Le Canzoni di Pasolini: Aisha Cerami e Nuccio Siano in concerto al Palazzo delle Esposizioni a Roma

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Lo scorso 17 maggio la Rotonda del Palazzo delle Esposizioni a Roma ha ospitato l’evento intitolato “Le canzoni di Pasolini – concerto” con Aisha Cerami e Nuccio Siano, accompagnati da Andrea Colocci al contrabbasso, Roberto Marino al pianoforte e Salvatore Zambataro alla fisarmonica e clarinetto. Un appuntamento speciale, studiato nel dettaglio, per raccontare l’immenso talento di Pier Paolo Pasolini attraverso il suo amore per la musica. Le voci di Aisha Cerami e Nuccio Siano si sono fatte interpreti del ricco e variegato rapporto di Pasolini con la forma canzone.

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Le parole: il più grande tesoro di Pasolini che, attraverso la sua inconfondibile genialità, riusciva a declinare, destinandole alla letteratura, al cinema, al teatro, alla musica. Un’esperienza sensoriale, un happening culturale a 360 gradi, realizzato con cura e passione. Ad accompagnare una nutrita scaletta anche proiezioni di video e fotografie rare per offrire al pubblico un ritratto fedele di una delle figure intellettuali più importanti del XX secolo. “Meditazione orale”, “C’è forse vita sulla terra”, “Valzer della Toppa”, “I ragazzi giù nel campo”, “Tango de li sette voci”, “Ballata del suicidio”, “Uccellacci e uccellini”, “Cosa solo le nuvole” sono i piccoli tasselli che, ad uno ad uno, hanno ricostruito esperienze, avventure, sofferenze, emozioni, riflessioni. A seguire “Beguine”, “Ay Desesperadamente”, “La rabbia del poeta”, “Notturno”, “Macrì Teresa detta Pazza”, “Teddy Boy”, “Cristo al Mandrione” e, infine “Soldato di Napoleone”. Canzoni scritte per il cinema, canzonette scritte tanto per divertirsi, poesie messe in musica, firmate da artisti eccellenti quali Morricone, Umiliani, Piccioni, Endrigo, Modugno, Hadjidakis, Fusco e De Carolis, oltre allo stesso Roberto Marino. Questi testi rappresentano solo alcuni dei frutti maturati da una mente sempre in fermento, sempre in fase di osservazione, studio, riflessione e soprattutto azione. Sarà forse anche per questo che la personalità di Pasolini venne ritenuta spesso scomoda a causa della diversità e della radicalità delle sue idee sulla società italiana.

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

L’evento rientra all’interno del programma di “Pasolini Roma”, la mostra visitabile fino al 20 luglio 2014, organizzata dall’Azienda Speciale Pala Expo, in coproduzione con il Centro de Cultura Contemporània di Barcellona (CCB), la Cinémateque Francaise di Parigi e il Martin-Gropius-Bau di Berlino, con l’appoggio del programma CULTURA dell’Unione Europea e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica. La mostra sarà organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall’arrivo dello scrittore a Roma nel 1950, fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975. Di tappa in tappa si ritroverà il filo conduttore che permetterà di tracciare il percorso dell’incredibile vitalità creativa di un artista straordinario, “un autore europeo, un personaggio sempre attuale in grado di parlare agli italiani, così come ai tedeschi, ai francesi e agli spagnoli”.

Info:

Pasolini Roma

Fino al 20 luglio 2014
Palazzo delle Esposizioni – via Nazionale, 194

Orari: Domenica, martedì mercoledì e giovedì: dalle 10:00 alle 20:00; venerdì e sabato: dalle 10:00 alle 22:30; Lunedì chiuso

Prezzi: Intero 12 Euro; ridotto 9,50 euro. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni

Informazioni e prenotazioni: singoli, gruppi e laboratori d’arte: tel. 06/39967500; scuole: 848082408
www.palazzodelleesposizioni.it - www.pasoliniroma.com

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

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Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini - concerto Ph Roberta Gioberti

Le canzoni di Pasolini – concerto Ph Roberta Gioberti

 

 

 

 

 

 

Intervista a Marco Sbarbati, un cantautore #Inviaggio

Marco Sbarbati - Se_b (2)Marco Sbarbati è un giovane cantautore marchigiano che sta provando ad affacciarsi sullo scenario musicale italiano proponendo una musica che spazia tra dolce delicatezza e sofisticata intensità espressiva. Il suo ep, onomimo, si compone di 5 brani, a cavallo tra italiano e inglese, ed è stato prodotto da Corrado Rustici. Al fine di conoscere più a fondo questo progetto discografico, abbiamo raggiunto Marco Sbarbati al telefono anche per raccogliere le impressioni e i commenti del cantautore in merito alla sua recentissima avventura live, intitolata #InViaggio, che l’ha portato nelle piazze delle più importanti città d’Italia.

