», canta Cixi, rivendicando una prospettiva incoraggiante e positiva, all’insegna della serenità spirituale. Non ci rimane che attendere il full lenght per capire quali saranno i contenuti, le scelte e la direzione artistica di una ragazza che parte da buoni presupposti.

 Raffaella Sbrescia

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Intervista agli EtruSka –Jazz: “La nostra musica vi farà scatenare!”

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Gli EtruSka –jazz sono una giovane compagine musicale del centro Italia che, attraverso una formula musicale innovativa e coinvolgente, uniscono lo ska ed il jazz, due generi musicali inizialmente legati tra loro. Abbiamo ascoltato il gruppo, attualmente composto da Luigi Zitano,  Sharon Moran, Daniele Giusto,  Alessandro Marchetti, Giulio Cruciani e  Marco Parisi, durante l’opening act del concerto dei 99 Posse, tenutosi lo scorso 7 giugno, durante l’Eutropia Festival a Roma, e abbiamo deciso di approfondire la conoscenza di una realtà musicale dinamica e molto interessante.

 “EtruSka-jazz” è il nome del vostro gruppo ma racchiude anche la vostra essenza artistica… raccontateci i tratti caratteristici della vostra musica

In effetti il nostro nome racchiude diversi significati: il termine Etruska indica sia l’area geografica del centro Italia, in cui la maggior parte di noi è nata (siamo quasi tutti romani mentre il tastierista è di Terracina ed il sassofonista è leccese), sia la nostra  formula musicale: Ska-Jaz è una miscela dei due generi, lo Ska, in particolare, è il principale genere musicale che suoniamo.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Da dove nasce l’idea di unire la musica Ska con il jazz? Che punti hanno in comune questi generi secondo voi?

Anche se sono in tanti a non saperlo, questi due generi sono strettamente legati tra loro. La musica Ska nasce alla fine degli anni 50 in Giamaica, in concomitanza con la liberazione dal dominio coloniale inglese. I più grandi jazzisti jamaicani dell’epoca, tra tutti il grande chitarrista Ernest Ranglin, che erano soliti suonare le opere delle più grandi e famose big band jazz americane, iniziarono a personalizzare il Jazz, reinterpretandolo con nuovi ritmi, molto più caraibici, solari e festosi, fino a dare origine al nuovo genere musicale chiamato Ska. Lo Ska si è poi evoluto nel reggae ed in varie forme più moderne, perdendo però lo spirito originario e cioè lo spirito gioioso di grandi artisti capaci di improvvisare, senza mai smettere di generare  allegria e voglia di danzare.

Avete pubblicato dei brani inediti? Cosa presentate nel vostro repertorio live?

Nei nostri concerti live presentiamo dei brani inediti, attualmente una decina scarsa, nei quali ci siamo divertiti a mescolare e sperimentare non solo fusioni tra jazz e ska, ma anche reggae, funky e musica balcanica. Tutti questi generi si sposano, secondo noi, con l’idea di far divertire la gente facendola danzare. Le altre canzoni che presentiamo nei nostri concerti sono per lo più delle reinterpretazioni di famosi brani jazz del passato, riletti in chiave ska. Infine proponiamo anche alcune cover di brani registrati negli anni 60 in Giamaica.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono stati i passaggi chiave del vostro percorso artistico e come gestite gli equilibri all’interno del gruppo?

Il gruppo è nato all’interno di una scuola di musica nella quale Giulio (contrabbassista) Daniele (chitarrista), Marco (batterista) e Alessandro Marchetti (tastierista) studiavano e frequentavano i laboratori di jazz. Quasi subito la passione per la musica giamaicana di Giulio e Marco ha preso il sopravvento e sono iniziati i primi esperimenti di fusione tra i due generi ottenendo dei risultati più che incoraggianti. Nel tempo si sono susseguiti diversi strumentisti ai fiati fino alla formazione attuale, con sax, trombone e voce. Fortunatamente il gruppo è super equilibrato e c’è ben poco da gestire! Ogni volta che ci si incontra, che sia per un concerto, una prova o una pizza in compagnia, è sempre una gran festa.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Che tipo di concerto il vostro e qual è il riscontro da parte del pubblico nei vostri confronti?

