Nico Sapuppo
Nico Sapuppo è un sassofonista e compositore di origini sicule. Cittadino del mondo e profondo conoscitore della musica jazz, Nico è riuscito a conquistare numerosi consensi grazie alle emozioni trasmesse dalle sue composizioni, intrise di contaminazioni. In questa intervista l’artista ha provato a spiegare cosa si nasconde dietro la sua peculiare cifra stilistica.
Nico, il tuo viaggio musicale è cominciato quando eri soltanto un bambino… come si sono evoluti , nel tempo, il tuo sconfinato amore per la musica e la tua ricerca stilistica?
Grazie alle esperienze musicali, sia dal vivo che negli studi di registrazione, ho avuto la possibilità di spaziare dal jazz al funky, dal blues al pop. Tutto questo mi ha permesso di maturare ed evolvermi riuscendo a contaminare la mia musica e migliorare il mio suono del sax rendendolo moderno .
Quali sono le correnti musicali che senti più vicine al tuo mondo fatto principalmente di improvvisazione?
Io amo tutta la musica …Iniziai negli anni 80 ascoltando il jazz rock, poi la fusion ed infine il jazz puro. Le mie composizioni sono piene di melodia, adoro contaminare e cercare di ottenere un sound il più possibile personale e riconoscibile.
Qual è la pulsione che determina la tua carica creativa?
Cerco Di ascoltare ciò che la mia anima mi suggerisce , ogni volta è un’ emozione incredibile, lascio il mondo fuor i e tutto comincia a prendere forma in un modo sempre nuovo.
In questi anni hai avuto modo di girare il mondo e di interagire con tantissimi artisti. Ti va di raccontarci qualche episodio che ti ha segnato più di altri?
In realtà gli aneddoti sarebbero tanti: quando conobbi Paolo Fresu ci presentammo cosi : io esordii con le seguenti parole: « Grande maestro posso avere il piacere e l’onore di stringerle la mano ?» e Paolo mi rispose: “ Piacere, Paolo Fresu» ed io ribattei d’istinto: « Piacere Nico Sapuppo, un umile servo della musica» e Paolo, sorridendo, mi disse : «Nessuno si è mai presentato esordendo così, piacere mio Nico!». L’altro è inerente all’incontro con la grande cantante Elaine Gibbs che, dopo la fine di una performance insieme, abbracciandomi e con le lacrime agli occhi mi sussurrò :« Wow Nico, you are a great soul sax man, thanks for all!». E pensare che il sassofonista a cui si accompagna di solito è Eric Marienthal ….!
Il tuo disco “A long journey” parla molto di te e delle contaminazioni che ami immettere nelle tue composizioni… quali sono le suggestioni narrative che vorresti comunicare al pubblico?
Rispondo con una mia frase: « La musica è libera espressione dell’anima, emozione vibrante allo stato puro», e ancora, lo dico con estrema umiltà e semplicità:« Io sono ciò che suono e suono ciò che sono». La musica ha sempre fatto parte di me, della mia vita, del mio modo d’essere, amo svisceratamente comporre e raccontarmi in musica e, se tutto questo arriva al pubblico, io ne sono felice!
Solo pochi mesi fa eri in Sud America per un lungo tour… in quali paesi ti sei esibito e che riscontro hai avuto da questa esperienza?
In Sud America ho ricevuto un accoglienza incredibile, ogni concerto era accompagnato una da diretta tv e da una grande promozione in radio. Sono stato in Argentina (Buenos Aires, Cordoba, Concordia, Passo de los libres, Corrientes), Brasile (Rio de Janeiro, San Paolo, Bahia), Paraguay e Uruguay ed ho anche avuto il piacere e l’onore di conoscere il console Argentino e il console Brasiliano che, a fine concerto, sono venuti a salutarmi ….
Stai lavorando a nuovi brani?
Sì, sto lavorando al secondo album che sarà anche un tuffo nel passato con uno sguardo al futuro …. Ci saranno anche collaborazioni internazionali, sono stato contattato da artisti in U.S.A., i quali vorrebbero che collaborassi con loro, non solo in qualità di sassofonista, ma anche come composer piano… In realtà io compongo spesso e ripongo tutto nel cassetto, spero davvero di continuare a produrre tanta buona musica.
Che progetti ci sono in programma per la prossima primavera?
Comunico, in anteprima, che presto sarà visibile il mio nuovo sito, con management, ufficio stampa ed uno staff di professionisti con cui lavorerò a stretto contatto ed in totale sinergia. Colgo l’occasione per ringraziare chi ha creduto in me, a chi mi supporta in tutto il mondo, a chi ha capito la mia vera essenza, a chi ha grande sensibilità ed amore per la musica. In particolare grazie a Radio network e a “ Lee Thomas Mojito jazz radio” che mi ha dato visibilità in tutto il mondo e a alla mia compagna che mi ha sempre sostenuto e supportato in questi anni.
Se potessi descrivere il tuo mondo di note, quali aggettivi useresti per lasciarci carpire la vera essenza del jazz?
Coinvolgente, Entusiasmante, Colorato, Vibrante, Riflessivo, pieno di anima! Quando ci si racconta in musica, attraverso il cuore si arriva a tutti, anche a chi di jazz non ne capisce molto…
Raffaella Sbrescia