Com’è andato questo tour nelle piazze d’Italia e che riscontri hai avuto?

E’ stata un’esperienza veramente molto bella, sicuramente stancante ma va benissimo così! Ho girato in tanti posti e ogni piazza è diversa, anche nell’approccio con il pubblico… un percorso molto intenso e gratificante.

Ci sono anche degli input compositivi?

In questo tour sono stato sempre in movimento e mi sono mosso così velocemente che ho preferito memorizzare i posti e le sensazioni.

Hai portato il quaderno delle dediche con te?

Quello purtroppo no perché si trovava nella custodia di un’altra chitarra, la prossima volta lo porterò. In ogni caso, ogni tanto c’era qualcuno che mi lasciava dei bigliettini per dirmi che ha apprezzato la mia musica, un pensiero molto carino.

Quali sono i temi del tuo ep e come hai lavorato con Corrado Rustici?

Ho lavorato con Corrado in California, lo seguo da tempo e mi piace il suo approccio internazionale alla musica. Nel mio ep ci sono brani che ho scritto durante l’università e che rappresentano quella parte della mia vita in cui mi sono trasferito dal mio paesino a Bologna. Si tratta, quindi, di un lavoro che mi rappresenta, sono canzoni piuttosto intime.

Nel video di “Se”, il regista Tiziano Russo ha raccontato di essersi concentrato sugli attimi e sulla gestualità dei protagonisti… Tu come hai vissuto le riprese del video? Ti rispecchi in questa chiave interpretativa?

Ho scelto il soggetto di Tiziano tra altri che mi erano arrivati, l’ho scelto perché, mentre l’ho letto, ho sentito subito una sensazione positiva e simile a quella che intendevo lanciare con la mia canzone. Il fatto di aver girato il videoclip a Bologna con un team di miei amici è stato un surplus ultra perché quando lavori con persone che conosci, e con cui ti senti a tuo agio, viene sempre fuori qualcosa di bello.

Nel tuo lavoro due canzoni sono in italiano e tre in inglese… qual è la lingua a cui ti senti musicalmente più vicino?

Marco Sbarbati (2)

Marco Sbarbati

Ho scelto i brani che mi piacevano di più, anche insieme a Corrado Rustici e sono stato super contento del fatto che, sebbene io gli abbia mandato diversi brani, lui abbia scelto gli stessi che anche io volevo registrare. Ci siamo trovati in tutto e per tutto sulla scelta delle canzoni. Sono partito con la scrittura in inglese però poi mi sono fermato un attimo e mi son detto: “Sono nel mio paese, abbiamo una lingua bella perché non provare a scrivere in italiano?”… Sto cercando di trovare un equilibrio tra suono, genere e linguaggio.

Qual è il brano a cui sei più legato di questo Ep?

Sicuramente “Ocean”, l’ultimo brano. Anche se i miei amici dicono che questo è quello che apprezzano di meno,  io ci sono affezionato perché è quello che, più di altri, rappresenta un periodo della mia vita che ho descritto anche  inconsciamente in questo brano.

Che repertorio stai offrendo al pubblico in questo periodo?

Naturalmente canto le canzoni del mio ep per promuoverle però continuo anche a fare delle cover perché, quando sono per strada, ci sono delle regole, anche non scritte, necessarie per conquistare il pubblico. Ci sono delle perle del mio repertorio che amo cantare e che attirano l’attenzione come “Hallelujah” di Leonard Cohen, “A Case of You” di Joni Mitchell, tanti brani dei Coldplay e altre piccole gemme musicali.

Come mai la scelta di lanciare l’hashtag #inviaggio su Instagram?

Io sono un amante dei viaggi e, visto che ho iniziato a suonare per strada, ho pensato di provare a promuovere questo ep partendo proprio dal mio mondo. Per annunciare i miei live in piazza e in giro nei vari locali ho sempre usato i social networks e quindi ho unito le due cose. Ci sono molti ascoltatori attivi anche su Instagram che mi scrivono e mi incoraggiano ad andare avanti.

Quali saranno i prossimi passaggi del tuo percorso artistico?

Parteciperò al Busker Festival di Ferrara il 23 e 24 agosto, poi ad un festival nelle Marche a Morrovalle a luglio e, naturalmente, non appena arriveranno altre novità le posterò subito sui miei canali social.