Anche se il nostro nome può trarre in inganno, il nostro è un concerto ska, non un concerto jazz, il pubblico si scatena e rimane sempre molto entusiasta mandandoci ottimi feedback. Un altro pregio della musica ska jazz, è che, anche chi proprio non vuol ballare, può starsene comodamente seduto e sentirsi dei bellissimi assoli e virtuosismi, come accade nei veri e propri concerti jazz… In questo modo riusciamo a conquistare sia un pubblico di ballerini scatenati, sia un pubblico a cui lo ska ed il reggae non vanno molto a genio.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Come è andato l’opening act del concerto dei 99 Posse durante l’Eutropia Festival a Roma?

E’ stata una magnifica esperienza per noi, abbiamo una grandissima esperienza di concerti live, ma raramente su palchi di quelle dimensioni ed in una cornice così bella come quella della Città dell’Altra Economia. I 99 Posse  poi, s degli eroi per noi: essendo stati tra i primi a portare in Italia delle particolari forme musicali, di reggae e di protesta; aprire il loro concerto ha significato la realizzazione di un piccolo grande sogno.

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

Quali sono le vostre prospettive e quali sono, invece, i vostri programmi attuali?

La nostra idea principale è sempre quella di divertirci suonando, facendo divertire la gente che ci ascolta. Non è facile ottenere visibilità in Italia, ma, pian pianino, speriamo di arrivare sempre con maggior frequenza su palchi grandi, come quello dell’Eutropia Festival

Ci sono progetti discografici in vista? Date dal vivo? Progetti paralleli, anche singoli?

Per quanto riguarda la realizzazione di un album discografico ci stiamo lavorando, abbiamo diversi brani in cantiere, alcuni già pronti, altri appena abbozzati… la realizzazione del nostro primo album è uno dei propositi da realizzare subito dopo l’estate. Le prossime date già confermate sono il 27 giugno in spiaggia a Capocotta (Torvajanica), nello stabilimento Zion Bech. La festa della birra di Mirabella Eclano (AV) che avrà luogo venerdì 11 luglio e un altro importante opening act di Jovine, il 26 luglio alla manifestazione Roma Vintage.

 Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

 

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

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EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

EtruSka Jazz Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervista ai Lain: una band tra rock e volontariato

Lain

Lain

I Lain sono un gruppo pop-rock casertano, nato nel 2008. Alessandro Ronca (Voce), Massimo Vagliviello (chitarra), Alfonso D’Agostino (Chitarra), Luigi Papale (Batteria), Eugenio Fiorillo (Basso) s’ispirano alle realtà pop-rock statunitensi raccontando i sentimenti del nostro oggi.
Tra le loro esperienze, oltre ad avere suonato live i loro brani inediti in occasione di concerti ed esibizioni in locali e piazze italiane, hanno registrato tre singoli negli studi di RTL 102.5 , in collaborazione con l’arrangiatore italiano Enrico “Kikko” Palmosi e l’etichetta discografica Rosso Al Tramonto. Lo scorso gennaio il gruppo ha anche collaborato con l’associazione internazionale TIME4LIFE realizzando uno spot di sensibilizzazione e l’inno ufficiale, dimostrando una profonda sensibilità anche su argomenti delicati e importanti. Abbiamo raggiunto Alessandro Ronca al telefono per farci raccontare il recente singolo “Occhi chiusi” e per farci anticipare le prossime novità del gruppo.

Quando e come è cominciato il percorso dei Lain e quali sono state le tappe chiave del vostro percorso?