Si ringraziano Marco Sbarbati e Sara Bricchi per Parole e Dintorni

Raffaella Sbrescia

Video: “Se”

L’Arenile Reload compie 20 anni con Enzo Avitabile

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Vent’anni fa Bagnoli conosceva una nuova ed originale realtà: L’Arenile di Bagnoli, oggi Arenile Reload, nato da un progetto di Umberto Frenna e dell’Associazione Culturale Nesis, ovvero dalla bonifica di una ex discarica a mare. Da una zona completamente distrutta dal fallimento di una bruttura industriale quale è, ancora oggi, l’ex Italsider di Bagnoli è nato quello che oggi rappresenta a tutti gli effetti un indispensabile punto di riferimento per l’impresa, per la musica, la cultura, il tempo libero e l’intrattenimento partenopeo; una location unica nel suo genere in grado di offrire alla cittadinanza campana una vasta scelta.

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Inaugurato nel 1994, il villaggio è, a pieno titolo, uno dei pochi luoghi che ancora attira, ogni anno, un flusso di centinaia di migliaia di persone. Forte di una direzione artistica consolidata e competente, l’Arenile Reload è una realtà imprenditoriale amata, in grado di offrire nuove e necessarie risorse alla città di Napoli e al martoriato quartiere di Bagnoli.

Alla luce di quanto detto, in occasione del ventesimo anniversario dell’Arenile Reload, il noto cantante, compositore e saxofonista partenopeo Enzo Avitabile ha tenuto, proprio all’Arenile, un affollatissimo concerto insieme ai Bottari di Portico. Un evento, tenutosi lo scorso 17 maggio, che si è svolto nel segno della tradizione, della continuità e del futuro e che ha trovato spazio nell’ambito della nuova edizione della prestigiosa rassegna musicale denominata “Drop”.

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Con una scaletta pregna di contenuti attuali, profondi ed ispirati Enzo Avitabile ha spaziato tra la musica soul, il jazz ed il blues: “Ruglio”, “Sigla”, “Paisà”, “Tutt eguale”, “Trittico”, e poi, ancora, “Salvamm ‘o munno”, “Canta Palestina”, “Nunn’è giusto”, “Chest è l’Africa”. Sono questi i brani con cui Avitabile ha cantato il male del mondo, senza tralasciare temi drammatici come la guerra, la solidarietà, l’uguaglianza tra gli uomini. Intrattenimento sì, ma con criterio, l’artista riesce a mettere tutti d’accordo proseguendo con “Mane e mane”, “Abballacummè”, “Don Salvatore”. Immancabile la trascinante “Soul Express”, seguita da “O’ Munno se move”, “Paisà II”, “Aizamme na mana”. L’ultima trance del concerto si svolge sulla note di “Votta votta” e l’inimitabile “Black Tarantella”.

La notte dell’Arenile Reload è, però, ancora giovane e al popolo della luna non rimane che scatenarsi con la flash dance dell’amatissimo resident selector DJ Cerchietto.

Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

Enzo Avitabile @ Arenile Reload Ph Luigi Maffettone

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Made in London Tour, Noemi strega Napoli

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Il “Made In London Tour” di Veronica Scopelliti, in arte Noemi, è arrivato al Teatro Augusteo di Napoli e la carica espressiva della cantautrice romana non ha deluso le aspettative dei tanti fan accorsi all’evento. Padrona del palco, emozionata ed entusiasta, Noemi ha costruito, traccia dopo traccia, un empatico flusso sinergico con il pubblico, attingendo fascino dalla recente esperienza londinese e rivestendo di un nuovo magnetismo anche i successi tratti dai primissimi dischi. Accompagnata da Bernardo Baglioni (chitarre), Marcello Surace (batteria), Gabriele Greco (basso) e Michele Papadia (tastiere/hammond) e dalle brave coriste Sara Jane Olog e Marta Capponi, Noemi ha inaugurato la scaletta con “Acciaio”, a seguire il nuovo singolo “Don’t Get me wrong”.

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Noemi non smette di incitare il pubblico e, in un attimo, sono tutti in piedi a ballare e a sorridere. I brani tratti da “Made in London” profumano, come sempre, di emozione e riflessione ma, stavolta, c’è un elemento in più, si percepisce che queste canzoni sono il frutto di un periodo di ricerca, si sente una costruzione musicale diversa. Lo spettacolo prosegue con “Passenger”, “Se tu fossi qui”, “Un uomo è un albero”: Noemi è sicura, spigliata, disinvolta. Colpisce il completo riarrangiamento pianistico di “Per tutta la vita” e l’intensità introspettiva di “Vuoto a perdere”, Noemi è ormai una donna, consapevole dei propri mezzi e delle proprie scelte artistiche.

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Senza mai cedere alla spavalderia, la cantante romana è fiera del proprio percorso e, forte dei traguardi ottenuti, riesce a vivere l’esperienza live a 360 gradi e questo rappresenta un ottimo modo per instaurare un contatto emotivo viscerale e diretto con il pubblico. Il concerto va avanti con “Per cosa vivere”, una bella versione blues-funky di “Briciole” e poi, ancora, “Un fiore in una scatola”, “Tutto l’oro del mondo” e la sempre bellissima “L’amore si odia”. Simpatico il remix tra “Odio tutti i cantanti “ e “Money money money” di Jessie J, seguito da “Musa” e la sempre intensa “Sono solo parole”. Il pubblico si riversa, quasi per intero, sottopalco sulle note di “Sempre in viaggio”, uno dei brani più amati di “Made in London”.

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Noemi @ Teatro Augusteo Ph Errico Sarmientos

Il concerto si avvia alle battute finali con “Alba”: “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c’è un’alba che ci aspetta”. Con la citazione di H.Gibran, Noemi lancia il suo personale messaggio di incoraggiamento al suo amato pubblico, salvo poi scatenarsi sulla versione rock di “Vuoto a perdere” e l’immancabile hit sanremese “Bagnati dal sole”, completando uno show solidamente costruito e pensato per offrire allo spettatore un’istantanea fedele del percorso artistico di una performer destinata a far parlare di sé.

Raffaella Sbrescia

“Mini World”, l’esordio di Indila

INDILAIndila è una cantante francese, classe 1979, di origini algerine, cambogiane, egiziane e indiane. L’esordio italiano del suo album intitolato “Mini World” ha portato l’artista francofona sulle sponde musicali tricolori e ci è sembrato giusto concentrare l’attenzione su una vocalità così particolare come la sua. Prima del grande successo ottenuto con il singolo intitolato “Dernière Danse”, Indila era conosciuta soprattutto in ambito R&B e nel circuito dell’ hip-hop francese. Alla luce di questi trascorsi, ci troviamo, oggi, ad analizzare questo primo lavoro discografico che, seppur musicalmente molto vario, concentra la chiave di volta proprio nella voce intensa e carismatica di Indila. Il chiaro e palese richiamo ai paesi orientali è attraversato da una costruzione vocale dei testi decisamente elaborata. L’effetto è ipnotico, quasi narcotizzante e, nonostante il chiaro limite dato dall’uso della lingua francese per i non francofoni, l’ascolto del disco suscita curiosità ed attenzione. L’album, composto da 10 brani, è prodotto e arrangiato da Skalp e alterna suoni moderni a melodie dal gusto antico e nostalgico per un risultato tanto vario quando variabile in termini di scelte strumentali.

Indila

Indila

Immancabile è il riferimento all’enorme successo del singolo “Dernière danse”, anche se il fiore all’occhiello di “Mini World” è “Tourner Dans Le Vide”. Anche “S.O.S” è una piacevole scoperta che mette in risalto l’estensione vocale di Indila e ne valorizza la trasparenza. Sonorità più tipicamente francesi caratterizzano, invece, l’arrangiamento di “Love Story”, quasi la melodia di un carillon. Eccessivamente ripetitivo è il testo e l’andamento della title track “Mini World” che, come altri brani di questo album, possiede una natura intimista ed introspettiva, rivelando pensieri, rimuginamenti, dolori e paure. Una originale ritmica reggae attraversa le parole di “Run Run”, un mantra da opporre ad un lifestyle incentrato sulla sfida all’incedere del tempo. Il fascino etnico, e latineggiante al contempo, di “Ego” si alterna al minimalismo strumentale di “Comme un Bateau”. “Boite en Argent” è una delicata ed eterea ballad, illuminata da un’aura crepuscolare. “Tu Ne M’Entends Pas” chiude questo lavoro discografico, contraddistinto da una melanconia di fondo che lascia, tuttavia, trasparire una natura cosmopolita ed eclettica. Un esordio, quello di Indila, davvero molto promettente che lascia intravvedere un potenziale artistico da mettere in mani sapienti e lungimiranti.