Siamo tutti musicisti da molto tempo, ci siamo incontrati nel 2008 e abbiamo portato  avanti questo progetto fino a trasformarlo in qualcosa di professionale contattando un po’ di addetti ai lavori. La prima persona disponibile è stata Enrico “Kikko” Palmosi, arrangiatore e coautore di Francesco Silvestre per alcuni brani, tra cui quello di Emma Marrone che ha vinto Sanremo, intitolato “Non è l’inferno”… A quel punto siamo usciti con il primo singolo “Aria”, nel settembre del 2012, e da lì poi abbiamo continuato il nostro percorso cominciando a girare l’Italia con i concerti.

Ci fate un parallelo tra “Aria” e “Occhi chiusi”? Cosa intende comunicare al pubblico quest’ultima canzone, in particolare?

“Aria” racconta il senso della musica per noi musicisti. Il brano dice “sei aria e io senza di te non sarò mai niente di grande”, ci riferiamo alla musica, intesa come aria, qualcosa di cui non possiamo fare a meno. Per quanto riguarda “Occhi chiusi”, si tratta di una canzone che racconta cosa accade quando una storia d’amore finisce con i relativi strascichi conseguenti alla chiusura. Noi, in particolare, raccontiamo la rabbia e la sofferenza di chi è rimasto ancora indietro.

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Qual è la vostra cifra stilistica e quali sono i vostri punti di riferimento?

Il progetto nasce con l’idea di portare in Italia il pop-rock americano degli ultimi anni, mi riferisco ai Nickelback, ai Paramore a delle band relativamente giovani che propongono un rock molto vicino al pubblico. In Italia sentivamo un po’ la mancanza di questo tipo di rock e abbiamo intrapreso questo percorso creativo.

Coltivate altre passioni e progetti paralleli?

Certo, io stesso sono reduce da un viaggio in Siria dove ho portato degli aiuti umanitari. Credo che questa esperienza così forte potrà influenzare in qualche modo la nostra musica. Nei mesi scorsi abbiamo scritto l’inno internazionale di Time4life. Ci siamo interessati alla causa della Siria, di cui non si parla molto in tv: ci sono 10 milioni di bambini sfollati, profughi che vivono in condizioni che vanno al di sotto della sopravvivenza. Anche per questo sono stato invitato dalla Presidentessa dell’Associazione. Il mio intento è quello di portare una testimonianza tangibile ai nostri amici, ai nostri fan e raccogliere un po’ di sostegno a favore dell’Associazione. Per il resto abbiamo anche  un altro lavoro perché non riusciamo a vivere solo di questo progetto e tutto il tempo che ci rimane lo dedichiamo alla musica.

Lain

Lain

Qual è il vostro approccio alla creazione di nuovi contenuti e come sta procedendo la lavorazione del vostro nuovo lavoro? In che direzione state andando?

La nostra direzione va dritta verso il rock, senza trascurare la progressiva integrazione di elementi elettronici, pad e sintetizzatori che faranno da contrappunto alla chitarra distorta, al basso e alla batteria. Dal un punto di vista testuale cerchiamo di scrivere quello che sentiamo, i testi sono prevalentemente scritti da me Alfonso D’Agostino e non ci poniamo limiti durante la scrittura.

Che tipo di concerto è il vostro?

Dopo aver fatto uno spettacolo di tipo più teatrale, in cui c’era anche un attore che recitava dei monologhi tra un brano e l’altro, ora stiamo portando avanti uno spettacolo più leggero in cui si susseguono canzoni dei Lain e qualche cover a cui siamo particolarmente affezionati.

Lain

Lain

Dove e quando potremo ascoltarvi dal vivo?

Veniteci a salutare il 14 giugno a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, dove apriremo il concerto di Francesco Sàrcina, poi vi segnaleremo i nostri nuovi appuntamenti sul nostro sito www.lainrock.it

Raffaella Sbrescia

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Video: “Occhi chiusi”