Raffaella Sbrescia

Video: “Tourner Dans Le Vide”

“Il Signor G e l’Amore”, Rossana Casale canta l’amore secondo Gaber

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Pubblicato lo scorso 6 maggio, “Il Signor G e l’Amore” (Artist First) è il sentito tributo che Rossana Casale ha realizzato, con il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber, per omaggiare l’intramontabile genio cantautorale  e la meravigliosa penna di un artista indimenticabile quale è, ancora oggi, Giorgio Gaber. Rossana sceglie un tema delicato, spesso inflazionato, eppure in qualche modo sempre nuovo come l’amore. Dopo un’attenta, accorata, scrupolosa, rispettosa selezione di testi intimi, preziosi ed intrisi di ragionamento, la Casale ha messo insieme 13 tracce in grado di rappresentare una, seppur piccola, parte di un repertorio di infinito valore sociale, culturale, artistico, emotivo.

Il disco comprende due straordinari inediti, rispettivamente intitolati “Sostiene l’amore” e “Piove”, scritti da Sandro Luporini che, per oltre trent’anni, ha collaborato alla scrittura delle canzoni e dei testi degli spettacoli teatrali messi in scena da Giorgio Gaber. Un regalo da custodire con infinita cura e che Rossana ha rivestito con le note di  Vittorio Cosma cercando di prestare l’anima ai contenuti di questi brani che analizzeremo più avanti.

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

La scelta di abbinare un genere musicale così intimo ed elegante come il jazz a questi brani si è rivelata assolutamente felice: l’impronta originale dei brani è rimasta intatta, così come il nome degli accordi e, avvalendosi dell’insita natura creativa posta in essere nel jazz, Rossana Casale ha mantenuto fede all’obiettivo di tributare con rispettosa originalità un tassello importante di un repertorio unico. Il pensiero critico del cantautore milanese è lo strumento con cui Rossana Casale rilancia il risultato di un’analisi lucida e cosciente, intrisa di ironia ed ispirazione e che, attraverso l’alternanza di canzoni e monologhi, conquista e monopolizza dolcemente l’attenzione del pubblico.

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

 In “Signor G e l’amore”, Rossana Casale parte da “Il Desiderio”: l’emozione del presente, il sentimento che ci salva dalla noia, lo stimolo interiore, l’unico motore che muove il mondo e lo abbina ad una splendida ed elegante cornice di archi e fiati che trasportano subito l’ascoltatore in un’atmosfera avulsa da volgarità e faciloneria contemporanea. La sarcastica e pungente autoironia de “Il corpo stupido” rappresenta, invece, la dissacrante condanna delle istruzioni d’uso per l’amore e per il sesso in particolare. “Sostiene l’amore” è, come dicevamo, il primo dei due inediti presenti nell’album. Rossana si immerge nel pensiero gaberiano e nella scrittura di Luporini cantando il sentimento che illumina la vita, l’interludio tra le parole t’amo, dando voce ad un botta e risposta a sentimenti discordanti, rivestiti di umanità e vita propria, come l’orgoglio, la prudenza, la ragione e la paura.  “Amore difficile amore” è uno dei brani più strumentali dell’album, un importante contrabbasso ed un vorticoso conglomerato di fiati dà vita ad un intenso dramma emotivo. Indimenticabile è la fascinosa e suadente simpatia sorniona di “Torbedo blu”, seguita da “Chissà dove te ne vai”; uno straziante punto interrogativo di un uomo innamorato. Prepotenza e fragilità di un uomo bambino animano i pensieri e le parole di “Quando sarò capace di amare” mentre la profondità emotiva de “I soli” irradia di autentica e verace poesia tutto il mondo circostante. Gli dei del caso, gli eroi del nuovo mondo coraggioso affrontano la solitudine senza malinconia perché un uomo solo è sempre in buona compagnia.

Parzialmente anacronistica è la sottile delicatezza di “Non arrossire”, una gemma rara e preziosa, da maneggiare con estrema cautela. Nel secondo inedito di Sandro Luporini, intitolato “Piove”, Rossana Casale descrive una pioggia culturale che si abbatte su un amore distrutto, sul sogno più bello, sulla malinconia, sui governi ladri, sulla pubblica opinione, sui sindacati, lavando via passato e futuro senza lasciare molti pensieri al presente. Dolce prudenza resta con me, canta Rossana in “Un’emozione”: lo struggente arrovellamento mentale di un uomo terrorizzato dall’idea di cedere all’emozione, privandosi di ogni difesa. Tristezza, cinismo e disillusione sono, invece, i sentimenti racchiusi in “Ora che non sono più innamorato” mentre “Ma pensa te” è l’espressione incredula di un uomo che non riconosce più la persona di cui si era innamorato una volta.

Un ritratto complesso, e completo al contempo, di un sentimento immortale come l’amore che, nonostante lo scorrere del tempo, riesce a trovare sempre nuove emozionanti declinazioni.

Raffaella Sbrescia

Fotogallery a cura di: Roberta Gioberti. Scatti realizzati in occasione del concerto tenutosi lo scorso 16 maggio presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Ad accompagnare  Rossana Casale i seguenti musicisti:

Emiliano Begni (pianoforte), Francesco Consaga (sax alto e soprano), Ermanno Dodaro (contrabbasso).

 

Emiliano Begni,  Francesco Consaga, Ermanno Dodaro, Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Emiliano Begni, Francesco Consaga, Ermanno Dodaro,
Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

Rossana Casale @Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

@Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

@Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

@Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

@Auditorium Parco della Musica di Roma Ph Roberta Gioberti

 

 

 

Elisa, una voce di seta per gli abissi del cuore

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Toffoli è una delle cantautrici italiane più apprezzate per la sua vocalità trasparente, limpida e preziosa, per la sua incredibile sensibilità e per la capacità di sapersi reinventare nel corso del tempo. Cresciuta a Monfalcone e proveniente da una famiglia di origini miste, Elisa ha da sempre sentito molto forte dentro di sé il desiderio di lasciarsi andare alla sperimentazione, alle contaminazioni, alla diversità musicale, contenutistica e culturale. Sulla scia dello speciale “Canzone”, andato in onda lo scorso 15 maggio su Rai Uno, cogliamo l’occasione per realizzare il profilo artistico di una donna piena di risorse, sempre pronta a mettersi alla prova.

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Ph Luigi Maffettone

L’ esordio discografico di Elisa è in lingua inglese, una lingua che nel corso degli anni ha saputo regalarle tantissime soddisfazioni e che le ha consentito di tessere le parole in frasi dal fascino senza tempo. Il primo disco è “Pipes & Flowers” e risale al 1997. Prodotto per l’etichetta Sugar Music di Caterina Caselli, questo lavoro viene subito accolto dal pubblico e dalla critica con grande entusiasmo. Il sound solare del primo lavoro lascia il posto ad uno più viscerale ed intimista, enfatizzato dalla ricerca di sonorità elettroniche grazie alle quali Elisa sperimenta la propria voce in modi nuovi e imprevisti, si tratta di “Asile’s World”, pubblicato nel 2000. L’anno successivo è quello della svolta: Elisa compie il grande passo e comincia a scrivere in italiano; una fase di pulizia, di sottrazione, di esposizione.

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Ph Luigi Maffettone

L’artista affronta se stessa e dopo una lunga fase di isolamento creativo, Elisa è un bocciolo pronto a fiorire: “Luce (Tramonti A Nord Est)” è il primo singolo in italiano, presentato proprio durante la 51esima edizione del Festival di Sanremo e lì, accompagnata dal quartetto d’archi dei Solis String Quartet, l’artista vince il Festival inaugurando, così, una nuova felice fase professionale. Nel  terzo album, “Then Comes The Sun” Elisa abbandona gli arrangiamenti di matrice elettronica perché, come lei stessa ha spiegato, il metodo sta proprio nel non avere un metodo. Nella musica, alla lunga la formula uccide la creatività, annulla la novità, distrugge la magia. “Lotus” è il quarto album artistico di Elisa che, intanto, matura, cresce, si evolve e produce risultati importanti, senza trascurare fondamentali amicizie in ambito culturale, musicale ed artistico. Tra queste spicca la sintonia professionale con il produttore Glen Ballard. Il frutto di questo importante sodalizio è racchiuso nell’album intitolato “Peal Days”, che viene dato alle stampe nel 2004.

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Ph Luigi Maffettone

Anche nello scenario musicale italiano Elisa è benvoluta da tantissimi colleghi, su tutti Luciano Ligabue con cui la Toffoli incide il brano “Gli Ostacoli Del Cuore”, seguito da “Eppure Sentire”, con musiche del compositore Paolo Buonvino. Forte del grosso successo che il singolo “Dancing” riscuote in America, Elisa trova il successo anche oltreoceano e nel 2008 l’artista si esibisce negli Stati Uniti al Joe’s Pub di New York City. Con la nascita della primogenita Emma Cecile Rigonat  ed il sesto album, intitolato “Heart”, da lei prodotto assieme al compagno e chitarrista Andrea Rigonat, Elisa trova il modo di cambiare ancora la propria musica; dopo il successo del duetto con Giuliano Sangiorgi sulle note di “Ti Vorrei Sollevare”, Elisa torna alla scrittura con il settimo album pubblicato nel 2010 e intitolato “Ivy”; qui l’artista prende ispirazione dal fascino mai scontato della natura.