Mercoledì Note all’Intra Moenia: ecco gli Anima Nova

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Continuano gli appuntamenti di “Mercoledì Note”, la rassegna musicale organizzata dal Caffè Letterario Intra Moenia di Piazza Bellini a Napoli. Stavolta vi raccontiamo il concerto degli Anima Nova, un gruppo nato sette anni fa e che annovera al proprio interno Gabriella Cascella (voce), Vincenzo De Martino (chitarra) e Federico Maria Perfetto (batteria). Con loro Daniele De Santo (basso) e Domenico Guastafierro (flauto traverso). La compagine partenopea ha scaldato la piazza, proprio a ridosso della cerimonia inaugurale dei Mondiali di calcio in Brasile, sia grazie alla freschezza degli arrangiamenti di brani classici del repertorio musicale bossanova e samba, sia grazie al frizzante ritmo dei brani che il gruppo ha pubblicato all’interno del primo lavoro discografico intitolato “Embora”.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Spaziando dal samba allo swing, dalla bossanova al tango, gli Anima Nova sono fautori dell’ “Italian Bossa Concept®”, un’interpretazione di brani pop, riletti in maniera semplice ed elegante al contempo. Con un repertorio che va da “Manhã de Carnaval (Black Orpheus)”, “Mais Feliz”,“Quello che”, famoso brano dei 99 Posse in versione swing, la famosissima “Mas que nada”, “Guarda che luna” di Buscaglione, “Fiore nell’asfalto” di Bono Rondelli e pezzi inediti come “Embora” o il primo singolo “E poi che fa” ed il più recente “Diagonal del Mar”, gli Anima Nova mettono in luce sia l’alchimia che gli equilibri all’interno del gruppo, senza dimenticare di evidenziare, in particolare, la bellezza e la soavità della voce di Gabriella Cascella e il tocco magico di Domenico Guastafierro al flauto traverso.

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

Non rimane dunque che attendere il nuovo album di inediti del gruppo, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo autunno/inverno. A darci qualche importante anticipazione è il batterista Federico Maria Perfetto: «Nel nostro disco precedente abbiamo combinato varie sonorità, appartenenti alla matrice brasiliana con dei richiami alla lounge music e a qualcosa che andasse in direzione del jazz. Nel prossimo disco, invece, ci sarà un’evoluzione, sia dal punto di vista musicale che da quello testuale, legata alle cose che ci hanno portato fortuna durante la prima parte del nostro percorso. Il nostro obiettivo è, dunque, quello di valorizzare a marcare in maniera più decisa il nostro sound. Per quanto riguarda i testi ce ne stiamo occupando prevalentemente io, Gabriella e Vincenzo, non c’è una tematica precisa… Mentre il  primo album “Embora” ha rappresentato una fase di viaggio, corrispondente a quella della nostra cantante Gabriella, nel nostro prossimo lavoro ci saranno tantissime sorprese ». Non ci rimane che atten

dere fiduciosi.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

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Anima Nova @ Intra Moenia Ph Luigi Maffettone

 

 

 

Classifica Fimi: i Dear Jack raggiungono la vetta

dear-jack-domani-è-un-altro-film-620x437Continua l’inarrestabile ascesa dei Dear Jack che conquistano la vetta della classifica FIMI/GFK degli album più venduti della settimana in Italia con “Domani è un altro film”. Alle loro spalle c’è Deborah Iurato, seguita dai Coldplay con “Ghost Stories”. Scendono in quarta posizione  Gemitaiz/Madman con “Kepler”, alle loro spalle ritroviamo Biagio Antonacci con “L’amore comporta”. Al sesto posto c’è Ligabue con “Mondovisione”, seguito da “Xscape”, l’album postumo di Michael Jackson. La new entry della settimana è Giada con “Da capo” mentre Cesare Cremonini è stabile al nono posto con “Logico”. Chiude la top ten Moreno con “Incredibile”.

Cremano Giovani Festival: Chiamata alle arti!

Locandina ufficiale Cremano Giovani Festival (2)Si svolgerà domenica 15 giugno a Villa Bruno la seconda edizione del “Cremano Giovani Festival”, un progetto nato dai giovani per i giovani. L’evento, inserito nell’ambito delle iniziative del “Giugno dei Giovani”, è organizzato dall’associazione di volontariato “Cremano Giovani” e patrocinato dal Comune di San Giorgio a Cremano e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli. Nata con l’intento di valorizzare i talenti artistici del territorio campano, la manifestazione si snoderà nell’arco di dodici ore, dalle 10 alle 24 e si chiuderà con un concerto che vedrà protagonisti le band e i solisti selezionati dalla Direzione Artistica della manifestazione. A presentarci l’evento è Vania Costa, vicepresidente dell’associazione “Cremano Giovani”.