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Ph Luigi Maffettone

Sempre presente anche nell’ambito di iniziative musicali a sfondo benefico, Elisa riesce ad inanellare una serie di importanti traguardi tra cui spicca la pubblicazione del singolo “Ancora Qui”, composto con la collaborazione del Maestro Ennio Morricone e scelto dal regista Quentin Tarantino per la colonna sonora del film “Django Unchained”. Una serie di grandissimi successi che, tuttavia, non riusciranno mai a scalfire la personalità semplice e con i piedi ben piantati per terra di Elisa.

Elisa Ph Luigi Maffettone

Elisa Ph Luigi Maffettone

Con la nascita del secondogenito  Sebastian Rigonat e la pubblicazione del nuovo album di inediti “L’Anima Vola”, Elisa si mette completamente a nudo lasciando che il mondo scopra nuovi elementi della sua personalità così ricca e multisfaccettata. Dopo aver interpretato “Ecco che”, il singolo scritto da Giuliano Sangiorgi per la colonna sonora del film di Giovanni Veronesi “L’Ultima Ruota Del Carro” Elisa si è poi concessa un tour teatrale, di cui seguiranno, a breve, le date estive. Un’avventura live molto ben strutturata, come sempre incentrata sull’idea della musica come immagine e sul concetto ricorrente di “riscatto”, inteso nel senso più completo del termine. In totale connessione artistica e spirituale con il proprio pubblico, Elisa è ormai una star ma, per tutti noi, sarà “in ogni posto, in ogni caso, quella di sempre”.

 Raffaella Sbrescia

Date estive:

17/07/2014 - 21:00  Lucca Summer Festival – Lucca
19/07/2014 - 21:00  Collisioni Festival – Novello
25/07/2014 - 21:00 Anfiteatro Camerini – Piazzola sul Brenta
27/09/2014 - 21:00 Arena di Verona – Verona
Video: “Un filo di seta negli abissi”

Maggio della Musica: Philippe Entremont in concerto a Napoli

Philippe Entremont Ph Flaviana Frascogna

Philippe Entremont Ph Flaviana Frascogna

Con oltre 50 anni di carriera alle spalle, Philippe Entremont è un pianista conosciuto in tutto il mondo per la sua tecnica e per il suo talento.  L’amore per la musica l’ha condotto in tutto il mondo, al fianco delle più prestigiose orchestre e dei più grandi direttori nonchè nelle più importanti sale. Direttore del conservatorio di Fantainebleau, Philippe si è esibito lo scorso 15 maggio, in un piano solo, presso la Villa Pignatelli di Napoli, in occasione del Maggio della Musica, la rassegna di concerti diretta dal maestro Michele Campanella. Entremont è tornato a Napoli dopo ben 40 anni di assenza, anni in cui il suo nome è risuonato sui palchi di tutto il mondo e che gli hanno fruttato prestigiosi riconoscimenti come il Grand Prix du Disque, l’Edison Award ed il Grammy Award, senza tralasciare le numerose cariche di cui è stato insignito.

Entremont 1

Philippe Entremont Ph Flaviana Frascogna

Nella sala della veranda neoclassica di Villa Pignatelli, Philippe ha immediatamente rapito tutti i presenti con lo charme, la classe, l’eleganza e la tecnica che in pochi ancora possiedono. Il suono celestiale delle note scelte per il concerto ha immerso il pubblico in una dimensione avulsa da luogo e tempo. Note antiche che sanno sempre arrivare il cuore sono quelle scelte da Philippe Entremont per il suo recital.

Philippe Entremont Ph Flaviana Frascogna

Philippe Entremont Ph Flaviana Frascogna

Mozart, Beethoven, Chopin sono gli autori che hanno composto i tasselli di un percorso musicale incentrato sulla valorizzazione di stili, forme e tecniche proprie dell’estetica musicale del periodo compreso tra Sette e Ottocento. Nella Sonata in La maggiore K.331, edita da Artaria nel 1784 e capolavoro di maggior notorietà fra gli esempi dedicati da Mozart a questo genere, si parte da un lento Andante grazioso per arrivare a susseguenti mutazioni e variazioni, giocate su parallelismi e confronti strumentali, fino alla parte generalmente chiamata “alla turca”: un esotico Rondò fitto di accorciature e accordi stretti in arpeggi a imitazione di tamburi e sonagli tipici delle rumorose bande militari turche.