Da quali presupposti e con quali obiettivi nasce il Cremano Giovani Festival?

Nasce dall’idea di dare prima, durante e dopo la manifestazione, spazio e valore alla creatività dei giovani artisti partecipanti . L’obiettivo è quello di concepire un Festival “a misura d’artista”, capace di plasmarsi grazie al confronto e al continuo scambio di idee.

Qual è la location in cui si terrà l’evento? Avete intenzione di valorizzare anche le risorse del territorio circostante?

L’evento si svolgerà interamente a Villa Bruno, storica dimora settecentesca e polo culturale di San Giorgio a Cremano. Fare in modo che questa splendida villa diventi un vero e proprio tempio delle possibilità per i tanti giovani del nostro territorio rientra in pieno nella mission dell’Associazione “Cremano Giovani” e, di conseguenza, del “Cremano Giovani Festival”.

Quali saranno le sezioni artistiche proposte al pubblico?

Quest’anno saranno ben dieci: scultura, pittura, fotografia, grafica, street art, teatro, narrativa, poesia e musica. La novità rispetto al 2013 è la sezione dedicata ai cortometraggi e alle webseries, un genere che, specialmente adesso, è molto apprezzato dai ragazzi.

Come sarà strutturata la manifestazione e che tipo di feedback vi aspettate dal pubblico? Raccontateci nel dettaglio cosa offrirà questa seconda edizione di Cremano Giovani.

Il Festival si aprirà alle 10.00 con l’apertura delle mostre di pittura, scultura, grafica e fotografia. Durante l’intera giornata ci sarà una lunga serie di eventi ed attività, tra cui un laboratorio di autocostruzione, uno di origami e un laboratorio didattico con i bambini per divertire anche i più piccoli. Alle 13.00 verrà offerto un aperitivo nella suggestiva terrazza del Piano Nobile. Nel pomeriggio, in biblioteca, ci sarà uno spettacolo teatrale e per chiudere in bellezza, alle 18, presso la Fonderia Righetti inizierà il concerto che accompagnerà i visitatori fino alla mezzanotte inoltrata. Ci aspettiamo un pubblico capace non solo di gradire quanto da noi proposto, ma anche di interagire con l’evento, fruendone appieno le potenzialità.

Il Festival coinvolge giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni. Quali sensazioni avete avuto durante il processo di iter selettivo?

Chiamarlo iter selettivo non è del tutto corretto. Abbiamo cercato, nei limiti, di evitare selezioni, includendo tutti i giovani che hanno inviato il bando di partecipazione compilato entro la data di scadenza prefissata. Quest’anno, per motivi puramente logistici, ci è risultato impossibile dare spazio alle quasi 30 band che hanno risposto al nostro appello e quindi abbiamo dovuto necessariamente operare una sorta di selezione. In ogni caso, il fatto che decine e decine di giovani talenti abbiano sposato la nostra causa, condividendo con noi le loro opere, è motivo di grandissimo orgoglio e soddisfazione!

I proventi del Festival verranno reinvestiti per perseguire gli scopi, prevalentemente culturali, dell’Associazione. Avete già qualche idea in merito?

Gli unici, veri, proventi sono tutti coloro che si sono messi all’opera con impegno e passione per realizzare questa kermesse. Il patrimonio di un’associazione, specie se di volontariato, è costituito principalmente da persone che prendono coscienza di loro stessi, e che, entrando a far parte di una formazione sociale, scoprono nel dialogo e nel confronto con gli altri un modo per crescere sul piano umano e comportamentale. In tal senso, “Cremano Giovani” ne è un esempio concreto.

 Raffaella Sbrescia

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