Decisamente dirompente è l’esecuzione di Philippe Entremont della Sonata n. 23 in fa minore, op. 57 di Beethoven, pubblicata nel 1807 e passata alla storia con il titolo di “Appassionata”. Aggressiva e coinvolgente è la forza emotiva di questo brano che, dall’Allegro Assai d’apertura, stempera i toni con l’Andante semplice fino all’effluvio drammatico del finale. Dopo un brevissimo intervallo, Entremont ritorna al pianoforte per le Quattro Ballate di Chopin: una cavalcata a ritmo serrato. Non c’è tempo di respirare, non sono ammesse imprecisioni, ogni tasto corrisponde ad una precisa funzione ed eccole le composizioni di Chopin: libere e suadenti, ammalianti e malinconiche. Dolce è dolente è la Ballata n.1 in Sol minore, op 23, fluente eppure enigmatica è la Ballata n. 2 in Fa maggiore, op.38 mentre l’intensità espressiva della Ballata n. 3 in La bemolle maggiore, op 47 ha, in qualche modo, offuscato le proprietà compositive della Ballata n.4 in fa minore op.52 con cui Philippe Entremont ha concluso una magistrale performance di inestimabile valore umano, artistico e sociale. Grazie Philippe.

Raffaella Sbrescia

Classifica FIMI: “Logico” di Cesare Cremonini è l’album più venduto

cover album LOGICO (3)Cesare Cremonini debutta in vetta alla classifica FIMI/Gkf degli album più venduti della settimana in Italia con il nuovissimo album di inediti “Logico”. Al secondo posto un’altra new entry; si tratta di “Domani o un altro film” dei Dear Jack. Chiude il podio “Museica” di Caparezza. Al quarto posto troviamo “L’amore comporta” di Biagio Antonacci, seguito da Anastacia che presenta il nuovo album di inediti, intitolato “Resurrection”. In sesta posizione c’è Giorgia con “Senza Paura” mentre alle sue spalle ritroviamo Ligabue ed il suo “Mondovisione”. Debutta all’ottavo posto Ben Harper con “Childhood love” mentre scivola soltanto in nona posizione “Caustic love” di Paolo Nutini. Chiude la top ten Francesco Renga con “Tempo Reale”.

Dire Strais Legends: la scaletta e le foto del concerto di Napoli

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

Si è tenuto lo scorso 13 maggio, presso il teatro Palapartenope di Napoli, il concerto dei Dire Straits Legends, la concept band nata per continuare a condividere la musica che ha segnato indelebilmente la storia del rock negli anni ’80 e ’90. Da quel lontano 1992, l’anno in cui Mark Knopfler decise di intraprendere una folgorante carriera solista, i membri della band non si sono mai fermati, continuando a collaborare con i più grandi nomi della musica mondiale.

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

La passione e la voglia di ritrovarsi hanno fatto sì che nel 2005 alcuni di loro si riunissero nel progetto “Dire Straits Legends”, non una tribute band, nè una reunion, bensì un progetto finalizzato alla realizzazione di un concept tour per rivivere, sul palco e con il pubblico, alcuni dei pezzi più importanti della storia del rock. Phil Palmer (chitarra), Danny Cummings (percussioni), John Illsley (basso, fondatore nel 1977 dei Dire Straits), Steve Ferrone (batteria), Mel Collins (sax), Primiano Di Biase (tastiere), Marco Caviglia (voce e chitarra) hanno messo su un concerto di altissimo livello che, attraverso una scaletta di venti brani, intende ripercorrere la carriera del gruppo.

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

Questa la line up del concerto di Napoli: “Calling Elvis”, “Walk of life”, “Down to Waterline”, “Six  Blade Knife”, “Setting me Up” e poi, ancora “When it come sto you”, “The Bug”, “Romeo & Juliet”, “Tunnel of Love”, “Private Investigations”, sono come perle di una preziosa collana, che, nonostante lo scorrere del tempo, non ha perso né lucentezza né ipnotico bagliore. Sopra e sotto il palco c’è ancora una magica alchimia di emozioni e allora avanti con “Sultans os Swing”, “Your latest Swing”, Once upon a time in the West”, senza tralasciare sorprese come l’inedito “Railway Tracks”, il brano tratto dal nuovo disco di John Illsley, intitolato “Testing the water”, di cui uscirà a breve il singolo.

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

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Tra virtuosismi strumentali e sguardi divertiti e complici, si arriva all’ultimo stralcio del concerto con “Telegraph Road”, “You and your friend”, “Express love”, “Brothers in Arms” e “Money for Nothing” per sottolineare che la buona musica non conoscerà mai i segni del tempo.

Le prossime tappe del Dire Straits Legens tour saranno:

Firenze 19 maggio, Mantova 20 maggio, Milano 22 maggio, Padova 25 maggio, Trieste 26 maggio.

 Fotogallery a cura di: Luigi Maffettone

 

Dire Straits Legends Ph Luigi Maffettone

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